Il club di quelli che vivono di rendita vol. V

Scusate, ma a casa mia il pensionato è un pensionato.

Uno che vive di rendita può fare tranquillamente a meno della pensione, o no?

No, perché allora vale tutto :o

Il giornalista si è ritirato dal lavoro a 58 anni e ha cominciato a girare il mondo in barca a vela.

Quindi per una dozzina di anni ha fatto una vita da rentier.

Oggi è un semplice ex-rentier pensionato, la definizione dovrebbe mettere d'accordo tutti.
 
Certo che no, ma da sempre io contesto la narrazione di quelli che aspettano in grazia la pensione per definirsi “rentier”, quando in realtà sono dei semplici pensionati.

Esempio: i miei genitori sono pensionati. Benestanti, ma pensionati. Hanno lavorato una vita.

Io sono uno che vive di rendita
Su questo sono totalmente d'accordo...come coloro i quali smettono pochi anni prima della pensione e vivono con il denaro accumulato in attesa della pensione stessa
 
Il giornalista si è ritirato dal lavoro a 58 anni e ha cominciato a girare il mondo in barca a vela.

Quindi per una dozzina di anni ha fatto una vita da rentier.

Oggi è un semplice ex-rentier pensionato, la definizione dovrebbe mettere d'accordo tutti.
Che poi ognuno si definisca un po' come vuole :o
 
Il giornalista si è ritirato dal lavoro a 58 anni e ha cominciato a girare il mondo in barca a vela.

Quindi per una dozzina di anni ha fatto una vita da rentier.

Oggi è un semplice ex-rentier pensionato, la definizione dovrebbe mettere d'accordo tutti.

Nell’altro 3d dedicato al vivere di rendita le discussioni in merito sono state innumerevoli.

Posto che “essere rentier” non è una scienza esatta e che ciascuno è libero di tirare per la giacchetta la definizione a proprio piacimento, adattandola al proprio personale caso, ritengo che chi è in pensione sia un pensionato.
Chi si ritira prima lo può fare per vari motivi: se ha un ptm importante, che gli permette di vivere più che comodamente, è un conto e allora sì: vive di rendita a prescindere.

Ma leggo di una sacco di persone che sono uscite, volontariamente o meno, dal mondo del lavoro, e che si limitano a fare minuziosi conti (tirati più o meno al centesimo) nella prospettiva di raggiungere finalmente la pensione.

Ecco: questi ultimi -a mio modesto avviso- possono inventarsi tutte le definizioni che vogliono, in italiano o in inglese che fa più effetto, ma restano semplicemente persone che spendono col bilancino attendendo l’assegno statale… per raggiungere una certa stabilità finanziaria.

La dico com’è, senza fare classifiche (ciascuno ha la propria storia alle spalle)
 
Che poi ognuno si definisca un po' come vuole :o

Mah sì, si tratta solo di usare un significante che ha un significato condiviso, se non altro si creano meno incomprensioni nelle interlocuzioni sul forum.

Sennò magari scrive un utente che per decine di post si autodefinisce rentier e poi si scopre che è un 30enne mantenuto in casa dai genitori, un 70enne pensionato con l'assegno sociale o un 50enne che vive in auto...
 
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Ma leggo di una sacco di persone che sono uscite, volontariamente o meno, dal mondo del lavoro, e che si limitano a fare minuziosi conti (tirati più o meno al centesimo) nella prospettiva di raggiungere finalmente la pensione.

Ecco: questi ultimi -a mio modesto avviso- possono inventarsi tutte le definizioni che vogliono, in italiano o in inglese che fa più effetto, ma restano semplicemente persone che spendono col bilancino attendendo l’assegno statale… per raggiungere una certa stabilità finanziaria.

La dico com’è, senza fare classifiche (ciascuno ha la propria storia alle spalle)

Questo vale anche per il clochard che vive di espedienti, occorre definire un limite inferiore di budget annuale sotto il quale non si può più parlare di rentieraggio ma di mera sopravvivenza.

Poi ripeto, la definizione di rentier è solo convenzionale, utile nell'interlocuzione su un forum, non certo per imporre idee classiste o snobiste.
 
Il giornalista si è ritirato dal lavoro a 58 anni e ha cominciato a girare il mondo in barca a vela.

Quindi per una dozzina di anni ha fatto una vita da rentier.

Oggi è un semplice ex-rentier pensionato, la definizione dovrebbe mettere d'accordo tutti.
Beh uno che ha lavorato fino a 58 anni definirlo rentier faccio fatica........diciamo che già dopo i 50 anni si ha dietro un pò di lavoro ( dai 25 ai 30) che non sono pochi.
Uno che smette a 58 anni,se ha iniziato a lavorare a 18-19 anni alla fine si trova con quasi 40 anni di lavoro,che magari avendo 2 soldi da parte ovvio va in pensione e si gode la vita prima di quello che potrebbe fare 3 o 4 anni dopo
 
Questo vale anche per il clochard che vive di espedienti, occorre definire un limite inferiore di budget annuale sotto il quale non si può più parlare di rentieraggio ma di mera sopravvivenza.

Poi ripeto, la definizione di rentier è solo convenzionale, utile nell'interlocuzione su un forum, non certo per imporre idee classiste o snobiste.
Secondo me si può tranquillamente caratterizzare come colui che mantiene lo stile di vita e la condizione cui ambisce senza bisogno di lavorare.

Il pensionato è sempre un ibrido in parte rentier e in parte assistito dall'assegno, a seconda della quota del suo stile di vita che pesa sul reddito da pensione e quale sul reddito derivante dal patrimonio o del suo decumulo.

Anche un clochard può definirsi rentier se quella è tutta la sua ambizione (io non posso sapere cosa ha in testa) e se ritiene la sua vita non meno soddisfacente dello spaparanzato sulla spiaggia, però non dovrà mai desiderarlo (e questo è difficile), altrimenti immediatamente non lo è più.

Invece "sopravvivere" è lo stato di colui che deve rinunciare a qualcosa cui ambisce per poter vivere di rendita.

Banalmente anche uno con un buon reddito che sceglie di non fare i figli che vorrebbe perché il suo stile di vita non sarebbe più soddisfacente, sta sopravvivendo perché non sta realizzando la sua ambizione per motivi reddituali.
Allo stesso modo se uno con la sua rendita vive esattamente dove vorrebbe vivere e gode dei servizi che vorrebbe godere è un rentier, se vive dove è costretto dai limiti della sua rendita: non lo è. Altrimenti basterebbe andare tutti tra le tribù della foresta pluviale per dirsi rentier.
 
In definitiva: pensare di essere rentier >> esserlo davvero.

Però la cosa assume contorni imbarazzanti.

Per me sopravvivere in qualche maniera senza lavorare è una cosa.

Vivere di rendita un’altra
 
Una volta il tipico “rentier” era il proprietario terriero. Costui aveva i contadini che coltivavano le proprie terre e ritirava una parte dei raccolti e viveva con quello.
Siccome i terreni non si svalutano e non hanno bisogno di manutenzione lui poteva andare avanti per tutta la vita senza problemi, adattando il tenore di vita all’abbondanza dei raccolti e senza preoccuparsi di non fare figli, dell’inflazione e di tutte le altre cose che si leggono qui.

Un buon rentier non era un fannullone perché doveva seguire le attività dei suoi contadini, controllare, indirizzare ecc. se era un fannullone finiva in malora e la letteratura e’ piena di storie di nobili decaduti finiti in miseria.

Oggi fare il rentier con attività finanziarie e’ molto più complesso perché qualsiasi investimento risk-free normalmente non recupera l’inflazione, almeno nel lungo periodo e qualunque attività rischiosa espone alla possibile perdita del capitale.
 
Oggi fare il rentier con attività finanziarie e’ molto più complesso perché qualsiasi investimento risk-free normalmente non recupera l’inflazione, almeno nel lungo periodo e qualunque attività rischiosa espone alla possibile perdita del capitale.
Che intendi per investimento risk free ?
 
Se non erro esistono bund tedeschi agganciati all'inflazione europea. Adesso bisogna vedere se alle quotazioni attuali recuperi l'inflazione portandoli a scadenza.
In generale che io sappia non la recuperi. Poi ci sono momenti particolari in cui questo accade. Per esempio un paio di settimane fa ho preso un treasury trentennale che rendeva il 4.8. Adesso è già salito. Magari nei prossimi 30 anni l’inflazione media negli usa sarà inferiore al 4%. Può darsi come no. Nessuno può saperlo. Però questo è un momento particolare, molto favorevole al reddito fisso. Negli ultimi 10 anni non è stato così.
 
Un buon rentier non era un fannullone perché doveva seguire le attività dei suoi contadini, controllare, indirizzare ecc. se era un fannullone finiva in malora e la letteratura e’ piena di storie di nobili decaduti finiti in miseria.
Come nel Marchese del Grillo, quando "Gasperino er carbonaro" si era accorto che l'amministratore rubava alla grande !:(

 
In generale che io sappia non la recuperi. Poi ci sono momenti particolari in cui questo accade. Per esempio un paio di settimane fa ho preso un treasury trentennale che rendeva il 4.8. Adesso è già salito. Magari nei prossimi 30 anni l’inflazione media negli usa sarà inferiore al 4%. Può darsi come no. Nessuno può saperlo. Però questo è un momento particolare, molto favorevole al reddito fisso. Negli ultimi 10 anni non è stato così.
Se non erro esistono bund tedeschi agganciati all'inflazione europea. Adesso bisogna vedere se alle quotazioni attuali recuperi l'inflazione portandoli a scadenza.
Esistono tedeschi, francesi e spagnoli. Pochi, quotati sul MOT indicizzati all'inflazione europea (tranne due vecchi francesi ancora linkati alla nazionale).
Tempo fa li avevo guardati uno per uno.
Quotano supergiù come rendimento reale= rendimento nominale dei corrispondenti fissi - inflazione attesa.
Quindi proteggono sostanzialmente dell'inflazione "inattesa", ed è inevitabile che sia così sul mercato.

I rendimenti nominali in alcuni momenti superano l'inflazione (cioè hanno un rendimento reale), e talvolta i titoli indicizzati ad inflazione risk-free, quindi i BundEi esprimono un minimo di rendimento reale.
Considerando però la tassazione (per quanto al 12,5%), possiamo dire che in Euro risk-free ad un rendimento reale netto dell'1% non si arriva mai, per cui sarebbe necessario un patrimonio enorme per una rendita decente.

Oggi è praticamente impensabile trarre una rendita sufficiente senza rischio. A meno che il rentier non vada a decumulo sul patrimonio reale parzialmente ammortizzato dal rendimento, chiaramente questo non in una prospettiva sostenibile per più generazioni come la famiglia nobile... ma per una potrebbe bastare.
 
Esistono tedeschi, francesi e spagnoli. Pochi, quotati sul MOT indicizzati all'inflazione europea (tranne due vecchi francesi ancora linkati alla nazionale).
Potresti indicare un ISIN quando hai un attimo di tempo? Mi sembra comunque interessante da considerare…
 
Potresti indicare un ISIN quando hai un attimo di tempo? Mi sembra comunque interessante da considerare…
Uno solo?:asd:
Te li metto tutti (a meno che non se ne siano aggiunti nell'ultimo anno):

- GERMANIA
DE0001030567
Bundei 0,1% Ap26 Eur
DE0001030559
Bundei 0,5% Ap30 Eur
DE0001030583
Bundei 0,1% Ap33 Eur
DE0001030575
Bundei 0,1% Ap46 Eur

- FRANCIA
FR0011427848
Oatei Tf 0,25% Lg24 Eur
FR0013519253
Oatei Tf 0,1% Mz26 Eur
FR0011008705
Oatei Lg27 Eur 1,85
FR0013410552
Oatei Tf 0,1% Mz29 Eur
FR0000186413
Oati Lug29 Eur 3,4
FR0011982776
Oatei Tf 0.7% Lg30 Eur
FR0014001N38
Oatei Tf 0,1% Lg31 Eur
FR0000188799
Oatei Lug32 Eur 3,15
FR0013327491
Oatei Tf 0,1% Lg36 Eur
FR001400AQH0
Oatei Green Bond Tf 0,1% Lg38 Eur
FR0010447367
Oatei Lg40 Eur 1,8
FR0013209871
Oatei 0,1% Lg47 Eur
FR0014008181
Oatei Tf 0,1% Lg53 Eur

- SPAGNA
ES00000126A4
Obligacionesei 1,8% Nv24 Eur
ES00000128S2
Obligacionesei 0,65% Nv27 Eur
ES00000127C8
Obligacionesei 1% Nv30 Eur
ES0000012C12
Obligacionesei 0,7% Nv33 Eur
 
Io credo che la definizione di “rentier” sia aleatoria, tanto è vero che non viene nemmeno prevista come opzione nelle statistiche istat, che attribuiscono a costoro la generica posizione di “inattivo” o “disoccupato” con una percentuale del 33,2% per i primi e del 7,2% per i secondi.
https://www.istat.it/it/files//2024/06/Mercato-del-lavoro-I-trim2024.pdf

Chi ottiene la classificazione di “disoccupato” di solito lo fa per percepire dei vantaggi economici e fiscali, e secondo me sarebbe difficile attribuire a queste persone la classificazione di “rentier” in senso stretto. Però dal punto di vista strettamente economico, dovrebbe essere razionale percepire un vantaggio con un minimo sforzo, anche se non se ne avrebbe bisogno, alle spese della collettività. Lo stesso si potrebbe dire per molti altri bonus edilizi o fiscali, ma qui il livello di ragionamento diventa etico e/o politico e perciò spinoso.

Come ho letto in qualche commento, la percezione soggettiva vale di più della realtà o del sentir comune. Una persona può vivere tranquillamente senza lavorare ed essere mantenuta da qualcun’altro, e soggettivamente questa persona magari vive bene anche senza avere una propria autonomia.

Potremmo allora impostare il discorso in modo oggettivo tenendo conto della patrimonializzazione (mobiliare ed immobiliare) e delle rendite passive (affitti, altre entrate, ecc.). Ma non è facile trovare un formula adeguata e universalmente accettata.

Un primo parametro di valutazione potrebbe essere se il reddito da tasso risk free del patrimonio mobiliare sommato alle altre rendite passive è almeno superiore al reddito mediano indicato dall’istat per le persone della stessa categoria anagrafica (es. single che vive nel nord-est).
Un secondo parametro, di difficile valutazione, portebbe essere x:
Patrimonio (mobiliare + immobiliare) = anni di speranza di vita * x * reddito annuo mediano istat della propria categoria anagrafica

Ed è ora che si innescano i dibattiti più accesi perché la quantificazione del parametro x minimo per essere ritenuti “rentier” può variare ampiamente se si ipotizza di dilapidare il proprio patrimonio, oppure se il patrimonio debba rimanere sostanzialmente intonso. Così come può variare ampiamente visto che soggettivamente per alcuni il reddito annuo mediano istat della propria categoria anagrafica potrebbe essere sufficiente per vivere una vita dignitosa, e per altri non sarebbe per niente accettabile.
L’immobile dove si vive può essere o meno considerato nella quantificazione del patrimonio immobiliare ed anche questo è soggettivo. Lo stesso dicasi per il capitale umano, con il calcolo attualizzato della futura percezione della pensione inps o di altre rendite da pensione complementare in funzione della speranza di vita e del tasso di sconto, ottenendo un valore economico che potrebbe o meno fare parte della quantificazione del patrimonio.
 
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