Filippo De Pisis

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Sì, meglio... ma insomma... tanti quadretti e ben pochi capolavori
 
Ahia.:(

Meeting,
Natura morta, 1939
olio su cartone cm. 50x60, firma e anno in basso a destra, dichiarazione di provenienza, etichetta e timbro della Galleria Al Sole (Feltre), etichetta e timbro della Collezione Rimoldi (Cortina d'Ampezzo) al retro, dichiarazione di provenienza di Gino Possiedi (Feltre) con conferma del Notaio Francesco Vaccari (Feltre), dichiarazione d'autenticità, etichetta e timbro della Galleria Al Sole (Feltre) su foto, opera registrata presso l'Archivio dell'Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna (MI) al n° 1600/89/M come da dichiarazione del Presidente Rinaldo Rotta su foto


base asta 12K = invenduto:(

Forse anche troppe queste autentiche, ma nessun richiamo a quelle che contano: Briganti e Fondazione De Pisis.
 
Ahia.:(

Meeting,
Natura morta, 1939
olio su cartone cm. 50x60, firma e anno in basso a destra, dichiarazione di provenienza, etichetta e timbro della Galleria Al Sole (Feltre), etichetta e timbro della Collezione Rimoldi (Cortina d'Ampezzo) al retro, dichiarazione di provenienza di Gino Possiedi (Feltre) con conferma del Notaio Francesco Vaccari (Feltre), dichiarazione d'autenticità, etichetta e timbro della Galleria Al Sole (Feltre) su foto, opera registrata presso l'Archivio dell'Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna (MI) al n° 1600/89/M come da dichiarazione del Presidente Rinaldo Rotta su foto


base asta 12K = invenduto:(

Vedendola dal vivo anch'io concordo sul fatto che l'opera non sia delle più belle però è stata appena confermata e aggiudicata per cui non risulta più fra gli invenduti.
 
in attesa che accipiccia mi scateni un temporale sul capo:shit:
posso dire che mi piace quest'opera alla GAM di Milano?
:D
 

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in attesa che accipiccia mi scateni un temporale sul capo:shit:
posso dire che mi piace quest'opera alla GAM di Milano?
:D

Porto un ombrello grande e attendo il temporale con te. Benchè un poco tardo, questo è un de pisis dal pennello svolazzante, come piace a me
 
Meglio di altri lavori, preferisco queste opere più "nervose e leggere" alle nature morte "a pennellata piena" e tratti marcati, diverse opere nello stesso stile sono anche a Brera, ma non sono proprio una sua fan.
 
Ultima modifica:
Mi sono accorto di essere stato benevolmente chiamato in causa. :p
Naturalmente il mio interesse verso qualsiasi De Pisis si sa che è assai scarso. Praticamente non riesco a capire per quale motivo oggi lo si possa considerare un artista importante. Significativo per la pittura italiana di quell'epoca lo è stato sicuramente, ma quello che serve per documentazione storica si trova già nei musei mentre il "circolante" è costituito da un mucchio di opere e operine veramente brutte.
Siccome io cerco sempre di motivare i miei convincimenti, spiego. Il primo periodo, quello in qualche modo metafisico, mi sembra il più significativo. Però alla fine interpreta a modo suo, con apprezzabile leggerezza, le atmosfere ben più "potenti" di De Chirico e di Carrà. Subito dopo, nel periodo di Parigi, vede molto da lontano le atmosfere (di molto precedenti) dei tanti impressionisti più importanti. Fa opere belle ma che aggiungono veramente poco alle cose già espresse. C'è da dire che le fa però con straordinaria leggerezza, da vero "pittore" sopraffino, veramente di puro tocco, con pennellate immediate e vibranti.
Da qui in poi, negli anni di Venezia, produce una marea di opere inutili e sempre più brutte (dove il tocco abilissimo si trasforma in "fretta"), fino agli anni della malattia trascorsi a Villa Fiorita. Riepilogando: alcune opere molto frizzanti dei primi periodi meritano considerazione, ma nell'insieme è stato un "pittore" abilissimo che non ha saputo essere incisivo. Gli infiniti nudini sono inguardabili, per la maggior parte le tantissime nature morte sono da brutte a bruttissime, i mazzetti di fiorellini sono per lo più stanche esercitazioni , i paesaggi di Villa Fiorita sarebbero addirittura da eliminare. Insomma è stato bravissimo come "pittore", come Artista di un certo livello, uno dei tanti.
Non t'arrabbiare Brixia. Io ti ho risposto. Non ho mica incominciato io!
 
Mi sono accorto di essere stato benevolmente chiamato in causa. :p
Naturalmente il mio interesse verso qualsiasi De Pisis si sa che è assai scarso. Praticamente non riesco a capire per quale motivo oggi lo si possa considerare un artista importante. Significativo per la pittura italiana di quell'epoca lo è stato sicuramente, ma quello che serve per documentazione storica si trova già nei musei mentre il "circolante" è costituito da un mucchio di opere e operine veramente brutte.
Siccome io cerco sempre di motivare i miei convincimenti, spiego. Il primo periodo, quello in qualche modo metafisico, mi sembra il più significativo. Però alla fine interpreta a modo suo, con apprezzabile leggerezza, le atmosfere ben più "potenti" di De Chirico e di Carrà. Subito dopo, nel periodo di Parigi, vede molto da lontano le atmosfere (di molto precedenti) dei tanti impressionisti più importanti. Fa opere belle ma che aggiungono veramente poco alle cose già espresse. C'è da dire che le fa però con straordinaria leggerezza, da vero "pittore" sopraffino, veramente di puro tocco, con pennellate immediate e vibranti.
Da qui in poi, negli anni di Venezia, produce una marea di opere inutili e sempre più brutte (dove il tocco abilissimo si trasforma in "fretta"), fino agli anni della malattia trascorsi a Villa Fiorita. Riepilogando: alcune opere molto frizzanti dei primi periodi meritano considerazione, ma nell'insieme è stato un "pittore" abilissimo che non ha saputo essere incisivo. Gli infiniti nudini sono inguardabili, per la maggior parte le tantissime nature morte sono da brutte a bruttissime, i mazzetti di fiorellini sono per lo più stanche esercitazioni , i paesaggi di Villa Fiorita sarebbero addirittura da eliminare. Insomma è stato bravissimo come "pittore", come Artista di un certo livello, uno dei tanti.
Non t'arrabbiare Brixia. Io ti ho risposto. Non ho mica incominciato io!
:bow: concordo
 
Segnalo :

"AitArt, che ha sede presso il Museo del Novecento, Milano, propone per il 2017 un ciclo di incontri durante i quali gli Archivi associati illustrano la propria storia, la propria attività e presentano l'artista di cui tutelano e promuovono l'opera e la figura conservandone la memoria.
Il 5 giugno il nono Archivio d'Artista a raccontarsi sarà l'Associazione per Filippo de Pisis.

Interverranno:
Filippo Tibertelli de Pisis, presidente Associazione per Filippo de Pisis
Paolo Biscottini, presidente comitato scientifico Associazione per Filippo de Pisis
Maddalena Tibertelli de Pisis, curatrice archivio Associazione per Filippo de Pisis

Gli incontri si svolgeranno nella Sala Conferenze del Museo del Novecento alle ore 18 e sono aperti a tutti gli interessati fino a esaurimento posti."
 
Premesso che De Pisis non è tra gli artisti che prediligo vorrei solo aggiungere che è nettamente superiore a tantissimi contemporanei nei cromatismi, nella composizione e nella tecnica. Purtroppo le opere che rappresentano significativamente il suo fare artistico sono tutte nei musei e indisponibili per un collezionismo privato.
 
A proposito di De Pisis è interessante il risultato ottenuto da una piccola natura morta di fiori da Wannenes che con una stima di 7/9k è stato battuto a 23k + diritti.
Non è il primo segnale di una piccola ripresa visto che ad esempio da Minerva nell'ultima asta una bella Venezia stimata 10/15 ha fatto 27.500€.
Sono curioso di vedere i risultati delle opere che passeranno oggi da Farsetti, alcune delle quali di ottima qualità.

Nel frattempo mi sembra che l'Archivio sia attivo e vivace nel promuovere la sua figura ed al riguardo segnalo una mostra che si terrà nei prossimi mesi:
Filippo de Pisis eclettico connaisseur.
MEF, Museo Ettore Fico – Torino
17 gennaio 2018 – 29 aprile 2018
 
Olà
che ho un motivo per far ricomparire questo 3D

Il 24 gennaio 2018 apre presso il Il Museo Ettore Fico di Torino la mostra “Filippo de Pisis. Eclettico connoisseur fra pittura, musica e poesia” che vuole esplorare il lungo rapporto tra Filippo de Pisis e le fonti pittoriche del presente e del passato.

L’esposizione intende esplorare il complesso mondo dell’artista caratterizzato da una grande passione per arte e la cultura: la sua inclinazione poetica, l’amore per il collezionismo e l’antiquariato, la passione per la lirica e ancora la grande attrazione per le civiltà del passato.

Filippo de Pisis - MEF
 

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