Alighiero Boetti III

caro Biagio....

ti dò qualche aiutino per capire il mercato:)

Sai cosa significare "anticipare il mercato"?
Sai quanto hanno guadagnato quelli che comprarono cinetica ed analitica (di elevata qualità) prima che ci arrivassero addosso i grandi mercanti?
Sai quanto ci hanno guadagnato quelli che comprarono le ceramiche di Lucio quando i repetto manco le avrebbe esposte?

Se tu credi che i collezionisti sono soggetti pensatori indipendenti allora chiediti perché OGGI comprano Carol Rama quando anni fa lo la ca___va nessuno:cool:

buona domenica, mi sa che stai facendo il finto ingenuo, tu caro mio:vicini::vicini::vicini: quindi cercherò di non replicare:bye:

Evidentemente vedi in me ingenuità che non c’è.

Tu hai una visione per me molto parziale del mercato dell’arte, che sostanzialmente immagina una platea di collezionisti boccaloni in balia di operazioni mercantili spregiudicate.

Che ci sia un marketing dell’arte nessuno lo nega, si chiama valorizzazione di un artista.

Ma nel suo complesso il mercato dell’arte si autoregola come qualsiasi mercato ed è sempre l’incontro tra offerta e domanda che genera un valore.

Per me questa aggiudicazione NON rientra in un’operazione di mercato, perché è troppo sopra le righe per avere un ipotetico senso commerciale.
Non è che domani vai in galleria e ti propongono un Calendario a 60 o 50 banalmente perché non lo venderebbero, e le gallerie stanno lì per vendere e non per fare vetrina, altrimenti fallirebbero.

Per me è semplicemente il meccanismo dell’asta: a volte un’opera va a poco e altre volte fa record.
Per questo nessuna singola aggiudicazione fa mercato.
E infatti sono convinto che le prossime aggiudicazioni saranno grossomodo in linea con le precedenti.
Se poi invece dei 10-15k i Calendari salissero a 20-30, la cosa in ogni caso non mi dispiacerebbe per niente!
 
Esatto 👍🏻
Se vuoi alzare il prezzo non fai 60 da 10 fai 20.
 
Evidentemente vedi in me ingenuità che non c’è.

Tu hai una visione per me molto parziale del mercato dell’arte, che sostanzialmente immagina una platea di collezionisti boccaloni in balia di operazioni mercantili spregiudicate.

e giuro che poi la chiudo qui.

Indipendentemente dall'aggiudicazione del calendarietto per me tu hai una visione del tutto fiabesca del mercato dell'arte
dove invece è spesso pura finanza e decisione prese a tavolino fra importanti mercanti.

L'idea che il collezionista compri per passione o per indipendenza dagli andamenti del mercato è una fiaba.

buona domenica:bye:
 
" fiabesca del mercato dell'arte
dove invece è spesso pura finanza e decisione prese a tavolino fra importanti mercanti."

Ale.. quindi, secondo te, QUALCUNO.. ( Mercanti di peso..??) decide a tavolino su chi puntare, far salire di quotazioni, magari su un Artista passato a miglior vita.. per poi passare all'incasso?? E voi Collezionisti.. che ruolo avete, semplicemente passivo e basta??.. Mah, non ci credo mica tanto.. eh!! Non pensi che ANCHE QUALCHE COLLEZIONISTA particolarmente attento alla speculazione non ci metta del suo?? :rolleyes:... ma noi Pittori, che i quadri li facciamo.. non contiamo proprio una beata mazza?? Decidete tutto voi Collezionisti, Galleristi, Mercanti e Televendite varie??.. Volete darci due dita negli occhi, in attesa che schiattiamo, per POI cercare di guadagnare palanche?? E criticate pure chi cerca di arrangiarsi per conto proprio?? :censored::censored::censored:
PS. Niente di personale, eh, discorso generico.. ho mangiato pesante.. :D
 
Ultima modifica:
caro Kiappo,

ho scritto "spesso" perchè molte volte è avvenuto e tutti ne siamo consapevoli.

Comunque tutto il consumo è regolamentato.:boh:
 
e giuro che poi la chiudo qui.

Indipendentemente dall'aggiudicazione del calendarietto per me tu hai una visione del tutto fiabesca del mercato dell'arte
dove invece è spesso pura finanza e decisione prese a tavolino fra importanti mercanti.

L'idea che il collezionista compri per passione o per indipendenza dagli andamenti del mercato è una fiaba.

buona domenica:bye:

Onestamente ritengo di avere del mercato un'idea piuttosto approfondita, quindi fiabesca non direi proprio....
A me pare piuttosto che cose del tutto normali vengano ogni tanto viste come chissà che sorprendenti: il lavoro di mercanti e galleristi è evidentemente, ovviamente e lapalissianamente quello di vendere (sennò fallirebbero), valorizzare i loro artisti e cercare di farne crescere il mercato.

Non capisco cosa ci sia di tanto sorprendente o inatteso. E' così da sempre. E ogni azienda a questo mondo cerca una propria strategia, anche questo mi pare un'ovvietà.

Ma, visto che tu vuoi ridurre il collezionista ad un consumatore (nella tua visione una sorta di beota), e riducendo anche l'arte a livello di un qualsiasi bene (di lusso), ebbene, anche in questo caso è il consumatore, ossia il compratore, ossia il collezionista, ossia "la domanda" a decidere quanti soldi è disposto a tirare fuori.

Un ipotetico pool di mercanti può anche decidere a tavolino di proporre il Pinco Pallino di turno (giovane o storicizzato) ad 100.000euro, ma se non c'è chi compra, il pool salta in aria.

Il meccanismo dell'offerta e della domanda ha delle regole millenarie di una basicità assoluta: funziona solo se il prezzo va bene ad entrambi. Questa è la "regolamentazione" di qualunque mercato (di quelli liberi ovviamente, come quello dell'arte, dei preziosi, dell'immobiliare, dell'agroalimentare ecc)
E questo vale per qualsiasi bene presente su questo pianeta che sia in vendita.
Deciso a tavolino o meno non cambia nulla, perchè sta sempre a chi compra valutare se ritiene un prezzo congruo o meno.
Non stiamo parlando di farmaci salvavita o beni essenziali, che sono gli unici ad avere un qualche tipo di regolamentazione reale ed imposta a livello gonvernativo.

Si vive bene anche senza caviale, ma se uno lo vende a 10.000 euro al chilo perchè è speciale e trova chi glielo paga, contenti tutti, sia chi compra che chi vende...

Idem se io ho un Van Gogh e domando 1 miliardo e uno sceicco me lo paga, contenti tutti.

Per quanto riguarda l'arte, evidentemente entrano in campo tanti aspetti, tra cui quello emotivo ed emozionale è il prevalente.

Se c'è una serie di gallerie che fa su un artista un buon lavoro di valorizzazione, è ovvio e scontato che auspichi anche di ampliarne il mercato e di farne aumentare le quotazioni.

E al 99,99% dei collezionisti fa assolutamente piacere che un artista che hanno in collezione venga trattato da gallerie e mercanti che fanno un buon lavoro e che contribuiscono a farne salire le quotazioni. Il 99,99% dei collezionisti non disdegna questo tipo di appagamento.

Quindi, veramente non capisco nè dove sia il problema, nè cosa ci sia di poco comprensibile.
Uno può comperare o non comperare.

Se ci sono dei collezionisti che comprano al livello di prezzo proposto allora il mercato di un artista Pinco Pallino sta in piedi, diversamente i prezzi scendono.
Infattiè pieno di artisti - anche validissimi - trattati da ottime gallerie i cui prezzi non crescono o addirittura crollano. Perchè? Perchè la gente non li compra.
E' il collezionista che determina se comperare o meno e a che prezzo, non il mercante/gallerista, che può solo ragionare per ipotesi su un prezzo a cui pensa di poter trovare un compratore.

Comunque tutto il consumo è regolamentato.:boh:

Ma dove? In Corea del Nord, forse.
Per il resto, in tutto il mondo occidentale vige il libero mercato in tutti i settori, salvo giusto i farmaci (salvavita, non tutti) e alcuni beni/servizi essenziali (acqua, gas ecc).
Per il resto in tutti i settori c'è chi produce / propone in vendita e stabiilisce liberamente il prezzo a cui proporre un qualsiasi bene (casa, gioiello, mobile, prodotto, cibo, quadro, abbigliamento ecc), è l'acquirente che può decidere se comperare o meno, e in quel modo qualsiasi mercato tende al punto dell'incontro tra domanda e offerta.

Lo stesso identico chilo di ciliege al supermercato lo trovi a 8 euro al chilo e la gente le compra, e contemporaneamente a 30 euro al chilo a St. Tropez e la gente le compra.
a 30 euro al supermercato del paesello non le comprerebbe nessuno e il negozio fallirebbe.

Davvero non so dove tu veda una regolamentazione su "tutto il consumo" nel libero mercato (si chiama "libero" proprio per questo).
Da una parte c'è qualcuno che propone qualcosa ad un prezzo, e dall'altra c'è uno che sceglie se comprare o meno a quel prezzo. Se il secondo compra, il prezzo era giusto, se nessuno compra, il primo chiude o abbassa il prezzo finchè trova qualcuno che compra al nuovo prezzo.

Buona serata
 
" fiabesca del mercato dell'arte
dove invece è spesso pura finanza e decisione prese a tavolino fra importanti mercanti."

Ale.. quindi, secondo te, QUALCUNO.. ( Mercanti di peso..??) decide a tavolino su chi puntare, far salire di quotazioni, magari su un Artista passato a miglior vita.. per poi passare all'incasso?? E voi Collezionisti.. che ruolo avete, semplicemente passivo e basta??.. Mah, non ci credo mica tanto.. eh!! Non pensi che ANCHE QUALCHE COLLEZIONISTA particolarmente attento alla speculazione non ci metta del suo?? :rolleyes:... ma noi Pittori, che i quadri li facciamo.. non contiamo proprio una beata mazza?? Decidete tutto voi Collezionisti, Galleristi, Mercanti e Televendite varie??.. Volete darci due dita negli occhi, in attesa che schiattiamo, per POI cercare di guadagnare palanche?? E criticate pure chi cerca di arrangiarsi per conto proprio?? :censored::censored::censored:
PS. Niente di personale, eh, discorso generico.. ho mangiato pesante.. :D

Caro Kiappo, anche in questo caso tutto ruota intorno all’offerta e alla domanda, e vale per tutti gli artisti in ogni periodo storico.
I collezionisti non fanno speculazione, al limite possono sperare di fare degli acquisti che nel medio-lungo termine abbiano una qualche rivalutazione.
La “speculazione” è quella che fanno casomai galleristi/mercanti, ma diversamente dall’accezione negativa che si attribuisce a questo termine, nel campo dell’arte corrisponde a “valorizzazione”.

Il che vuol dire che se c’è qualcuno che prova a fare una speculazione su un artista, in termini di mercato sta aggiungendo un plus valore rispetto ad un listino (prezzo concordato con l’artista + margine per il venditore che fa lavoro di promozione).

Non esiste un “passare all’incasso”: ci vuole un lavoro di valorizzazione e dall’altra parte qualcuno che comperi.
Non è proprio una cosa semplice, altrimenti tutti i galleristi sarebbero ricchissimi e idem tutti gli artisti.
 
Scusa @Biagio hai scritto: "Un ipotetico pool di mercanti può anche decidere a tavolino di proporre il Pinco Pallino di turno (giovane o storicizzato) ad 100.000euro, ma se non c'è chi compra, il pool salta in aria...."

Se però chi compra è proprio uno dei mercanti del pool la storia cambia un pochino non credi? E il collezionista in tutto questo può rallegrarsi solo se partecipa al tavolo o ha il Pinco Pallino in collezione.
 
caro Biagio.

Rispetto la tua opinione ma temo tu il mercato mica l'abbia capito, sai?

Per non andare OT chiediti come mai in questo periodo tutti salirebbero ben volentieri sul carro di Boetti
alle quotazioni di qualche anno fa.
Credi se ne siano innamorati per scelta indipendente dall'andamento del mercato?
Ma lo credi veramente ?

:D

io sono la contraddizione:p
 

Allegati

  • a12.jpg
    a12.jpg
    81,4 KB · Visite: 7
Caro Biagio, grazie per la risposta... la valorizzazione di un Artista è cosa buona e giusta, e come scrivi, va a vantaggio di entrambi. Il problema è che tutto un ragionamento teorico, la realtà è che, anche nel mondo dell'arte che " dovrebbe" essere un po' poetico o almeno etico.. girano un sacco di pescecani, pronti a fregarti allegramente, sia in Galleria che in Televisione o altro. Io ho avuto qualche piccola esperienza in merito, per fortuna niente di drammatico.. ne ho sentite di ben peggiori.. Sembra che noi " Artisti" ( passami il termine) siamo i polli o le galline a cui rubare le uova o spennare. Io ho imparato ad arrangiarmi ( chi fa da sé...) ho fatto il punto della situazione, ho cercato di capire i miei limiti e mi sono regolato di conseguenza. Al momento ho rapporti con UN Gallerista di cui mi fido, e con il quale parlo chiaro, su cosa e come fare, e per il resto mi organizzo come meglio credo, senza vincoli con nessuno e, tu dirai giustamente, senza molte possibilità di crescita o valorizzazione.. ma a me non piacciono i furbetti o furbastri, e va bene così.. Buona serata!
 
Scusa @Biagio hai scritto: "Un ipotetico pool di mercanti può anche decidere a tavolino di proporre il Pinco Pallino di turno (giovane o storicizzato) ad 100.000euro, ma se non c'è chi compra, il pool salta in aria...."

Se però chi compra è proprio uno dei mercanti del pool la storia cambia un pochino non credi? E il collezionista in tutto questo può rallegrarsi solo se partecipa al tavolo o ha il Pinco Pallino in collezione.

Ciao Lory!
Non trovo la cosa cambi, nel senso che questa è proprio una delle classiche possibilità.
Le alternative di queste tipologie di situazioni sono proprio:
- o che un ipotetico pool rappresentanti un artista e provi a valorizzarlo
- o che un pool faccia un “magazzino” investendo nell’acquisto di opere sul mercato (“rastrellare”).

Collezionisti che partecipino a questi ipotetici pool io non ne ho mai conosciuti.
Penso sia una eventualità rarissima, e in quel caso farebbe da co-finanziatore, assumendosi i rischi dell’operazione.
A differenza di quanto si possa pensare, il rischio di flop c’è sempre, perché tutto si basa sull’ipotesi che esistano dei collezionisti disponibili a pagare tot per un artista.

Parlando in generale, per me il collezionista può rallegrarsi se compera qualcosa che gli piace.
Se ha comperato un dato artista prima di un’ipotetica operazione di valorizzazione sarà ancora più contento.

Ma questo vale sia che ci siano operazioni di valorizzazioni o meno.
 
Caro Biagio, grazie per la risposta... la valorizzazione di un Artista è cosa buona e giusta, e come scrivi, va a vantaggio di entrambi. Il problema è che tutto un ragionamento teorico, la realtà è che, anche nel mondo dell'arte che " dovrebbe" essere un po' poetico o almeno etico.. girano un sacco di pescecani, pronti a fregarti allegramente, sia in Galleria che in Televisione o altro. Io ho avuto qualche piccola esperienza in merito, per fortuna niente di drammatico.. ne ho sentite di ben peggiori.. Sembra che noi " Artisti" ( passami il termine) siamo i polli o le galline a cui rubare le uova o spennare. Io ho imparato ad arrangiarmi ( chi fa da sé...) ho fatto il punto della situazione, ho cercato di capire i miei limiti e mi sono regolato di conseguenza. Al momento ho rapporti con UN Gallerista di cui mi fido, e con il quale parlo chiaro, su cosa e come fare, e per il resto mi organizzo come meglio credo, senza vincoli con nessuno e, tu dirai giustamente, senza molte possibilità di crescita o valorizzazione.. ma a me non piacciono i furbetti o furbastri, e va bene così.. Buona serata!

Caro Kiappo,
in ogni settore ci sono brave persone e delinquenti, e il mondo dell’arte non fa eccezione.
Purtroppo le brutte esperienze credo le abbiamo subite quasi tutti (io certamente).

Ti inviterei ad aprire un 3d su questo argomento, perché ha delle tematiche che potrebbero interessare a tanti.
 
Caro Kiappo,
in ogni settore ci sono brave persone e delinquenti, e il mondo dell’arte non fa eccezione.
Purtroppo le brutte esperienze credo le abbiamo subite quasi tutti (io certamente).

Ti inviterei ad aprire un 3d su questo argomento, perché ha delle tematiche che potrebbero interessare a tanti.

Ci penso.. ma non so se è una buona idea.. Per riferire correttamente alcune cosette, bisognerebbe fare nomi e cognomi.. con tutte le conseguenze del caso, non ho voglia di dare soldi agli Avvocati!! Ciao
 
Vorrei riportare lo spunto di Lory al 3D.

Tornando quindi nello specifico, ad esempio, su Boetti non c'è mai un pool di galleristi/mercanti.
E' sempre stato trattato da galleristi di peso e di rilevanza internazionale già a partire dagli anni '60, ossia fin dall'inizio della sua carriera artistica.
E oltre al mercato primario (gallerie che lavoravano direttamente con l'artista), nel tempo ha sviluppato un mercato secondario (opere reperite sul mercato) sul quale hanno operato gallerie di primo piano e anche galleristi/mercanti di varia importanza, come succede per tutti gli artisti che abbiano un qualche riscontro commerciale.

Non c'è dunque mai stato un "pool" che dopo la scomparsa di Boetti abbia deciso a tavolino "ora ci uniamo, rastrelliamo, rilanciamo l'artista e lo portiamo a costare tot" (cosa che in ogni caso non avrebbe avuto nulla di negativo, anzi, sarebbe sempre stata una valorizzazione, cui qualunque artista ambirebbe).

Piuttosto ci sono state alcune gallerie, tutte indipendenti tra loro, che negli anni hanno considerato Boetti un Artista di importanza assoluta e sottovalutato sul mercato, e ognuna di queste gallerie (che nel tempo sono anche cambiate), ha iniziato a organizzare delle mostre e a raccogliere delle opere e a valorizzare nel tempo il lavoro dell'artista, dandogli visibilità e apliandone il mercato.
La conseguenza è stata da un lato la maggiore comprensione della dimensione di Boetti e dall'altro una crescita del collezionismo e delle quotazioni.
Del resto il lavoro di mercanti e galleristi (almeno di quelli bravi) è: vendere, valorizzare degli artisti, ampliarne il mercato e farne aumentare le quotazioni.

Ben Brown ad esempio negli anni ha dedicato a Boetti diverse personali/retrospettive, la più recente si è chiusa pochi giorni fa ad Hong Kong, dove già era stata allestita na personale e dove evidentemente ci sono dei collezionisti che si sono avvicinati alle sue opere.
Anche la galleria Tornabuoni organizza da anni delle importanti mostre in Italia, Francia e Regno Unito, pubblicando importanti cataloghi.
Barbara Gladstone ha ospitato a New York almeno 4 retrospettive di livello museale.

Ma ci sono tante altre gallerie italiane ed internazionali che nel corso degli ultimi 20 anni hanno contribuito a valorizzare il lavoro di Boeti espondendolo in mostre personali e collettive nonchè dedicandogli pareti di stand nelle fiere di tutto il mondo.

Le prime che mi vengono in mente: Luxembourg & Dayan, Barbara Mathes, Marianne Boesky, Gagosian, White Cube, Totah, Sperone, Cardi, Carlina, Stein, De' Foscherari, Dickinson, Levy Gorvy, Toselli, Lucio Amelio, Massimo de Carlo, Mazzoleni, Tornabuoni, Ben Brown, Dep Art, Repetto, Tega, Minini, Pio Monti, Spruth Magers, Simon Lee, Sprovieri, Esso, Peola, Steinek, Kaess Weiss, Verna, Weber.

In questi giorni aprirà una mostra personale a Zurigo da Larkin Erdmann.

Ecco, questo è il panorama dei principali galleristi e mercanti che hanno lavorato o lavorano su Boetti, esponendolo nel mondo.
Alcuni nel tempo sono usciti di scena e altri si sono aggiunti.

Un appassionato di Boetti non può che rallegrarsi di come sia rappresentato in ogni angolo del pianeta, e ovviamente anche chi lo collezione, sia che lo abbia comperato con Boetti in vita, sia 20 anni fa, che 10 o 5 o 2 anni fa o che lo comperi oggi.
In primis appunto dovrebbe essere gratificato chi apprezza le opere di un artista e ancor di più se ha la possibilità di comperarle.
Ovviamente nel tempo la valorizzazione ha portato anche ad un aumento di valori, e questa è un'altra cosa che per il 99,99% dei collezionisti è una gratificazione.
Maggiore chiaramente è la gratificazione per chi si è appassionato di Boetti comperandolo 20 anni fa (come me, che in ogni caso non è che mi sia fermato illo tempore ;)), ma anche chi lo ha comperato 2 anni fa sta avendo delle soddisfazioni, e personalmente sono convinto che anche comperando oggi se ne avranno.

PS. mi sono concentrato solo sul discorso di gallerie e mercanti, senza nemmeno toccare l'aspetto museale.
 
Maggiore chiaramente è la gratificazione per chi si è appassionato di Boetti comperandolo 20 anni fa (come me, che in ogni caso non è che mi sia fermato illo tempore ;)), ma anche chi lo ha comperato 2 anni fa sta avendo delle soddisfazioni, e personalmente sono convinto che anche comperando oggi se ne avranno.

cerca però di non comprare calendarietti a 60 mila euro, amico mio
:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

scherzo dai;)
 
Mamma mia che pipponi per una aggiudicazione 😃
 
Apre domani a Zurigo la mostra presso la Galleria Larkin Erdmann dedicata ad Alighiero Boetti. OK!

Alighiero Boetti, Magic Squares
14 May - 16 July 2021
Larkin Erdmann Gallery
Rämistrasse 30, 8001 Zürich

"The solo exhibition Alighiero Boetti, Magic Squares is focussed on works from Boetti's Ricami (Embroidery) series; grids of multi-coloured embroidered letters that, when read unconventionally from top to bottom and left to right, read as poetic sentences and proverbs. Larkin Erdmann Gallery is especially pleased to be able to include embroidered works ranging in date from 1973 up until 1994 depicting witty and iconic sentences from the series. Alongside the embroidered works are displayed several works from the Faccine Colorate (Colourful Smileys) series as well as an Aerei (Plane) work and an Emme I Elle work."

install-shot-2000x.jpg
 
per la gioia di Biagio, ma direi di tutti i collezionisti di Boetti (e questa la pagano, visto la clientela dell'asta)

il record precedente è stato ampiamente superato e visto che il secondo miglior price era proprio per un'opera di questo tipo è innegabile che è un bel segnale per il suo mercato
 

Allegati

  • boetti.PNG
    boetti.PNG
    1,3 MB · Visite: 9
Indietro