Fondi Pensione Vol.15

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ho una domanda sulle anticipazioni.
Ho maturato 10.000, chiedo un anticipo del 30%, quindi 3.000 a me e nel fondo restano 7.000. Dopo x tempo maturo +5.000, quindi ho in totale nel fondo 12.000.
Chiedo un secondo anticipo, sarà il 30% di 5.000 giusto?
 
C'è questa risposta di mefop, da questo sito, Liquidazione in capitale
che mi pare chiaramente indicare che si possa ridurre l'importo tramite anticipazione.
Vedi l'allegato 2880669
D'altra parte nell'articolo, prima delle domande e risposte, è chiaramente scritto :

È possibile ricevere totalmente in capitale quanto accumulato nel fondo pensione?

La possibilità di ricevere totalmente in capitale la somma maturata nel fondo pensione è consentita solo nel caso in cui, convertendo in rendita vitalizia il 70% del montante finale, il risultato risulti inferiore al 50% dell’assegno sociale.

Eppure a me l'anticipazione richiesta quando si e' gia' in pensione continua a non convincere. O c'e' un cavillo per cui si riesce a sfruttare la finestra tra maturazione e erogazione (o qualcosa del genere) oppure nulla osta anche alla richiesta di anticipazione a 75 anni con successivo ritiro del capitale rimanente.
Mi pare che vada contro le logiche di del FP :wtf:
 
Ho una domanda sulle anticipazioni.
Ho maturato 10.000, chiedo un anticipo del 30%, quindi 3.000 a me e nel fondo restano 7.000. Dopo x tempo maturo +5.000, quindi ho in totale nel fondo 12.000.
Chiedo un secondo anticipo, sarà il 30% di 5.000 giusto?
si
 
Eppure a me l'anticipazione richiesta quando si e' gia' in pensione continua a non convincere. O c'e' un cavillo per cui si riesce a sfruttare la finestra tra maturazione e erogazione (o qualcosa del genere) oppure nulla osta anche alla richiesta di anticipazione a 75 anni con successivo ritiro del capitale rimanente.
Mi pare che vada contro le logiche di del FP :wtf:
perché?

metti che un pensionato 75enne col fp ancora in essere debba affrontare una grave malattia, non dovrebbe poter chiedere un anticipazione per le cure?
 
Ho una domanda sulle anticipazioni.
Ho maturato 10.000, chiedo un anticipo del 30%, quindi 3.000 a me e nel fondo restano 7.000. Dopo x tempo maturo +5.000, quindi ho in totale nel fondo 12.000.
Chiedo un secondo anticipo, sarà il 30% di 5.000 giusto?

Ti confermo la risposta affermativa di ared, la norma cerca di evitare possibili fenomeni elusivi.
Trovi evidenze in un orientamento COVIP che tratta in dettaglio le anticipazioni:

Con specifico riguardo, poi, all’ipotesi di cui all’art. 11, comma 7 lett. c), al fine di evitare che tramite la reiterata richiesta di anticipazioni si possano eludere i vincoli percentuali previsti dalla normativa, dovrà anche essere verificato che l’insieme delle anticipazioni richieste per tale causale non superi, nel totale, il 30 per cento della posizione complessiva dell’iscritto incrementata di tutte le anticipazioni percepite e non reintegrate. L’importo nuovamente erogabile per la predetta causale non potrà, quindi, risultare superiore al 30 per cento della posizione complessiva dell’iscritto incrementata di tutte le anticipazioni percepite e non reintegrate e decurtata delle somme già corrisposte in precedenza per il medesimo titolo.
 
Va ricordato che anche la rita ha il suo rovescio della medaglia:

interrompendo il rapporto di lavoro in anticipo, riduci la pensione inps (oltre a rinunciare a qualche anno di stipendio);
anticipando la prestazione del fondo, avrai una maggiore tassazione finale (15-9).

Insomma il "costo" della rita è notevole, d'altra parte uscire in anticipo dal lavoro non può essere gratis


Vorrei avere un vostro parere su quanto mi è stato detto in un CAF.
A fronte delle mie domande relative alla pianificazione futura di una RITA, secondo loro non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro.

La certezza delle regole attuali vale solo fino a fine 2023, e vengono prorogate di anno in anno.

Ora, questo signore sembrerebbe essere una fonte tutto sommato autorevole perché si occupa proprio di previdenza integrativa.

Queste affermazioni assai inquietanti (avevo letto da qualche parte che la RITA è stata resa 'strutturale', invece parrebbe essere in balia del legislatore di turno come una pensione pubblica qualsiasi) sono state spiegate dall'eccessiva convenienza da parte dell'aderente : ci sarebbe una continua pressione sui legislatori da parte della lobby delle assicurazioni per eliminare la RITA o per restringerne i requisiti in modo tale da lasciare il malloppo in mano loro.

Queste affermazioni sono credibili secondo voi o possiamo tranquillamente proseguire a pianificare ciò che sarà del nostro fondo da qui ai prossimi 5 o 10 anni?
 
Perdonami, non credo di aver capito la frase. Potresti riformulare diversamente, magari corredando con un esempio?
Potresti anche riportare il riferimento normativo specifico?

Nella sezione riportata del sito della COVIP leggo:
Vedi l'allegato 2880637
In questo stralcio, trovo ambiguo il riferimento all'<<anzianità di partecipazione>>: non mi è chiaro se debba considerarsi congelata al momento della decisione di percepire la rendita (in quel momento, infatti, viene versato il premio unico alla società di assicurazione che eroga tale rendita) oppure proceda mano a mano che la rendita viene erogata.
Sarebbe interessante un riferimento normativo preciso (simile alla risoluzione 9/E riportata da @Raymond Reddington relativa alla RITA), oppure l'esperienza di qualcuno che stia effettivamente percependo la rendita da più di un anno e abbia osservato il decremento della tassazione.
Ma a me non sembra ambigua la formulazione della Covip. A un certo punto deve essere quantificata la tua anzianità di partecipazione al fondo per poter stabilire la prima aliquota fiscale da applicare e secondo la mia interpretazione è il momento della richiesta della prestazione. Riprendendo il tuo esempio se al momento della richiesta della prestazione la tua prima aliquota fiscale da applicare è del 10,5%, perché la tua anzianità di partecipazione al fondo è superiore a 15 anni, ogni anno successivo (e non rata per rata come scrivi) tale aliquota diminuirà dello 0,30% sino ad un minimo del 9%.

Ho trovato questa risoluzione dell’ADE che può interessare.
https://www.covip.it/sites/default/...one-agenzia-delle-entrate-51-del-9_9_2020.pdf

Ovviamente si tratta di una mia interpretazione che può essere confermata o smentita da chi sta attualmente incassando le rate della pensione complementare.
 
Vorrei avere un vostro parere su quanto mi è stato detto in un CAF.
A fronte delle mie domande relative alla pianificazione futura di una RITA, secondo loro non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro.

La certezza delle regole attuali vale solo fino a fine 2023, e vengono prorogate di anno in anno.

Ora, questo signore sembrerebbe essere una fonte tutto sommato autorevole perché si occupa proprio di previdenza integrativa.

Queste affermazioni assai inquietanti (avevo letto da qualche parte che la RITA è stata resa 'strutturale', invece parrebbe essere in balia del legislatore di turno come una pensione pubblica qualsiasi) sono state spiegate dall'eccessiva convenienza da parte dell'aderente : ci sarebbe una continua pressione sui legislatori da parte della lobby delle assicurazioni per eliminare la RITA o per restringerne i requisiti in modo tale da lasciare il malloppo in mano loro.

Queste affermazioni sono credibili secondo voi o possiamo tranquillamente proseguire a pianificare ciò che sarà del nostro fondo da qui ai prossimi 5 o 10 anni?
La Rita è strutturale. Poi sicuramente ci saranno pressioni da parte di lobby assicurative per restringerne il campo di applicazione.

Ma se non vengono introdotte nuove leggi, il suo meccanismo non cambia.

Sinceramente quella del CAF mi sembra una posizione un po' drastica (allora anche a tenere i soldi sul cc domani può arrivare una mega patrimoniale)
 
Vorrei avere un vostro parere su quanto mi è stato detto in un CAF.
A fronte delle mie domande relative alla pianificazione futura di una RITA, secondo loro non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro.

La certezza delle regole attuali vale solo fino a fine 2023, e vengono prorogate di anno in anno.

Ora, questo signore sembrerebbe essere una fonte tutto sommato autorevole perché si occupa proprio di previdenza integrativa.

Queste affermazioni assai inquietanti (avevo letto da qualche parte che la RITA è stata resa 'strutturale', invece parrebbe essere in balia del legislatore di turno come una pensione pubblica qualsiasi) sono state spiegate dall'eccessiva convenienza da parte dell'aderente : ci sarebbe una continua pressione sui legislatori da parte della lobby delle assicurazioni per eliminare la RITA o per restringerne i requisiti in modo tale da lasciare il malloppo in mano loro.

Queste affermazioni sono credibili secondo voi o possiamo tranquillamente proseguire a pianificare ciò che sarà del nostro fondo da qui ai prossimi 5 o 10 anni?
A mio parere ci sono alcune affermazioni che hanno un fondo di verità ed altre per le quali sarebbe bene farsi dare un riferimento normativo.
Ad esempio l’affermazione che “non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro” mi sembra che possa essere condivisibile.
Affermare invece che la RITA abbia scadenza a fine 2023 dovrebbe essere dimostrato con le relative norme.
Purtroppo tutti gli istituti giuridici sono soggetti a modifiche. Di immodificabile non c’è quasi nulla (anche la Costituzione può essere modificata (tranne che per la forma repubblicana) pensa se la RITA può essere immodificabile o eterna).
Quindi in definitiva nel futuro potrebbe essere abolita o con altra manovra (modifica peggiorativa delle relative aliquote) di fatto resa non più conveniente.
Da ultimo io non utilizzerei l’avverbio “tranquillamente” sia nel settore della previdenza che in altri settori.
 
Ultima modifica:
Vorrei avere un vostro parere su quanto mi è stato detto in un CAF.
A fronte delle mie domande relative alla pianificazione futura di una RITA, secondo loro non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro.

La certezza delle regole attuali vale solo fino a fine 2023, e vengono prorogate di anno in anno.

Ora, questo signore sembrerebbe essere una fonte tutto sommato autorevole perché si occupa proprio di previdenza integrativa.

Queste affermazioni assai inquietanti (avevo letto da qualche parte che la RITA è stata resa 'strutturale', invece parrebbe essere in balia del legislatore di turno come una pensione pubblica qualsiasi) sono state spiegate dall'eccessiva convenienza da parte dell'aderente : ci sarebbe una continua pressione sui legislatori da parte della lobby delle assicurazioni per eliminare la RITA o per restringerne i requisiti in modo tale da lasciare il malloppo in mano loro.

Queste affermazioni sono credibili secondo voi o possiamo tranquillamente proseguire a pianificare ciò che sarà del nostro fondo da qui ai prossimi 5 o 10 anni?

Come ti hanno già risposto la rita - che inizialmente era stata inserita come strumento provvisorio - è diventata strutturale.

Ciò significa che non serve una proroga annuale (senza la quale decadrebbe automaticamente), ma che invece resta come è finchè non approvano una diversa legge.

E' piuttosto probabile che la lobby di "lorsignori" (cit. @laradio ) voglia limitarla o abolirla..... ma di fronte alla difficoltà dello stato a gestire l'uscita anticipata a tanti che si trovano senza lavoro a 60+ anni, sarei abbastanza fiducioso sul suo mantenimento. Ciò detto, dalla nostra politica ci si può aspettare di tutto.
 
La Rita è strutturale. Poi sicuramente ci saranno pressioni da parte di lobby assicurative per restringerne il campo di applicazione.

Ma se non vengono introdotte nuove leggi, il suo meccanismo non cambia.

Sinceramente quella del CAF mi sembra una posizione un po' drastica (allora anche a tenere i soldi sul cc domani può arrivare una mega patrimoniale)
Un investimento che dura decenni quale un fondo pensione dovrebbe avere alla sua base una certa stabilità normativa.
Altrimenti, nel dubbio, uno ci sta lontano.
Capisco che nulla sia immutabile nell'eternità, ma la spada di Damocle della Rita che viene boicottata a pochi anni dalla sua istituzione sarebbe devastante, a mio modesto parere.
 
Un investimento che dura decenni quale un fondo pensione dovrebbe avere alla sua base una certa stabilità normativa.
Altrimenti, nel dubbio, uno ci sta lontano.
Capisco che nulla sia immutabile nell'eternità, ma la spada di Damocle della Rita che viene boicottata a pochi anni dalla sua istituzione sarebbe devastante, a mio modesto parere.
Certo, ma questo vale per tutte le possibili riforme (solo la prima parte della costituzione è immodificabile).

Come dimostrato in passato, inoltre, la permanenza a lungo termine nei fondi pensione, è redditizia per lo stato. Disincentivarne le iscrizioni (introducendo bizantinismi e rallentamenti) sarebbe quindi un doppio autogol.
 
perché?

metti che un pensionato 75enne col fp ancora in essere debba affrontare una grave malattia, non dovrebbe poter chiedere un anticipazione per le cure?

Premetto che non ho niente in contrario a queste interpretazioni allargate, piu' flessibilità' c'e' e meglio e'.
Mi interessano piu' che altro esperienze di prima mano sulle situazioni che piano piano, ahimè' , andiamo a sperimentare. La testimonianza di @beowulf56 l'anno scorso mi ha tolto dei dubbi sulla RITA da pensionato INPS e quindi lo ringrazio :bow:, tutta la parte sul doppio montante avendo due fondi e' stata risolta in questi anni da chi ha cercato tra i siti istituzionali o meno, la data della prima iscrizione alla previdenza complementare avendo due fondi e' ancora nebulosa e di questo ho dato testimonianza diretta...
Detto questo, un dubbio sulle regole da applicare quando si e' gia' pensionati inps mi rimane. Fino a 5-6 anni fa la scelta era tra capitale e rendita, ora sono apparse la RITA e addirittura le anticipazioni...meglio cosi', finche' ci sono ce le becchiamo :fiufiu:
 
A mio parere ci sono alcune affermazioni che hanno un fondo di verità ed altre per le quali sarebbe bene farsi dare un riferimento normativo.
Ad esempio l’affermazione che “non bisogna dare per scontato che le regole attuali verranno mantenute in futuro” mi sembra che possa essere condivisibile.
Affermare invece che la RITA abbia scadenza a fine 2023 dovrebbe essere dimostrato con le relative norme.
Purtroppo tutti gli istituti giuridici sono soggetti a modifiche. Di immodificabile non c’è quasi nulla (anche la Costituzione può essere modificata (tranne che per la forma repubblicana) pensa se la RITA può essere immodificabile o eterna).
Quindi in definitiva nel futuro potrebbe essere abolita o con altra manovra (modifica peggiorativa delle relative aliquote) di fatto resa non più conveniente.
Da ultimo io non utilizzerei l’avverbio “tranquillamente” sia nel settore della previdenza che in altri settori.

Una volta si diceva "quoto" :D
A me pare che l'omino del CAF abbia dato prova di prudenza e buon senso, magari quest'anno ha gia' dovuto ascoltare lamentele perche' a qualcuno il fondo pensione ha fregato i soldi e cerca di smorzare dall'inizio polemiche su qualsiasi previsione a lungo termine.
 
Premetto che non ho niente in contrario a queste interpretazioni allargate, piu' flessibilità' c'e' e meglio e'.
Mi interessano piu' che altro esperienze di prima mano sulle situazioni che piano piano, ahimè' , andiamo a sperimentare. La testimonianza di @beowulf56 l'anno scorso mi ha tolto dei dubbi sulla RITA da pensionato INPS e quindi lo ringrazio :bow:, tutta la parte sul doppio montante avendo due fondi e' stata risolta in questi anni da chi ha cercato tra i siti istituzionali o meno, la data della prima iscrizione alla previdenza complementare avendo due fondi e' ancora nebulosa e di questo ho dato testimonianza diretta...
Detto questo, un dubbio sulle regole da applicare quando si e' gia' pensionati inps mi rimane. Fino a 5-6 anni fa la scelta era tra capitale e rendita, ora sono apparse la RITA e addirittura le anticipazioni...meglio cosi', finche' ci sono ce le becchiamo :fiufiu:
Se posso aggiungere qualcosa a quanto hai scritto evidenzierei la necessità di migliorare le performance dei fondi pensione. Può sembrare banale e mi spiego meglio. Nella fase di accumulo iniziale tutti abbiamo apprezzato la deducibilità fiscale e il contributo datoriale (per quelli negoziali) che in buona sostanza sono dei regali che riceviamo ma quando si arriva alla fine e hai un montante abbastanza importante (ad es. 300k) e stai per andare in pensione scoccia parecchio vedere dei risultati pari a -8/9% annuo (in un comparto conservativo) che vanno ad impattare fortemente sul capitale accumulato. Ci fai poco in queste situazioni con la deducibilità fiscale ed il contributo datoriale degli ultimi 12 mesi quando in un anno hai perso 24k di capitale o più e stai per dover richiedere la RITA o altro. E tutto questo nonostante negli ultimi 5 anni uno si sia spostato nei comparti più conservativi. Non mi sembra che sia necessario assoldare fior di advisor per non perdere quanto meno il capitale negli ultimi anni. C’è qualcosa che non mi convince.
 
Se posso aggiungere qualcosa a quanto hai scritto evidenzierei la necessità di migliorare le performance dei fondi pensione. Può sembrare banale e mi spiego meglio. Nella fase di accumulo iniziale tutti abbiamo apprezzato la deducibilità fiscale e il contributo datoriale (per quelli negoziali) che in buona sostanza sono dei regali che riceviamo ma quando si arriva alla fine e hai un montante abbastanza importante (ad es. 300k) e stai per andare in pensione scoccia parecchio vedere dei risultati pari a -8/9% annuo (in un comparto conservativo) che vanno ad impattare fortemente sul capitale accumulato. Ci fai poco in queste situazioni con la deducibilità fiscale ed il contributo datoriale degli ultimi 12 mesi quando in un anno hai perso 24k di capitale o più e stai per dover richiedere la RITA o altro. E tutto questo nonostante negli ultimi 5 anni uno si sia spostato nei comparti più conservativi. Non mi sembra che sia necessario assoldare fior di advisor per non perdere quanto meno il capitale negli ultimi anni. C’è qualcosa che non mi convince.
osservazione che condivido totalmente. I comparti conservativi tali non sono, a conti fatti. Purtroppo i comparti dei FP sono come dei fondi comuni (attivi), per di più vincolati.

In vista della rita, o della prestazione, sarebbe molto più sensato avere un comparto "cash" (magari limitabile a soli 24 mesi) in cui parcheggiare il montante "tal quale". Basta un conto corrente, che costa meno di qualsiasi advisor
 
Un investimento che dura decenni quale un fondo pensione dovrebbe avere alla sua base una certa stabilità normativa.
Altrimenti, nel dubbio, uno ci sta lontano.
Capisco che nulla sia immutabile nell'eternità, ma la spada di Damocle della Rita che viene boicottata a pochi anni dalla sua istituzione sarebbe devastante, a mio modesto parere.

Purtroppo il rischio normativo sui fondi pensione c'è, inutile negarlo. Negli ultimi 20 anni (lasso di tempo minore di una vita lavorativa) sono intervenute diverse modifiche: riforma, aumento della tassazione sui rendimenti, silenzio assenso, rita.....). E' in fase di partenza (?) l'introduzione dei PEPP. Lo scorso anno era stata proposta (e per ora accantonata) l'n-esima riforma che voleva modificare tutta l'impostazione della tassazione, passando da ETT a EET con diverse aliquote; ci sono proposte per aumentare la soglia di deducibilità...
 
Se posso aggiungere qualcosa a quanto hai scritto evidenzierei la necessità di migliorare le performance dei fondi pensione. Può sembrare banale e mi spiego meglio. Nella fase di accumulo iniziale tutti abbiamo apprezzato la deducibilità fiscale e il contributo datoriale (per quelli negoziali) che in buona sostanza sono dei regali che riceviamo ma quando si arriva alla fine e hai un montante abbastanza importante (ad es. 300k) e stai per andare in pensione scoccia parecchio vedere dei risultati pari a -8/9% annuo (in un comparto conservativo) che vanno ad impattare fortemente sul capitale accumulato. Ci fai poco in queste situazioni con la deducibilità fiscale ed il contributo datoriale degli ultimi 12 mesi quando in un anno hai perso 24k di capitale o più e stai per dover richiedere la RITA o altro. E tutto questo nonostante negli ultimi 5 anni uno si sia spostato nei comparti più conservativi. Non mi sembra che sia necessario assoldare fior di advisor per non perdere quanto meno il capitale negli ultimi anni. C’è qualcosa che non mi convince.

Ti posso portare la mia testimonianza : ho seguito la regola aurea che prevede di passare al comparto assicurativo negli ultimi 5 anni e a fine 2021 ho fatto lo switch.

In questi due anni il capitale non è diminuito, ma ha avuto un seppur lieve incremento.

È chiaro che non viene mitigato l'impatto dell'inflazione, ma almeno si mette al riparo il tesoretto.
 
Ti posso portare la mia testimonianza : ho seguito la regola aurea che prevede di passare al comparto assicurativo negli ultimi 5 anni e a fine 2021 ho fatto lo switch.

In questi due anni il capitale non è diminuito, ma ha avuto un seppur lieve incremento.

È chiaro che non viene mitigato l'impatto dell'inflazione, ma almeno si mette al riparo il tesoretto.
in quale fondo?
 
Ti posso portare la mia testimonianza : ho seguito la regola aurea che prevede di passare al comparto assicurativo negli ultimi 5 anni e a fine 2021 ho fatto lo switch.

In questi due anni il capitale non è diminuito, ma ha avuto un seppur lieve incremento.

È chiaro che non viene mitigato l'impatto dell'inflazione, ma almeno si mette al riparo il tesoretto.

Se hai queste capacita' nel market timing io mi butterei sul trading :D
 
Stato
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