ENEL - Vogliamo parlare di dividendi?

Citi ha messo sotto la lente l'Enelona e queste sono le sue considerazioni (qualche timore - non tutti - è condiviso anche dal sottoscritto):


Citi: al Capital Markets Day Enel dovrà fare l'equilibrista tra gli obbligazionisti e gli azionisti

Gli analisti della banca americana lanciano l'allarme sull'andamento delle metriche finanziarie del gruppo italiano, non in linea con quelle che erano le previsioni di Enel nel 2018. Da una parte, negli ultimi tre anni l’ebitda è rimasto piatto. Dall’altra, il debito netto è cresciuto ed è atteso a 52,4 miliardi nel 2021. Per Citi, Enel è dunque chiamata a bilanciare le esigenze tra gli investitori azionari e quelli obbligazionari. Mantenuto il rating sell sul titolo​

di Roberto Italia 09/11/2021 12:15

Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2021 la scorsa settimana, Enel ha già fissato in calendario un altro appuntamento chiave, ovvero il suo Capital Markets Day il prossimo 24 novembre. Gli analisti di Citi hanno gli occhi puntati su quel giorno, quando il colosso energetico italiano svelerà il suo nuovo piano strategico 2022-2024.

Gli investitori sono ottimisti sulla multinazionale guidata da Francesco Starace e si aspettano che non tagli ma ribadisca il suo positivo outlook di medio termine sull'ebitda e mantenga il suo impegno sulla politica a lungo termine di crescita dei dividendi per azione. Secondo il mercato, gli asset di Enel sono solidi, il modello di business è orientato positivamente alla transizione energetica, il management ha una visione e, nonostante il complesso contesto esterno, ha sempre raggiunto (in qualche modo) i propri obiettivi, almeno nel breve termine.

Secondo Citi, però, la realtà dei conti di Enel porta a conclusioni diverse. "Restiamo convinti che i fatti sopramenzionati non possano cambiare la natura degli asset del gruppo, la cui capacità nella generazione di flussi di cassa in crescita e redditività è ampiamente sopravvalutata". La banca d'affari ha sottolineato come negli ultimi tre anni i risultati finanziari siano stati deludenti e al di sotto di quanto si aspettava Enel nel suo Capital Markets Day del 2018.

Infatti, negli ultimi tre anni, l'ebitda del gruppo è rimasto sostanzialmente invariato, un problema ben noto. Nel 2018 era pari a 16,4 miliardi. Proprio quell'anno Enel si aspettava un ebitda per l'intero esercizio 2021 a 19,4 miliardi. Le stime di Citi dicono, invece, che l'indicatore si attesterà a 17,5 miliardi. Le divisioni principali (infrastrutture, energie rinnovabili e supply) stanno raggiungendo in termini di ebitda risultati inferiori di circa il 20% rispetto alle aspettative del management, con il quadro generale mascherato dalla performance di Open Fiber.

Stessa dinamica per il profitto netto. Era a 4,8 miliardi nel 2018 e, secondo gli analisti, rimarrà fermo a questa cifra, mentre il management aveva previsto nel 2018 un utile a 5,6 miliardi. La regulatory asset base è prevista a 42,3 miliardi, al di sotto dei 45 miliardi che si aspettava Enel nel 2018 e in calo di circa un miliardo rispetto a tre anni fa. Tuttavia, quello che più preoccupa Citi è l'andamento del debito netto (41,1 miliardi nel 2018, a 54,4 miliardi al 30 settembre 2021) rispetto alle previsioni del gruppo italiano. Per gli analisti la metrica balzerà a 52,4 miliardi, mentre il management tre anni fa aveva previsto una lettura stabile a 41,8 miliardi. Inoltre, il patrimonio netto degli azionisti si è ridotto da 31,7 miliardi nel 2018 a 28,5 miliardi nel 2020 e a una stima di 29,5 miliardi quest’anno, dimostrando che i dividendi non sono stati coperti da utili reali. Questa dinamica potrebbe non essere sostenibile.

Alla luce di questi dati, Citi si aspetta che Enel trovi un certo bilanciamento tra le istanze degli obbligazionisti e quelle degli azionisti, ovvero tra la sostenibilità dei numeri del bilancio e la crescita delle cedole. In passato, la multinazionale ha sempre avuto un outlook al di sopra del consenso, ma grazie alla forza del suo bilancio è riuscita a soddisfare gli investitori azionari con dividendi sostanziosi, senza agitare i detentori dei titoli obbligazionari.

Ora questo non è più possibile. "Poiché il capex è in aumento e deve essere finanziato, aggiungendo pressione al bilancio, ci aspettiamo che il management di Enel dia priorità agli investitori obbligazionari, non ignorando l'evidenza dell'aumento del debito e inviando chiari segnali agli obbligazionisti che il bilancio rimane una priorità", hanno commentato gli esperti della banca. A loro volta, gli investitori azionari potrebbero percepire l’outlook del dividendo "condizionato", ovvero legato ai risultati, come un allarme sulla fiducia del gruppo sui propri obiettivi e sulle prospettive complessive.

Tuttavia, una politica dei dividendi aggressiva, che potrebbe innescare preoccupazioni per i detentori di obbligazioni e per le agenzie di rating, sarebbe ancora peggio per gli investitori azionari. Citi prevede, perciò, un incremento moderato del dividendo, da 0,36 euro nel 2020 a 0,38 nel 2021, 0,40 nel 2022 e 0,43 nel 2023. Inoltre, il fatturato è visto crescere di 10 miliardi rispetto all'anno scorso a 74,73 miliardi nel 2021, per poi attestarsi a 76,23 nel 2023. Il rapporto enterprise value/ebitda è atteso a 8,3 volte quest'anno, 8,8 volte nel 2022 e 8,6 volte nel 2023.

Citi ritiene che il modello di business plan di Enel sia invaso da quattro presupposti irrealistici, che continueranno a essere presenti nel piano strategico del 2022-2024:

1) La regione dell'America latina. Pur tenendo conto della crescita in gran parte dovuta all'elevata inflazione e ai maggiori rendimenti dovuti all'aumento dei tassi d'interesse, il piano del gruppo assume strutturalmente tassi di cambio stabili nel lungo termine. Ciò è contrario all'esperienza di mercato passata. "Notiamo che il business di Enel nella regione ha registrato una crescita pressoché nulla in euro negli ultimi 10 anni al netto delle acquisizioni (nel 2013 l'ebitda è stato di 3,4 miliardi di euro e, secondo la stima di Citi, sarà nel 2021 pari a 4 miliardi)", hanno detto gli analisti.

2) Fonti rinnovabili. Il modello di Enel considera un aumento nella penetrazione delle rinnovabili e di un calo nel costo livellato dell'energia (lcoe), senza confrontarlo con la riduzione dei livelli dei prezzi dell'energia nei contratti di fornitura a lungo termine (power purchase agreement), fatto ritenuto da Citi incoerente.

3) Costo del debito. Il modello di Enel, pur tenendo conto dei benefici sul costo a conto economico del debito, convertito in euro, non considera l'impatto sul flusso di cassa di questa pratica.

4) Gli aggiustamenti sono spesso distolti dalle loro implicazioni di cassa (gli accantonamenti si traducono in cash out).

La banca statunitense ha, dunque, confermato sul titolo Enel rating sell e un prezzo obiettivo a 5,30 euro. I rischi a questa tesi sono per Citi i movimenti dei prezzi delle materie prime, le modifiche del quadro normativo e la volatilità dei tassi di interesse e di cambio. Le prospettive del gruppo sono inoltre esposte allo sviluppo della concorrenza nel mercato italiano delle forniture. A seconda della direzione di queste forze, il titolo potrebbe deviare dal prezzo obiettivo. Oggi a Piazza Affari il titolo Enel è in calo dello 0,90% a quota 7,13 euro. Appuntamento alla presentazione del prossimo piano strategico di Enel, considerato da Citi un catalizzatore per gli investitori.
 
Sono d'accordo su Enel. Per me deve scendere ed anche parecchio...
 
Ma Citi si è accorta che siamo in pandemia da un paio di anni? :confused::confused::confused:

I dati vanno sempre contestualizzati, tutto il resto è compitino delle elementari. :o
 
Questa è la nuova politica dei dividendi uscita dal Paino Strategico 2022-2024 rilasciato oggi:


La politica dei dividendi di Enel per il periodo resta semplice, prevedibile e interessante. È previsto che gli Azionisti ricevano un dividendo per azione (“DPS”) fisso che si prevede cresca del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro/azione.

Qui l'intero comunicato:

https://www.enel.com/it/media/esplo...cazione-della-domanda-di-energia-dei-clienti0
 
La tabellina della crescita:


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Il dividendo previsto dal nuovo piano indica gli stessi valori del precedente. L'unica diversità riguarda il "70%sull'utile netto ordinario, se migliore" che non esiste più come alternativa.
 
Il dividendo previsto dal nuovo piano indica gli stessi valori del precedente. L'unica diversità riguarda il "70%sull'utile netto ordinario, se migliore" che non esiste più come alternativa.

SI, vero, anche se, l' a.d. Starace ha tenuto a precisare che,
"Fra un anno il numero potrebbe variare al rialzo, non al ribasso, se c'e' l'opportunita', ha aggiunto il manager, "il 13% e'' il minimo sindacabile."
 
Enel ha comunicato il calendario degli eventi societari per l'anno 2022.

  • 3 febbraio 2022, dati preconsuntivi consolidati relativi all’ esercizio 2021
  • 17 marzo 2022, relazione finanziaria annuale relativa all’ esercizio 2021 e proposta di destinazione degli utili
  • 4 maggio 2022, resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2022
  • 28 luglio 2022, relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022
  • 3 novembre 2022, resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022

Enel ha poi comunicato quando prevede di pagare il suo dividendo 2022 (sui conti del 2021).

  • 26 gennaio 2022 è previsto il pagamento dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2021, con data di stacco coincidente con il 24 gennaio 2022;
  • 20 luglio 2022 è previsto il pagamento del saldo del dividendo dell’esercizio 2021, con data di stacco coincidente con il 18 luglio 2022
 
..domani...

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Il report di MF:

Enel, salgono utili e dividendo

Il gruppo guidato da Starace chiude i conti 2021 con un risultato netto ordinario in crescita del 7,6%, grazie all’andamento positivo della gestione operativa. Cedola complessiva di 0,38 euro (+ 6,1%), di cui 0,19 euro già versati a titolo di acconto nel gennaio scorso. Guidance 2022 confermata​

di Angela Zoppo 17/03/2022 18:12

Enel chiude il 2021 con l'utile netto di gruppo che sfiora i 3,2 miliardi di euro, con un incremento del 22,2%, e un risultato netto ordinario di quasi 5,6 miliardi di euro (+7,6%), grazie all’andamento positivo della gestione operativa. Lo si vede nell'andamento dei ricavi, già comunicati con il preconsuntivo, saliti a 88 miliardi di euro, il 33,3% in più del 2020, per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute, e per il contributo della cessione di Open Fiber per 2,4 miliardi di euro. Confermato l'ebitda a 19,2 miliardi di euro (+6,6%).

L'unica voce in calo è l'ebit, che si è fermato a circa 7,7 miliardi di euro (-9,2%) per effetto di maggiori ammortamenti e adeguamenti di valore. Gli investimenti del periodo, per l’acquisizione di un’ulteriore quota di partecipazione in Enel Américas e l’effetto cambi negativo, hanno portato a un aumento del debito, pari a 51,9 miliardi di euro (+14,4%).

I flussi di cassa della gestione operativa, per oltre 10 milardi di euro, la liquidità generata dall’emissione per 2,2 miliardi di euro di un prestito obbligazionario non convertibile, la riconduzione a strumenti ibridi di capitale per prestiti obbligazionari già emessi per 967 milioni di euro, e l’effetto della cessione di Open Fiber, hanno parzialmente compensato il fabbisogno finanziario.

Gli investimenti sono cresciuti a circa 13 milardi di euro (+27,5%), concentrati soprattutto in Infrastrutture e Reti, Enel Green Power, Mercati finali ed Enel X. La nuova capacità rinnovabile costruita nel 2021, che supera 5,1 Gw, includendo per la prima volta 220 Mw di batterie, e la riduzione di 2 Gw della capacità a carbone, hanno permesso di avanzare nel processo di decarbonizzazione. La produzione a zero emissioni ha raggiunto il 60% della generazione totale del gruppo. L’obiettivo a lungo termine resta il raggiungimento del “Net Zero” entro il 2040 (anticipato di 10 anni), sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette.

Enel proporrà all'assemblea (convocata il 19 maggio) un dividendo complessivo per l’intero esercizio 2021 di 0,38 euro per azione, di cui 0,19 euro già versati a titolo di acconto nel gennaio scorso. La remunerazione degli azionisti sale così del 6,1% rispetto al 2020, con un monte dividendi di 3,8 miliardi di euro. La politica dei dividendi per il periodo 2022-2024 prevede che gli azionisti ricevano un dividendo per azione fisso, che dovrebbe incrementarsi del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro per azione. L'assemblea sarà chiamata anche a rinnovare il buy-back fino a 2 miliardi di euro.

“I risultati di Enel per il 2021 dimostrano ancora una volta la resilienza e la sostenibilità del nostro modello di business anche in un contesto sempre più complesso, caratterizzato da una parte dai segnali di ripresa post pandemia e dall’altra dagli impatti negativi derivanti dall’incremento dei prezzi dei combustibili fossili", è il commento dell'ad Francesco Starace. "Appare ormai evidente il ruolo fondamentale che le utilities hanno nella gestione dei repentini cambiamenti del settore energetico, ed è in questa direzione che va la nostra strategia, incentrata su decarbonizzazione ed elettrificazione. In questo modo, possiamo cogliere le opportunità lungo tutta la catena del valore e contribuire al contempo all’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo. È quindi indispensabile accelerare gli investimenti nelle rinnovabili, che garantiscono una fonte di energia stabile, sicura e competitiva, oltre a rappresentare, insieme alla digitalizzazione delle reti e all’elettrificazione dei consumi, la soluzione per combattere il cambiamento climatico. La validità della nostra strategia ci permette di mantenere il nostro impegno a distribuire agli azionisti un dividendo in crescita, basato su una politica semplice e trasparente.”

Per l'anno in corso, nonostante le tensioni geopolitiche, il gruppo conferma gli obiettivi: ebitda ordinario tra 19 e 19,6 miliardi di euro, utile netto ordinario tra 5,6 e 5,8 miliardi di euro, e dividendo di 0,40 euro per azione.
 
Eppure non decolla, nemmeno con questi risultati
 
Enel: conferma dividend policy, fino a 0,43 euro/azione 2024

ROMA (MF-DJ)--La politica dei dividendi di Enel per il periodo 2022-2024 rimane semplice, prevedibile e interessante. previsto che gli Azionisti ricevano un dividendo per azione ("DPS") fisso che si prevede cresca del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro/azione. Lo si legge nella nota con cui il Gruppo ha comunicato i risulati di bilancio 2021. gug (fine) MF-DJ NEWS

17/03/2022 18:40
 
Eppure non decolla, nemmeno con questi risultati

Forse si teme una tassazione extraprofitti dovuti al caro energia. In effetti sarebbe da comprare. Anche graficamente avrebbe corretto abbastanza e sarebbe pronta per una risalita.
 
Eppure non decolla, nemmeno con questi risultati

E, quando dovessero salire i tassi, vedrai come decolla la gestione finanziaria ...
Il problema di ENEL è il debito, nonostante macini utili a manetta
 
Ripropongo anche qui il mio post sulle news:

Qualche commento integrativo ai dati di bilancio diffusi ieri, a distanza di 12 mesi:

  • c'è purtroppo da rilevare la grossa perdita in conto capitale dell'enelona che quotava 8,162 il 17 marzo dello scorso anno. La differenza in meno è impressionante: circa 24,8 mld di euro. Sarà il mercato a decidere se fosse esagerato il valore di allora o eccessivamente penalizzante quello di oggi. Certamente oggi è sotto pressione a causa anche di fatti esterni come pandemie e guerre ecc.;
  • di buono invece è il ritorno dei ricavi a valori pre covid con un balzo positivo di ben 22 mld di euro;
  • a seguire ne hanno beneficiato anche le altre voci del conto economico che fanno tutte segnare segni positivi e l'EPS ordinario che passa dai 51,12 cent del 2020 ai 55,01 cent del 2021;
  • il dividendo di 38 cent vale un payout del 69,07% contro il 70,03 di 12 mesi prima che era di 35,80 cent
  • il P/E passa da 15,97 a 10,40.

Il debito

Si è incrementato di circa 5,5 mld di euro nonostante la grossa plusvalenza realizzata con la cessione di Open Fiber. Le motivazioni si trovano nel comunicato stampa e sarebbero dovute al forte incremento degli investimenti e all'incremento della partecipazione in Enel Americas.
Ma vediamo l'incidenza di questo fardello che ci trasciniamo ormai da parecchio tempo con le altre componenti del conto economico:
  • è pari al 89,34% della sua capitalizzazione attuale contro il 54,73% di 12 mesi prima quando quotava molto di più;
  • è pari al 50,03% dei ricavi annuali contro il 68,81% di allora;
  • vale oggi 2,96 volte l'ebitda del gruppo contro 2,69 volte di 12 mesi fa (si è fatto sentire l'incremento in questione).

Siamo di fronte ad in impegno rilevante da parte dell'enelona che, apparentemente, non dovrebbe produrre contraccolpi eccessivi se le cose rimanessero invariate rispetto al passato. Potrebbero diventare un ostacolo per l'erogazione dei dividendi solo nel caso in cui i tassi si dovessero incrementare a causa degli eventi geopolitici in corso o di altri freni di natura politica.

Questo è tutto, per il momento. Buona continuazione
 
Usciti i dati della trimestrale con ricavi mostre (+89,1%) riconducibile a tutti i settori di business, principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute a prezzi medi crescenti. La variazione risente inoltre dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet.

Il risultato netto ordinario del gruppo fa segnare un +18,9% a distanza di un anno il 2021 che era risultato inferiore al precedente per i motivi contingenti legati alla pandemia covid.
Qui trovate l'intero comunicato:

https://corporate.enel.it/content/dam/enel-common/press/it/2022-maggio/Enel Risultati 1Q 2022.pdf

da cui traggo le immagini delle prime due paginette del comunicato:


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A domani per gli altri dettagli e i commenti
 
Rcs da il 9% e se continua così tra un po' avrà più liquidità di quanto capitalizza :D
 
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