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29.04.15 | 09:27

Il ceppo: un rozzo racconto o un racconto per rozzi

per José Luis ESPERT


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Il ceppo: un rozzo racconto o un racconto per rozzi



Il ministro di Economia, Axel Kicillof, dice che la scarsità di valute è la causa del ceppo. D'altra parte è chi dicono che in realtà, è il rovescio, che il ceppo è la causa della scarsità di valute perché il ceppo è la causa che non mettano dollari. Allora come non mettono dollari per il ceppo, finisce c'essendo scarsità di valute.

...... che casino ... :wall::wall::wall: vi basti sapere che mancano dollari ... :p:p:p




È "certo" come dice Kicillof che la scarsità di valute causa il ceppo. Il problema è che Kicillof si porsi la scarsità di valute come se fosse un fenomeno intergalattico o paranormale dove egli come ministro di Economia non ha nessuna responsabilità e contemporaneamente si vuole fare vedere al ceppo come l'unica opzione di politica economica che aveva a mano il governo in 2011 quando l'impose.



La scarsità di valute in 2011 quando si lancia il ceppo, nasce come conseguenza che sobraban/sobran pesi perché la gente non vuole tutti i pesi che il governo emitía/emite per finanziare il suo deficit fiscale, in parte per l'inflazione che genera, ed anche come conseguenza che il Governo decise, agli inizi di 2010, usare le riserve per pagare il debito pubblico invece di usare imposte, motivo per il quale, la banca centrale di a poco si andò rimanendo senza riserve disponibili, liquide.



Allora che il BCRA sia rimasto con poche valute che il ministro chiama "scarsità di valute" è come conseguenza di quello che il governo viene facendo per lo meno da un lustro che, da fini di 2013, lo tocca anche come responsabile di Economia.

Ma inoltre, di fronte alla scarsità di valute causata per l'azionare del governo e non come qualcosa di inaspettato, il ceppo non era l'unica risposta possibile da parte del Governo e molto meno, il migliore.



La cosa ideale in quello momento era svalutare e lanciare un piano antiinflacionario credibile affinché la svalutazione reale iniziale sia credibile ed affinché la gente rimanesse coi pesi che il governo emetterebbe in minore quantità dato che un piano anttinflacionario richiede di smettere di emettere, egli quale richiede di un forte accomodamento fiscale egli quale richiede a sua volta di un accomodamento della spesa pubblico.

Cosicché la "doppio" affermazione di Kicillof che la scarsità di valute è la causa del ceppo, è nella sua essenza, falsa.

D'altra parte, è certo l'affermazione che una volta lanciato ed imposto il ceppo, questo causa scarsità di valute perché l'entrata di valute sparisce sparendo la possibilità da portarti le valute una volta che li versi al paese. Ovviamente che se ti dicono che non puoi portarti le valute, è il migliore incentivo affinché non versi valute al paese.

Ma se pensas che l'unica causa della scarsità di valute è il ceppo, ti manca contare che passo con l'economia che un giorno il governo decise di imporre il ceppo, quando aveva un'alternativa ma civilizzata e meno fallita del ceppo, nei 70 e 80 avemmo ma volte ceppo cambiario che liberate di cambiamenti.

E quello che passò con l'economia è quello che prima ti dissi quando parlava dell'affermazione di Kicillof. Al ceppo si arriva come conseguenza dei pesi che il governo emette e la gente non vuole e perché il governo agli inizi di 2011 assaltò al BCRA per usarlo come il suo borsellino, lasciandolo oggi senza riserve liquidi così.

C'era una volta .... , questo racconto di bestie, o per bestie, ha finito. ... :p:p:p
 
29.04.15 | 00:00


Bonar 2024: un buon commercio per tutti


JULIÁN GUARINO
Subeditor di Finanze


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Alcuni giorni fa, il ministro Kicillof segnalò che le banche dovevano essere "caldi" perché l'emissione si era fatta senza entità finanziarie.



È probabile che nel Deutsche non si sentono discordi: ottennero u$s 10 milioni per un'operazione di bassa complessità.

Sebbene commissione, l'Argentina non ebbe finì rincarando l'operazione per il margine nel prezzo che egli regalò alla banca.

Senza quello margine, è probabile che non avesse ottenuto assistenza.




Per gli investitori, è anche buon commercio: l'Argentina paga il doppio di caro per il denaro che, per esempio, Bolivia o Uruguay.



Al Governo lo servì anche: ogni dollaro per nutrire al BCRA non "ha prezzo."



... farebbero meglio a ricordarsi che la partita non è ancora chiusa ... :angry::angry::angry:
 
29.04.15 | 11:55


Willy Kohan: "La decisione di Cristina di confrontare a Griesa costa al paese u$s 5000 milioni all'anno"

Ricordò che la Presidentessa optò per non compiere una sentenza giudiziale in un tribunale che lei stessa aveva accettato.

per CRONISTA.COM

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Willy Kohan: "La decisione di Cristina di confrontare a Griesa costa al paese u$s 5000 milioni all'anno"




Il giornalista Guillermo ‘Willy ' Kohan notò che la decisione della presidentessa Cristina Kirchner di mantenere un confronto col giudice degli Estados Thomas Griesa, costa al paese u$s 5000 milioni all'anno."

Nella sua abituale nota editoriale nel programma Ogni mattina in Radio Mitre, Kohan segnalò c'è un tema interessante per emergere a proposito di quello che passa col ceppo: In qualche modo "l'Argentina trovò la formula attraverso YPF per prendere debito, ma l'Argentina sta pagando un sovrapprezzo che potremmo calcolarlo in 5000 milioni di dollari all'anno.

In quello contesto, considerò che "la decisione politica che prese la Presidentessa (Cristina Kirchner) di confrontare contro, il giudice di New York, Thomas, Griesa, di non pagare la sentenza giudiziale tutto quello spettacolo della Presidentessa all'Argentina gli costa 5000 milioni di dollari all'anno."



"La Presidentessa prese la decisione di non compiere una sentenza giudiziale in un tribunale che lei stessa aveva accettato. Le auto non possono fabbricarsi perché non ci sono dollari per importare. E quell'ha a che vedere con una decisione politica che prese la stessa Cristina Kirchner di approfondire il default."



... è matematicamente impossibile regalare 5.000 milioni di dollari all'anno su un'emissioni di 3.000 milioni da parte di YPF... :wall::wall::wall:


... farebbe bene a spiegarsi meglio ... :censored::censored::censored:
 
ONU

Kicillof su ristrutturazione di debito: "È necessaria l'intervento di tutti i paesi"

Il ministro di Economia partecipa di una riunione di Nazioni Unite alla quale porta la posizione argentina su ristrutturazione di debito sovrano ed il combattimento contro i fondi avvoltoi.



Il ministro di Economia, Axel Kicillof, disse che in materia di ristrutturazione di debiti sovrani "è necessario un intervento urgente di tutti i paesi in ambiti plurali, perché questo è un problema del sistema finanziario ed economico mondiale nel suo insieme."

Dissertando a New York in una riunione delle Nazioni Unite, Kicillof segnalò che "alcuni piccoli fondi speculativi finanzieri hanno cercato di forma inedita di mettere in scacco e bloccare la ristrutturazione di debito argentino", e disse sperare che questo "sia un esempio più del danno che possono provocare i fondi speculativi ai paesi sovrani; che questa esperienza serva da base per la costruzione di un'architettura finanziaria internazionale."



... REWIND CHIQUITIN ... :o:o:o QUI ABBIAMO UN PAESE CHE HA ORGANIZZATO CON L'AIUTO DEL FMI E DI ALCUNE BANCHE DI MALAFFARE UNA COLOSSALE TRUFFA AI DANNI DEI RISPARMIATORI ... :angry::angry::angry:


... LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO ARGENTINO E' STATA PORTATA AVANTI A FORZA DI RICATTI ED ESTORSIONI VARIE!!! ... E I TRIBUNALI TEDESCHI, STATUNIENSI E ICSID (di cui si attende a breve la sentenza definitiva!!!) HANNO QUALIFICATO L'argentina COME UN PAESE CANAGLIA CHE NON VUOLE ONORARE I SUOI DEBITI (pur avendone i mezzi!!!) ... :angry::angry::angry:



... L'ARCHITETTURA FINANZIARIA MONDIALE SI SALVA RISPETTANDO LE LEGGI E LE SENTENZE SOTTO CUI EMETTI IL DEBITO!!! ... :angry::angry::angry:
 


... KICILLOF EN VIVO!!! ... :censored::censored::censored:


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Mercoledì 29 Di Aprile 2015


Kicillof potrebbe avere un colloquio col mediatore Pollack in USA


Carlos Arbía - Dal Ministero di Economia
Per: Carlos Arbía - Dal Ministero di Economia



Il viaggio di urgenza non era previsto nell'agenda del ministro di Economia, Axel Kicillof. Ma ad ultimo momento, il funzionario partì verso New York per parlare davanti all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) la posizione del governo argentino nella disputa coi holdouts. Ma oltre questa esposizione pubblica, il viaggio avrebbe un altro motivo coperto.

Kicillof si riunirebbe in gran segreto col mediatore Daniel Pollack chi fu nominato l'anno scorso per il giudice di York Thomas Griesa intercedere tra il paese ed i holdouts. Come seppe Infobae, il motivo dell'incontro è riuscire che Pollack interceda davanti al magistrato e così evitare l'applicazione del "Discovery" sui Bonar 24, dopo che il giudice considerasse come "legittimo" la domanda del fondo NML per conoscere per poco dettagli dell'emissione più di u$s1.400 milioni.

Il fondo americano Marathon avrebbe comprato più di u$s800 milioni dell'emissione di quello buono, come si commenta nel mercato, e sarebbero intervenuti banche come il Deutsche Bank e BBVA ma per il momento le autorità argentine non fecero conoscere chi comprarono quell'emissione.

Personalmente l'ultima volta che il ministro ed il mediatore assegnato nel caso si videro fu il 30 di Luglio dell'anno scorso. Quello stesso giorno vinceva il termine del paese per pagare agli obbligazionisti, ed evitare così il default "selettivo". Ma la riunione non prosperò, e dopo le negoziazioni si interruppero.

Un problema a breve termine

Oltre questa riunione, il Governo ha un altro ostacolo nel breve termine: la scadenza di buoni di legislazione locale e straniera del prossimo 30 giugno. In caso che segua l'appello presentato per Economia contro l'accordo firmato a New York tra il Citibank ed il fondo NML, questa banca - che è custodia di buoni - non potrà inviare i fondi alle istituzioni pagatrici come la Scatola di Valori locale, Euroclear e Clearstearm in Europa.



Quale è la conseguenza immediata? Gli obbligazionisti che entrarono negli scambi Gli ed II non potranno ricevere il pagamento dei suoi buoni ed il default del debito argentino si amplierebbe.

Kicillof arriverà questo mercoledì all'assemblea dell'ONU con una lettera al suo favore. Di accordo ai portavoci vicini al ministro, "una delle vittorie ottenute in questa crociata contro i holdouts fu il compromesso fissato delle Nazioni Unite di creare una cornice multilaterale di ristrutturazione di debito sovrano". Da Economia, assicurano che "la mancanza di questa normativa fu quella che permise che un piccolo gruppo di fondi altamente speculativi tramasse strategie abusive per raccogliere benefici straordinari, bloccando sforzi legittimi di Stati sovrani per trovare soluzioni efficienti, eque, legali e sostenibili alla sua crisi di debiti." ... :p:p:p sapessi quanto gliene frega a GRIESA ... AL ìLA CORTE D'APPELLO DI SECONDO CIRCUITO E ALLA SCOTUS ... DELLA CORNICE CHE TI MANCA!!! ... :wall::wall::wall:



Tuttavia, ci sono vari paesi dentro il G24 che non stanno a beneficio di stabilire una cornice poiché, come spiegò Kicillof, si vedrebbero affettati i suoi interessi finanziari. La proposta argentina chiede una chiamata Meccanismo di Ristrutturazione di Debito "Sovrano" a livello multilaterale e la costituzione di una Commissione di Supervisione del processo integrata per tre Stati che condividerebbero forma volontaria, quello che permette il compromesso della comunità internazionale in aspetti chiave del processo.




... che pagliacciata ... :wall::wall::wall: pretendere di assegnare a un'organizzazione di CORROTTI E DEPRAVATI LA RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI SOVRANI!!! ... :wall::wall::wall:
 
Mercoledì 29 di Aprile di 2015


Avvertenza

Secondo il FMI, l'Argentina dovrà fare un accomodamento e svalutare per potere tornare a crescere



... la Madama continua a ciabattare previsioni varie ... :censored::censored::censored: però dopo 3 anni dalla denuncia di The Economist sulle statistiche FALSE dell'INDEC e 9 anni di MANCANZA di CERTIFICAZIONI DEI BILANCI DELLO STATO ... MANCANO COMPLETAMENTE I DATI CONSUNTIVI DI QUELLO CHE SUCCEDE NEL PAESE!!! ... :angry::angry::angry:

Per: Liliana Franco


Il Fondo Monetario Internazionale reiterò la sua prognosi di una caduta del 0,3 percento nel prodotto rozzo interno dell'Argentina per l'anno in corso, raccomandò svalutare il peso, meno interventi nei mercati ed accomodamenti nella politica macroeconomica nelle sue informi Prospettive economiche: Le Indie di aprile 2015 dato a conoscere oggi in Santiago del Cile per Alejandro Werner, Direttore del Dipartimento dell'Emisfero Occidentale del Fondo Monetario Internazionale e Roberto Cardarelli, Capo di Missione del FMI per il Cile. La prospettiva non migliora molto per 2016, poiché proietta una crescita quasi nulla, del 0,1 percento.

La "Argentina mantiene scompigli economici significativi, seguendo un esteso periodo di espansione fiscale che è ricaduto crescentemente nel finanziamento della Banca Centrale", sostiene l'organismo.

Aggrega che anche le restrizioni sul commercio ed il mercato di cambiamenti hanno creato una significativa breccia tra il dollaro ufficiale e l'informale. Tuttavia, puntualizza che questa breccia da fini del 2014 si è stabilizzata intorno al 40 al 50 percento e l'inflazione di due cifre ha ceduto ad un livello più basso.

... un economista serio direbbe: LA STABILITA' RAGGIUNTA TRA CAMBIO UFFICIALE E PARALLELO HA DEI COSTI ELEVATISSIMI ... E' UNA POLITICA CIECA E IRRAZIONALE CHE NON PUO PERPETRARSI PER MOLTO TEMPO ANCORA E CHE STA PROVOCANDO DISASTRI MOLTO IMPORTANTI E CHE A BREVE LA SITUAZIONE ESPLODERA'!!! ... :censored::censored::censored:


Di tutte forme, valuta che gli avversi termini dello scambio - particolarmente per la caduta nelle quotazioni internazionali della soia -, la debole attività economica in Brasile e la rivalutazione del real hanno generato nuovi venti sfavorevoli per la crescita dell'economia argentina. Così, il Fondo proietta una caduta della produzione del 0,3 percento per l'anno in corso, prolungando la decelerazione del 2014.

Benché consideri che le confusioni economiche nelle Argentine non sono tanto estreme come quelli che soffre Venezuela, il Fondo afferma che l'Argentina avrà bisogno di un miscuglio di misure simili al paese bolivariano, con "politiche macroeconomiche più regolate, un tasso di cambio più debole, capisce Lei svalutazione, e meno distorsioni microeconomiche per sedere le basi per un ritorno alla stabilità e la crescita."

Nella relazione si stima che l'inflazione fu l'anno scorso del 23,9 percento e proietta una decelerazione nella porti su dei prezzi al consumatore al 20,5 percento furia di per 2015 come ferma 2016. Ugualmente, prevé un peggioramento del conto corrente del bilancio di pagamenti che avrebbe un squilibrio equivalente al 1,7 percento del PIL nell'anno in corso e del 1,8 percento il prossimo. Il deficit fiscale primario, senza il pagamento di interessi del debito, è calcolato nel 1,6 percento del PIL per l'anno in corso e 1,4 percento per il prossimo.

• Desafíos

America Latina ed i Caraibi affrontano alcune prospettive particolarmente provocatorie, secondo il Fondo. L'attività economica regionale si espanse ad un ritmo del 1,3 percento in 2014, il minore tasso di crescita da 2002, con l'eccezione della breve recessione registrata in 2009. Per il presente anno, si proietta che la crescita continui a diminuirsi, fino ad un livello leggermente inferiore al 1 percento. Questo suppone una correzione al ribasso di più di un punto percentuale rispetto alle proiezioni di ottobre di 2014.

Le revisioni al ribasso si concentrano su America del Sud, dove la debilitazione dei mercati mondiali di materie prime sta colpendo l'investimento imprenditoriale e l'attività economica in generali. I fattori specifici di ogni paese, come la debolezza della fiducia del settore privato in Brasile o la persistente crisi economica che si sta sviluppando in Venezuela, oscurano ancora più le prospettive, di accordo con la valutazione dell'organismo.

Allo stesso tempo, i vincoli commerciali con gli Stati Uniti sono relativamente modesti, quello che limita gli effetti di spargimento positivi provenienti dell'importante crescita che si proietta per l'economia nordamericana.



... :censored::censored::censored:
 
Axel Kicillof volvió a llevar la posición argentina contra los fondos buitre a la ONU - lanacion.com  

Miércoles 29 de abril de 2015 | 14:13

Axel Kicillof volvió a llevar la posición argentina contra los fondos buitre a la ONU

El ministro de Economía afirmó que "inseguridad jurídica" es la interpretación que hizo el juez de la cláusula pari passu, que intenta bloquear pagos de deuda reestructurada

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El ministro de Economía, Axel Kicillof, sostuvo hoy que "no hay muestra más clara de la inseguridad jurídica internacional que la reinterpretación" hecha por la justicia de los Estados Unidos de la "cláusula pari passu" para favorecer a los fondos buitre.

Al disertar en Nueva York ante el Comité ad hoc sobre Procesos de Reestructuración de Deuda Soberana de las Naciones Unidas (ONU), Kicillof señaló que los tribunales estadounidenses hicieron, a instancias de los fondos buitre, "una reinterpretación de la doctrina Champerty" que prohibía que alguien comprara deuda en default para luego especular y litigar ante la Justicia.

"Existiendo esa interpretación distorsionada, ridícula y peligrosa, que dice que hay que pagarle primero a los holdouts antes que a los que aceptaron la reestructuración, nadie va a aceptar un proceso de reestructuración", puntualizó el ministro, quien sostuvo que "hay unos 900 billones de dólares de deuda emitida (por distintos países) que está es riesgo de ser atacada por los fondos buitres".

El titular del Palacio de Hacienda sostuvo que la Justicia de los Estados Unidos ha tratado a "las deudas soberanas, que están protegidas por las leyes de inmunidad, como de actividad comercial" y que la "reinterpretación de la cláusula pari passu" hecha por el juez Griesa "pone en peligro al sistema financiero en su conjunto"

Si dà anche il caso che voi avete rinunciato all'immunità. E poi le condanne che avete contro, dai tribunali del mondo, sono soprattutto dovute al fatto che siete un paese ricco all'inimmaginabile di ogni bendi Dio, e non avete nessuna scusa. Lavorare è fatica, mi diceva mio padre, e voi lo dovete capire e mettere in pratica.
 
Eccccheppppppalllle.
Sta storia dei buitre che non vanno pagati.
E allora paghino noi che non siam buitre.
Argelatrini.....Pallisti ladri truffatori bancarottieri INFAMI.....
Monica
 
Ho ripreso due immagini a campo largo della vergognosa conferenza che ha dato Kicillof al cosi chiamato "comitato ad hoc dell'ONU".
Ovviamente gran rabbia a vedere e soprattutto sentire infamie. E non solo da Kicillof per primo ma anche da quel presidente, Non mi sembra di vedere, tra l'altro, una grande attenzione da parte di tutti. Molti si guardano cose del loro i-pad o il giornale o cose del genere come il rappresentante della Cina. Difronte al palco si vedono poltrone tutte vuote e il palco stesso non è gremito di nazioni.
Devo risentire jl discorso, viene l'orrore a sentire questi individui che non hanno dignità umana minima. Non sanno cosa vuol dire rispettare i patti.
 

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Uno scorcio diverso con pochissimi presenti. Qualche cappellino peruviano.
 

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http://www.cronista.com/economiapol...emos-tirar-a-nadie-20150429-0099.html#comment

Kicillof on vulture funds "do not want to kick this issue, do not want to shoot anyone"
Economy and Politics
Economy Minister said there was willingness to negotiate, but indicated that the vultures believe that the only solution is to pay. He said at a conference following his participation in a UN committee, adding that "the conflict is not stagnant."

by CRONISTA.COM Economy Minister Axel Kicillof, he said the government's intention is not to stretch the conflict over the vulture funds and want to reach a solution. He added that the negotiations are not stalled and that Argentina has already made multiple proposals.

"We want to kick this issue, do not want to shoot anyone," he said referring to the vulture funds minister. He said this during a press conference after his on his participation in the Ac Hoc Committee on Debt Restructuring Process of the UN.

He added that "it is not stalled the conflict, but if we who believe that the only resolution is to get paid." In this regard he said: "I went with Pollack (mediator) and the only proposal we had 15% off and I said thank you very much".

When asked the journalist in place, Kicillof joked: "Look, if we are the next government" and said that "if anything showed the government is calling to solve problems. We solved the problems left by other governments ".

Finally he added that "what is stagnant is not conflict, but the vultures are vultures. It is not a question of wanting to have fun the next. We have faced this issue with full dedication. "
 
Lo que se dice en las mesas - Ambito.com


...

• Segue c'essendo ripercussioni dell'ultimo lancio ufficiale del Bonar 24. In primo luogo, si conobbe che il fondi avvoltoio ebbe 72 ore per bloccare l'operazione ma come fu canalizzata attraverso l'Europa, gli artigli di Griesa non poterono raggiungere le valute per l'Argentina.

Ci fu un tentativo di bloccare la collocazione di YPF ma il giudice disistimò la domanda dei fondi avvoltoi.

Che cosa può passare con un'eventuale collocazione della Provincia di Buenos Aires che è chi segue nella lista In teoria non dovrebbe avere nessun inconveniente coi fondi avvoltoi però c'è comunque molta cautela con un'eventuale operazione e come col BONAR 24, un "segreto di stato".

Un funzionario vicino a Kicillof confessò non avere dormito nelle 72 ore che durò la transazione, dall'annuncio fino alla chiusura della stessa.



...




... ci sarà da ridere quando bloccheranno i pagamenti delle cedole ... :censored::censored::censored:
 
Giovedì 30 di aprile di 2015 | Edito in edizione stampata


Nell'ONU, davanti ad un auditorium semivuoto, Kicillof girò a criticare il fondi avvoltoio


Cina e Russia furono le uniche potenze i cui rappresentanti assisterono alla presentazione
Per Rafael Mathus Ruiz | Per La Nazione


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Un'immagine eloquente: più sedie vuote che occupate mentre parlava il ministro, ieri, nelle Nazioni Unite. Foto: Raphael Mathus



Nuova York. - Axel Kicillof passò ieri quasi tutta la sua permanenza a New York che durò meno di un giorno, rinchiuso nell'edificio dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Lì investì contro le chiamate fondi avvoltoio a chi accusò, un'altra volta, dell'assenza di avanzamenti nella lite per il debito.

"Quello che è stagnante non è il conflitto", sostenne. "Quello che è stagnante è che gli avvoltoi continuano ad essere avvoltoi", completò.

Kicillof venne a New York per condividere un dibattito sulla creazione della cornice globale che guidi - e protegga - la ristrutturazione di debiti sovrani, un'iniziativa del Governo spinta con l'appoggio del G-77 e Cina che aspira ad evitare che altri paesi si vedano nella stessa situazione che l'Argentina.

È un'iniziativa, per adesso, che produce divisioni: conto con l'appoggio del mondo emergente, ma non è del palato degli Stati Uniti, vari paesi europei ed altre nazioni sviluppate, che vogliono il dibattito lontano dall'ONU. Quello rimase ieri in evidenza: Kicillof parlò davanti ad un auditorium con molte sedie vuote. La convocazione, giustificarono nella delegazione argentina, soffrì anche per una settimana di inusuale attività nell'organismo.

"Io non venni a dare un recital", relativizó Kicillof dopo, per una conferenza stampa, davanti ad una domanda di La Nazione. "Venni a dare la mia opinione. Non è una questione che si misura per il concorso, è un lavoro tecnico", aggregò.

Quello lavoro tecnico ridonderà in una brutta copia di accordo per la creazione della cornice legale che dopo sarà messo a considerazione dei paesi. Nonostante se è approvato, non sarà vincolante. Il proprio Kicillof riconobbe i limiti del progetto quando disse che non impone ad un paese per la forza."

"Funziona come?, come funzionano le Nazioni Unite", graficó. "Non è un problema di questa questione. Noi stiamo lavorando molto forte affinché sia capito per tutti ed inoltre condiviso per tutti", sostenne.

Nella sua presentazione, il capo del Palazzo del Fisco offrì una sorta di lezione di storia sui debiti sovrani e dopo si riferì alla situazione dell'Argentina. Non risparmiò descalificativos per il fondi avvoltoio: li chiamò "parassiti specializzati" che cercano "guadagni strampalati". Disse che erano un rischio per alcuni US $900 milioni di debito e che il suo potere era "insopportabile."

Hanno costruito una strada legale che ha limato la sicurezza giuridica dell'indebitamento esterno dei paesi. L'ha dinamitato", affermò.

Sei paesi ebbero la parola dopo il ministro e prima di un recesso: Venezuela, Cuba, Brasile, Sri Lanka, Guatemala e Singapore. Solo un paese dell'Europa fu presente: Norvegia che non fa parte dell'Unione Europea e votò a beneficio della risoluzione spinta per l'Argentina, il G-77 e Cina. Russia e Cina erano le due uniche potenze presente.

Kicillof pranzò con rappresentanti di circa 30 paesi, tra essi alcuni nazioni europee, come indicarono fonti della delegazione argentina senza dare più dettagli. Poi arrivò l'incontro coi giornalisti.

Kicillof delimitò al Governo di qualunque responsabilità per la mancanza di un accordo coi holdouts. E tornò ad accusare il fondi avvoltoio di non volere negoziare, la stessa denuncia che NML che lidera la lite per il debito contro l'Argentina, scaglia contro la Casa Rosata.




"Se qualcosa ha dimostrato il Governo è vocazione di risolvere problemi. Non c'è problema che abbiamo scalciato a nessuno", rispose davanti alla domanda di se la risoluzione del conflitto rimarrà per il successore di Cristina Kirchner.

"Credo che si sia fatto tutto, perfino sedersi a tavola dei fondi avvoltoi a discutere. E continuiamo a lavorare per risolvere questo tema. Non glielo vogliamo tirare nessuno, non glielo vogliamo scalciare nessuno. Tutto il contrario. Che cosa fanno gli avvoltoi? Non lo so. Non so se muovono, lo dubito, perché sono avvoltoi e continuano ad essere avvoltoi", arrotondò.


Ci fu una domanda sul fine sulla Grecia, ma Kicillof che si mostrò sciolto e verborrágico, evitò una definizione: "Abbastanza abbiamo con l'Argentina", chiuse.




PROTESTA CORPORATIVA IN IL MINISTERO

I lavoratori del Ministero di Economia faranno oggi a mezzogiorno una protesta per denunciare che ci sono 1500 lavoratori che "non contano su diritti lavorativi plenum ed altri 2800 stanno senza stabilità che la Costituzione garantisce per l'impiego pubblico". Inoltre, denuncia che Kicillof "finisce" l'entrata di 921 parenti.




... :censored::censored::censored:
 
E, certo, Cina e Russia devono arruffianrsi l'argentina. Poi quei lestofanti immani di ladroni, vanno a maledire gli USA per la gestione delle loro riserve naturali. Speriamo di vederla tutta la storia. Occorreranno alcuni anni, ma arriverà la resa dei conti.
Anche del il 9% che pagano per il prestito di giorni fa sbandierato in tutta la nazione, come eccezionalmente conveniente e che tronca l'impedimento a prestare loro.
Li voglio vedere a pagare il 9% con tassi mondiali sullo zero. Abbiamo visto una emissione di BOT in Italia di giorni fa allo zero ufficiale. Quando la media delle loro 152 emissioni del debito era al 9% e i tassi sui BOT erano sul 3-4% e i tassi dei conti deposito sono stati anche del 5-6% e che oggi so possono sognare.
Ma noi siamo appellati da quei landri degli "usurai" e la Deutsche Bank una benefattrice. Tra l'altro vorrei sapere chi sono quelli che hanno acquistato da quella magnifica banca intrallazzatrrice. Vorrei vedere come è andata questa distribuzione.
Kicillof ha detto che non è stata pagata nessuna commissione, quando invece sembra che la Deutsche abbia incassato 10 Milioni di Dollari.
 
Mercoledì 29 di Aprile di 2015 18:27:00


L'eletta: YPF si incarica di portare dollari al paese e è la raccomandata per risparmiatori nella city abitante di Buenos Aires


29-04-2015 in due giorni l'industria petrolifera statale riuscì a portare alle cassapanche del BCRA più di u$s1200 milioni. Così la firma condotta per Galuccio continua col suo processo di presa di investimenti, mentre Kicillof e Vanoli festeggiano l'entrata di valute

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Questo mercoledì la Banca Centrale sommò alle sue riserve u$s684 milioni e riuscì a chiudere la giornata in u$s33.900 milioni, una cifra che non raggiungeva da ottobre di 2013.


La maggioranza di queste valute provenne dalla collocazione di Obblighi Negoziabili realizzata per YPF la settimana scorsa nell'esterno, per un totale di u$s1.500 milioni, dei quali u$s537 milioni entrarono questo martedì.

Di questa maniera, in solo due giorni, l'industria petrolifera statale riuscì a portare alle cassapanche della Banca Centrale qualcosa più di u$s1.200 milioni. Così, la firma condotta per Galuccio continua col suo processo di ricezione di investimenti.

Anche l'entità monetaria acquisì questo mercoledì u$s90 milioni nel mercato di cambiamenti per liquidazioni di esportatori, come informarono operatori.

In quello che va del 2015, le riserve portarono su 7,8 percento, quasi alcuni u$s2.500 milioni. (debiti!!! ... :p:p:p)


Il martedì, Alejandro Vanoli, presidente dell'entità, si riferì a questi numeri in twitter: Si comprò un cifra record nel mercato di cambiamenti. Le riserve internazionali continuano a salire."


Dollari con francobollo YPF che festeggia la Banca Centrale

A differenza di quello che viene succedendo in differenti attività ed imprese dei più vari settori, YPF sembra fare caso negligente della contrazione economica.

Avanza fortemente non solo a passo nella sua strategia di essere gran protagonista dell'attività industria petrolifera, ma anche nel suo ruolo di "caricarsi alla spalla" la responsabilità di portare dollari al paese.




La compagnia migliorò sostanzialmente la sua posizione di scatola e potè avanzare in differenti accordi strategici con compagnie "peso pesante", come la statunitense Chevron, la russo Gazprom, la malese Petronas ed avvicinare posizioni con firme come Exxon Mobil:

- Aprile 2014 - Scese a patti con Chevron investimento iniziale per u$s1.600 milioni per esplorazione e produzione in Vacca Morta.

- Ottobre 2014 - sottoscrisse Petroamazonas contratti per u$s170 milioni.

- Dicembre 2014 - Accordò con Shell e Totale investimento di u$s550 milioni per Neuquén.
- Dicembre 2014 - Scese a patti con Petronas il pagamento di u$s550 milioni.

- Gennaio 2015 - firmò con Sinopec un accordo per gas e petrolio in Vacca Morta.

- Aprile 2015 - è previsto la sigla di un accordo con Gazprom per una cifra vicina agli u$s1.000 milioni.

La cosa certa è che l'industria petrolifera statale è una delle poche alternative per l'entrata di valute genuine, già sia attraverso investimenti che riceva per Vacca Morta o di fondi che riesce a captare nel mercato finanziario internazionale.


Per un Governo pressato di biglietti verdi, entrambe le strade si presentano come una boccata di aria fresca.

Più anche, in un contesto nel che ha scelto tirare fuori reddito politico dalla consegna "Patria o Avvoltoi", quello che ritarda un possibile accordo coi holdout ed allontana le possibilità da un avvicinamento ai mercati di credito.




Investimenti "verdi" per il BCRA

La ricezione di dollari dell'industria petrolifera che hanno come destino finale la Banca Centrale è stata una costante negli ultimi tempi.
Solo nell'ultimo anno e mezzo YPF collocò nei mercati internazionali più di u$s2.200 milioni.
Si capitalizzarono anche entrate frutto degli accordi che viene siglando con compagnie industrie petrolifere di tutto il mondo.
Uno di essi è quello raggiunto con Chevron per estrarre idrocarburi non convenzionali in Vacca Morta che implicò già pagamenti al di sopra degli u$s600 milioni.



In YPF - anche nel Governo - ora sperano con entusiasmo il sedimento di quasi u$s500 milioni da parte della statale malese Petronas.
La russo Gazprom è la prossima nella lista di pagamenti, per un cifra che il ministro Débora Giorgi anticipò in u$s1.000 milioni.


Anche la cinese Sinopec sta con voglia di mettere i suoi dollari nel paese, dopo firmare una lettera di intenzione con l'industria petrolifera argentina comandata per il "mago" Galuccio.


Inoltre Lei avecina la seconda tappa investitrice di Chevron in Neuquén con un pagamento piano di altri u$s600 milioni.

Per il lato di accordi diretti con Neuquén, Shell e Totale Australe investiranno anche u$s550 milioni insieme all'impresa provinciale di energia Gas e Petrolio del Neuquén (G&P), per lo sviluppo di idrocarburi non convenzionali in Vacca Morta.




L'eletta della city
Secondo Carlos Olivieri, assessore finanziario di varie compagnie che quotano nella borsa, "per gli investitori la gran incognita di questi tempi è se YPF otterrà tutto il finanziamento richiesto per sfruttare al massimo Vaca Morta."


Per chi credono che così succederà, "è un eccellente momento per comprare azioni", affermò. Questo analista è di quelli che crede che i suoi attivi, al prezzo di oggi, sono ancora sub-valutati.


"La compagnia non può valere vicino ad u$s14.000 milioni, dei quali alcuni u$s5.000 milioni corrispondono a Vacca Morta ed il resto ad altre operazioni. Nella mia opinione, deve valere molto più", rimarcò.


"Il finanziamento è chiave per l'impresa e, a sua volta, la firma è chiave per il paese, per il potenziale che possiede per captare dollari di nuovi investitori", sottolineò Olivieri.


L'esperto rimarcò: "Nell'unica compagnia nella che investirebbe nel paese è in YPF, perché può avere la 'upside' più importante di tutti. Tranquillamente la sua valutazione di u$s14.000 milioni ha chances di raddoppiarsi.

Olivieri affermò che dovrebbe stare valendo abbastanza più di u$s22.000 milioni, se si confrontano le capitalizzazioni delle tre principali compagnie con più petrolio e gas non convenzionale degli Stati Uniti, perché ha più riserve che esse."




In coincidenza, Betsy Szewach, analista di Proficio Investment, considerò che "YPF continua ad essere una delle migliori alternative per investire nel campo azionario. In realtà, è quella di maggiore protagonismo in tutti i portafogli amministrati per la nostra compagnia."


Anche la fiducia in questa carta si sostenta "in che gli seguono autorizzando gli aumenti in combustibili, come lo sono venuto facendo fino ad ora, per quello che il suo flusso di scatola continua a crescere accompagnando la maggiore domanda e l'inflazione."


In questo senso, sta emergere che dal momento nel che smise di appartenere a Repsol per passare con l'intervento dello Stato, marzo di 2012, gli aumenti negli zampilli si fecero abitudine. In quello lasso, gli incrementi accumulati arrivano quasi ad un 200 percento.


Non è minore il fatto che, a dispetto dei problemi che ha il paese in quanto a finanziamento esterno, conflitto irresoluto con holdouts e mancanza di credibilità nel sostegno delle regole di gioco, continui a concitare l'interesse di multinazionali.


Ci sono varie imprese interessate in sommarsi ai suoi commerci. In un contesto economico più favorevole, quegli investimenti si andranno facendo realtà", concluse Szewach.



"È il gioiello che ha l'Argentina, non solo per le relazioni e stime positive del mercato rispetto alla gran quantità di riserve di petrolio e gas non convenzionali che possiede, ma anche per il movimento strutturale che sta generando già Vacca Morta", affermò Jackie Maubré, direttrice di Cohen Sociedad di Borsa.



Allegria "albiceleste" del 400 percento

L'evoluzione dell'azione della compagnia segna ai chiara la reazione di investitori di fronte ai viavai politici ed economici.
Sotto l'amministrazione Repsol, l'attrattiva delle sue carte era scesa a livelli minimi: appena quotava nel pannello generale e con un volume operato molto scarso.


Quando se la nazionalizzò, aprile di 2012, si generò una vero huída di investitori, che portò a che il prezzo precipitasse strepitosamente. Nel lasso di un quadrimestre perse niente meno che un 62 percento.


Dovettero passare molti mesi affinché rinascesse l'interesse, qualcosa che cominciò ad evidenziarsi a metà dell'anno scorso.
Da allora, iniziò un movimento rialzista che si mantenne fino a fini di settembre, mese nel quale raggiunse un massimo di $558.
Dopo, la rarefazione del clima economico e finanziere portò a che la carta declinasse sensibilmente fino a girare intorno ai $370, on-line col resto del mercato borsistico.





Pure tenendo in conto questa ultima quotazione, il suo prezzo arrampicò niente meno che quasi un 400 percento da quando fosse nazionalizzata.

Analisti consultati per iProfesional sostennero che per consolidare questa tendenza ascendente furono chiave gli annunci su investimenti ed alleanze con compagnie straniere in Vacca Morta.

È la prima tra le imprese nazionali che compongono il Merval. Se si considera tutto il pannello, è solo superata per Petrobras e Tenaris.



Ranking investitore

Secondo dati del Sottosegretariato di Idrocarburi di Neuquén, l'operatrice investirà alcuni u$s3.200 milioni - il 61 percento del totale - in 2014.
Attorno al 70 percento di quelli fondi furono posizionati in Collina Campana e
la metà di quello denaro provenne da Chevron.


Oltre ai pagamenti effettuati in giacimenti non convenzionali, destinò importanti somme a diversi progetti tradizionali ed a rivivere risorse in decadenza, come Collina la Lattina.

Dietro YPF, benché lontano nel ranking, si ubica la francese Totale, con u$s560 milioni. La principale produttrice di gas del paese scommise forte a due di suoi due blocca insegna, Annacquato Pichana ed Annacquato San Rocco.

Il terzo posto l'occupa la brasiliano Petrobras con u$s256 milioni. A dispetto delle dicerie di vendita di attivi e con una caduta molto grande nella sua produzione, la firma investì in spazi che mantiene ancora nella bacino neuquina, sebbene non entrò ancora nel mondo del no convenzionale.
Leva nel podio si ubica OyG Developments l'assistenza argentina dell'angloholandesa Shell, con u$s225 milioni.



Vista grassa ufficiale

A dispetto del gran volume di denaro che destina ai pozzi, soprattutto nella formazione Vaca Morta, YPF riuscì a "fare scatola" attraverso l'emissione di debito e prodotto del forte incremento che applicò nelle nafte.


La performance della compagnia guadagnò solidità dopo che il Governo "facesse" la vista grassa con gli aumenti applicati per l'industria petrolifera mentre, in forma parallela, accusava altri impresari di differenti settori di volere boicottare il modello aumentando i valori dei suoi prodotti.

La cosa certa è che, dopo di avere adeguato le tariffe, YPF potè riuscire un incremento nella produzione di gas del 35 percento nel primo semestre, in paragone con lo stesso periodo di 2013. Migliorò anche quella di crudo in un 6 percento.



In entrambi i casi, contemplando la produzione di Giacimenti del Sud, l'ex Apache, assorbita per YPF. Anche quella di Sistemato Hernández, il giacimento che comprò a Petrobras.



"Ora le politiche ufficiali sono più favorevoli per lo statale, a differenza del panorama che affrontava Repsol. I commerci che attualmente gli sono redditizi non l'erano per la compagnia spagnola", espose ad iProfesional Mariano Lamothe, economista di Abeceb.com.


Le sue affermazioni coincidono con quelle di altri analisti che rimarcano che la compagnia spagnola non aveva luce verde per aumentare come sì l'ebbe YPF.



"L'industria petrolifera è riuscita a contare su vari benefici perché c'è una chiara posizione del Governo di favorire alla firma. È riuscito anche a contare su regolazioni concordi con le sue necessità, come per esempio l'accomodamento nelle tariffe di gas casalingo", concluse.




... che razza di mistificatori ... :censored::censored::censored:

YPFD | YPF - Rava Bursátil

ypf pesos.jpg

https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=ypf quotazioni


ypf dollari.jpg


... in pesos sono passati da 75 a 365 = 400% ca di incremento!!!

... in dollari invece passano da 10 a 31 = 100% ca di incremento!! ... :o:o:o



... quando parlano di aumento di PIL si raffrontano alla crisi del 2002 ... il raffronto YPF (Repsol) con YPF (Galluccio) viene fatto con la fine del 2012 ... e la moneta usata è il pesos ... ovvero una moneta che non ha VALORE!!! ... :wall::wall::wall:



https://www.mataf.net/it/convertitore/valuta-ARS-USD

deprezzamento pesos.jpg



... è da disonesti folli non considerare che in questi anni il paese ha viaggiato con un inflazione del 25% annuo!!! ... :censored::censored::censored: e GONZO chi crede alle panzane dei loro 400% di guadagni ... :wall::wall::wall:
 
E, certo, Cina e Russia devono arruffianrsi l'argentina. Poi quei lestofanti immani di ladroni, vanno a maledire gli USA per la gestione delle loro riserve naturali. Speriamo di vederla tutta la storia. Occorreranno alcuni anni, ma arriverà la resa dei conti.
Anche del il 9% che pagano per il prestito di giorni fa sbandierato in tutta la nazione, come eccezionalmente conveniente e che tronca l'impedimento a prestare loro.
Li voglio vedere a pagare il 9% con tassi mondiali sullo zero. Abbiamo visto una emissione di BOT in Italia di giorni fa allo zero ufficiale. Quando la media delle loro 152 emissioni del debito era al 9% e i tassi sui BOT erano sul 3-4% e i tassi dei conti deposito sono stati anche del 5-6% e che oggi so possono sognare.
Ma noi siamo appellati da quei landri degli "usurai" e la Deutsche Bank una benefattrice. Tra l'altro vorrei sapere chi sono quelli che hanno acquistato da quella magnifica banca intrallazzatrrice. Vorrei vedere come è andata questa distribuzione.
Kicillof ha detto che non è stata pagata nessuna commissione, quando invece sembra che la Deutsche abbia incassato 10 Milioni di Dollari.
avranno fatto qualche trucco contabile.sembra che la DB abbia pagato 103 e venduto a 104..non si chiamano commissioni..ma il risultato e' lo stesso.Comunuqe,sembra che buona parte sia andato ad un fondo USA dove uno dei soci e' argetnino. ancora intrallazzi..
 
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