Incassaforte-Andrea
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EDIT: ho scritto una cosa errata perciò elimino l'informazione che potrebbe essere fuorviante. Sorry
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Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
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che hai perso tutto, senza possibilità di recuperare
Ok, ma le quote poi vengono vendute automaticamente? Cioè se io sto a 0€ e l’etf continua a perdere come funziona? Vado a 0,01...0,00001 ecc?
se un etf a leva dovesse andare proprio male e raggiungere lo 0€ cosa succede?
con questo è accaduta una cosa simile. JE00BDD9Q956
Un ETF a leva non puó mai andare a zero, perché la leva massima prevista per gli ETF UCITS è la leva 2.
Eventuali meccanismi di sospensione automatica scatterebbero solo se il sottostante perdesse in un giorno il 30% o il 40%.
Eventualmente, sono previste procedure di liquidazione del valore residuo o di accorpamento ad altri ETF.
LNGA non è un ETF.
E' un etc ma la replica matematica è uguale.
Quotava sotto l'euro adesso lo hanno riportato a 20, non ho seguito cosa hanno combinato.
???????????????????????????????????L’effetto Compounding lo si ha fortunatamente anche su quello non a leva
Understanding volatility drag | Seeking Alpha
I media amano mettere in guardia dai pericoli degli ETF in leva, paragonandoli a strumenti di distruzione di ricchezza. Ma l'analisi quantitativa dei dati mostra che questi strumenti finanziari sono ampiamente incompresi. Pur non essendo adatti alla maggior parte degli investitori, il loro rapporto fra rischi e benefici può essere compreso da tutti.
Chi avesse investito 10000$ otto anni fa in un ETF a leva sul Nasdaq, oggi potrebbe comprarsi una casa... e non avrebbe perso soldi per colpa del volatility drag (come pretenderebbe chi dice che nel lungo periodo "tendono a zero") ma al contrario avrebbe ottenuto un rendimento 10 volte superiore a quello dell'indice senza leva.
La leva aumenta i rendimenti ma è soggetta agli effetti della path dependence. Nonostante ciò, dal dopoguerra ad oggi l'uso della leva su un sottostante come S&P500 avrebbe incrementato i rendimenti.
E' una convinzione errata pensare che la leva causi matematicamente decadimento nel lungo periodo. Solo se si usa una leva troppo alta rispetto alla volatilità del sottostante il rendimento tende a decrescere. Per ogni sottostante bisogna individuare la leva più favorevole; che per qualche sottostante può anche arrivare a 2 o a 3 (ma può anche essere inferiore a 1 se il sottostante è molto volatile).
Lo studio Leverage for the long run usa la media mobile a 200 giorni per fare previsioni sulla volatilità. Quando un titolo è al di sotto della sua media mobile a 200 giorni, la sua volatilità è circa doppia rispetto a quando è al di sopra. Visto che gli ETF in leva si comportano meglio in periodi di bassa volatilità e peggio in periodi di alta volatilità, si sceglierà di usarli solo nel primo caso.
Si, quello che dice Seeking Alpha è largamente condivisibile. Se il sottostante dell’ETF è molto direzionale e poco volatile, il decadimento da volatilità è largamente superato dal guadagno in fase di direzionalità.Understanding volatility drag | Seeking Alpha
E' una convinzione errata pensare che la leva causi matematicamente decadimento nel lungo periodo. Solo se si usa una leva troppo alta rispetto alla volatilità del sottostante il rendimento tende a decrescere. Per ogni sottostante bisogna individuare la leva più favorevole; che per qualche sottostante può anche arrivare anche a 2 o a 3 (ma può anche essere inferiore a 1 se il sottostante è molto volatile).
Si, quello che dice Seeking Alpha è largamente condivisibile. Se il sottostante dell’ETF è molto direzionale e poco volatile, il decadimento da volatilità è largamente superato dal guadagno in fase di direzionalità.
Però quello che dice qui mi sembra molto più discutibile. Sembrerebbe che se io trovo (ammesso che ci sia) un ETF con leva alta (diciamo x11, x20?) tenderebbe comunque a zero qualunque sia il sottostante. Questo non mi sembra. Se lo strumento ha le caratteristiche dette prima, non c’è leva che tenga. Se il sottostante fa anche solo +0,05% al giorno tutti i giorni (neanche tanto, 12% all’anno) l’ETF schizzerà verso l’alto con qualunque leva.
Interessante il discorso sulla leva minore di 1. Sarebbe più precisamente 0<leva<1. Credo che strumenti del genere non esistano perchè commercialmente non interesserebbero. Però noi qui teoricamente li consideriamo. Leva 0,5 significa che se il sottostante sale dell’1%, l’ETF sale dello 0,5%. Ciò significa che quando il sottostante sale, l’ETF aumenta l’esposizione nel sottostante ma in misura minore rispetto alla crescita del sottostante.
Qui la volatilità del sottostante giocherebbe a favore, a fronte però di una perdita, anche cospicua, in caso di direzionalità del sottostante, rispeto all'investimento diretto nel sottostante. Ho detto bene?
Però quello che dice qui mi sembra molto più discutibile. Sembrerebbe che se io trovo (ammesso che ci sia) un ETF con leva alta (diciamo x11, x20?) tenderebbe comunque a zero qualunque sia il sottostante.
Interessante il discorso sulla leva minore di 1. Sarebbe più precisamente 0<leva<1. Credo che strumenti del genere non esistano perchè commercialmente non interesserebbero.
L'errore presente in quello studio è invece nel tentativo di presentare una formula semplificativa per il cosiddetto volatility drag. In quella formula (che ancora più grossolanamente era R= l*r - l²*σ²/2 con l leva, r rend. sottostante, σ volatilità) il secondo termine è sempre negativo e il rendimento a leva eguaglia il multiplo del rendimento del sottostante in assenza di volatilità.
Invece quando la volatilità va da zero ad un valore comunque basso il rendimento a leva supera il multiplo del rendimento del sottostante. C'è quindi addirittura un volatility boost e non un drag. Solo quando la volatilità sale sopra un multiplo del rendimento del sottostante allora la leva inizia a rendere meno del multiplo del sottostante, fino a perdere e tendere a zero quando la volatilità continua a salire.
Understanding volatility drag | Seeking Alpha
I media amano mettere in guardia dai pericoli degli ETF in leva, paragonandoli a strumenti di distruzione di ricchezza. Ma l'analisi quantitativa dei dati mostra che questi strumenti finanziari sono ampiamente incompresi. Pur non essendo adatti alla maggior parte degli investitori, il loro rapporto fra rischi e benefici può essere compreso da tutti.
Chi avesse investito 10000$ otto anni fa in un ETF a leva 3 sul Nasdaq, oggi potrebbe comprarsi una casa... e non avrebbe perso soldi per colpa del volatility drag (come pretenderebbe chi dice che nel lungo periodo "tendono a zero") ma al contrario avrebbe ottenuto un rendimento 10 volte superiore a quello dell'indice senza leva.
La leva aumenta i rendimenti ma è soggetta agli effetti della path dependence. Nonostante ciò, dal dopoguerra ad oggi l'uso della leva su un sottostante come S&P500 avrebbe incrementato i rendimenti.
E' una convinzione errata pensare che la leva causi matematicamente decadimento nel lungo periodo. Solo se si usa una leva troppo alta rispetto alla volatilità del sottostante il rendimento tende a decrescere. Per ogni sottostante bisogna individuare la leva più favorevole; che per qualche sottostante può anche arrivare anche a 2 o a 3 (ma può anche essere inferiore a 1 se il sottostante è molto volatile).
Lo studio Leverage for the long run usa la media mobile a 200 giorni per fare previsioni sulla volatilità. Quando un titolo è al di sotto della sua media mobile a 200 giorni, la sua volatilità è circa doppia rispetto a quando è al di sopra. Visto che gli ETF in leva si comportano meglio in periodi di bassa volatilità e peggio in periodi di alta volatilità, si sceglierà di usarli solo nel primo caso.
Concordo,infatti il mio portafoglio principe è un portafoglio bilanciato rigorosamente a leva x3. Storicamente dal 1983 i backtest ci dicono che ha dato un rendimento medio annuale del 15.6% dopo aver tolto l'inflazione. Il pure Alpha di Bridgewater a guida di Dalio ha ottenuto storicamente un 20% annuo medio quindi posso ritenermi soddisfatto. Esistono anche portafogli che danno e hanno dato mediamente anche un 20%25% di ritorno medio annuale (sempre dal 1980) ma per noi investitori europei sono impossibili da costruire perchè gli ETF in questione che servono non sono stati armonizzati non avendo KIDs. Una vera sciagura
e quale sarebbe il tuo portafoglio se puoi condividerlo che rende così tanto?