cosa hanno loro che noi non abbiamo???

Intanto dobbiamo osservare che praticamente il 100% dei colossi high tech è USA. Li ti finanziano anche venti anni in perdita se credono nel tuo progetto, le tasse sono quasi inesistenti e la burocrazia non esiste.
100%? Sicuro?
Non c’è dubbio che siano la maggioranza ma non il 100%, te ne butto lì qualcuna:
SAP (tedesca), Accenture (Irlandese), Capgemini (Francese), Spotify (svedese), N26 (tedesca), satispay (italiana).
 
...
Come ti ho detto per esperienza diretta, non c'è bisogno di andare a presentarsi in ginocchio dal colosso di turno con la propria startup, RENDITI INTERESSANTE PER IL COLOSSO DI TURNO e sarà lui che verrà a cercarti.
....
Chissà se riusciremo a far ragionare San Siro :D

In ogni caso, mi permetto solo di commentare questa tua affermazione, per curiosità, hai mai avuto a che fare seriamente con Venture Capital?
Perché ti posso dire, per la mia limitata esperienza che si, devi andare in ginocchio da tutti i VC che ti degnano di un appuntamento pregando che ti finanzi perché è praticamente impossibile che tu riesca a renderti interessante per il colosso di turno con le tue sole forze.
O hai tanti, ma tanti soldi e sei disposto a investirli nella tua idea, con una possibilità altissima di fallimento se non hai già esperienze, e anche se le hai il rischio è alto.

Altrimenti devi andare a girarti tutti i "colossi" di turno, che poi mica vai da UniCredit/Intesa, etc... tutte le banche partecipano a fondi di VC che a loro volta fanno bandi/scouting di startup in cui investire e te lì devi sparare tutti sperando che qualcuno creda nel tuo prototipo o MVP che sia.
Perché della tua idea fine a se stessa fidati che non è neanche detto che arrivino a leggere tutta la prima pagina del documento che gli sottoponi.
Magari boh, 20 anni fa bastava l'idea, ma non lo so, 20 anni fa ero troppo giovane e non ero in quel mondo... ma oggi dell'idea NON TE NE FAI NULLA ;)

Quindi "cosa hanno loro che noi non abbiamo?": tanti capitali, ottime compentenze, molta voglia di rischiare e pochissima paura di sbagliare.
Ed è una combinazione non da poco, guarda gli Emirati Arabi: hanno tantissimi capitali e tasse bassissime ma non mi pare che abbiano creato aziende di successo mondiale... evidentemente solo quelli non bastano, no? ;)
 
Sansiro fermati un attimo, mi sembra che stai correndo a tutta velocità come una testa di ariete per tentare di distruggere un carro armato...

Ti ho fatto delle domande ben specifiche ad esempi fatti da te, domande alle quali poi non hai risposto, e provo con tanta pazienza a riproporle...

Hai fatto l'esempio dello startupper in fase embrionale che va da UniCredit a proporre il suo prodotto/servizio, e io ti ho detto perché UniCredit come qualsiasi altro colosso sul mercato dovrebbe affidarsi al servizio di una minuscola startup non sapendo se da qua a 6 mesi quella startup esiste ancora? Con tutte le problematiche del caso...

Perché dovrebbero ascoltarti?

Evidentemente non hai molta esperienza imprenditoriale perché altrimenti dovresti sapere che questi colossi hanno businessplan programmato su 5/10 anni, pensa che danno andrebbe a creare una qualsiasi startup che collabora e fallisce dopo 6 mesi 1anno...

Come ti ho detto per esperienza diretta, non c'è bisogno di andare a presentarsi in ginocchio dal colosso di turno con la propria startup, RENDITI INTERESSANTE PER IL COLOSSO DI TURNO e sarà lui che verrà a cercarti.

L'esempio del ristorante era puramente indicativo e Solidum90 mi ha fatto capire che ha compreso benissimo...

Visto che i ristoranti non ti garbano, riposto la considerazione, come puoi pensare di aprire una catena DI QUALSIASI COSA(visione,idee,investitori, grandi sogni), senza aver provato a far funzionare e gestire un solo punto vendita (realtà dei fatti che mette a galla capacità e risposta di mercato).


Per amartya78 dovresti fare esempi di colossi finanziati per 20 anni in perdita...

Ed inoltre sei sicuro che questi colossi non sono a partecipazione statale, spinoff di grandi aziende, oppure accordi con sgravi fiscali unici nel loro genere con lo stato...

Anche noi in Italia abbiamo colossi in settori tradizionalissimi che sono o sono rimasti in perdita per tantissimi anni, e va benissimo così.

Questo non cambia i presupposti di qualsiasi imprenditore che da poco vuole fare tanto.

E poi sto notando che sta sfuggendo di mano DEL PERCHÉ si vuole fare startup?
Per rivoluzionare un settore? Per creare posti di lavoro? Per utilizzare gli utili e fare beneficenza ai bisognosi? Per sfida o arricchimento personale? Perché nella vita non si vuole fare il dipendente e si tenta di mettersi in proprio?

Presupposti che DEVONO essere ben definiti ancora prima di aprire una qualsiasi bancarella al mercato... (E anche in questo settore ho conosciuto personalmente chi ha scalato creato posti di lavoro e si è arricchito)😉

Adesso sembra che tutti vogliono inventare il nuovo Facebook/Meta. Bah.


Innanzitutto grazie per il tempo che mi stai dedicando.

Approfitto anche per rispondere a Solidum90.

Partirei anzi da un tema da lui introdotto, ovvero la mia presunzione.

Sì, sono presuntuoso. Cioè, presumo delle cose, cioè ritengo che delle cose che ho in mente prima o poi verranno realizzate.

Perché lo penso? Perché in passato si è SEMPRE verificato questo. Questa è una garanzia che ciò si ripeterò anche in futuro?

No. Però mi rende fiducioso. Credo nelle mie idee.

Faccio un esempio. A Natale ho regalato a mia figlia un aggeggio che serve a fare le patatine senza olio, usando al suo posto getti di aria calda.

Di un prodotto del genere ne parlavo vent'anni fa con un mio amico, anche lui pubblicitario. Discutevamo di come presentarlo, la strategia, la comunicazione, l'animazione sul punto vendita. Non sapevamo neanche se tecnicamente una cosa del genere era realizzabile. Però sapevamo distinguere i bisogni per cui c'era mercato da quelli transeunti.

Del resto, avevamo visto morire una gran quantità di prodotti (anche su questo aspetto non ho mai sbagliato) e sapevamo distinguere le due cose.

La birra artigianale. Io pensai che si sarebbe potuto fare dei piccoli, piccolissimi birrifici artigianali all'inizio degli anni '80, quindi un buon decennio prima che prendessero piede. Vedo nel futuro? No. Notavo che sempre più gente aveva la strana fregola di rinchiudersi fra quattro mura a bere birra, e anni prima aveva sentito un tale che diceva che la birra poteva essere prodotta anche artigianalmente. Il mio unico ragionamento è stato mettere insieme le due informazioni e PRESUMERE che se fatta in piccola quantità, la birra venga meglio.

Tornando a noi, mi sembrava di aver fatto un discorso coerente.

Ovvero, io, nella mia presunzione, ritengo che ci sia lo spazio per un certo numero di imprese dimensionalmente rilevanti.

Imprese che soddisfano bisogni importanti.

Posso anche dirvi che non nasceranno dall'ecosistema delle start up, per due motivi, alcune richiedono saperi multidisciplinari (che non è culturalmente il modo di operare di una start up di giovani) ma è l'altro punto quello più importante, ovvero che richiedono un apporto di capitale e di competenze rilevanti fin dall'inizio (perché sono idee semplici, che si rivolgono ad ampi bacini, non di nicchia).

Per fortuna, alcune di queste idee, non tutte, sono "sperimentabili" su piccola scala, testabili e quindi, entro certi limiti, se ne può stimare l'impatto di mercato.

A questo punto, per tirare le fila di questo discorso, è vero o non è vero che il sistema delle start up in Italia non funziona?

Tutti si lamentano.

Ma quali sono le cause di questo malcontento?

I giovani startupper non hanno idee valide? Non hanno la tempra e non si sacrificano abbastanza? O la colpa è degli investitori? O degli squali che spolpano le giovani start up con apporti professionali di dubbia qualità?

Se andate sul blog di Elestici troverete una descrizione dall'interno di questo mondo e, quello che si legge, fa francamente cadere le braccia (per dirne una, gli investitori che capiscono di cosa si parla sembra che siano una minoranza).

Io ho semplicemente aggiunto un altro argomento, di tipo più strutturale, cioè non dipendente dagli atteggiamenti individuali.

Riguardo a quanto dice Amartya, il suo mi sembra un argomento sensato. Sicuramente il sistema americano lascia molto più margine alle start up per crescere e svilupparsi.

PS. L'esempio di Unicredit si riferiva a una start up di Elestici, Garanteasy. Ho visto lo stesso Elestici che la "vendeva" su YouTube e, onestamente, mi dispiaceva che dovesse fare il venditore di se stesso. L'idea è carina, ma non così importante. Possono fare molto, ma molto di meglio, se non dovessero fare TUTTO, magari anche le pulizie e portare a spasso il cane del portinaio...
 
si possono scrivere libri sul tema, ma i motivi sono essenzialmente sempre quelli

1) cultura del rischio ==> chi ha i capitali è disposto a metterli in gioco e sa cosa vuol dire " investire per il lungo periodo"; in Italia l'unico investimento che chi ha il denaro è disposto a fare è sugli immobili, perchè è un qualcosa che possono toccare..
2) cultura del fallimento ==> negli USA non sei nessuno se non hai fallito o sei andato vicino al fallimento, e la società non ti distrugge se fallisci anzi, viene premiato il crederci, farsi il **** e non mollare. In Italia io ho ancora mia zia che mi dice che ho sbagliato tutto perchè non sono andato a lavorare in banca dopo aver preso " il pezzo di carta" per cui ho studiato tanto
Negli USA l'uomo medio se vede un ricco lo stima.. pensa " ***** quello deve essere uno bravo", in Italia pensi che abbia evaso/figlio di papà/ammanicato con la politica etc

In Italia la 1 e la 2 sono all'opposto di quello che serve per creare startup di successo

Se alla 1 e alla 2 aggiungete

3) Volume del primo mercato da aggredire ==> Ogni volta che un americano crea qualcosa, pensa di esportarlo in tutto gli USA == stessa lingua, stesso mercato, 350 milioni di persone.. da noi hai 20 milioni di pensionati su 60 milioni di persone tanto per fare i paragoni

4) Ecosistema burocratico che non rompe le balle a chi inizia, perchè vuole lasciarlo crescere nella maniera + veloce possibile senza frizioni, mentre in Italia tutto deve essere agganciato al vecchio, non può esistere qualcosa di nuovo, perchè sarebbe un corto circuito con la legge o le normative

Quindi "cosa hanno loro che noi non abbiamo?": tanti capitali, ottime compentenze, molta voglia di rischiare e pochissima paura di sbagliare.


ecco, può essere tutto riassunto così, viva il dono della sintesi, che io non ho mai avuto :(
 
Ultima modifica:
Per solidum90 da quello che mi sembra di capire dalle tue parole "20anni fa ero troppo giovane per fare startup" e se il 90 sta per l'anno di nascita siamo più o meno nella stessa fascia di età dato che io sono nato nel 1994.

Per la tua curiosità sulla mia esperienza in ambito imprenditoriale.

"Posso garantirti che nessun ventur viene da te"
Io ho sempre ragionato per esperienza diretta e per l'appunto da me non è arrivato nessun ventur capital e non ho mai detto questo, ma è arrivato il colosso nel momento in cui mi ha reputato appetibile per chiedermi di collaborare...

Il mio progetto non ha mai richiesto capitali esterni in quanto agli inizi è stato sostenuto interamente dalla mia capacità economica, ho messo dentro circa 60k in due anni ed infinite ore di lavoro prima che si auto finanziasse.
Per esperienza quello che ha fatto la VERA differenza è stata la conoscenza in quel preciso settore trasformato poi in attività imprenditoriale...

Adesso diversifico sempre in economia reale perché mi piace fare impresa, e quando valuto un nuovo business cerco sempre di trovare degli spazi (anche pochi giorni ormai mi bastano, nella parte più bassa della filiera per capire come funzionano le criticità anche tra dipendenti e colleghi di quell'ambito...

Per l'alta finanza ed investimenti nei mercati azionari, mi affido a chi di dovere e poi prendo le mie decisioni...

In ultimo sempre riguardo alla tua curiosità che capisco benissimo quando me la sentirò dirò chi sono in maniera privata con tempi e modi verso chi reputo opportuno, posso solo dire che di me ne hanno parlato anche sul newyork Times e sui principali notiziari nazionali, tv e giornali, per quasi due anni di fila, probabilmente avrete sentito parlare di me...

Cosa hanno loro che noi non abbiamo?
Sinceramente non mi è mai interessato saperlo dato che mi basta ciò che sto facendo io😉
 
Adesso diversifico sempre in economia reale perché mi piace fare impresa, e quando valuto un nuovo business cerco sempre di trovare degli spazi (anche pochi giorni ormai mi bastano, nella parte più bassa della filiera per capire come funzionano le criticità anche tra dipendenti e colleghi di quell'ambito..

Quello che mi ha portato ad intervenire sul forum e specialmente in questa discussione dopo 2 anni circa che ero iscritto, è proprio quella cosa qua...

Ovvero l'intervento di Castiel che mi è sembrata una persona valida con le idee chiare con in mano qualcosa di appetibile, e per l'appunto tenevo a consocere e valutare un possibile investimento o collaborazione lavorativa se possibile, su quello che stava progettando...

Fino a quando mi diverte continuo a partecipare con entusiasmo.
 
Per solidum90 da quello che mi sembra di capire dalle tue parole "20anni fa ero troppo giovane per fare startup" e se il 90 sta per l'anno di nascita siamo più o meno nella stessa fascia di età dato che io sono nato nel 1994.

Per la tua curiosità sulla mia esperienza in ambito imprenditoriale.

"Posso garantirti che nessun ventur viene da te"
Io ho sempre ragionato per esperienza diretta e per l'appunto da me non è arrivato nessun ventur capital e non ho mai detto questo, ma è arrivato il colosso nel momento in cui mi ha reputato appetibile per chiedermi di collaborare...

Il mio progetto non ha mai richiesto capitali esterni in quanto agli inizi è stato sostenuto interamente dalla mia capacità economica, ho messo dentro circa 60k in due anni ed infinite ore di lavoro prima che si auto finanziasse.
Per esperienza quello che ha fatto la VERA differenza è stata la conoscenza in quel preciso settore trasformato poi in attività imprenditoriale...

Adesso diversifico sempre in economia reale perché mi piace fare impresa, e quando valuto un nuovo business cerco sempre di trovare degli spazi (anche pochi giorni ormai mi bastano, nella parte più bassa della filiera per capire come funzionano le criticità anche tra dipendenti e colleghi di quell'ambito...

Per l'alta finanza ed investimenti nei mercati azionari, mi affido a chi di dovere e poi prendo le mie decisioni...

In ultimo sempre riguardo alla tua curiosità che capisco benissimo quando me la sentirò dirò chi sono in maniera privata con tempi e modi verso chi reputo opportuno, posso solo dire che di me ne hanno parlato anche sul newyork Times e sui principali notiziari nazionali, tv e giornali, per quasi due anni di fila, probabilmente avrete sentito parlare di me...

Cosa hanno loro che noi non abbiamo?
Sinceramente non mi è mai interessato saperlo dato che mi basta ciò che sto facendo io😉
Sull'età ci hai preso ;)
Forse sono stato presuntuoso io questa volta, ma mi pare di aver fatto una premessa, ovvero per quella che è la mia esperienza personale.
Anche io conosco persone, molte poche a dire il vero, che sono riuscite a partire con le loro sole forze e poi gli sono venuti a bussare alla porta, ma sono veramente mosche bianche nello sciame di dell'1% di mosche bianche rispetto a quelle nere.

Ora, premesso che a questo punto sono curioso di sapere cosa hai fatto ma ovviamente se non lo vuoi far sapere rispetto la tua volontà, che dire, complimenti!
Potrei aver sentito parlare di te, in ogni caso che io ti abbia sentito o meno poco cambia rispetto a quello che hai fatto. Se hai avuto successo buon per te! :)
Quindi ora vivi della tua startup? Si può sapere in che ambito?
Se posso, l'hai fatta in Italia o all'estero?

Rispetto invece al buon San Siro io alzo bandiera bianca :)
Ti posso solo fare i miei migliori auguri e spero di rileggere un tuo messaggio tra qualche tempo dove dici che sei riuscito a realizzare la tua idea, lo spero proprio!
 
Chissà se riusciremo a far ragionare San Siro :D

In ogni caso, mi permetto solo di commentare questa tua affermazione, per curiosità, hai mai avuto a che fare seriamente con Venture Capital?
Perché ti posso dire, per la mia limitata esperienza che si, devi andare in ginocchio da tutti i VC che ti degnano di un appuntamento pregando che ti finanzi perché è praticamente impossibile che tu riesca a renderti interessante per il colosso di turno con le tue sole forze.
O hai tanti, ma tanti soldi e sei disposto a investirli nella tua idea, con una possibilità altissima di fallimento se non hai già esperienze, e anche se le hai il rischio è alto.

Altrimenti devi andare a girarti tutti i "colossi" di turno, che poi mica vai da UniCredit/Intesa, etc... tutte le banche partecipano a fondi di VC che a loro volta fanno bandi/scouting di startup in cui investire e te lì devi sparare tutti sperando che qualcuno creda nel tuo prototipo o MVP che sia.
Perché della tua idea fine a se stessa fidati che non è neanche detto che arrivino a leggere tutta la prima pagina del documento che gli sottoponi.
Magari boh, 20 anni fa bastava l'idea, ma non lo so, 20 anni fa ero troppo giovane e non ero in quel mondo... ma oggi dell'idea NON TE NE FAI NULLA ;)

Quindi "cosa hanno loro che noi non abbiamo?": tanti capitali, ottime compentenze, molta voglia di rischiare e pochissima paura di sbagliare.
Ed è una combinazione non da poco, guarda gli Emirati Arabi: hanno tantissimi capitali e tasse bassissime ma non mi pare che abbiano creato aziende di successo mondiale... evidentemente solo quelli non bastano, no? ;)


Ti ringrazio che vuoi farmi ragionare, ma ormai, data l'età non più verde, credo che sia troppo tardi...

Comunque, penso che, alla fin fine, stiamo dicendo la stessa cosa.

Il sistema non funziona. Leggiti il blog di Elestici e vedrai una vera e propria galleria degli orrori.

Io avanzo alcune ipotesi sul perché le cose non vanno. Non penso che sia per la mancanza di idee, ma perché queste idee, per carenza di finanziamenti sono messe a punto in un contesto autolimitante, e la capacità di rischio degli investitori è molto ridotta.

Ma questo non giustifica comunque le problematiche che lamenti tu.

Ti faccio un esempio preso dall'editoria, parliamo di Mondadori, cioè del più grosso editore italiano.

Lavorai alcuni anni per il loro settore libri e a più riprese mi spiegarono che loro potevano indovinare con una buona approssimazione le vendite di ogni libro che facevano uscire.

Se avessi avuto un libro da proporgli e mi avessero preso sul serio, avrebbero potuto farmi un discorso molto semplice, del tipo, guarda, stampare il tuo libro ci costa 5.000 però incasserà 4.000-4.500, non ne vale la pena. Ottimo. Avrei imparato qualcosa che mi sarebbe servito per il futuro.

Ecco, in un contesto funzionante, mi aspetterei questo, ovvero che se tu proponi un'idea, questa venga valutata in modo serio e realistico. Se hai già sviluppato la versione di un'app, questa venga provata in prima persona dall'investitore.

Non esiste che un'idea venga valutata leggendo un testo. Non esiste proprio. Dietro un'idea, anche sballata, c'è una testa pensante. Magari questa persona ha pensato dieci cose e ti ha proposto la peggiore, che ne sai?

Una decina d'anni fa, non ricordo bene, contattai una società di VC dicendo che avevo un'idea per un social. Mi risposero con una mail chiedendomi conferma che si trattasse proprio di un social, perché in quel caso non avrebbero voluto sentirla, perché già gliene proponevano tante... Ovviamente, non è stato realizzato nulla di neanche lontanamente paragonabile a ciò che avevo in mente.

Comunque, devo riconoscere che alcuni unicorni li hanno beccati, almeno uno di sicuro.


PS. So già qual è la risposta. Le idee non valgono niente, conta solo ciò che viene realizzato. Però come mai in Italia si realizza poco o niente?
 
Ti ringrazio che vuoi farmi ragionare, ma ormai, data l'età non più verde, credo che sia troppo tardi...

Comunque, penso che, alla fin fine, stiamo dicendo la stessa cosa.

Il sistema non funziona. Leggiti il blog di Elestici e vedrai una vera e propria galleria degli orrori.

Io avanzo alcune ipotesi sul perché le cose non vanno. Non penso che sia per la mancanza di idee, ma perché queste idee, per carenza di finanziamenti sono messe a punto in un contesto autolimitante, e la capacità di rischio degli investitori è molto ridotta.

Ma questo non giustifica comunque le problematiche che lamenti tu.

Ti faccio un esempio preso dall'editoria, parliamo di Mondadori, cioè del più grosso editore italiano.

Lavorai alcuni anni per il loro settore libri e a più riprese mi spiegarono che loro potevano indovinare con una buona approssimazione le vendite di ogni libro che facevano uscire.

Se avessi avuto un libro da proporgli e mi avessero preso sul serio, avrebbero potuto farmi un discorso molto semplice, del tipo, guarda, stampare il tuo libro ci costa 5.000 però incasserà 4.000-4.500, non ne vale la pena. Ottimo. Avrei imparato qualcosa che mi sarebbe servito per il futuro.

Ecco, in un contesto funzionante, mi aspetterei questo, ovvero che se tu proponi un'idea, questa venga valutata in modo serio e realistico. Se hai già sviluppato la versione di un'app, questa venga provata in prima persona dall'investitore.

Non esiste che un'idea venga valutata leggendo un testo. Non esiste proprio. Dietro un'idea, anche sballata, c'è una testa pensante. Magari questa persona ha pensato dieci cose e ti ha proposto la peggiore, che ne sai?

Una decina d'anni fa, non ricordo bene, contattai una società di VC dicendo che avevo un'idea per un social. Mi risposero con una mail chiedendomi conferma che si trattasse proprio di un social, perché in quel caso non avrebbero voluto sentirla, perché già gliene proponevano tante... Ovviamente, non è stato realizzato nulla di neanche lontanamente paragonabile a ciò che avevo in mente.

Comunque, devo riconoscere che alcuni unicorni li hanno beccati, almeno uno di sicuro.


PS. So già qual è la risposta. Le idee non valgono niente, conta solo ciò che viene realizzato. Però come mai in Italia si realizza poco o niente?
Se sai già la risposta è inutile che te la dia ;)

".... Magari questa persona ha pensato dieci cose e ti ha proposto la peggiore, che ne sai?"
Forse che se vai a proporre la peggiore non sei proprio uno su cui puntare?
E che non hanno tempo ne voglia per stare a sentire le altre 99 idee di cui magari una è buona?

Ci riprovo un'ultima volta, dimentichiamoci della realizzazione, facciamo finta che non sia importante, rimane l'idea, perfetto.
Questa va valutata seriamente, esattamente come nell'esempio che hai fatto tu del libro:
vanno fatti studi di settore, capire il mercato potenziale, il target, costruire un business model ed un business plan da gente competente, tutte cose che hanno un costo non indifferente.
Ora, tu ti aspetti che i VC facciano tutto questo lavoro per ogni singola idea potenzialmente valida che gli viene proposta?
Ho l'impressione che tu veramente non hai mai provato a mettere in pratica nulla di quello che pensi, ripeto, fallo e poi torna qui a raccontarci dei tuoi successi :)

Comunque tu continui a parlare di Italia, ma chi ha detto che il limite sia l'Italia?
A parte che quasi tutti i VC hanno anche investitori esteri, ma in ogni caso, cosa ti limita a proporre le tue idee a investitori esteri?
Questa dell'Italia come lo dici tu sembra solo una scusa (da bar/sport domenicale)... un imprenditore con la I maiuscola non si pone questi limiti geografici ;)
In Italia penso di non avere opportunità, nessun problema, vado all'estero..
 
Se sai già la risposta è inutile che te la dia ;)

".... Magari questa persona ha pensato dieci cose e ti ha proposto la peggiore, che ne sai?"
Forse che se vai a proporre la peggiore non sei proprio uno su cui puntare?
E che non hanno tempo ne voglia per stare a sentire le altre 99 idee di cui magari una è buona?

Ci riprovo un'ultima volta, dimentichiamoci della realizzazione, facciamo finta che non sia importante, rimane l'idea, perfetto.
Questa va valutata seriamente, esattamente come nell'esempio che hai fatto tu del libro:
vanno fatti studi di settore, capire il mercato potenziale, il target, costruire un business model ed un business plan da gente competente, tutte cose che hanno un costo non indifferente.
Ora, tu ti aspetti che i VC facciano tutto questo lavoro per ogni singola idea potenzialmente valida che gli viene proposta?
Ho l'impressione che tu veramente non hai mai provato a mettere in pratica nulla di quello che pensi, ripeto, fallo e poi torna qui a raccontarci dei tuoi successi :)

Comunque tu continui a parlare di Italia, ma chi ha detto che il limite sia l'Italia?
A parte che quasi tutti i VC hanno anche investitori esteri, ma in ogni caso, cosa ti limita a proporre le tue idee a investitori esteri?
Questa dell'Italia come lo dici tu sembra solo una scusa (da bar/sport domenicale)... un imprenditore con la I maiuscola non si pone questi limiti geografici ;)
In Italia penso di non avere opportunità, nessun problema, vado all'estero..


Stiamo giocando a non capirci.

Sai quanti accordatori di pianoforte ci sono a Chicago?

Era il test che faceva Fermi per capire come ragionavano i potenziali collaboratori.

E' la competenza minima richiesta a un VC. Puoi non c'entrare il numero esatto, ma non l'ordine di grandezza.

E questo lo fai in pochi minuti, anzi, secondi, non hai bisogno di fare calcoli astrusi.

Comunque, siamo arrivati alla follia.

Jobs e Wozniak cos'è che facevano nel loro garage. Avevano un'idea, uno scopo in quello che stavano cercando di fare?

No, stavano semplicemente realizzando qualcosa. Non sapevano cosa, ma lo stavano facendo bene.

Quando Jobs ha fatto l'iPod aveva idea di cosa poteva venir fuori?

Macché, è stato il suo portinaio che gli ha spiegato che poteva metterci dentro le canzoni.

Poi un giorno, gli è saltato il ticchio di mettere un personal computer in uno spazio ristrettissimo.

E il solito portinaio gli ha consigliato: ci metta pure degli auricolari così le può fare anche da telefonino...
 
Non conta l'idea.

Conta la sua realizzazione.

Quindi Carlo De Benedetti ha fatto bene a rifiutare il 20% della Apple per 200.000 dollari.

Mentre Wozniak gli faceva la proposta Jobs trafficava attorno a dei wafer di silicio. (Curiosa inversione dei ruoli tra i due). Giusto così, non avevano in mano niente. Mancava la REALIZZAZIONE.

"Smanettoni", li definì spregiativamente l'Ingegnere.

Eh sì, le idee non contano.
 
Con il senno di poi siamo tutti milionari :)
Caro San Siro, non so più come dirtelo e non ho troppo tempo, spero di sentire parlare di te e delle tue idee una volta realizzate ;)
 
Non conta l'idea.

Conta la sua realizzazione.

Quindi Carlo De Benedetti ha fatto bene a rifiutare il 20% della Apple per 200.000 dollari.

Mentre Wozniak gli faceva la proposta Jobs trafficava attorno a dei wafer di silicio. (Curiosa inversione dei ruoli tra i due). Giusto così, non avevano in mano niente. Mancava la REALIZZAZIONE.

"Smanettoni", li definì spregiativamente l'Ingegnere.

Eh sì, le idee non contano.

qualcuno scrisse che tutti hanno delle idee quando sono sotto la doccia, la differenza la fa tra chi le realizza e chi no una volta usciti dalla doccia. E le idee finché rimangono tali non si può dire se siano buone o cattive. Lo si vede una volta realizzate.
 
Spesso ci si concentra sui soldi per fare soldi perché voglio arricchire il mio conto in banca di soldi...

Invece i soldi sono nella stra grande maggioranza dei caso il premio/risultato di una competenza, di aver creato un valore, di essere abili in maniera superiore alla media in uno sport arte ecc...

Da quello che trapela dalle parole di Sansiro è un discorso tipo,chissà quanti potenziali piloti di F1 esistono al mondo ma purtroppo non corrono nel monomarca Abarth perché non hanno la possibilità di comprare e non esiste nessuna che per loro acquista una scuderia di F1...

Quanti potenziali federer potrebbero esserci nel tennis ma non tutti possono permettersi di andare da Nick Bolettieri e girare il mondo con coach preparatore atletico e sparring partner...

Quanti potenziali Mozart se...

Quanti potenziali Picasso se...

Purtroppo a questi livelli ci si arriva benissimo anche con mezzi limitati basta dimostrare di essere in grado di arrivarci SETTORE IMPRENDITORIALE COMPRESO.

Nello sport esistono le federazioni e sponsor che sostengono i giovani talenti...

Nel settore imprenditoriale invece esistono i VC programmi per l'imprenditoria giovanile ecc ecc


In ogni caso un minimo di farina del proprio sacco va messa prima di arrivare a questo step.
 
Basta entrare nel 90% delle università e delle PMI italiane e il topic starter avrà la risposta che cerca:yes:

Senza dimenticare il 100% della PA:o
 
Spesso ci si concentra sui soldi per fare soldi perché voglio arricchire il mio conto in banca di soldi...

Invece i soldi sono nella stra grande maggioranza dei caso il premio/risultato di una competenza, di aver creato un valore, di essere abili in maniera superiore alla media in uno sport arte ecc...

Da quello che trapela dalle parole di Sansiro è un discorso tipo,chissà quanti potenziali piloti di F1 esistono al mondo ma purtroppo non corrono nel monomarca Abarth perché non hanno la possibilità di comprare e non esiste nessuna che per loro acquista una scuderia di F1...

Quanti potenziali federer potrebbero esserci nel tennis ma non tutti possono permettersi di andare da Nick Bolettieri e girare il mondo con coach preparatore atletico e sparring partner...

Quanti potenziali Mozart se...

Quanti potenziali Picasso se...

Purtroppo a questi livelli ci si arriva benissimo anche con mezzi limitati basta dimostrare di essere in grado di arrivarci SETTORE IMPRENDITORIALE COMPRESO.

Nello sport esistono le federazioni e sponsor che sostengono i giovani talenti...

Nel settore imprenditoriale invece esistono i VC programmi per l'imprenditoria giovanile ecc ecc


In ogni caso un minimo di farina del proprio sacco va messa prima di arrivare a questo step.

diciamo che ci sono contesti in cui se non hai soldi è molto complicato cominciare, gli sport motoristici sono un esempio lampante

altri contesti sono molto più popolari ed è più semplice emergere anche se non hai il becco di un quattrino

la mancanza di soldi non può essere sempre un alibi, ma nemmeno si può far finta che non contino

anche il nascere in una famiglia che ti offre o non offre stimoli, che ti offre o non offre buoni esempi ha la sua bella importanza

i soldi contano

il contesto conta

le doti personali contano

il carisma innato conta

la voglia di farsi il cubo conta

poi ripeto ancora che la mancanza di soldi non può essere sempre un alibi, mi viene spesso il dubbio che chi se ne lamenta avrebbe combinato poco anche con più soldi, però qualcosa spostano, non facciamo finta che non sia così
 
i soldi contano

il contesto conta

le doti personali contano

il carisma innato conta

la voglia di farsi il cubo conta

A parer mio sono considerazioni mediocri...

I soldi contano? Con le competenze si trovano...

Il contesto conta? Il contesto ad un certo punto lo scegliamo noi...

Le doti personali contano? Di fenomeni innati ne esistono davvero pochi, tutti gli altri hanno lavorato più della media...
Le doti si forgiano.

La voglia di farsi il **** conta? Per esperienza è quasi il 70% rispetto alle cose che ho elencato sopra

Mentre siamo qua a pensare a cosa fanno gli altri e discutete su quello è quell'altro, nei forum americani da una discussione così partirebbe una startup...

Cosa ne pensate come idea di far partire un'iniziativa con persone selezionate, dove ognuno offre le proprie competenze...
 
A parer mio sono considerazioni mediocri...

I soldi contano? Con le competenze si trovano...

Il contesto conta? Il contesto ad un certo punto lo scegliamo noi...

Le doti personali contano? Di fenomeni innati ne esistono davvero pochi, tutti gli altri hanno lavorato più della media...
Le doti si forgiano.

La voglia di farsi il **** conta? Per esperienza è quasi il 70% rispetto alle cose che ho elencato sopra

Mentre siamo qua a pensare a cosa fanno gli altri e discutete su quello è quell'altro, nei forum americani da una discussione così partirebbe una startup...

Cosa ne pensate come idea di far partire un'iniziativa con persone selezionate, dove ognuno offre le proprie competenze...

è pieno di gente con scarse risorse personali che adduce la scusa dei soldi per autoassolversi, ma se nasci in un quartiere del capzo all'interno di una famiglia problematica puoi tranquillamente avere anche un potenziale sopra la media che comunque nel 95% rimani SCHIACCIATO dal contesto

la conoscenza di base dell'inglese, in Italia, è l'esempio tipico di come NON devono essere gestite le cose

è ovvio che questa dipende anche dall'impegno del singolo, ma se l'infrastruttura scuola è totalmente inadatta ad insegnarlo almeno a livello discreto, è finita

in un paese a vocazione commerciale come l'Italia una cosa del genere è martellarsi i collioni, è come correre i 100 metri partendo un po' dietro rispetto agli altri: inaccettabile

senza togliere le responsabilità al singolo, l'infrastruttura conta, cacchio se conta
 
Il contesto conta tantissimo.

Partiamo dal presupposto che non stiamo parlando (per l'appunto) di tabacchiere ma di vere startup. In questo caso è ovvio che puoi essere bravo quanto vuoi nel tuo campo ma 1 campo e una competenza servono a poco o niente. L'idea è realizzabile per un'insieme di competenze e fattori che dipendono da persone diverse. Attenzione non sto parlando della realizzazione pratica ma persino del passo precedente, cioè proprio la formazione di un concetto di un servizio che non esiste ancora.

Quindi qui già entra in gioco persino il tuo contesto sociale.

Conoscevo un medico (radiologo) che si era messo con 2 amici programmatori a creare questo servizio per la lettura delle lastre a distanza automatizzata (ce ne erano già alcuni ma loro avevano avuto un'idea leggermente diversa).
I 2 programmatori da soli che ne sapevano di medicina o di cosa a un radiologo potesse servire? Lui da solo che ne sapeva di software?
Il punto è che la cosa è nata perché nel loro circolo erano tutti professionisti molto skillati, con una mentalità molto aperta e con la disponibilità di tempo/soldi di provare a fare una cosa simile.

Puoi essere pure Steve Jobs ma sei sei rimasto nella tua cittadina di 30k persone con il tuo gruppo di amici del bar è abbastanza ovvio che le possibilità che nascano queste cose sono pressoché nulle.
 
Spesso ci si concentra sui soldi per fare soldi perché voglio arricchire il mio conto in banca di soldi...

Invece i soldi sono nella stra grande maggioranza dei caso il premio/risultato di una competenza, di aver creato un valore, di essere abili in maniera superiore alla media in uno sport arte ecc...

Da quello che trapela dalle parole di Sansiro è un discorso tipo,chissà quanti potenziali piloti di F1 esistono al mondo ma purtroppo non corrono nel monomarca Abarth perché non hanno la possibilità di comprare e non esiste nessuna che per loro acquista una scuderia di F1...

Quanti potenziali federer potrebbero esserci nel tennis ma non tutti possono permettersi di andare da Nick Bolettieri e girare il mondo con coach preparatore atletico e sparring partner...

Quanti potenziali Mozart se...

Quanti potenziali Picasso se...

Purtroppo a questi livelli ci si arriva benissimo anche con mezzi limitati basta dimostrare di essere in grado di arrivarci SETTORE IMPRENDITORIALE COMPRESO.

Nello sport esistono le federazioni e sponsor che sostengono i giovani talenti...

Nel settore imprenditoriale invece esistono i VC programmi per l'imprenditoria giovanile ecc ecc


In ogni caso un minimo di farina del proprio sacco va messa prima di arrivare a questo step.


Non funziona così. Per riconoscere i potenziali Mozart devi essere non dico tu stesso un Mozart, ma andarci per lo meno vicino, o comunque essere un profondo conoscitore della materia.

Carl Maria von Weber era considerato il nuovo Mozart. Beh, chi lo considerava tale si è sbagliato, e non di poco.

E' stato un buon musicista, entrato nella storia per il suo contributo all'Opera Tedesca, ma in tutta la sua produzione non c'è un solo pezzo che è riuscito a entrare nella hit dei brani conosciuti anche dai non cultori di musica classica.

Quand'era ancora un bambino Garry Kasparov e un suo compagno altrettanto promettente fu presentato dal suo maestro all'ex campione del mondo Botvinnik.

Dopo qualche tempo, l'insegnante andò da Botvinnik e gli chiese cosa ne pensasse.

"Che fantastico regalo mi hai fatto, rispose Botvinnik, Garry sarà il nuovo campione del mondo!"

"Benissimo! replicò il maestro, non immaginavo che fosse così bravo."

Il maestro si accomiatò ma quando stava per uscire ritornò sui suoi passi.

"Scusi Maestro, ma io le ho presentato anche un altro ragazzo, che a me sembrava altrettanto bravo, cosa mi dice di lui?"

"Ah... sì, sì, certo... sì, bravo, per carità, però..."
 
Indietro