Personalmente ritengo che non sia proprio così, se l'autore è vivente viene sentito, ma il Suo parere non è vincolante.
Altrimenti allo stesso si concederebbe un potere immenso. Infatti potrebbe disconoscere un tot numero di opere e "scremare"così la propria produzione, oppure utilizzare questa Sua prerogativa per "vendicarsi" di questo o quel mercante-gallerista-collezionista.
In effetti è il giudice che, nominando esperti e periti......., decide.
Infine la famosa "foto-autentica": è una consuetudine tutta italiana, conta la provenienza che anche in giudizio riveste un ruolo importantissimo. se quelle opere di Schifano vevivano da Marconi o ......nessuno avrebbe fiatato.
O anche se fossero state pubblicate sul catalogo di una mostra di Schifano con l'autore in vita e riconosciuta dalla Fondazione nessuno avrebbe dubitato.
A me è capitato solo una volta che l'artista mi abbia avanzato dei dubbi sull'opera, riconoscendo come Sue firma, tela e telaio, ma non il lavoro sopra, in quanto in quegli anni , a detta Sua , faceva "le bande più larghe".
Quando gli ho detto che non importava, in quanto l'avrei sottoposto all'attenzione di un giudice, mi ha proposto immediatamente di cambiare l'opera.
Ciao
P.S.: microalfa ha fatto una disamina precisa sulla firma, da cui discende l'inutilità della stessa come "prova certa" per l'attribuzione di un'opera.
.