magicx
Utente Libero
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Recentemente ho riletto altro romanzo di Montalban "La solitudine del manager", sempre con protagonista l'investigatore privato Pepe Carvalho. Non lo ricordavo così pervaso di contenuti che, a questa lettura, mi sono sembrati fortemente politici (forse il più politico dei libri di Montalban, persino più de "Assassinio al Comitato Centrale", che al cospetto, dal punto di vista politico, pare più una commedia drammatica).
Ma d'altro canto, tra il 1977 e il 1981, ovvero negli anni immediatamente successivi alla morte di Franco avvenuta nel 1975, Montalban scrisse 4 romanzi con protagonista questo suo alter ego (Carvalho).
E in tutti (ma anche nella produzione dei restanti anni 80') ritornano gli interrogativi sul passato e sul presente.
Un presente - quello spagnolo dell'epoca - che viveva la c.d. "transizione democratica" concordata tra centri di potere e forze politiche di ogni colore, fossero state franchiste o costrette all'opposizione.
Il tutto con gli interrogativi, i vantaggi e le contraddizioni, che la situazione determinava.
Ma d'altro canto, tra il 1977 e il 1981, ovvero negli anni immediatamente successivi alla morte di Franco avvenuta nel 1975, Montalban scrisse 4 romanzi con protagonista questo suo alter ego (Carvalho).
E in tutti (ma anche nella produzione dei restanti anni 80') ritornano gli interrogativi sul passato e sul presente.
Un presente - quello spagnolo dell'epoca - che viveva la c.d. "transizione democratica" concordata tra centri di potere e forze politiche di ogni colore, fossero state franchiste o costrette all'opposizione.
Il tutto con gli interrogativi, i vantaggi e le contraddizioni, che la situazione determinava.