Alessandro Celli
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Gradirei dire due parole sulla Carla Accardi che sicuramente è fra i massimi esponenti dell’astrattismo italiano ma "forse" un pochino spravvalutata, almeno rispetto al ... marito
Nel 1949 sposa il pittore Antonio Sanfilippo insieme al quale conosce Consagra e Turcato con i quali stabilisce rapporti di amicizia e di lavoro; frequenta, inoltre, Attardi, Dorazio, Guerrini, Maugeri, Perilli.
OPS, di Perilli è doverosa una nota... da leggere in un fiato la Teoria dell’irrazionale geometrico.
Spettacolare quando afferma:
"Io non credo che il quadro sia oggetto d’arte, credo che sia oggetto di ricerca. Credo alla sequenza di ricerca che si attua come serie di procedimenti e gesti che si compiono in un arco di tempo determinato"
Qui già rifletto sulle quotazioni ancora irrilevanti di Guerrini, Maugeri ed in parte il marito Sanfilippo (che faceva cose anche carine, no?) ............ per non parlare del suo amico Consagra e dei primi Perilli i primi, eh, non gli ultimi)
Partecipa con il gruppo a numerose collettive sia in Italia che all'estero; la sua prima mostra personale è alla Galleria Numero di Firenze, seguita nel '50 da quella alla Galleria Libreria Age d'Or di Roma.
Fino al 1952, l'opera di Carla Accardi si muove sulla linea della pittura costruttivo-concretista, per volgersi poi verso una ricerca fondata sulla poetica del segno che la porterà, a partire dal 1954, a realizzare opere articolate essenzialmente su insiemi di segmenti pittorici bianchi su fondi neri : DELIZIOSI.
A partire dagli anni Sessanta Carla Accardi recupera un linguaggio incentrato sul rapporto segno-colore, accentuando il valore cromatico in bicromie luminescenti. Nel 1964 è presente con una sala personale alla Biennale di Venezia, vabbè
Negli anni Ottanta la Accardi avvia una nuova ricerca, nella quale è tuttora impegnata: ma caspita, la Signora comunque sono quasi 50 anni che si ripete con una monotonia piacevole ma assidua sia nei toni che negli argomenti ........... eppoi si criticano i Corpora (con una lampante differenza di quotazioni, peraltro) per la sua serialità ! Poveraccio quel Corpora
E sulla serialità non mi dilungo, il senso del mio intervento è : a voi, la Carla Accardi, piace o la ritenete "monotona"?
Aggiungo, io adoro le Caseine.
Veniamo ad Antonio Sanfilippo:
........ Sanfilippo è allievo di Carena.
Si iscrisse nel Partito Comunista Italiano seppur anni dopo disse: "I problemi di Guttuso non sono più i nostri"
Esplorò città e musei, gallerie e mostre all' aperto. Una giovinezza intensissima. L' entusiasmo gli fece superare ogni ostacolo. Poi, la folgorazione sulla strada di Parigi.
Nel corso di uno scambio Italia-Francia, infatti, Sanfilippo va nella Ville Lumière, con Consagra, Attardi, Turcato, Vespignani e l' Accardi.
Parigi vuol dire Picasso, Kandinsky, Magnelli.
L' astrattismo lo affascina. «La forma acquistava valore assoluto non essendo più legata al rispetto dell' oggetto», annota. E Consagra: «Trovammo la chiave che cercavamo Eravamo la generazione aperta all' Europa"
E' il momento di fare confronti, paragoni, scoperte.
L' operazione durerà tutta la vita. Sanfilippo aderisce a Forma 1.
Un tuffo nell' astratto, rinnegando il passato......................
Tratto dalla sua biografia.
Avete capito io da "che parte sto" ? eh eh eh
A voi pareri a riguardo, fra mercato e arte, come fosse fra prezzo e valore?
Ma no !!! tanto per divertirci!
PS, caro Mod. non è per Natale mi regali qualche faccina in più, sono ridotte al minino
Nel 1949 sposa il pittore Antonio Sanfilippo insieme al quale conosce Consagra e Turcato con i quali stabilisce rapporti di amicizia e di lavoro; frequenta, inoltre, Attardi, Dorazio, Guerrini, Maugeri, Perilli.
OPS, di Perilli è doverosa una nota... da leggere in un fiato la Teoria dell’irrazionale geometrico.
Spettacolare quando afferma:
"Io non credo che il quadro sia oggetto d’arte, credo che sia oggetto di ricerca. Credo alla sequenza di ricerca che si attua come serie di procedimenti e gesti che si compiono in un arco di tempo determinato"
Qui già rifletto sulle quotazioni ancora irrilevanti di Guerrini, Maugeri ed in parte il marito Sanfilippo (che faceva cose anche carine, no?) ............ per non parlare del suo amico Consagra e dei primi Perilli i primi, eh, non gli ultimi)
Partecipa con il gruppo a numerose collettive sia in Italia che all'estero; la sua prima mostra personale è alla Galleria Numero di Firenze, seguita nel '50 da quella alla Galleria Libreria Age d'Or di Roma.
Fino al 1952, l'opera di Carla Accardi si muove sulla linea della pittura costruttivo-concretista, per volgersi poi verso una ricerca fondata sulla poetica del segno che la porterà, a partire dal 1954, a realizzare opere articolate essenzialmente su insiemi di segmenti pittorici bianchi su fondi neri : DELIZIOSI.
A partire dagli anni Sessanta Carla Accardi recupera un linguaggio incentrato sul rapporto segno-colore, accentuando il valore cromatico in bicromie luminescenti. Nel 1964 è presente con una sala personale alla Biennale di Venezia, vabbè
Negli anni Ottanta la Accardi avvia una nuova ricerca, nella quale è tuttora impegnata: ma caspita, la Signora comunque sono quasi 50 anni che si ripete con una monotonia piacevole ma assidua sia nei toni che negli argomenti ........... eppoi si criticano i Corpora (con una lampante differenza di quotazioni, peraltro) per la sua serialità ! Poveraccio quel Corpora
E sulla serialità non mi dilungo, il senso del mio intervento è : a voi, la Carla Accardi, piace o la ritenete "monotona"?
Aggiungo, io adoro le Caseine.
Veniamo ad Antonio Sanfilippo:
........ Sanfilippo è allievo di Carena.
Si iscrisse nel Partito Comunista Italiano seppur anni dopo disse: "I problemi di Guttuso non sono più i nostri"
Esplorò città e musei, gallerie e mostre all' aperto. Una giovinezza intensissima. L' entusiasmo gli fece superare ogni ostacolo. Poi, la folgorazione sulla strada di Parigi.
Nel corso di uno scambio Italia-Francia, infatti, Sanfilippo va nella Ville Lumière, con Consagra, Attardi, Turcato, Vespignani e l' Accardi.
Parigi vuol dire Picasso, Kandinsky, Magnelli.
L' astrattismo lo affascina. «La forma acquistava valore assoluto non essendo più legata al rispetto dell' oggetto», annota. E Consagra: «Trovammo la chiave che cercavamo Eravamo la generazione aperta all' Europa"
E' il momento di fare confronti, paragoni, scoperte.
L' operazione durerà tutta la vita. Sanfilippo aderisce a Forma 1.
Un tuffo nell' astratto, rinnegando il passato......................
Tratto dalla sua biografia.
Avete capito io da "che parte sto" ? eh eh eh
A voi pareri a riguardo, fra mercato e arte, come fosse fra prezzo e valore?
Ma no !!! tanto per divertirci!
PS, caro Mod. non è per Natale mi regali qualche faccina in più, sono ridotte al minino
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