San Siro
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Nelle regioni del nord est e centro italia (Veneto, Friuli, Emilia Romagna Toscana e Marche) il fenomeno è stato marcatissimo e studiato da diversi economisti (Fuà su tutti): tantissime PMI di queste regioni hanno come fondatore non il semplice contadino o bracciante ma l'ex mezzadro, ovvero il contadino che gestiva il fondo in proprio e divideva a metà utili e perdite col padrone come una sorta di "proto-imprenditore". E tutto questo nel giro di una generazione.
Questi mezzadri erano praticamente tutti accumunati da 3 fattori "culturali" comuni
1) il capitale (cioè fondo, casa e mezzi) lo metteva il padrone e loro mettevano il lavoro e una piccola partecipazione su bestiame e sementi. Il fondo mezzadrile era di fatto sempre sotto-capitalizzato
2) praticamente tutti i mezzadri, dovendo dividere col padrone, mentivano a questo sul reale ammontare della produzione
3) l'amministratore dei fondi padronali era il "fattore" che aveva il compito principale di evitare che i contadini rubassero. In genere rubava per sè, al danno tanto del padrone quanto dei contadini ed era visto con la massima diffidenza.
Oggi per le PMI a gestione familiare sono cambiati solo i tempi, ma:
1) sono sottocapitalizzate praticamente sempre (come i fondi mezzadrili di un tempo)
2) tendono a "nascondere" una parte del loro giro d'affari per pagare meno tasse (la "parte" che i loro nonni nascondevano al "sor padrone")
3) diffidano spesso di qualsiasi apporto manageriale esterno (il fattore che vessava i loro nonni)
Non è "simpatico" notare come in questo paese non cambi mai quasi nulla?
Fantastico. Ignoravo del tutto questa analisi.
Due osservazioni:
- non è che ci si sta focalizzando solo sugli aspetti negativi? Ci saranno degli aspetti positivi in questo imprinting contadino. O no?
- e quelle realtà che sono cresciute fino a diventare medie imprese, o addirittura medio grandi, come ci sono riuscite?