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BANCHE: ENRIA, SISTEMA HA TENUTO, MA LO CHOC MACROECONOMICO NON E' FINITO
Con alta inflazione e altre strette sfida piu' difficile (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Bruxelles, 21 mar - 'Nel complesso, finora, il settore bancario ha dato prova di una grande capacita' di tenuta allo choc macroeconomico indotto dalla guerra, persino piu' di quanto da noi stessi atteso sulla base dell'analisi di vulnerabilita' pubblicata a maggio 2022'. Il responsabile della vigilanza bancaria Bce Andrea Enria conferma le valutazioni della banca centrale sulla situazione nell'area euro nel rapporto appena pubblicato sull'attivita' 2022. Verso la fine del 2022 le prospettive macroeconomiche hanno ricominciato a migliorare, sottolinea Enria, 'ma cio' non significa che lo choc macroeconomico sia terminato. Se le spinte inflazionistiche dovessero persistere, il necessario processo di serrata normalizzazione della politica monetaria potrebbe a sua volta incidere sui portafogli e sulle linee di business di specifiche banche, comportando molteplici sfide e generando potenzialmente vincitori e vinti'. Enria alle 14,30 si confrontera' con gli europarlamentari nel corso di un'audizione presso la commissione Problemi economici e monetari: audizione attesa dato il crollo della Svb in California e il caso Credit Suisse.Enria ha sintetizzato la situazione del sistema bancario: alla fine del terzo trimestre del 2022 il coefficiente aggregato di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, Cet1) si attestava al 14,7 per cento, appena al di sotto del livello osservato alla fine del 2019. La qualita' degli attivi ha continuato a migliorare: alla fine di settembre 2022 il volume delle esposizioni deteriorate detenute dagli enti significativi e' sceso a 349 miliardi di euro, segnando il livello piu' basso mai registrato dalla prima pubblicazione dei dati di vigilanza sulle banche significative nel 2015.
Anche la redditivita' e' stata la piu' elevata in termini storici: nel terzo trimestre del 2022 il rendimento medio del capitale delle banche ha raggiunto il 7,6 per cento.
Sulla scorta di questi risultati positivi, per il 2023 le banche hanno previsto di distribuire dividendi in linea con quanto gia' fatto nel 2022 quando, con la revoca delle restrizioni legate alla pandemia, sono ripresi la distribuzione di dividendi e il riacquisto di azioni proprie.
Dice Enria: 'Non abbiamo sollevato obiezioni rispetto ad alcun piano formulato da singole banche, intrattenendo tuttavia un dialogo di vigilanza bilaterale con tutti gli enti nell'ambito della nostra ordinaria valutazione delle loro evoluzioni patrimoniali'.
Per quanto riguarda le sfide future, Enria dice che innanzitutto ci sono delle sfide di tipo congiunturale: 'In assenza di una soluzione alla crisi energetica, il rischio di credito potrebbe aumentare in quei portafogli di prestiti alle imprese la cui attivita' economica e' maggiormente dipendente dall'energia. Piu' in generale, il rallentamento segnato dalla nostra economia verso la fine dello scorso anno e' stato accompagnato da una recrudescenza dei fallimenti delle imprese e cio' impone un atteggiamento piu' vigile riguardo alla qualita' degli attivi'.
Da un lato 'la serrata normalizzazione della politica monetaria e, in particolare, i crescenti tassi di interesse sono stati una determinante significativa della ripresa della redditivita''. Dall'altro lato, cio' 'potrebbe anche determinare un deterioramento della qualita' degli attivi, con debitori in difficolta' nel rimborsare i finanziamenti, in categorie di portafogli di prestiti particolarmente sensibili ai tassi di interesse'. Il cambiamento nel contesto dei tassi di interesse, inoltre, 'potrebbe causare aggiustamenti disordinati in alcuni segmenti del mercato finanziario e tra gli intermediari finanziari non bancari, accrescendo il rischio di controparte per le banche che hanno concentrato le proprie esposizioni nei confronti di questi specifici mercati e operatori'.
Andando oltre la fase congiunturale, 'la normalizzazione dei tassi di interesse e la stretta quantitativa potrebbero costringere alcune banche a rivedere le rispettive strategie di pro
Quanto alle criticita' del settore bancario, Enria indica che 'le carenze nel controllo dei rischi continuano a incidere sui punteggi relativi al rischio di credito e una serie di rilievi ha riguardato l'efficacia degli organi sociali e delle funzioni di gestione dei rischi, conformita' e revisione interna: le nostre preoccupazioni per il controllo dei rischi e la governance delle banche sono esacerbate dall'incertezza che caratterizza il contesto esterno, in quanto gli indicatori retrospettivi dei livelli di rischio potrebbero fornire un quadro inesatto nella formulazione di previsioni concernenti le tendenze e i rischi futuri'.
Considerando andamenti piu' negativi dell'economia, Enria indica che 'per specifici portafogli e linee di business, i costi associati al deterioramento della qualita' degli attivi potrebbero superare i benefici in termini di reddito apportati dall'aumento dei tassi di interesse, soprattutto se la crescita economica dovesse rallentare. I debitori potrebbero avere difficolta' a ripagare le somme dovute nell'ambito di portafogli tradizionalmente molto sensibili al costo del credito. Il credito al consumo, il credito immobiliare e le attivita' caratterizzate da un elevato grado di leva finanziaria (leveraged finance) sono rilevanti esempi di ambiti sui quali le autorita' di vigilanza concentrano la propria attenzione'.
Quanto ai mercati finanziari, indica Enria nell''intervista' pubblicata nel rapporto Bce, 'potrebbero divenire turbolenti durante il processo di adeguamento dei tassi di interesse. Il prolungato periodo di bassi tassi di interesse ha favorito un aumento senza precedenti dei livelli di debito e alcuni soggetti poco o per nulla regolamentati hanno assunto posizioni con un elevato livello di leva finanziaria, spesso molto concentrate, che potrebbero rapidamente sgretolarsi se le prospettive economiche o il contesto dei tassi di interesse variassero in modo inatteso'. Il fallimento di Archegos nel 2021 e le turbolenze legate agli investimenti determinati dalle passivita' nel Regno Unito nel 2022 dimostrano come, in assenza di interventi regolamentari, questi episodi possano facilmente propagarsi al settore bancario, insiste Enria.
La progressivita' nell'aumento dei tassi di interesse e nella stretta quantitativa 'impone alle banche di porre maggiore attenzione ai rischi di liquidita' e di provvista. Se le banche non adatteranno rapidamente le loro capacita' di gestione dei rischi e di indirizzo strategico, un piu' difficoltoso contesto di provvista potrebbe mettere in discussione strategie di gestione di attivi e passivi troppo semplicistiche e chiaramente obsolete, come le pratiche di 'carry trade' adottate da alcuni enti per sfruttare il sostegno straordinario offerto dalla politica monetaria. C'e' il rischio che le banche possano essere colte di sorpresa'.
Il responsabile della vigilanza Bce ritiene che nell'ambito del controllo dei rischi e nell'ambito della 'governance' interna delle banche 'non si sono osservati progressi sufficienti' perche' 'si sono continuate a riscontrare carenze nell'aggregazione e nella segnalazione dei dati per via della scarsa efficacia della governance dei dati e delle procedure di gestione della qualita' dei dati stessi, della frammentazione delle infrastrutture informatiche e della ridotta portata e lungimiranza degli interventi attuati dalle banche per porvi rimedio. Cio' rende difficoltoso, per gli organi sociali, accedere alle informazioni necessarie a gestire i rischi o a orientare la strategia all'interno dell'organizzazione'.
In secondo luogo, diversde banche 'devono ancora migliorare ulteriormente le loro funzioni di controllo interno, soprattutto per far fronte alla carenza di personale, alla bassa considerazione accordata a tali funzioni e a lacune nei processi, ad esempio in relazione ai programmi di verifica della conformita' e alla definizione della propensione al rischio delle banche'.
Le indagini Bce condotte nel 2022 hanno riguardato le prassi di gestione del rischio adottate dalle banche in relazione ad aree collegate alla crisi pandemica e alla normalizzazione dei tassi di interesse, in particolare i prestiti nel settore degli immobili commerciali e residenziali, i rischi di tasso di interesse e di differenziale creditizio sul portafoglio bancario e il rischio di controparte. Adesso 'per agevolare progressi concreti dove e' piu' necessario, siamo determinati a sfruttare appieno tutti gli strumenti e i poteri di vigilanza a noi attribuiti dalla legislazione europea e degli Stati nazionali'. E 'nei casi in cui le misure qualitative non siano state in grado di garantire che le banche rimediassero in maniera tempestiva alle carenze identificate, potremmo imporre requisiti patrimoniali mirati di secondo pilastro, misure di 'enforcement' o sanzioni per assicurare che siano compiuti i dovuti passi in avanti'. Per rendere ancora piu' efficace l'azione di vigilanza, laddove i progressi delle banche siano troppo lenti e i relativi risultati costantemente insoddisfacenti, la Bce valutera' nuovamente il modo in cui incrementare l'intensita' delle misure di vigilanza da applicare in un arco temporale chiaramente definito.
Aps
(RADIOCOR) 21-03-23 14:09:32