Oggi (con le triennali) è asintotico a 100: ossia non vi è maggiore qualità, vi è solo maggiore difficoltà. Tuttavia la difficoltà non è nei contenuti degli insegnamenti, ma nella forma e contenuto degli esami (appelli nello stesso giorno, farsa del "salto d'appello" se vieni bocciato, domande su contenuti di diritto presenti solo nelle note dell'autore, in modo da essere sicuri che lo studente abbia comprato "quel librio lì...", e tante altre nefandezze).
Negli atenei "seri" i professori sono preparati e gli esami sono su ciò che hai studiato, alcuni fanno addirittura usare il libro.
Con il vecchio ordinamento di fatto, confrontandomi con i miei amici di erasmus (tutta europa ed anche un Australia...) l'università italiana preparava meglio e di più, ma pur sempre "troppo di più".
Di fatto il laureato italiano (con buoni voti) in scienze matematiche (ma anche economia di buoni atenei) era a mio parere il perfetto prototipo per il Dottorato di Ricerca: e qua arriva il bello, visto che i ricercatori, in Italia, fanno la fame (si potrebbe dire che non esisteno).
Una mia amica (numero 2 per un dottorato a livello nazionale, un cervello sopraffino) è andata alla SISSA a seguire un progetto per cervelloni matematici da tutta europa (di quelli dove si sta zitti davanti alla lavagna per ore cercando una intuizione con le altre menti "spiccatamente sopra le righe"...)...
Le hanno poi proposto di approfondire a Copenhagen...
Quest'anno ha mandato tutti a quel paese, visto che faceva la fame... dopo mezzo colloquio di qualche minuto l'hanno presa in una blasonata società di consulenza...
Se avesse fatto una stupida triennale in economia, avrebbe raggiunto lo stesso punto di attuale partenza, anche perchè nessuno sarà mai in grado di starle dietro nell'azienda dove si trova ora (le ho consigliato di andare in McKinsey)
Questa è la storia italiana (vista da me) della preparazione universitaria: il mondo del lavoro rappresenta selezione avversa...ti chiedono la laurea per il call center, poi ti mettono a fare telefonate per proporre un abbonamento ad una rivista... mah...