BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.39

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Buongiorno Signori,
Posso avere un parere cortesemente?
Ho 10.000 di btp italia 28gen30: a giorni mi dovrebbe arrivare la cedola semestrale. Cosa mi pagano di inflazione oltre allo 0.8% semestrale?
Quanto incasso coi miei 10j?
Grazie mille e buon natale 🎅 a voi.
Credo tu stia parlando del BTP italia Giugno 30 (gennaio non esiste): ti paga 0,8% lordo di cedola fissa semestrale + 0,72% di rivalutazione, per un totale lordo del 1,52% che corrisponde ad un netto pari a 1,336% (su 10K sono 133,59 euro per la precisione)

puoi consultare l'ammontare delle cedole semestrali quando vuoi nell'ottimo foglio sempre aggiornato di @money4nothing
 
Credo tu stia parlando del BTP italia Giugno 30 (gennaio non esiste): ti paga 0,8% lordo di cedola fissa semestrale + 0,72% di rivalutazione, per un totale lordo del 1,52% che corrisponde ad un netto pari a 1,336% (su 10K sono 133,59 euro per la precisione)

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Si giugno , scusa l'errore.
Ti ringrazio tantissimo per la tua veloce risposta e auguro un buon natale e felice anno nuovo (magari ricco di gain tra btp e azioni!) 🤣😂🤑
 
Sappi però che è solo il rendimento a scadenza che misura la redditività di un bond.
Spiegare sarebbe lungo e complesso, però posso farti un semplice esempio:
A) bond con durata 5 anni, cedola 1% prezzo 80, rimborso a 100.
B) bond con durata 5 anni, cedola 2%, prezzo 100, rimborso a 100.
Quale compri? Quello con cedola più bassa o più alta?
A
 
Buongiorno. Questo articolo del quotidiano odierno di MF fa il punto su cos'è meglio fare con i BTP:


Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare
Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare
La sede del Mef

Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare​

di Teresa Campo

I fortunati possessori dei Btp, soprattutto di quelli acquistati da metà 2022 e non legati all’inflazione, si sono fatti un ricco regalo di Natale: possono scegliere se continuare a riscuotere le cedole del 4-5% o se vendere e incassare subito le generose plusvalenze


Si fregano le mani i tanti che hanno sottoscritto i Btp negli ultimi mesi, anzi da metà 2022 in avanti, specie se non indicizzati all’inflazione. Ora che i rendimenti iniziano a scendere, anzi hanno già fatto un pezzetto di strada, le ricche cedole allora spuntate non solo restano al sicuro, ma si sono tradotte in decisi aumenti in conto capitale. In altre parole, i fortunati possono decidere se continuare a incassare cedole del 4-5% o se vendere e incassare subito le generose plusvalenze.


Una decisione comunque da valutare bene perché, come spiega un analista di Ubs, anche se la Bce non è ancora intervenuta, i tassi di interesse hanno già intrapreso la via del ribasso. Lo dimostra il divario tra il tasso ufficiale della Banca Centrale Europea, fermo al 4,25%, e l’Euribor 6 mesi, il tasso interbancario che corrisponde alle aspettative del mercato, oggi abbondantemente sotto il 4% (3,92%).

Il calo dello spread Btp-Bund​

I forti guadagni in conto capitale, di almeno 5-6 punti percentuali per il Btp decennale solo nell’ultimo mese, si spiegano dunque in primis con lo stop al rialzo dei tassi ufficiali e anzi l’inizio della discesa di quelli di mercato. Ma all’apprezzamento dei titoli di Stato ha contribuito anche il calo dello spread Btp-Bund, ieri sotto 160 punti base, valore minimo dal 2022, il parametro che rappresenta il premio per il rischio paese e che quindi, scendendo, esprime una maggior fiducia degli investitori nei titoli italiani.
Infine, sottolineano sempre da Ubs, la buona notizia è che ad approfittare delle plusvalenze sono soprattutto gli investitori retail, i risparmiatori, principali sottoscrittori nell’ultimo periodo dei Btp tricolore, complice la decisione di riconoscere, per la prima volta, una cedola trimestrale invece che solo semestrale, in grado cioè di garantire un flusso cedolare continuo.

Le scadenze a medio termine premiano

Escludendo i titoli particolari e per i quali vanno fatti i calcoli caso per caso, per esempio legati all’inflazione (più vantaggiosi in altri momenti) che prevedono un premio fedeltà oppure green, in questo momento i più generosi sono sulle scadenze a medio termine, nel senso che le durate brevi o lunghissime presentano più di rado quotazioni sopra la pari.
Ma la cosa ancora più importante è che tutti i titoli si sono apprezzati, ovvero se valevano 60 oggi sono saliti a 70 e più, quindi tutti ci hanno guadagnato rispetto a un mese fa. Dopodiché un investitore può essere ancora in perdita se ha comprato il titolo alla pari in emissione magari con una cedola all’1%, oppure guadagnare molto se ha comprato allo stesso titolo a 60 oggi vale 70.

Occhio a vendere per reinvestire

A questo punto resta da capire come muoversi, tenendo tuttavia presenti alcune considerazioni. La prima è appunto che, almeno per il prossimo anno, i tassi di interesse sembrano destinati a scendere. E lo stesso dovrebbe valere per lo spread la cui contrazione, secondo gli esperti di Ubs, non dovrebbe subire contraccolpi duraturi a causa di tensioni politiche, anche a livello europeo.
Per i titoli con prezzi molto sotto la pari va valutata l’opportunità di spostarsi su altri con cedole migliori, che però costeranno di più. Per quelli già in guadagno invece, a meno che non serva liquidità per altre esigenze, la scelta di vendere per reinvestire va comunque ponderata accuratamente, pena il rischio di spostarsi su titoli di stato alternativi meno validi.

Milano Finanza - Numero 252 pag. 8 del 23/12/2023
 
Ultima modifica:
Credo tu stia parlando del BTP italia Giugno 30 (gennaio non esiste): ti paga 0,8% lordo di cedola fissa semestrale + 0,72% di rivalutazione, per un totale lordo del 1,52% che corrisponde ad un netto pari a 1,336% (su 10K sono 133,59 euro per la precisione)

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[QUOTE="Superspazzola, post: 59772036, member: 66323"]
Buongiorno. Questo articolo del quotidiano odierno di MF fa il punto su sos'è meglio fare con i BTP:


[URL='https://www.milanofinanza.it/news/btp-meglio-continuare-a-riscuotere-le-cedole-o-vendere-per-incassare-le-generose-plusvalenze-ecco-cosa-202312221956107847']Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare[/URL]
[IMG alt="Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare"]https://www.milanofinanza.it/remote/static.milanofinanza.it/content_upload/img/2023/12/202312221956107847/Imagoeconomica_12256008-634075.jpg?w=403&h=226&mode=crop&anchor=topcenter&format=jpg&quality=75[/IMG]La sede del Mef

[HEADING=2]Btp, meglio continuare a riscuotere le cedole o vendere per incassare le generose plusvalenze? Ecco cosa fare[/HEADING]
di Teresa Campo

[HEADING=2][SIZE=5]I fortunati possessori dei Btp, soprattutto di quelli acquistati da metà 2022 e non legati all’inflazione, si sono fatti un ricco regalo di Natale: possono scegliere se continuare a riscuotere le cedole del 4-5% o se vendere e incassare subito le generose plusvalenze[/SIZE][/HEADING]

Si fregano le mani i tanti che hanno sottoscritto i Btp negli ultimi mesi, anzi da metà 2022 in avanti, specie se non indicizzati all’inflazione. Ora che i rendimenti iniziano a scendere, anzi hanno già fatto un pezzetto di strada, le ricche cedole allora spuntate non solo restano al sicuro, ma si sono tradotte in decisi aumenti in conto capitale. In altre parole, i fortunati possono decidere se continuare a incassare cedole del 4-5% o se vendere e incassare subito le generose plusvalenze.


Una decisione comunque da valutare bene perché, come spiega un analista di Ubs, anche se la Bce non è ancora intervenuta, i tassi di interesse hanno già intrapreso la via del ribasso. Lo dimostra il divario tra il tasso ufficiale della Banca Centrale Europea, fermo al 4,25%, e l’Euribor 6 mesi, il tasso interbancario che corrisponde alle aspettative del mercato, oggi abbondantemente sotto il 4% (3,92%).
[HEADING=2]Il calo dello spread Btp-Bund[/HEADING]
I forti guadagni in conto capitale, di almeno 5-6 punti percentuali per il Btp decennale solo nell’ultimo mese, si spiegano dunque in primis con lo stop al rialzo dei tassi ufficiali e anzi l’inizio della discesa di quelli di mercato. Ma all’apprezzamento dei titoli di Stato ha contribuito anche il calo dello spread Btp-Bund, ieri sotto 160 punti base, valore minimo dal 2022, il parametro che rappresenta il premio per il rischio paese e che quindi, scendendo, esprime una maggior fiducia degli investitori nei titoli italiani.
Infine, sottolineano sempre da Ubs, la buona notizia è che ad approfittare delle plusvalenze sono soprattutto gli investitori retail, i risparmiatori, principali sottoscrittori nell’ultimo periodo dei Btp tricolore, complice la decisione di riconoscere, per la prima volta, una cedola trimestrale invece che solo semestrale, in grado cioè di garantire un flusso cedolare continuo.
[HEADING=2][B]Le scadenze a medio termine premiano[/B][/HEADING]
Escludendo i titoli particolari e per i quali vanno fatti i calcoli caso per caso, per esempio legati all’inflazione (più vantaggiosi in altri momenti) che prevedono un [B]premio fedeltà [/B]oppure green, in questo momento i più generosi sono sulle scadenze a medio termine, nel senso che le durate brevi o lunghissime presentano più di rado quotazioni sopra la pari.
Ma la cosa ancora più importante è che [B]tutti i titoli si sono apprezzati[/B], ovvero se valevano 60 oggi sono saliti a 70 e più, quindi tutti ci hanno guadagnato rispetto a un mese fa. Dopodiché un investitore può essere ancora in perdita se ha comprato il titolo alla pari in emissione magari con una cedola all’1%, oppure guadagnare molto se ha comprato allo stesso titolo a 60 oggi vale 70.
[HEADING=2][B]Occhio a vendere per reinvestire[/B][/HEADING]
A questo punto resta da capire come muoversi, tenendo tuttavia presenti alcune considerazioni. La prima è appunto che, almeno per il prossimo anno, i [B]tassi di interesse[/B] sembrano destinati a scendere. E lo stesso dovrebbe valere per lo spread la cui contrazione, secondo gli esperti di Ubs, non dovrebbe subire contraccolpi duraturi a causa di tensioni politiche, anche a livello europeo.
Per i titoli con prezzi molto sotto la pari va valutata l’opportunità di spostarsi su altri con[B] cedole migliori[/B], che però costeranno di più. Per quelli già in guadagno invece, a meno che non serva liquidità per altre esigenze, la scelta di [B]vendere per reinvestire[/B] va comunque ponderata accuratamente, pena il rischio di spostarsi su titoli di stato alternativi meno validi.

[B]Milano Finanza - Numero 252 pag. 8 del 23/12/2023[/B]
[/QUOTE]

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io tengo tutti 200k di btp
poi fate vobbis
[QUOTE="PazzoperlaDea, post: 59771797, member: 219925"]

[/QUOTE]
 
Grazie all'aiuto delle macro di @giorgio1966 :flower: :flower: :bow::bow: senza il quale "nulla sarebbe stato possibile" 😁ho migliorato il modello "a tassi swil". (In particolare la "taratura" dell'inflazione media da utilizzare per la ricerca del tasso reale).
Ecco il risultato confrontato con la previsione di inflazione=0.
I dati non divergono nei due casi, salvo nel breve termine, dato che anche gli SWIL sono molto bassi (e come sappiamo sul più lungo termine la previsione di inflazione non ha praticamente impatto).
Viene replicata l'inversione della curva che si osserva per il tasso fisso con la BEI sempre sotto l'unità.

1703342740629.png

A @Juncu dedico invece la revisione del tabellone con tutti gli altri dati significativi per un'analisi più approfondita.
Tolta la storia della curva invertita che premia i più brevi, noterei che:
- il giugno 30 non risulta più così conveniente (in termini di spread sul fisso corrispondente, BEI, Iota)
- fra i due "ventotti" vince sempre novembre
- fra i precedenti emerge ottobre 27 che in certi campi fa meglio del marzo 28
Quindi, se fossi il gestore di un portafoglio di indicizzati venderei marzo 28 e giu 30 per prendere nov 28 e ott 27.
Il calo dell'inflazione penso faccia crescere l'importanza della serie di opzioni implicite che assicurano la cedola minima ad ogni scadenza. Se ci riesco sarà questa la prossima area di studio sul pricing,

1703344099044.png
 
Visto che a quanto pare i tassi di interesse sono destinati a scendere per via dell'inflazione in discesa la domanda è la seguente:se già nel 2024 fosse raggiunto il target dell'inflazione al 2% come auspicato dalla BCE,e i tassi di interesse fossero tagliati al 2%,si sa già quanto potrebbe prezzare i seguenti Btp Italia:
1)Btp Italia ottobre 2027
2)Btp Italia marzo marzo 2028
3)Btp Italia novembre 2028
4)Btp Italia giugno 2030
Ringrazio in anticipo e faccio a tutti gli auguri di buone feste e buon Natale 🌲
 
Grazie all'aiuto delle macro di @giorgio1966 :flower: :flower: :bow::bow: senza il quale "nulla sarebbe stato possibile" 😁ho migliorato il modello "a tassi swil". (In particolare la "taratura" dell'inflazione media da utilizzare per la ricerca del tasso reale).
Ecco il risultato confrontato con la previsione di inflazione=0.
I dati non divergono nei due casi, salvo nel breve termine, dato che anche gli SWIL sono molto bassi (e come sappiamo sul più lungo termine la previsione di inflazione non ha praticamente impatto).
Viene replicata l'inversione della curva che si osserva per il tasso fisso con la BEI sempre sotto l'unità.

Vedi l'allegato 2967734
A @Juncu dedico invece la revisione del tabellone con tutti gli altri dati significativi per un'analisi più approfondita.
Tolta la storia della curva invertita che premia i più brevi, noterei che:
- il giugno 30 non risulta più così conveniente (in termini di spread sul fisso corrispondente, BEI, Iota)
- fra i due "ventotti" vince sempre novembre
- fra i precedenti emerge ottobre 27 che in certi campi fa meglio del marzo 28
Quindi, se fossi il gestore di un portafoglio di indicizzati venderei marzo 28 e giu 30 per prendere nov 28 e ott 27.
Il calo dell'inflazione penso faccia crescere l'importanza della serie di opzioni implicite che assicurano la cedola minima ad ogni scadenza. Se ci riesco sarà questa la prossima area di studio sul pricing,

Vedi l'allegato 2967737
Post graditissimo😀 di cui ti ringrazio (con o senza dedica).
 
Visto che a quanto pare i tassi di interesse sono destinati a scendere per via dell'inflazione in discesa la domanda è la seguente:se già nel 2024 fosse raggiunto il target dell'inflazione al 2% come auspicato dalla BCE,e i tassi di interesse fossero tagliati al 2%,si sa già quanto potrebbe prezzare i seguenti Btp Italia:
1)Btp Italia ottobre 2027
2)Btp Italia marzo marzo 2028
3)Btp Italia novembre 2028
4)Btp Italia giugno 2030
Ringrazio in anticipo e faccio a tutti gli auguri di buone feste e buon Natale 🌲
Se un paio di ore fa ci chiedevi questi numeri facevi prima...

Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di sabato 23 dicembre 2023: numeri vincenti e quote
OK!
 
Secondo voi vale la pena di sbarazzarsi del BTP Italia Maggio 2028? Sta tornando a quota 100 e mi chiedo cosa cedolerá con la inflazione sempre minore...
Stavo pensando di boicottarlo con un centenario in vista del taglio dei tassi.
 
Secondo voi vale la pena di sbarazzarsi del BTP Italia Maggio 2028? Sta tornando a quota 100 e mi chiedo cosa cedolerá con la inflazione sempre minore...
Stavo pensando di boicottarlo con un centenario in vista del taglio dei tassi.
Stiamo già scontando tagli non ancora avvenuti i quali mi auguro si possano concretizzare presto, tuttavia nel caso meno probabile un piano B potrebbe consistere nel non allungare troppo le scadenze...20 o 30 anni e mi fermerei li.
My two cents.
 
Secondo voi vale la pena di sbarazzarsi del BTP Italia Maggio 2028? Sta tornando a quota 100 e mi chiedo cosa cedolerá con la inflazione sempre minore...
Stavo pensando di boicottarlo con un centenario in vista del taglio dei tassi.
all’inseguimento della cedola perduta, o anche: ‘ndo cojo cojo

Cioè, passi da un titolo che serve essenzialmente a proteggere il potere d’acquisto del capitale ad un titolo altamente speculativo?
 
Scusate il mezzo ot ma visto che con questa furbata del mes immagino si scenderà di nuovo con i btp e visto che a sto punto sto pensando di uscire per il salto della quaglia. Entro che giorno devo vendere per abitare il salasso del 31? Grazie
 
Visto che a quanto pare i tassi di interesse sono destinati a scendere per via dell'inflazione in discesa la domanda è la seguente:se già nel 2024 fosse raggiunto il target dell'inflazione al 2% come auspicato dalla BCE,e i tassi di interesse fossero tagliati al 2%,si sa già quanto potrebbe prezzare i seguenti Btp Italia:
1)Btp Italia ottobre 2027
2)Btp Italia marzo marzo 2028
3)Btp Italia novembre 2028
4)Btp Italia giugno 2030
Ringrazio in anticipo e faccio a tutti gli auguri di buone feste e buon Natale 🌲
Dal punto di vista "puramente teorico" e salvo situazioni particolari (covid, guerra) non è probabile 2% tasso=2% inflazione in quanto in teoria i tassi incorporano sia l'inflazione "prevista" sia una serie di altre componenti ("premi a rischio"). Comunque, come esercizio, per rispondere alla tua domanda dovrei prima chiederti a fronte del tuo ipotetico 2% della BCE (Ammesso e non concesso):
1) quali saranno a quel punto i tassi EURIRS riferiti al '27-'28-'30?
2) quale sarà a quel punto lo spread di credito dell' Italia riferito al 27-28-30?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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