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Primo Tamagnini (Foiano della Chiana, 1 gennaio 1936) è un artista toscano, che risiede nella città di Prato. La sua attività artistica trova fondamento nello studio del segno, del colore, e della luce. Artista polivalente, da una vita è impegnato nella creazione di opere pittoriche, rilievi, sculture, ceramiche e mosaici.
Indice:
- Attività artistica
- Biografia
- Mostre
- Opere
- Critica
Biografia1
Primo Tamagnini nasce a Foiano della Chiana il 1° gennaio 1936.
Nel 1952 si diploma all’Istituto Tecnico Industriale.
Nel 1960, dopo il servizio militare, si trasferisce a Prato dove, cinque anni dopo, dà inizio alla sua attività espositiva.
Nel decennio `67-`77 partecipa e vince numerosi concorsi di pittura. Fra questi ricordiamo il Premio A. Bonzagni, per i giovani artisti italiani.
Nel 1971 conosce il maestro AFRO. Questo incontro sarà di grande stimolo per lo sviluppo del suo lavoro.
Nello stesso anno il Comune di Prato gli organizza un’ampia personale nello spazio culturale del ‘’Ridotto Metastasio’’.
Negli anni ‘70 Tamagnini lavora in ambito segnico-materico e, progressivamente, a livello sempre più astratto. La svolta decisiva si realizza nelle opere composte denominate ‘’Polittici’’ e ‘’Spazi’’: in questi lavori il colore e il segno acquistano una precisa autonomia.
Dal 1979 al 1992 ha una costante frequentazione con lo studioso e amico fraterno Giulio Carlo Argan.
Nel 1981 gli è stata dedicata una personale presso il Palazzo Novelucci a Prato e per l’occasione è stato pubblicato il volume monografico Tamagnini, segno-colore-spazio 1971-1981.
Nel 1984 espone a Palazzo Strozzi a Firenze. Gli anni ‘80 e la prima metà degli anni ‘90 sono segnati dal fraterno sodalizio con Bruno Tassi, un collezionista che sosterrà l’operare dell’artista.
In tutti questi anni continua a creare opere in ceramica nello studio dell’amico e maestro faentino Carlo Zauli.
Nel 1986 diventa docente di pittura e grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1989 Bruno Tassi e Roberto Cecchi gli concedono lo spazio S. Jacopo come luogo di studio. È qui che saranno prodotte, su nuove basi, le tele orizzontali e i polittici di grandi dimensioni.
Nel 1990 sospende l’attività espositiva. Nel frattempo, nel suo studio pratese di via Grazia Deledda, si dedica anche alla scultura e ai bassorilievi in rame e ottone. L’artista con questi materiali intende sfruttare la valenza della luce, fino ad unire l’esperienza della materia metallica ai colori.
Nel dicembre 1997 il Museo Pecci di Prato promuove una sua mostra personale nell’ambito del ciclo ‘’Irradiazioni’’ .
Nel primo decennio del 2000 approfondisce l’opera tridimensionale sulle installazioni museali e musive.
Nel 2003 Bruno Corà cura la pubblicazione antologica Primo Tamagnini, Iter rivelatore del segno.
L’arte di Tamagnini si completa con la definizione tridimensionale del segno in ambito architettonico. Un'ulteriore tensione creativa viene attualmente indirizzata in grandi disegni che riguardano il sacro.
Le sue opere sono presenti in raccolte pubbliche, in numerose collezioni private, e sono visibili in alcune chiese di Prato.
1 Biografia tratta dall’opera: Bruno Corà, Primo Tamagnini, Iter rivelatore del segno, Niccoli Arte-Parma, 2003, pp. 217-
218
Non per fare il guastafeste, ma non avevo mai visto un forumista coi bollini rossi e con un meno prima della votazione di popolarità.Boh...ho letto ciò che ha scritto e invece mi sembra che scriva cose interessanti, perché è così in passivo?