alcuni ex militari non la vedono così:
"sono contento e felice che max e salvo possano finalmente riabbracciare i propri cari e ancora calpestare il patrio suolo. Non mi piace affatto la condizione e la atipicità della concessione della libertà provvisoria o temporanea. Parlare di licenza mi sa tanto di fesseria, di una impropria collocazione della fruizione della libertà. Come affermato da una illustre docente di diritto internazionale, intervistata oggi su Skipe TG24, i nostri militari sono della Marina Militare Italiana e trovandosi all'estero in missione rappresentano lo Stato italiano, il quale è responsabile di tutto ciò che possa accadere in acque internazionali nella esecuzione di precisi ordini di servizio. Ora a prescindere che il diritto internazionale nel caso di specie stabilisca che la giurisdizione sia italiana, l'autorità giudiziaria indiana ha concesso ai nostri rappresentanti dello Stato di tornare in patria per due settimane ha voluto dimostrare la sua egemonia nei confronti dell'Italia. Ciò è inaccettabile. Quelli che dicono che abbiamo riguadagnato credibilità nel mondo a seguito del lavoro diplomatico sin ora svolto dai nostri governanti e assolutamente falso. E', altresì, stomachevole sentire il Capo dello Stato quando afferma che i nostri marò torneranno in India fiduciosi che la Suprema Corte emetta una sentenza favorevole, come se il fatto non fosse suo ma dei due militari. Lui dovrebbe andare in India a farsi giudicare perché lui è il responsabile indiretto di quanto accaduto. La licenza viene concessa ai militari in servizio e la da l'autorità militare da cui si dipende non da uno Stato estero, Parlare di licenza è mettere alla berlina l'Italia in maniera infantile"