Agostino Bonalumi

foto del 1967.

Come si può pensare che opere simili si riescano ad essere conservate tanto bene?
Quindi puliamo - candeggiamo - restauriamo - (ri-verniciamo?:cool:)

Ma a tutto c'è un limite, diversamente annulli ogni sapore:(

Opere di questo tipo vanno preservate e curate nel tempo. Certamente è un insulto al buon senso farle "riverniciare", ma una corretta pulizia (fatta da chi la sa fare, ovviamente) trovo che non sia per niente disdicevole, anzi. Tieni presente comunque che in molti casi le opere vengono poste in teca e questo accorgimento le mantiene in ottimo stato. Certamente non si possono mettere in teca estroflessioni particolarmente pronunciate o opere di grandi dimensioni, ma dove è possibile... penso che valga la pena di farlo, anche a costo di snaturare leggermente la spazialità dell'opera concepita per occupare in modo naturale e libero la parete.
 
Una semplice pulizia a mio giudizio è sempre buona cosa, l'importante è affidare appunto il lavoro a dei veri professionisti.
 
ricordate questo nasone al Miart nel 2017?

uno scandalo di restauro:o
 

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Quando le opere di Bonalumi non le voleva nessuno e quindi non costavano niente, erano tenute veramente male e in condizioni estreme (si dice che ci fosse chi le teneva appoggiate in garage) con evidenti conseguenze. Quando poco più di una ventina di anni fa, grazie al grande lavoro di Fumagalli e Niccoli, il mercato iniziò a riscoprire Bonalumi, tutti corsero a recuparare le opere vecchie. Alcune erano ridotte davvero male: ovviamente c'è stato chi le ha fatte restaurare a dovere e chi invece ha pensato (come succede ahimè troppo spesso) di restaurarle a mo' di bricolage o di affidarle a qualche "praticone" di quelli che pensando di saper fare tutto, fanno danni enormi. Questo è il motivo di fondo per cui in giro appare ogni tanto qualche orrore, di norma preda dei soliti "affaristi" che si intendono solo di centimetri e non di qualità
 
Questo dovrebbe essere appunto un Cirè

No, ho guardato sul Catalogo Generale ed è una vetroresina e smalto.
Il "cirè" è un tessuto cerato (che per qualche anno piacque molto a Bonalumi). Quindi essendo un tessuto morbido lo tendeva su una centina. La vetroresina ovviamente è rigida, quindi non è applicata ma "formata", cioè non ha alcun supporto retrostante. A mio parere le vetroresine sono i lavori di gran lunga meno interessanti
 
No, ho guardato sul Catalogo Generale ed è una vetroresina e smalto.
Il "cirè" è un tessuto cerato (che per qualche anno piacque molto a Bonalumi). Quindi essendo un tessuto morbido lo tendeva su una centina. La vetroresina ovviamente è rigida, quindi non è applicata ma "formata", cioè non ha alcun supporto retrostante. A mio parere le vetroresine sono i lavori di gran lunga meno interessanti

P.S. Rileggendo non vorrei venir frainteso: io sto parlando del "nasone" pubblicato da Brixia. Invece l'opera del 67 in asta è inequivocabilmente "tela estroflessa e tempera" (da Catalogo Generale)
 
Quando le opere di Bonalumi non le voleva nessuno e quindi non costavano niente, erano tenute veramente male e in condizioni estreme (si dice che ci fosse chi le teneva appoggiate in garage) con evidenti conseguenze. Quando poco più di una ventina di anni fa, grazie al grande lavoro di Fumagalli e Niccoli, il mercato iniziò a riscoprire Bonalumi, tutti corsero a recuparare le opere vecchie. Alcune erano ridotte davvero male:

Adesso ho capito cos'è quell'arnese bianco che ho in cantina!!
 
Fabrizio Bonalumi incontri, pensieri e ot riguardo al padre e la sua opera:

Nella prima occasione i miei si erano appena sposati, dunque lui, comprendendo le difficoltà economiche della giovane coppia gli disse (in dialetto milanese che io ora traduco): "...guarda che se hai bisogno di soldi possiamo fare che questo quadro te lo pago ed il cambio lo facciamo l'anno prossimo".
E mio padre "...ti ringrazio Lucio, in effetti adesso mi farebbero più comodo i soldi".
"D'accordo".
Nella seconda occasione si ripropose sostanzialmente la stessa situazione.

Con Castellani poi c'è una grande vicinanza nel linguaggio espressivo, quello dell'estroflessione, che è sostanzialmente lo stesso.
Semplificando molto potrei dire che Enrico sviluppa una ricerca "interna" al processo espressivo, scandagliando le infinite possibilità che lo stesso gli offre.
E mi pare molto interessato all'idea di ritmo e quindi di tempo.
Papà sviluppa invece una ricerca più "esterna" a quel processo.
Da qui l'esigenza di cambiare tecniche nel corso degli anni, pur nel permanere del linguaggio formale.
Suo interesse erano più la forma e la luce.
 
Lucio Fontana un signore, perché ha conosciuto la povertà.
 
Visto stamattina il Bonalumi da Phillips.
È stata una sorpresa: l'opera non è assolutamente come si vede online :no: è cento volte meglio!
Non è per niente sbiancata, e forse nemmeno pulita: anzi ha una bella "patina" e un colore che tende quasi al crema.

La maggior parte delle volte le opere sono meglio in catalogo che dal vero, questa è l'eccezione.

La stima la trovo in ogni caso un po' spinta.

Invece l'opera "ambiente" mi pareva più bella in catalogo...
 
grazie Biagio, le mie sensazioni erano corrette!
Vediamo cosa fa domani.
 
risultato per chiudere il cerchio:
 

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187.500 £ sono 213.750 euro. Ottimo risultato. Spero solo che sia vero e non uno dei tanti "pilotati"
 
ottima inaugurazione ieri sera da Artea a Milano, con presenza dell'archivio.
 
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