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Banche italiane, cosa aspettarsi dai risultati del quarto trimestre del 2023. I nuovi target price di Barclays
Le banche italiane sono attese al test delle trimestrali: ad aprire le danze sarà Unicreditil prossimo 5 febbraio. Seguiranno Intesa Sanpaolo (6 febbraio), Mps e Bper Banca il 7 febbraio, Banco Bpm e Credem l’8 febbraio e Mediobanca il 9 febbraio. Barclays, nel complesso, si aspetta che l'utile netto del quarto trimestre del 2023 sia solido, che le previsioni di utile per azione (eps) per il 2024 siano mantenute e che i messaggi sui ritorni di capitale siano positivi. Tutto questo è generalmente riflesso nelle stime del consenso, tuttavia le reazioni dei prezzi dei titoli delle banche italiane dipenderanno dalle azioni a sostegno della credibilità degli eps, secondo la banca d’affari. A questo proposito, «riteniamo che Intesa Sanpaolo e Unicredit siano posizionate in modo ottimale», si legge nel report di Barclays raccolto da milanofinanza.it.
Le spese di ristrutturazione di Unicredit dovrebbero essere utilizzate per avviare importanti azioni di riduzione dei costi. Il management della banca punta a essere il più possibile vicino all'obiettivo originale del piano industriale di 9,4 miliardi di euro di spese operative nel 2024 (il consenso stima 9,6 miliardi). Infatti, «se dovesse registrare 0,8 miliardi di spese di ristrutturazione nel quarto trimestre dello scorso anno, Unicredit potrebbe risparmiare 0,2 miliardi l'anno, se pagasse circa l'80% degli stipendi per 5 anni a circa 3.000 dipendenti», precisa Barclays.
Nel caso, invece, di Intesa Sanpaolo, Barclays ha calcolato che una distribuzione extra fino a 2 miliardi di euro lascerebbe l’istituto con un coefficiente patrimoniale sopra il 13%. « Intesa Sanpaolo potrebbe annunciare un buyback come parte della sua politica di distribuzione del capitale del 2023. Questo spingerebbe l’eps», prevede Barclays. Cosa potrebbe andare storto? «Pensiamo che la principale sorpresa negativa potrebbe essere una revisione più ampia del margine di interesse, rispetto alle nostre aspettative, non compensata da altri fattori a livello di utile per azione», avverte la banca d’affari.
In generale, Barcalys si aspetta nel quarto trimestre del 2023 ricavi solidi, con un margine di interesse quasi stabile rispetto al trimestre precedente e in aumento anno su anno (+24% anno su anno per Intesa Sanpaolo, +4% per Unicredit, +20% per Mps, +18,3% per Banco Bpm, +49,7% per Bper Banca, +11% per Mediobanca e +30% per il Credem) così come per le commissioni (-5,9% anno su anno per Intesa Sanpaolo, -0,8% per Unicredit, +7,3% per Mps, -0,5% per Banco Bpm, -2% per Bper Banca, -15,6% per Mediobanca e -2,1% per il Credem) che potrebbero non mostrare la normale stagionalità positiva del quarto trimestre a causa della competizione del Btp Valore, del trend di mercato generalmente attenuato per le commissioni nella gestione patrimoniale e anche della stabilità della domanda di prestiti/attività corporate per le commissioni bancarie tradizionali. Mentre i costi dovrebbero riflettere la tipica stagionalità negativa del quarto trimestre e l'impatto retroattivo del nuovo contratto di lavoro. In attesa dei conti, Barclays ha ridotto le stime di utile netto delle banche italiane in media dello 0,1% per il 2024 e del -2,6% per il 2025. Per Mps ha ridotto il costo del capitale proprio per riflettere la riduzione del rischio connessa con gli sviluppi positivi del quarto trimestre sul fronte del rischio legale.
Orario di pubblicazione: 22/01/2024 10:07
Ultimo aggiornamento: 22/01/2024 11:50
Banche italiane, cosa aspettarsi dai risultati del quarto trimestre del 2023. I nuovi target price di Barclays
di Francesca GerosaLe banche italiane sono attese al test delle trimestrali: ad aprire le danze sarà Unicredit il 5 febbraio. Barclays si aspetta conti positivi e nessuna sorpresa negativa sul margine di interesse. Ma taglia le stime di utile per il 2024 e il 2025 e rivede i target price. 5 i buy
Le banche italiane sono attese al test delle trimestrali: ad aprire le danze sarà Unicreditil prossimo 5 febbraio. Seguiranno Intesa Sanpaolo (6 febbraio), Mps e Bper Banca il 7 febbraio, Banco Bpm e Credem l’8 febbraio e Mediobanca il 9 febbraio. Barclays, nel complesso, si aspetta che l'utile netto del quarto trimestre del 2023 sia solido, che le previsioni di utile per azione (eps) per il 2024 siano mantenute e che i messaggi sui ritorni di capitale siano positivi. Tutto questo è generalmente riflesso nelle stime del consenso, tuttavia le reazioni dei prezzi dei titoli delle banche italiane dipenderanno dalle azioni a sostegno della credibilità degli eps, secondo la banca d’affari. A questo proposito, «riteniamo che Intesa Sanpaolo e Unicredit siano posizionate in modo ottimale», si legge nel report di Barclays raccolto da milanofinanza.it.
Le guidance sul margine di interesse verranno confermate
Più in dettaglio, la previsione di Barclays sul margine di interesse per il 2024 è ancora in linea con le precedenti indicazioni delle stesse banche che il broker si aspetta vengano confermate, considerando i seguenti fattori: in primo luogo l’Euribor a 1 mese e a 3 mesi è stabile o leggermente inferiore rispetto all'anno precedente, in base alla curva dei tassi forward; il primo trimestre che dovrebbe mostrare un calo anno su anno dell'Euribor è il terzo di quest’anno (nel secondo è atteso piatto). «Ciò potrebbe favorire l’andamento del margine di interesse delle banche italiane», dice Barclays.Barclays riduce le stime sul margine di interesse per il 2024 e il 2025
In secondo luogo il beta dei depositi è ancora molto basso. Aumenterà nonostante il taglio dei tassi? «È possibile che il princing dei depositi a termine diminuisca, ma lo stock è basso in Italia, il 13% dei depositi totali del settore secondo i dati di novembre 2023 della Bce», aggiunge Barclays. In terzo luogo, lo spread degli asset potrebbe subire una certa pressione competitiva. Questo non è ancora visibile in Italia, ma potrebbe verificarsi nel contesto di una bassa crescita/domanda di prestiti. «Complessivamente, riduciamo le nostre stime sul margine di interesse del settore bancario italiano per il 2024 dello 0,5% in media e del -2,7% nel 2025, riflettendo le ultime stime sui tassi del nostro team macroeconomico e il loro effetto sulle strategie di copertura e sulla sensibilità delle banche; ciò è parzialmente compensato dalle considerazioni sopra menzionate sul trend del beta dei depositi».Nessuna sorpresa dai conti del quarto trimestre del 2023
Per quanto riguarda i conti del quarto trimestre del 2023 Barclays non vede sorprese; sicuramente saranno positivi, ma non dovrebbero influenzare in modo significativo i cambiamenti delle stime di eps. «Secondo noi, le reazioni dei prezzi dei titoli delle banche italiane dipenderanno più dalle azioni/annunci che sostengono la credibilità dell'utile per azione nel 2024 e oltre», afferma Barclays citando due esempi: Unicredite Intesa Sanpaolo.Le spese di ristrutturazione di Unicredit dovrebbero essere utilizzate per avviare importanti azioni di riduzione dei costi. Il management della banca punta a essere il più possibile vicino all'obiettivo originale del piano industriale di 9,4 miliardi di euro di spese operative nel 2024 (il consenso stima 9,6 miliardi). Infatti, «se dovesse registrare 0,8 miliardi di spese di ristrutturazione nel quarto trimestre dello scorso anno, Unicredit potrebbe risparmiare 0,2 miliardi l'anno, se pagasse circa l'80% degli stipendi per 5 anni a circa 3.000 dipendenti», precisa Barclays.
Nel caso, invece, di Intesa Sanpaolo, Barclays ha calcolato che una distribuzione extra fino a 2 miliardi di euro lascerebbe l’istituto con un coefficiente patrimoniale sopra il 13%. « Intesa Sanpaolo potrebbe annunciare un buyback come parte della sua politica di distribuzione del capitale del 2023. Questo spingerebbe l’eps», prevede Barclays. Cosa potrebbe andare storto? «Pensiamo che la principale sorpresa negativa potrebbe essere una revisione più ampia del margine di interesse, rispetto alle nostre aspettative, non compensata da altri fattori a livello di utile per azione», avverte la banca d’affari.
In generale, Barcalys si aspetta nel quarto trimestre del 2023 ricavi solidi, con un margine di interesse quasi stabile rispetto al trimestre precedente e in aumento anno su anno (+24% anno su anno per Intesa Sanpaolo, +4% per Unicredit, +20% per Mps, +18,3% per Banco Bpm, +49,7% per Bper Banca, +11% per Mediobanca e +30% per il Credem) così come per le commissioni (-5,9% anno su anno per Intesa Sanpaolo, -0,8% per Unicredit, +7,3% per Mps, -0,5% per Banco Bpm, -2% per Bper Banca, -15,6% per Mediobanca e -2,1% per il Credem) che potrebbero non mostrare la normale stagionalità positiva del quarto trimestre a causa della competizione del Btp Valore, del trend di mercato generalmente attenuato per le commissioni nella gestione patrimoniale e anche della stabilità della domanda di prestiti/attività corporate per le commissioni bancarie tradizionali. Mentre i costi dovrebbero riflettere la tipica stagionalità negativa del quarto trimestre e l'impatto retroattivo del nuovo contratto di lavoro. In attesa dei conti, Barclays ha ridotto le stime di utile netto delle banche italiane in media dello 0,1% per il 2024 e del -2,6% per il 2025. Per Mps ha ridotto il costo del capitale proprio per riflettere la riduzione del rischio connessa con gli sviluppi positivi del quarto trimestre sul fronte del rischio legale.
Barclays rivede stime e target price, 5 i buy tra le banche italiane
Quindi, Barclays ha confermato il rating overweight (sovrappesare in portafoglio) suMps con un target price rivisto da 3,40 a 3,70 euro, su Bper (target price da 4,50 a 4,40 euro), su Banco Bpm (target price a 7 euro), su Intesa Sanpaolo (target price a 3,50 euro) e su Unicredit (target price da 32,70 a 33,50 euro). Invece, ha un rating equal weight su Credem (target price da 8,80 a 8,40 euro) e Mediobanca (target price da 12,40 a 12,70 euro).Orario di pubblicazione: 22/01/2024 10:07
Ultimo aggiornamento: 22/01/2024 11:50