Certo, il dilemma filosofico ha natura solo classificatoria.
Può essere utile per distinguere formalmente chi davvero vive di rendita da chi, pur avendone il potenziale, decide deliberatamente di continuare a lavorare, per amore del lavoro che svolge o per amore del denaro fine a se stesso.
Occorre però osservare che vi sono casi non così semplici da classificare.
Per esempio, l'imprenditore 50enne che ha fondato una startup di successo accumulando una fortuna, potrebbe decidere di azzerare il proprio stipendio da amministratore delegato lavorando gratis per l'azienda di cui è proprietario.
Siccome lavora senza stipendio 10 ore al giorno, lo possiamo classificare "rentier"?
Probabilmente no, perché il suo lavorare gratis potrebbe essere solo un espediente fiscale, ma il suo vero reddito lo ottiene dai dividendi della sua azienda, in continua crescita magari grazie anche alle sue capacità manageriali.
Un altro esempio di segno contrario: chi dedica ore del proprio tempo per gestire immobili o patrimoni finanziari di fatto non sta lavorando gratis ma il suo lavoro è funzionale ad estrarre valore dai propri asset.
Lo possiamo considerare un rentier o dovremmo invece considerarlo a tutti gli effetti rispettivamente un immobiliarista e un gestore finanziario?
Anche questo caso è borderline, dipende da quanto tempo deve dedicare all'attività manutentiva dei propri asset.
Se l'attività manutentiva tesa ad estrarre valore dai propri asset mobiliari o immobiliari è marginale (poche ore a settimana) allora possiamo considerarla connaturata all'obiettivo della rendita e dunque non considerare tale attività un lavoro in senso stretto.
Allo stesso modo, se l'imprenditore del caso precedente dedicasse solo qualche ora settimanale alla sua azienda, presenziando di tanto in tanto per non perdere il polso della situazione, si potrebbe far ricadere tale attività nella categoria delle attività manutentive dei propri asset, dunque anche l'imprenditore del primo esempio sarebbe classificabile come "rentier".
Occorre infine discriminare la figura del rentier da quella del pensionato.
Chi vive di pensione anticipata o di vecchiaia è tecnicamente un rentier?
Evidentemente no, altrimenti per definizione tutti i pensionati sarebbero dei rentier.
Ma un rentier che lo fosse prima del pensionamento, al momento del pensionamento diverrà anch'egli un pensionato.
La qualifica di pensionato gli fa perdere lo status di rentier?
Il modo più semplice per uscire dall'impasse consiste nello stabilire un'età massima per la quale abbia un senso parlare di "rentier".
Questa età potrebbe essere quella corrispondente all'età del pensionamento di vecchiaia (67 anni).
Fino a 67 anni si può definire "rentier" chi dedica al lavoro retribuito solo qualche ora settimanale per attività manutentiva dei propri asset.
Dopo tale età si diventa ufficialmente tutti "pensionati", il ché da un punto di vista dello "stealth wealth" rappresenta un'ottima strategia per mantenere un basso profilo anche per chi ha patrimoni decisamente importanti.