Mercoledì 29 di Aprile di 2015 18:27:00
L'eletta: YPF si incarica di portare dollari al paese e è la raccomandata per risparmiatori nella city abitante di Buenos Aires
29-04-2015
in due giorni l'industria petrolifera statale riuscì a portare alle cassapanche del BCRA più di u$s1200 milioni. Così la firma condotta per Galuccio continua col suo processo di presa di investimenti, mentre Kicillof e Vanoli festeggiano l'entrata di valute
Questo mercoledì la Banca Centrale sommò alle sue riserve u$s684 milioni e riuscì a chiudere la giornata in u$s33.900 milioni, una cifra che non raggiungeva da ottobre di 2013.
La maggioranza di queste valute provenne dalla collocazione di Obblighi Negoziabili realizzata per YPF la settimana scorsa nell'esterno, per un totale di u$s1.500 milioni, dei quali u$s537 milioni entrarono questo martedì.
Di questa maniera, in solo due giorni, l'industria petrolifera statale riuscì a portare alle cassapanche della Banca Centrale qualcosa più di u$s1.200 milioni. Così, la firma condotta per Galuccio continua col suo processo di ricezione di investimenti.
Anche l'entità monetaria acquisì questo mercoledì u$s90 milioni nel mercato di cambiamenti per liquidazioni di esportatori, come informarono operatori.
In quello che va del 2015, le riserve portarono su 7,8 percento, quasi alcuni u$s2.500 milioni. (debiti!!! ... )
Il martedì, Alejandro Vanoli, presidente dell'entità, si riferì a questi numeri in twitter: Si comprò un cifra record nel mercato di cambiamenti. Le riserve internazionali continuano a salire."
Dollari con francobollo YPF che festeggia la Banca Centrale
A differenza di quello che viene succedendo in differenti attività ed imprese dei più vari settori, YPF sembra fare caso negligente della contrazione economica.
Avanza fortemente non solo a passo nella sua strategia di essere gran protagonista dell'attività industria petrolifera, ma anche nel suo ruolo di "caricarsi alla spalla" la responsabilità di portare dollari al paese.
La compagnia migliorò sostanzialmente la sua posizione di scatola e potè avanzare in differenti accordi strategici con compagnie "peso pesante", come la statunitense Chevron, la russo Gazprom, la malese Petronas ed avvicinare posizioni con firme come Exxon Mobil:
- Aprile 2014 - Scese a patti con Chevron investimento iniziale per u$s1.600 milioni per esplorazione e produzione in Vacca Morta.
- Ottobre 2014 - sottoscrisse Petroamazonas contratti per u$s170 milioni.
- Dicembre 2014 - Accordò con Shell e Totale investimento di u$s550 milioni per Neuquén.
- Dicembre 2014 - Scese a patti con Petronas il pagamento di u$s550 milioni.
- Gennaio 2015 - firmò con Sinopec un accordo per gas e petrolio in Vacca Morta.
- Aprile 2015 - è previsto la sigla di un accordo con Gazprom per una cifra vicina agli u$s1.000 milioni.
La cosa certa è che l'industria petrolifera statale è una delle poche alternative per l'entrata di valute genuine, già sia attraverso investimenti che riceva per Vacca Morta o di fondi che riesce a captare nel mercato finanziario internazionale.
Per un Governo pressato di biglietti verdi, entrambe le strade si presentano come una boccata di aria fresca.
Più anche, in un contesto nel che ha scelto tirare fuori reddito politico dalla consegna "Patria o Avvoltoi", quello che ritarda un possibile accordo coi holdout ed allontana le possibilità da un avvicinamento ai mercati di credito.
Investimenti "verdi" per il BCRA
La ricezione di dollari dell'industria petrolifera che hanno come destino finale la Banca Centrale è stata una costante negli ultimi tempi.
Solo nell'ultimo anno e mezzo YPF collocò nei mercati internazionali più di u$s2.200 milioni. Si capitalizzarono anche entrate frutto degli accordi che viene siglando con compagnie industrie petrolifere di tutto il mondo.
Uno di essi è quello raggiunto con Chevron per estrarre idrocarburi non convenzionali in Vacca Morta che implicò già pagamenti al di sopra degli u$s600 milioni.
In YPF - anche nel Governo - ora sperano con entusiasmo il sedimento di quasi u$s500 milioni da parte della statale malese Petronas.
La russo Gazprom è la prossima nella lista di pagamenti, per un cifra che il ministro Débora Giorgi anticipò in u$s1.000 milioni.
Anche la cinese Sinopec sta con voglia di mettere i suoi dollari nel paese, dopo firmare una lettera di intenzione con l'industria petrolifera argentina comandata per il "mago" Galuccio.
Inoltre Lei avecina la seconda tappa investitrice di Chevron in Neuquén con un pagamento piano di altri u$s600 milioni.
Per il lato di accordi diretti con Neuquén, Shell e Totale Australe investiranno anche u$s550 milioni insieme all'impresa provinciale di energia Gas e Petrolio del Neuquén (G&P), per lo sviluppo di idrocarburi non convenzionali in Vacca Morta.
L'eletta della city
Secondo Carlos Olivieri, assessore finanziario di varie compagnie che quotano nella borsa, "per gli investitori la gran incognita di questi tempi è se YPF otterrà tutto il finanziamento richiesto per sfruttare al massimo Vaca Morta."
Per chi credono che così succederà, "è un eccellente momento per comprare azioni", affermò. Questo analista è di quelli che crede che i suoi attivi, al prezzo di oggi, sono ancora sub-valutati.
"La compagnia non può valere vicino ad u$s14.000 milioni, dei quali alcuni u$s5.000 milioni corrispondono a Vacca Morta ed il resto ad altre operazioni. Nella mia opinione, deve valere molto più", rimarcò.
"Il finanziamento è chiave per l'impresa e, a sua volta, la firma è chiave per il paese, per il potenziale che possiede per captare dollari di nuovi investitori", sottolineò Olivieri.
L'esperto rimarcò:
"Nell'unica compagnia nella che investirebbe nel paese è in YPF, perché può avere la 'upside' più importante di tutti. Tranquillamente la sua valutazione di u$s14.000 milioni ha chances di raddoppiarsi.
Olivieri affermò che dovrebbe stare valendo abbastanza più di u$s22.000 milioni, se si confrontano le capitalizzazioni delle tre principali compagnie con più petrolio e gas non convenzionale degli Stati Uniti, perché ha più riserve che esse."
In coincidenza, Betsy Szewach, analista di Proficio Investment, considerò che "YPF continua ad essere una delle migliori alternative per investire nel campo azionario.
In realtà, è quella di maggiore protagonismo in tutti i portafogli amministrati per la nostra compagnia."
Anche la fiducia in questa carta si sostenta "in che gli seguono autorizzando gli aumenti in combustibili, come lo sono venuto facendo fino ad ora, per quello che il suo flusso di scatola continua a crescere accompagnando la maggiore domanda e l'inflazione."
In questo senso, sta emergere che dal momento nel che smise di appartenere a Repsol per passare con l'intervento dello Stato, marzo di 2012, gli aumenti negli zampilli si fecero abitudine. In quello lasso, gli incrementi accumulati arrivano quasi ad un 200 percento.
Non è minore il fatto che, a dispetto dei problemi che ha il paese in quanto a finanziamento esterno, conflitto irresoluto con holdouts e mancanza di credibilità nel sostegno delle regole di gioco, continui a concitare l'interesse di multinazionali.
Ci sono varie imprese interessate in sommarsi ai suoi commerci. In un contesto economico più favorevole, quegli investimenti si andranno facendo realtà", concluse Szewach.
"È il gioiello che ha l'Argentina, non solo per le relazioni e stime positive del mercato rispetto alla gran quantità di riserve di petrolio e gas non convenzionali che possiede, ma anche per il movimento strutturale che sta generando già Vacca Morta", affermò Jackie Maubré, direttrice di Cohen Sociedad di Borsa.
Allegria "albiceleste" del 400 percento
L'evoluzione dell'azione della compagnia segna ai chiara la reazione di investitori di fronte ai viavai politici ed economici.
Sotto l'amministrazione Repsol, l'attrattiva delle sue carte era scesa a livelli minimi: appena quotava nel pannello generale e con un volume operato molto scarso.
Quando se la nazionalizzò, aprile di 2012, si generò una vero huída di investitori, che portò a che il prezzo precipitasse strepitosamente.
Nel lasso di un quadrimestre perse niente meno che un 62 percento.
Dovettero passare molti mesi affinché rinascesse l'interesse, qualcosa che cominciò ad evidenziarsi a metà dell'anno scorso.
Da allora, iniziò un movimento rialzista che si mantenne fino a fini di settembre, mese nel quale raggiunse un massimo di $558.
Dopo, la rarefazione del clima economico e finanziere portò a che la carta declinasse sensibilmente fino a girare intorno ai $370, on-line col resto del mercato borsistico.
Pure tenendo in conto questa ultima quotazione, il suo prezzo arrampicò niente meno che quasi un 400 percento da quando fosse nazionalizzata.
Analisti consultati per iProfesional sostennero che per consolidare questa tendenza ascendente furono chiave gli annunci su investimenti ed alleanze con compagnie straniere in Vacca Morta.
È la prima tra le imprese nazionali che compongono il Merval. Se si considera tutto il pannello, è solo superata per Petrobras e Tenaris.
Ranking investitore
Secondo dati del Sottosegretariato di Idrocarburi di Neuquén, l'operatrice investirà alcuni u$s3.200 milioni - il 61 percento del totale - in 2014.
Attorno al 70 percento di quelli fondi furono posizionati in Collina Campana e
la metà di quello denaro provenne da Chevron.
Oltre ai pagamenti effettuati in giacimenti non convenzionali, destinò importanti somme a diversi progetti tradizionali ed a rivivere risorse in decadenza, come Collina la Lattina.
Dietro YPF, benché lontano nel ranking, si ubica la francese Totale, con u$s560 milioni. La principale produttrice di gas del paese scommise forte a due di suoi due blocca insegna, Annacquato Pichana ed Annacquato San Rocco.
Il terzo posto l'occupa la brasiliano Petrobras con u$s256 milioni. A dispetto delle dicerie di vendita di attivi e con una caduta molto grande nella sua produzione, la firma investì in spazi che mantiene ancora nella bacino neuquina, sebbene non entrò ancora nel mondo del no convenzionale.
Leva nel podio si ubica OyG Developments l'assistenza argentina dell'angloholandesa Shell, con u$s225 milioni.
Vista grassa ufficiale
A dispetto del gran volume di denaro che destina ai pozzi, soprattutto nella formazione Vaca Morta, YPF riuscì a "fare scatola" attraverso l'emissione di debito e prodotto del forte incremento che applicò nelle nafte.
La performance della compagnia guadagnò solidità dopo che il Governo "facesse" la vista grassa con gli aumenti applicati per l'industria petrolifera mentre, in forma parallela, accusava altri impresari di differenti settori di volere boicottare il modello aumentando i valori dei suoi prodotti.
La cosa certa è che, dopo di avere adeguato le tariffe, YPF potè riuscire un incremento nella produzione di gas del 35 percento nel primo semestre, in paragone con lo stesso periodo di 2013. Migliorò anche quella di crudo in un 6 percento.
In entrambi i casi, contemplando la produzione di Giacimenti del Sud, l'ex Apache, assorbita per YPF. Anche quella di Sistemato Hernández, il giacimento che comprò a Petrobras.
"Ora le politiche ufficiali sono più favorevoli per lo statale, a differenza del panorama che affrontava Repsol. I commerci che attualmente gli sono redditizi non l'erano per la compagnia spagnola", espose ad iProfesional Mariano Lamothe, economista di Abeceb.com.
Le sue affermazioni coincidono con quelle di altri analisti che rimarcano che la compagnia spagnola non aveva luce verde per aumentare come sì l'ebbe YPF.
"L'industria petrolifera è riuscita a contare su vari benefici perché c'è una chiara posizione del Governo di favorire alla firma. È riuscito anche a contare su regolazioni concordi con le sue necessità, come per esempio l'accomodamento nelle tariffe di gas casalingo", concluse.
... che razza di mistificatori ...
YPFD | YPF - Rava Bursátil
https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=ypf quotazioni
... in pesos sono passati da 75 a 365 =
400% ca di incremento!!!
... in dollari invece passano da 10 a 31 =
100% ca di incremento!! ...
... quando parlano di aumento di PIL si raffrontano alla crisi del 2002 ... il raffronto YPF (Repsol) con YPF (Galluccio) viene fatto con la fine del 2012 ... e la moneta usata è il pesos ... ovvero una moneta che non ha VALORE!!! ...
https://www.mataf.net/it/convertitore/valuta-ARS-USD
... è da disonesti folli non considerare che in questi anni il paese ha viaggiato con un inflazione del 25% annuo!!! ...
e GONZO chi crede alle panzane dei loro 400% di guadagni ...