Anche in questo caso credo si possa dimostrare che facendo "esattamente" le stesse identiche operazioni, con esattamente le stesse identiche cifre, qualunque sia il capriccio del mercato, su 1 conto o su 5 conti comunque si ha vantaggio nel primo caso.
Mai detto di usare 5 conti: non avrebbe alcun senso, visto che la mediata (per essere sostenibile) va fatta su 1/5 alla volta. Poi si reitera.
Un quinto era per fare un esempio, posson essere due, tre, dieci tranches... ad libitum
Inoltre nel secondo si creerebbe la perdita inutile di dover pagare imposte di capital gain ingiustificato nel caso in cui il prezzo della quota parziale sul conto secondario, terziario, quaternario... superasse il pmc di carico di quella fetta.
Anche questo fatto delle imposte sul CG quando si "sfora" e' un falso problema. Alla fine, quello che paghi prima non lo paghi dopo. E comunque nessuno ti dice di sforare: metti un tp esattamente al pareggio e via.
Cioè a parte il lato psicologico
oppure la impossibilità a smaltire le minus sul quinto della posizione in perdita su cui si volta in volta si opera nel quinquennio, conviene remunerativamente sempre operare su un conto unico.
Come dicevi se uno non riesce a fare gain che valgono come plus nei 5 anni resta conveniente il caso a 5 conti che esponevi.
Sinceramente non mi è ancora successo di chiudere un quinquennio in perdita netta, quindi non avevo mai approfondito questa cosa.
Un momento...
Mi sembra che stia passando un messaggio fuorviante e pericoloso, riguardo le minus.
Le minus non sono la panacea per le perdite. Quando vendi in perdita, quello che perdi lo perdi definitivamente.
O meglio, se assorbi le minus recuperi solo un 26% della perdita, ma il rimanente 74% e'
perso per sempre.
Perche' le minus le vai ad assorbire con il gain fatto su
un altro titolo, gain che avresti fatto comunque, solo che ci avresti pagato il 26% di imposte. Senza contare che se operi su ETF tutte queste strategie sulle minus te le scordi. A meno di andare di azioni o certificati, prendendoti rischi ulteriori.
Quindi ci andrei piano con il paragonare il vantaggio di uscire gradualmente da una posizione
senza creare minus, rispetto a quello di vendere in perdita. Sono due cose totalmente diverse.
Il mio, chiamiamolo cosi', "metodo" puo' essere utile nel caso, tutt'altro che infrequente, in cui uno entra inavvertitamente in una bolla, e magari media pure troppo presto. Una volta che il prezzo ritorna a valori "consoni", si ritrova con un pmc che non potra' mai piu raggiungere, a meno di mediare MOLTO pesantemente l'intera posizione (sovraesponendosi), o vendere in perdita.