Premesso che in vita mia mi sono sempre sbattuto a cercare di guadagnare di più piuttosto che a risparmiare l’euro, cerchiamo di fare due conti.
Premessa: in generale concordo con il tuo messaggio, ma per sfizio prendo il tuo elenco come spunto per dare una mia visione sul FIRE. Vorrei provare a bilanciare dalla mia prospettiva quanto mi piacerebbe avere un bene/sfizio, rispetto al beneficio dell'uscita dall'obbligo lavorativo.
1) prima e seconda casa. La prima casa sarà tipicamente in una grande città che offre divertimenti ed attrazioni culturali, es roma o milano. La seconda può essere al mare o in montagna a seconda dei gusti. Diciamo 10k per la prima e 5k per la seconda. Totale 15.
2) spese basilari per vivere (cibo, robe per la casa ecc) diciamo altri 10k [/QUOTE]
A occhio ci sta, valuterei la 2a casa. Senza lavoro aumenta enormemente il piacere della 2a casa potendo andare senza i ritmi prefissati dal lavoro (no obbligo weekend e giorni di traffico annunciato). Valuterei però età, famiglia e tutto il resto.
Sulle spese varie siamo sugli 800 euro al mese, senza figli da mantenere ci possono stare, potrebbero anche essere un po' abbondanti.
3) Tempo libero. Diciamo un paio di ristoranti a settimana senza angosciarsi quanto costa, qualche aperitivo, la partita a chi interessa il teatro concerti ecc. direi intorno ai 20k. Se non lavori puoi uscire tutte le sere quindi qualcosa devi pur fare.
Concordo con il maggior tempo libero, ma tutto va pesato sul salario. Partendo dal presupposto che non lavorare è un lusso, parto da presupposto che le spese sul tempo libero possano essere ottimizzate, ma non aumentate. Per quanto mi riguarda mi accontento di meno, 10k
4) donna delle pulizie. Messa in regola un congruo numero di ore settimanali diciamo almeno 5k.
Qui vista l'abitudine italica del black, credo si possa risparmiare qualcosa. Facciamo un 3k di spesa.
5) Automobile. Mettiamo 10k comprensivo di acquisto manutenzione benzina ecc.
Dell'auto mi frega nulla, tranquillamente starei sotto la metà. 5k
6) Donne. Qui si può andare da zero se uno ha compagna autosufficiente economicamente e non è interessato a scappatelle varie fino a infinito. Diciamo che una amante non particolarmente onerosa ti costerà un 20k annuì. Più o meno lo stesso una buona escort 2/3 volte a settimana.
Difficile quantificare, ma abbasserei in generale. Non capisco però se è o meno correlato ad un FIRE, ma punterei alla compagna autosufficiente economicamente. Se alla fine risparmio per smettere di lavorare e mi trovo a sbenzinare tutto in professioniste probabilmente ho discreti vuoti da colmare.
Già la compagna autosufficiente godrebbe della comodità di 1 (o 2) case pagate, auto pagata, 800 euro di spese correnti + la quota tempo libero.
Sta già stappando quello buono
7) Viaggi. Diciamo 4 all’anno da 5k ciascuno sono 20k.
Anche qui, comodo con la metà.
8) salute. Anche per chi beneficia di sanità pubblica almeno 5k per una assicurazione oppure per pagare visite e prestazioni che il SSN ti passa a babbo morto bisogna considerarle.
D'accordo sull'assicurazione. Uno fa tutto sto casino e poi non può sprecare tutto per sofferenze mediche.
Insomma se non ho dimenticato nulla siamo tra gli 85 e i 105k annuì per campare bene in Italia se non si deve lavorare.
Col mio conto con la zappa atterrerei nel range 55-60k netti. Personalmente piuttosto che dedicare una grossa fetta delle mie giornate e delle settimane ad assolvere obblighi lavorativi, "faccio lo sforzo" di vivere con un budget che sarà il triplo del salario medio italiano. Senza odiare il proprio lavoro, è fattuale che a certi salari corrispondano carichi di stress e responsabilità (altrimenti l'azienda che li paga è ciuccia..) pertanto posso capire chi si trova bene al lavoro (oltre alla sensazione, soprattutto in ambito dirigenziale, dell' "essere qualcuno" contrapposta ad una realtà "fuori" ben diversa). e non lo vuole lasciare. Il lavoro è anche, proprio perché impone, l'occasione di uscire dalla zona di comfort, avere stimoli nuovi e affrontare sfide.
Come Jack Ma (vabeh, nel suo caso le pressioni son pure politiche
) però penso che non valga la pena passare la vita a guarda i muri degli uffici, gli aeroporti ed essere a disposizione per qualcuno superiore.
Se a 30 anni vorrei aver molti soldi per vivere di rendita, sia per derisking che per la voglia di soddisfare molti vizi, credo che crescendo (da salariato) non disdegnerei rendite anche inferiori, come 30-40k netti annui.
Mi aspetto che dopo aver comunque sviluppato una carriera e assolto buona parte dei (possibili) oneri genitoriali, il mio piacere sia un po' meno legato agli acquisti estemporanei, che sono quelli che tirano su i costi.
Ad una certa spero di preferire il piacere di recuperare film che non ho visto, di cucinare con calma, di andare al mare un mercoledì, di curare un minimo la forma fisica, (aggiungere attività a piacere), piuttosto che prendere l'ennesimo abito Ravazzolo, l'ennesimo orologio o l'ennesimo cambio automobile.