Grazie. Molto esauriente.
Ricapitolando, al momento, sugli aspetti meramente tecnici ed operativi, io la vedo così:
1) non esiste un problema di spazio dei nodi: il throughput della rete non è cambiato, e quindi tra 10 anni i nodi conterranno la stessa quantità di dati che era già previsto che avrebbero contenuto. Ovvero i dati che si possono accumulare in 10 anni riversando 1 Blocco da 4MB ogni 10 minuti.
2) non esiste un problema di spazio mempool: scopro da el, e tu confermi, che il mempool si difende da solo da stack overflow. Oltre i 300Mb, le scimmie più grosse e misere vengono scaricate.
3) non esiste un problema sul mercato delle fee: mi sembra che la dimostrazione ci sia in questi giorni di congestione. Ho passato un po' di tempo ad osservare e ho notato che chi riesce ad offrire di +, offre 5 S/VB. E già così si trova a pagare 100+ dollari per una rana sgranata senza diritto di precedenza sulle transazioni monetarie. Mentre la maggior parte degli "artisti" investe 20/30 dollari, equivalenti in media a 1-3 Sat/VB, accettando di rimanere in coda al carro.
Prego.
1) Non mi sbilancio su cosa accadrà in 10 anni perchè credo che il limite di blocco cambierà prima. Resta il fatto che sino ad allora non si eccederanno i 4Mb per blocco, limite massimo imposto da Segwit a livello di protocollo, quindi la blockchain non crescerà oltre tale rateo. Fermo restando che senza "scimmie" i blocchi sarebbero tendenzialmente decisamente
più compatti, con buona parte dello spazio witness vacante e notevole beneficio sui requisiti di storage.
2) Non c'è un problema a livello di mempool in senso stretto. Tranne per il fatto indiretto che ogni scimmia -pagante o meno- che trova spazio in un blocco sottrae fattivamente spazio a
numerose transazioni ordinarie (anche varie centinaia). Incrementando così la pressione in termini di backlog ed allungando i tempi di conferma.
3) Non
ancora, ma direi che è presto per giudicare. Allo stato
non c'è congestione. Assistiamo ad una moderata attività di minting di queste "iscrizioni". Il rateo di questa -in assenza di una "domanda" a fare da contraltare- tenderebbe a raggiungere un apice e scampanare, come tipico delle manie. Sgonfiandosi.
Ove però si innescasse della domanda, quindi del "mercato", ciò incentiverebbe tanto ulteriore minting (a fee maggiori, fermo restano il fee discount di SegWit), quanto trasferimenti. In tal caso si concreterebbe un overhead non trascurabile con cui fare i conti. Questo è esattamente ciò che è avvenuto a suo tempo su Ethereum con Cryptokitties. Fu una bomba a scoppio ritardato in termini di volume transazionale e gli asset in quel caso neppure erano on-chain.
Il punto in sostanza è che dobbiamo ancora
scoprire se possa esistere una domanda per questo genere di asset su BTC, o se si tratti di mera mania transitoria. Il che può certamente richiedere del tempo, anche perchè mi aspetterei emulazione e sottoprodotti. Per ora possiamo solo fare supposizoni.
A prescindere, il problema che mi pare più impellente è connesso con la natura dei contenuti arbitrari che si vanno ad incorporare nella blockchain. Questa funzionalità può essere abusata per pubblicare contenuti illeciti o lesivi, fomentando una reazione avversa che può essere impugnata in sede istituzionale e/o legale.
Per ora l'unica contromisura atta ad arginare parzialmente la responsabilità dei node operators è il pruning del proprio nodo.
Si tratta di una forma di protezione debole, che tenderebbe ad evere ripercussioni negative sulla rete ove perseguita in massa.