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I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link
La Storia del Giacobazzi 8 e ½ oppure detto l «Otto e mezzo» di Giacobazzi :
Si chiamò Giacobazzi 8 e ½ perchè 8 e ½ era la gradazione alcolica:
riporto dalla pagina web: Leonardo: - bar bar 2
Negli stessi anni, prima dell'invasione barbarica, c'è stato qualche timido tentativo di invasione da parte nostra, con prodotti che (secondo noi) sarebbero potuti piacere agli americani. Quello che conosco meglio è il tentativo un po' folle di un cantiniere modenese, Giacobazzi, che abbassò la gradazione del suo lambrusco a otto gradi e mezzo e lo mise in lattina: l'8 e ½ Giacobazzi. In lattina, proprio così. Il lambrusco è uno dei rari rossi frizzanti, bello da vedersi e facile da mandar giù: come dichiarò Mario Soldati, è un vino che va "tracannato". L'8 e ½ doveva far concorrenza alla cocacola: il target era quello dei teen ager. Ve lo giuro: mi ricordo lo spot col ragazzino, e persino lo slogan: Giacobazzi is my wine.
Col senno del poi è facile capire perché non funzionò: in molti Stati americani i teen ager non possono neppure acquistare birra. Eppure Giacobazzi qualcosa l'aveva capito: è un fatto che gli erasmus americani e inglesi, appena sbarcati in Italia, si attacchino ai tetrapak di Tavernello. È dolce, è frizzante, cosa vuoi di più. I nostri teen ager, per contro, sono un po' più sofisticati: bevono Bacardi Breeze, che fa quattro gradi. Giacobazzi aveva sbagliato la gradazione di quattro gradi e mezzo appena. È un precursore sfortunato, oggi una lattina di 8 e ½ su Ebay varrebbe parecchio (ma non se ne trova).
ED ORA LANCIO UNA SFIDA AGLI AMICI DEL FOL...
Visto che del mitico e maleolente vino in lattina sul sito della Giacobazzi non vi è neanche una traccia. Chi sarà il primo di noi che riuscirà a pubblicare sul web un 'immagine della mitica lattina ?!?!?!
Inoltre sul web ho però trovato questo bel racconto sulla storia di quella mitica lattina:
Chi si ricorda di “GIACOBAZZI! IT’S MY WINE!” ?
Io ero ragazzino, poi al corso di Enologia all’Università me la raccontarono così:
questo Giacobazzi era un grosso produttore di Lambrusco (non so se esista ancora) con ampie visioni e velleità: far diventare il Lambrusco una “bevanda” fuori pasto, un “cool drink” all’americana, soprattutto nell’America dei rampanti italoamericani che si devono liberare della sindrome del Padrino e dei fiaschi dei nonni.
Tardi anni Settanta, la campagna parte alla grande, alla Mericana, da Nuova York e anche per Nuova York!
“Giacobazzi its my wine!” diceva il ragazzetto sfrontato mostrando il pugno stringente la lattina, più rossa di quella della Coca Cola.
Senonchè, così mi par di ricordare, l’interno della lattina era rivestito di una sottile pellicola onde impedire agli acidi del vino di aggredire l’alluminio; la pellicola non reggeva l’aggressività del Lambrusco sottoposto a forti scuotimenti, e all’apertura della lattina fuoriusciva un deciso afflato di mercaptani non tanto invitante a trangugiare il my wine.
Può darsi fosse questione di lega dell’alluminio, certo che Giacobazzi, it’s my wine fu un bel prologo a quel che doveva succedere di lì a poco col metanolo…
Uscito a ottobre il Barolo Monfortino riserva 2010 di Giacomo Conterno, complice la grande annata e il 100/100 di Robert Parker, è diventato subito oggetto di desiderio per appassionati e speculatori.
Prodotto in 9000 bottiglie con un prezzo al pubblico di 350 euro è volato subito a 800 euro e adesso lo si trova offerto attorno ai 1000 euro.
La gran parte di chi oggi acquista lo fa, con l'aspettativa di ulteriori rivalutazioni, allo scopo di rivendere a prezzi più alti domani.
Sulle ulteriori rivalutazioni come sempre i pareri sono discordi: c'è chi ritiene la bottiglia già molto speculata, con prezzi già troppo alti e chi è convinto di ulteriori consistenti apprezzamenti.
Sarà interessante vedere come va a finire.
Uscito a ottobre il Barolo Monfortino riserva 2010 di Giacomo Conterno, complice la grande annata e il 100/100 di Robert Parker, è diventato subito oggetto di desiderio per appassionati e speculatori.
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Ciao Markov
da quello che ho capito ci sono alcune persone che giudicano i vini prima che vengano messi sul mercato. Si può sapere dove poter leggere i loro commenti e votazione alle varie prove pre-vendita?
Buonasera a tutti,
io e altri due amici stavamo pensando di iniziare ad investire nel vino, partendo da piccole somme di poche migliaia di euro,
ma è possibile investire in vino come privati? Mi spiego meglio: possiamo aspettarci un profitto negli anni comprando a prezzi
al dettaglio o è indispensabile acquistare a prezzi da grossisti? Qualcuno ha esperienze di investimento in vino come privato?
Grazie!
Massimo
EDIT: aggiungo una nuova domanda, so che all'estero esistono cantine o vere e proprie azienda che si occupano della conservazione del vino in condizioni ottimali garantite e certificate per un certo importo annuale, sapete se in Italia esistono cose simili?
Uscito a ottobre il Barolo Monfortino riserva 2010 di Giacomo Conterno, complice la grande annata e il 100/100 di Robert Parker, è diventato subito oggetto di desiderio per appassionati e speculatori.
Prodotto in 9000 bottiglie con un prezzo al pubblico di 350 euro è volato subito a 800 euro e adesso lo si trova offerto attorno ai 1000 euro.
La gran parte di chi oggi acquista lo fa, con l'aspettativa di ulteriori rivalutazioni, allo scopo di rivendere a prezzi più alti domani.
Sulle ulteriori rivalutazioni come sempre i pareri sono discordi: c'è chi ritiene la bottiglia già molto speculata, con prezzi già troppo alti e chi è convinto di ulteriori consistenti apprezzamenti.
Sarà interessante vedere come va a finire.
Salve. Non entro nello specifico di tipi di vini , annate e marchi ma farsi spedire del vino da collezione datato non credo sia consigliabile. Ce il rischio concreto di rovinare il vino all'interno e quindi il valore della buta.Dopo ulteriori studi sorgono ulteriori dubbi:
Acquisto vino "in bond": è una pratica soltanto britannica? E' possibile comprare in Italia vino direttamente dal produttore con esenzione IVA e farlo spedire dal produttore direttamente in un bonded warehouse accreditato del Regno Unito tipo Berry Bros. & Rudd (penso proprio di no )?
Avete esperienza di acquisti e vendita in bond?
Saluti,
Massimo