Giorgio Griffa 3.0

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Segnalo che stasera da Orler faranno uno speciale Giorgio Griffa.
Penso che quello precedente risalga ad una decina di anni fa.
 
E' il suo momento, si monetizza più che si può, quindi.....
 
Non parlerei di "suo momento" che credo valga più per altri artisti, vedi 3D ai primi posti, con questo non dico non meritino!

Di ABC ho scritto più volte, vedremo se nello speciale passeranno opere loro, Vanoni aveva anticipando la trasmissione ha confermato che da tempo non gli dedicava una trasmissione, i migliori nel proporlo sono a mio parere lui e Tommasi.
 
secondo me con l'assenza di accipicchia nel forum
non avrà venduto 'na mazza:D
 
Confermato tutto il set?

Alle 23.30 c'erano ancora diverse opere a parete dopodiché la noia ha prevalso:)..pochi concetti e sempre il solito ritornello. Peccato, a mio avviso si sarebbe potuto osare di più spiegando un po' meglio i segni primari.
 
Venduto un buon numero, alla fine credo 2/3 bello quello grande, tutti anni '70. Seguita solo seconda parte parte in cui ha fatto confronti e sull'artista non ho sentito nulla di nuovo. Mi aspettavo più racconto, pensavo di averlo perso, concordo in sintesi con chi mi ha preceduta. Per chi era abituato alle spiegazioni di Acci tutt'altra storia!
 
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Io ho guardato la prima parte, e trovo che le opere fossero molto belle, soprattutto alcune (per il mio gusto soggettivo chiaramente).

Tra l'altro ho notato che Carlo ha fatto dei paragoni numerici sulla presenza in asta negli ultimi 30 anni tra Griffa, Boetti e Fontana, cosa che avevo fatto anche io in qualche post "recente" ma non saprei dove. O è una coincidenza (può benissimo esserlo), oppure continua a seguirci, e in quel caso gli mando un saluto :)

Anche io in ogni caso mi sarei aspettato una parte "divulgativa" più insistita, come del resto ha spesso fatto in altre occasioni anche davanti ad una singola grande opera.
Tra l'altro aveva in studio opere piuttosto varie, con pennellate verticali, orizzontali, oblique, tratteggi, quindi l'allestimento si prestava anche ad una lettura di questo tipo.
Io ad esempio non ho sufficienti competenze per comprendere le differenze tra questi differenti approcci segnici.

Ma devo dire che nel complesso Griffa sta iniziando a piacermi sempre più.
Peccato che in questo momento ho altre spese prioritarie, altrimenti è già da un po' che un pensierino lo sto iniziando a fare.

E, naturalmente mi manca molto non poter leggere gli interventi di @acci (TORNA!) soprattutto su una vera e propria mostra come quella di ieri.
 
ho notato che Carlo ha fatto dei paragoni numerici sulla presenza in asta negli ultimi 30 anni tra Griffa, Boetti e Fontana, cosa che avevo fatto anche io in qualche post "recente" ma non saprei dove. O è una coincidenza (può benissimo esserlo), oppure continua a seguirci, e in quel caso gli mando un saluto :)

Ma quale coincidenza, ha citato pari pari il tuo esempio del numero di passaggi in asta di “arazzi di Boetti, Fontana e Griffa” (si, ha proprio specificato arazzi di Boetti) che hai fatto su questo thread pochi giorni fa a pagina 34, ma declinandolo alla sua solita teoria che se un artista ancora in vita macina questa mole di scambi paragonabili a quella dei due illustri defunti, chissà “poi”.
Tu avevi portato l’esempio per esprimere un concetto un po’ diverso e non così banale.
 
Ma quale coincidenza, ha citato pari pari il tuo esempio del numero di passaggi in asta di “arazzi di Boetti, Fontana e Griffa” (si, ha proprio specificato arazzi di Boetti) che hai fatto su questo thread pochi giorni fa a pagina 34, ma declinandolo alla sua solita teoria che se un artista ancora in vita macina questa mole di scambi paragonabili a quella dei due illustri defunti, chissà “poi”.
Tu avevi portato l’esempio per esprimere un concetto un po’ diverso e non così banale.

Il mio concetto forse era "ribaltato" perchè volevo stuzzicare @Ale sul numero di carte di Fontana passate in asta, maggiore degli arazzini di Boetti :D
Infatti pensavo di poterlo avere postato sul "collezionismo di nicchia"...

Comunque se Carlo ci legge, è una cosa che fa piacere, del resto a molti di noi fa piacere seguire lui!

Per restare sulla mia natura un po' basica, credo che Griffa abbia meno passaggi in asta probabilmente perchè ha prodotto meno di entrambi. O in ogni caso le opere che sono transitate sul mercato sono un numero più contenuto, nonostante gli oltre 50 anni di carriera (o meglio di ricerca "analitica").

Scrivendo ora mi è davvero venuto da pensare che Griffa ha iniziato questo tipo di ricerca alla fine degli anni '60, e che in tutti questi decenni ha saputo mantenere una grande coerenza ed un grande rigore.

Gli vorrei davvero fare i complimenti, perchè non è per niente facile variare una produzione artistica così mininale ed essenziale, innovandola nel corso dei decenni.
Alla fine parliamo veramente di un semplice supporto e qualche segno pittorico, ed è di una difficoltà incredibile essere credibili e consistenti con qualcosa di così scarno e limitato.
Davvero chapeau Griffa! :bow:
 
Il top della ricerca di griffa x mio modesto parere va' da ultimi lavori del 68 sino al 73 ...per un collezionionismo ricercato . Poi bisogna saper scegliere
 
Pennellate come impronte su soffice neve, poesia pura in linee oblique del 69 e spugnature ...ricerca pura
 
Il mio concetto forse era "ribaltato" perchè volevo stuzzicare @Ale sul numero di carte di Fontana passate in asta, maggiore degli arazzini di Boetti :D
Infatti pensavo di poterlo avere postato sul "collezionismo di nicchia"...

Comunque se Carlo ci legge, è una cosa che fa piacere, del resto a molti di noi fa piacere seguire lui!

Per restare sulla mia natura un po' basica, credo che Griffa abbia meno passaggi in asta probabilmente perchè ha prodotto meno di entrambi. O in ogni caso le opere che sono transitate sul mercato sono un numero più contenuto, nonostante gli oltre 50 anni di carriera (o meglio di ricerca "analitica").

Scrivendo ora mi è davvero venuto da pensare che Griffa ha iniziato questo tipo di ricerca alla fine degli anni '60, e che in tutti questi decenni ha saputo mantenere una grande coerenza ed un grande rigore.

Gli vorrei davvero fare i complimenti, perchè non è per niente facile variare una produzione artistica così mininale ed essenziale, innovandola nel corso dei decenni.
Alla fine parliamo veramente di un semplice supporto e qualche segno pittorico, ed è di una difficoltà incredibile essere credibili e consistenti con qualcosa di così scarno e limitato.
Davvero chapeau Griffa! :bow:

Concordo,ogni ciclo di Griffa nasce attingendo dal precedente per poi svilupparsi ma senza mai esaurirsi del tutto. Da qui l'idea del non finito che porta fino al ciclo della sezione aurea. Credo che Griffa sia un gran pensatore, più filosofo che pittore sicuramente, dopodiché puo' giustamente non piacere per n motivi, ma l'eleganza e la coerenza della sua ricerca sono innegabilmente un patrimonio artistico che dovremo tenerci stretto, a prescindere da tutto il resto.
 
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Oggi pomeriggio ho seguito la trasmissione di Vanoni su Orler tv; sto cambiando casa facendo un graduale trasloco e da un paio di settimane ho rincominciato a seguire vari canali, non lo facevo da anni ormai. Devo dire che Carlo Vanoni ogni tanto piazza una piccola perla. Quando deve velocissimamente (perché magari gli chiedono di spiegare un'opera o la pittura dell'opera in cinque minuti) fare un excursus (come oggi) della storia dell'arte dai primordi di ventimila anni fa nelle grotte fino ad arrivare ai segni di Griffa, diciamo che ovviamente rischia la banale schematizzazione e molte dimenticanze, ma è ovvio in cinque minuti; oggi forse poteva anche citare il dagherrotipo come spartiacque tra la pittura figurativa e quella astratta, invece si è limitato alla televisione al cinema e agli usi vari. Capisco benissimo il disagio di dover stringere un argomento per contentare un ascoltatore pur di accendere il suo interesse sull'opera in questione; però poi ogni tanto c'è una perla, come questa: "L'Arte contrariamente a quanto vi fanno credere nasce dal pensiero, non dall'emozione...". Grande Vanoni, su questo concetto, per nulla facile da far passare (vale anche naturalmente e soprattutto nella musica), ho sostenuto dibattiti, discussioni e anche qualche diatriba in vari ambiti. Per concludere, devo dire che i molteplici video che Orler manda quotidianamente in vari orari, su molti artisti (viventi e non) da loro intervistati negli anni, sono dei documenti molto interessanti che acquisteranno sempre più valore storico documentale col passare del tempo. Testimonianze dirette di artisti che (più o meno grandi, ma non è questo il punto) spiegano la loro arte e raccontano le proprie esperienze e conoscenze al pubblico tramite una telecamera, sono la migliore fonte per capire alcuni momenti della storia dell'Arte.
 
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