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  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Banche italiane, cosa aspettarsi dai risultati del quarto trimestre del 2023. I nuovi target price di Barclays
Banche italiane, cosa aspettarsi dai risultati del quarto trimestre del 2023. I nuovi target price di Barclays


Banche italiane, cosa aspettarsi dai risultati del quarto trimestre del 2023. I nuovi target price di Barclays​

di Francesca Gerosa

Le banche italiane sono attese al test delle trimestrali: ad aprire le danze sarà Unicredit il 5 febbraio. Barclays si aspetta conti positivi e nessuna sorpresa negativa sul margine di interesse. Ma taglia le stime di utile per il 2024 e il 2025 e rivede i target price. 5 i buy



Le banche italiane sono attese al test delle trimestrali: ad aprire le danze sarà Unicreditil prossimo 5 febbraio. Seguiranno Intesa Sanpaolo (6 febbraio), Mps e Bper Banca il 7 febbraio, Banco Bpm e Credem l’8 febbraio e Mediobanca il 9 febbraio. Barclays, nel complesso, si aspetta che l'utile netto del quarto trimestre del 2023 sia solido, che le previsioni di utile per azione (eps) per il 2024 siano mantenute e che i messaggi sui ritorni di capitale siano positivi. Tutto questo è generalmente riflesso nelle stime del consenso, tuttavia le reazioni dei prezzi dei titoli delle banche italiane dipenderanno dalle azioni a sostegno della credibilità degli eps, secondo la banca d’affari. A questo proposito, «riteniamo che Intesa Sanpaolo e Unicredit siano posizionate in modo ottimale», si legge nel report di Barclays raccolto da milanofinanza.it.

Le guidance sul margine di interesse verranno confermate

Più in dettaglio, la previsione di Barclays sul margine di interesse per il 2024 è ancora in linea con le precedenti indicazioni delle stesse banche che il broker si aspetta vengano confermate, considerando i seguenti fattori: in primo luogo l’Euribor a 1 mese e a 3 mesi è stabile o leggermente inferiore rispetto all'anno precedente, in base alla curva dei tassi forward; il primo trimestre che dovrebbe mostrare un calo anno su anno dell'Euribor è il terzo di quest’anno (nel secondo è atteso piatto). «Ciò potrebbe favorire l’andamento del margine di interesse delle banche italiane», dice Barclays.

Barclays riduce le stime sul margine di interesse per il 2024 e il 2025

In secondo luogo il beta dei depositi è ancora molto basso. Aumenterà nonostante il taglio dei tassi? «È possibile che il princing dei depositi a termine diminuisca, ma lo stock è basso in Italia, il 13% dei depositi totali del settore secondo i dati di novembre 2023 della Bce», aggiunge Barclays. In terzo luogo, lo spread degli asset potrebbe subire una certa pressione competitiva. Questo non è ancora visibile in Italia, ma potrebbe verificarsi nel contesto di una bassa crescita/domanda di prestiti. «Complessivamente, riduciamo le nostre stime sul margine di interesse del settore bancario italiano per il 2024 dello 0,5% in media e del -2,7% nel 2025, riflettendo le ultime stime sui tassi del nostro team macroeconomico e il loro effetto sulle strategie di copertura e sulla sensibilità delle banche; ciò è parzialmente compensato dalle considerazioni sopra menzionate sul trend del beta dei depositi».

Nessuna sorpresa dai conti del quarto trimestre del 2023

Per quanto riguarda i conti del quarto trimestre del 2023 Barclays non vede sorprese; sicuramente saranno positivi, ma non dovrebbero influenzare in modo significativo i cambiamenti delle stime di eps. «Secondo noi, le reazioni dei prezzi dei titoli delle banche italiane dipenderanno più dalle azioni/annunci che sostengono la credibilità dell'utile per azione nel 2024 e oltre», afferma Barclays citando due esempi: Unicredite Intesa Sanpaolo.

Le spese di ristrutturazione di Unicredit dovrebbero essere utilizzate per avviare importanti azioni di riduzione dei costi. Il management della banca punta a essere il più possibile vicino all'obiettivo originale del piano industriale di 9,4 miliardi di euro di spese operative nel 2024 (il consenso stima 9,6 miliardi). Infatti, «se dovesse registrare 0,8 miliardi di spese di ristrutturazione nel quarto trimestre dello scorso anno, Unicredit potrebbe risparmiare 0,2 miliardi l'anno, se pagasse circa l'80% degli stipendi per 5 anni a circa 3.000 dipendenti», precisa Barclays.

Nel caso, invece, di Intesa Sanpaolo, Barclays ha calcolato che una distribuzione extra fino a 2 miliardi di euro lascerebbe l’istituto con un coefficiente patrimoniale sopra il 13%. « Intesa Sanpaolo potrebbe annunciare un buyback come parte della sua politica di distribuzione del capitale del 2023. Questo spingerebbe l’eps», prevede Barclays. Cosa potrebbe andare storto? «Pensiamo che la principale sorpresa negativa potrebbe essere una revisione più ampia del margine di interesse, rispetto alle nostre aspettative, non compensata da altri fattori a livello di utile per azione», avverte la banca d’affari.

In generale, Barcalys si aspetta nel quarto trimestre del 2023 ricavi solidi, con un margine di interesse quasi stabile rispetto al trimestre precedente e in aumento anno su anno (+24% anno su anno per Intesa Sanpaolo, +4% per Unicredit, +20% per Mps, +18,3% per Banco Bpm, +49,7% per Bper Banca, +11% per Mediobanca e +30% per il Credem) così come per le commissioni (-5,9% anno su anno per Intesa Sanpaolo, -0,8% per Unicredit, +7,3% per Mps, -0,5% per Banco Bpm, -2% per Bper Banca, -15,6% per Mediobanca e -2,1% per il Credem) che potrebbero non mostrare la normale stagionalità positiva del quarto trimestre a causa della competizione del Btp Valore, del trend di mercato generalmente attenuato per le commissioni nella gestione patrimoniale e anche della stabilità della domanda di prestiti/attività corporate per le commissioni bancarie tradizionali. Mentre i costi dovrebbero riflettere la tipica stagionalità negativa del quarto trimestre e l'impatto retroattivo del nuovo contratto di lavoro. In attesa dei conti, Barclays ha ridotto le stime di utile netto delle banche italiane in media dello 0,1% per il 2024 e del -2,6% per il 2025. Per Mps ha ridotto il costo del capitale proprio per riflettere la riduzione del rischio connessa con gli sviluppi positivi del quarto trimestre sul fronte del rischio legale.

Barclays rivede stime e target price, 5 i buy tra le banche italiane

Quindi, Barclays ha confermato il rating overweight (sovrappesare in portafoglio) suMps con un target price rivisto da 3,40 a 3,70 euro, su Bper (target price da 4,50 a 4,40 euro), su Banco Bpm (target price a 7 euro), su Intesa Sanpaolo (target price a 3,50 euro) e su Unicredit (target price da 32,70 a 33,50 euro). Invece, ha un rating equal weight su Credem (target price da 8,80 a 8,40 euro) e Mediobanca (target price da 12,40 a 12,70 euro).

Orario di pubblicazione: 22/01/2024 10:07
Ultimo aggiornamento: 22/01/2024 11:50
 

Banche italiane: Mps può tornare al dividendo e Unicredit offrirne uno extra. Ecco chi renderà di più nel 2024 e nel 2025 secondo Citi​

di Francesca Gerosa

La squadra di calcio italiana giocherà gli Europei 2024 in Germania come campione in carica quest’estate e Azzurra Guelfi, analista di Citi, vede delle somiglianze con le banche italiane, in quanto sono state le migliori performer (+50%) tra le banche europee nel 2023 (+20%) e sapranno difendersi bene nel 2024 in un contesto di tassi in calo. Cosa guardare nei conti del quarto trimestre del 2023. 6 le azioni coperte con buy

Lo stralcio:

Cosa guardare nei conti del quarto trimestre del 2023

Sarà Unicredit ad aprire la stagione dei risultati delle banche italiane il prossimo 4 febbraio (si riunisce il cda). In generale, Azzurra Guelfi ritiene che il margine d'interesse rimarrà forte. Inoltre si aspetta la solita stagionalità per quanto riguarda i costi e gli accantonamenti, ma mantiene una visione costruttiva sulle azioni delle banche italiane nel 2024: la top pick resta Unicredit (rating buy e target price a 30 euro; rendimento del dividendo 2024 del 6,1% e 2025 del 7,8%; rendimento totale 2024 dell’8,9% e 2025 del 15,5%), ma l’esperta ha un rating buy anche su Intesa Sanpaolo (target price a 3,30 euro; rendimento del dividendo 2024 dell’11% e 2025 del 12%; rendimento totale 2024 del 13,9% e 2025 del 14,3%), Mediobanca (tp a 13,60 euro; rendimento del dividendo 2024 dell’8,7% e 2025 del 9,5%; rendimento totale 2024 del 10,4% e 2025 del 12,4%), Bper (tp a 4 euro; rendimento del dividendo 2024 del 10,6% e 2025 dell’11,3%; rendimento totale 2024 del 10,6% e 2025 del 10,9%), Banca Mediolanum (tp a 10,90 euro) e Fineco(tp a 17 euro). Neutral, invece, su Mps (rendimento del dividendo 2024 dell’1,5% e 2025 del 4,6%; rendimento totale 2024 dell’1,5% e 2025 del 4,6%). Il ritorno di capitale è probabile che sia il fattore catalizzatore chiave con potenziali rendimenti più elevati: quantificazione del buyback di Intesa Sanpaolo, potenziale ritorno al dividendo per Mps, possibile dividendo extra per Unicredit dopo il rinnovo del consiglio.
 
Sempre dentro e in settimana incrementato posizione long
 
Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA
Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA

MERCATI AZIONARILeggi dopo

Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA​

di Marco Capponi ed Elena Dal Maso

Attesi fino a 78,6 miliardi di utili, record storico e dividendi più generosi nonostante i ricavi in calo. Ecco i numeri attesi su tutte le società del Ftse Mib. La guida sui conti 2023 per investire nelle blue chip di Piazza Affari secondo analisti e gestor


Lo stralcio della tabella:


Le attese sui conti 2023 delle società del Ftse Mib​


SocietàStima ricavi 2023 (mln €)Var % ricavi su 2022Stima utile 2023 (mln €)*Var% utile su 2022*Buy**HoldSellTarget price medio (€)
Bper Banca5.39226,63%
26,63%
1.306,00147,68%
147,68%
8413,34
Iveco15.7719,85%
9,85%
399,1887,41%
87,41%
66010,79
Buzzi4.3649,21%
9,21%
851,9185,69%
85,69%
5306,43
Banco Bpm5.29412,49%
12,49%
1.207,0071,79%
71,79%
9625,93
Banca Generali78522,73%
22,73%
327,6053,80%
53,80%
210034,78
Intesa Sanpaolo25.13617,07%
17,07%
7.546,0053,06%
53,06%
23603,48
Bca Mediolanum2.130−3,18%
−3,18%
773,3148,20%
48,20%
141010,82
Unicredit23.45315,29%
15,29%
7.651,0046,37%
46,37%
234033,04
Brunello Cucinelli1.13523,41%
23,41%
115,3143,06%
43,06%
75193,05
A2a21.794−5,92%
−5,92%
565,4341,00%
41,00%
3402,24
FinecoBank1.23230,01%
30,01%
594,7338,70%
38,70%
97214,58
Unipol13.6950,37%
0,37%
890,6730,41%
30,41%
5306,43
Tenaris14.57423,90%
23,90%
3.397,0029,16%
29,16%
87119,56
Prysmian15.596−2,93%
−2,93%
778,4428,67%
28,67%
123148,64
Poste Italiane12.0111,03%
1,03%
1.889,0025,02%
25,02%
96111,61
Generali80.380−1,41%
−1,41%
3.622,0024,38%
24,38%
913421,23
Enel111.732−20,49%
−20,49%
6.520,0020,94%
20,94%
21507,68
Inwit96413,06%
13,06%
347,5318,47%
18,47%
149113,55
Mediobanca3.4584,63%
4,63%
1.193,0016,16%
16,16%
58412,92
Interpump2.2759,48%
9,48%
300,2512,74%
12,74%
71054,20
Stellantis189.3865,45%
5,45%
18.359,009,42%
9,42%
284224,55
Italgas1.79315,23%
15,23%
414,554,76%
4,76%
7525,88
Nexi3.3583,01%
3,01%
713,422,92%
2,92%
15718,90
Terna3.0974,45%
4,45%
873,001,87%
1,87%
21437,76
Campari2.9328,67%
8,67%
389,640,86%
0,86%
119411,08
Recordati2.08312,41%
12,41%
470,30−0,63%
−0,63%
47148,75
Azimut1.3061,48%
1,48%
398,91−0,86%
−0,86%
76126,22
Moncler2.93212,64%
12,64%
597,92−1,45%
−1,45%
1413160,88
Snam3.8599,79%
9,79%
1.139,00−2,06%
−2,06%
81215,12
Hera17.655−12,09%
−12,09%
364,33−2,14%
−2,14%
6103,77
Ferrari5.948−0,37%
−0,37%
1.226,00−2,47%
−2,47%
12144333,94
Amplifon2.2787,50%
7,50%
173,20−5,50%
−5,50%
108032,58
Pirelli & C6.6160,00%
0,00%
538,73−5,55%
−5,55%
14505,57
Erg744−0,65%
−0,65%
207,88−10,40%
−10,40%
100233,45
Leonardo15.3744,49%
4,49%
740,56−20,11%
−20,11%
126217,15
STMicroelectronics16.378−5,25%
−5,25%
3.003,00−28,69%
−28,69%
175152,59
Eni94.610−29,08%
−29,08%
8.356,00−37,22%
−37,22%
2110017368,00
Diasorin1.152−15,36%
−15,36%
198,46−37,73%
−37,73%
65395,47
Telecom Italia16.2452,89%
2,89%
−573,14−164,12%
−164,12%
8710,36
Saipem11.30413,27%
13,27%
117,65−184,64%
−184,64%
17402,14
748.917,74<b>-5,69</b>
-5,69
77.866,10<b>8,60</b>
8,60
* utile netto rettificato
** Numero di buy (acquistare), hold (tenere), sell (vendere) e prezzo obiettivo medio degli analisti raccolti nel consenso Bloombe
 
Salve,
secondo voi con i dati che stanno per uscire Mediobanca dove può arrivare?
Farà uno sprint come Unicredit? +10% in un giorno?
 
Di ieri...

Buyback: 1,37% eseguito a gennaio 2024​

Il 13 novembre 2023 ha preso avvio il programma di acquisto di azioni proprie approvato dall’Assemblea Ordinaria degli azionisti del 28 ottobre scorso e autorizzato dalla Banca Centrale Europea il 20 ottobre scorso. Il programma si concluderà entro dodici mesi dall’autorizzazione BCE e prevede l’acquisto di massime n. 17 milioni di azioni e l’utilizzo delle stesse per eventuali operazioni di crescita esterna, esecuzione di piani di compensi a favore del personale del Gruppo, vendita sul mercato e “fuori mercato” (OTC) nonché per annullamento.
Alla data del 31 gennaio 2024, a valere sul programma, Mediobanca ha acquistato un totale di n. 11.674.672 azioni, pari allo 1,37% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a circa Euro 133,5 milioni.
Alla medesima data il capitale sociale di Mediobanca è composto da n. 849.937.900 azioni, di cui n. 830.970.208 azioni in circolazione e n. 18.967.692 azioni proprie in portafoglio.
Milano, 7 febbraio 2024
 
Super sul pezzo di buon mattino, grazie. A maggio quanto pagano ?
 
Attiro in particolare l'attenzione sull'acconto dividendo di maggio:

DISTRIBUZIONE ELEVATA E VISIBILE PER GLI AZIONISTI
Primo acconto dividendo in pagamento a maggio 24 Cash-payout 70%, €200m buyback in corso di esecuzione.

Detto questo, penso che oggi il titolo dovrebbe reagire bene.... speremm....
 
Scusa Locco, stampo l'intero report di MF sulla semestrale:


Mediobanca, utile record nel semestre e l’assist di Generali. L’ad Nagel: ora remunerare gli azionisti oltre il 10%. Ddl Capitali da cambiare
Mediobanca, utile record nel semestre e l’assist di Generali. L’ad Nagel: ora remunerare gli azionisti oltre il 10%. Ddl Capitali da cambiare
Alberto Nagel, ceo Mediobanca

Mediobanca, utile record nel semestre e l’assist di Generali. L’ad Nagel: ora remunerare gli azionisti oltre il 10%. Ddl Capitali da cambiare​

di Elena Dal Maso

Mediobanca ha chiuso i conti del quarto trimestre con profitti per 259,9 milioni, oltre il consenso Bloomberg, nel secondo semestre per 611,2 milioni, record storico per il periodo. Utile per azione in crescita del 10% rispetto a giugno, la banca taglia di due miliardi le attività ponderate per il rischio. A maggio l’acconto sul dividendo. Il punto su Arma Partners e Mediobanca Premier



Focus sulla gestione dei capitali, coordinamento fra il wealth management e il corporate e investment banking, abbassare gli asset ponderati per il rischio liberando capitale e assicurandosi commissioni stabili nel tempo. E’ la ricetta Mediobanca, che ha chiuso il quarto trimestre 2023, il secondo dell’esercizio 23/24 dell’istituto guidato dal ceo Alberto Nagel, con 866,9 milioni di ricavi (839,4 milioni stimati dal consenso Bloomberg) e un utile netto di 259,9 milioni, oltre i 257,2 milioni delle attese degli analisti.

Per quanto riguarda i sei mesi chiusi al 31 dicembre 2023, i ricavi si sono attestati a 1,730 miliardi (+4,3% anno su anno) grazie ad un balzo del margine di interesse spinto dai tassi alti per 996,5 milioni (+18,2%), il risultato lordo ha chiuso a 842,2 milioni (+12,1% anno su anno) e l’utile netto a 611,2 milioni (+10%).

L’eps (utile per per azione) nei sei mesi si è attestato a 0,72 euro (+10% anno su anno), la redditività (Rote) al 13,3% (+60 punti base rispetto a giugno) «in un contesto operativo ancora incerto per gli eventi geo-politici e la dinamica macroeconomica, ma che sul finire d’anno ha registrato una performance positiva dei principali mercati finanziari, alimentata dalle aspettative di un allentamento della politica monetaria. I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano One Brand-One Culture (target: ricavi 3,8 miliardi, Rote 15%, eps 1,80 euro entro giugno 26).

Chi ha contribuito di più agli utili​

A incidere maggiormente sull’utile sono stati il settore assicurativo per 223,4 milioni (si tratta soprattutto della partecipazione in Generali), le attività di Consumer finance (credito al consumo) per 194,1 milioni, a seguire il Corporate e investment banking (108,3 milioni) e il Wealth Management (100,2 milioni), mentre le Holding Functions (tesoreria e funzioni centrali) hanno inciso per -13 milioni.
Il 15 gennaio è avvenuto il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, «importante pilastro del Piano 23-26 – spiega l’istituto – da cui è atteso un significativo contributo alla crescita del gruppo (circa 10 miliardi di maggiori TFA, Total Full Asset nel periodo giugno 23 - giugno 26)»

L’ad Nagel: utile semestrale record, ora pronti al taglio dei tassi​

L’ad Nagel ha commentato, nella nota di bilancio, che «il gruppo ha avviato positivamente l’esercizio 2023-24 ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative di Piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Il gruppo raggiunge il record storico di utile netto semestrale (oltre 610 milioni), riducendo gli attivi ponderati di oltre 2 miliardi, portando il Rote ad oltre il 13%. Guardando ai prossimi mesi, i principali business beneficeranno di un posizionamento favorevole in una fase di inversione del ciclo dei tassi e delle nuove iniziative strategiche volte ad implementare la vision del Piano One Brand-One Culture che vede il Gruppo affermarsi come Wealth Manager».

L’ad Nagel: puntiamo a remunerare gli azionisti oltre il 10%. Acconto sul dividendo a maggio​

La banca conferma la remunerazione degli azionisti con un payout ratio del 70% cash cui si sommerà il completamento dell’esecuzione del piano di riacquisto di azioni proprie per 200 milioni. L’acconto sul dividendo 2024 verrà pagato a maggio 2024.

«La remunerazione degli azionisti è cresciuta e pagheremo il nostro primo interim dividend nel maggio 2024 con la seconda parte nel novembre 2024», ha sottolineato l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso di una conference call. «Inoltre abbiamo in corso un buyback su circa il 2% del capitale», ha ricordato il manager, sottolineando che Mediobanca è «perfettamente on track per raggiungere gli obiettivi di piano» ecresce «indipendentemente dallo scenario dei tassi». La crescita, ha aggiunto, «è forte e molto efficiente in termini di generazione e assorbimento del capitale».

«Il nostro obiettivo di creazione di valore è rispettato, quest’anno dovremo avere una crescita del 20% dell'utile per azione, contro il +14% medio nel triennio», ha aggiunto poi Nagel durante la call sui risultati del semestre. «La banca è fortemente patrimonializzata e continua a generare molto capitale, pensiamo di generare 200 punti base di capitale contro i 165 dell’anno passato. Con questo ritmo di ricavi e generazione di capitale le distribuzioni possibili agli azionisti sono di tutto interesse e si situano in un ritorno annuo superiore al 10% (di total yield, dividendo più buyback, ndr».

Due miliardi in meno di attività ponderate per il rischio​

Piazzetta Cuccia ha mirato ad abbassare in maniera strutturale gli attivi ponderati per il rischio in modo da dover assorbire meno capitale. In tal senso le TFA (Total Full Assets, ovvero risparmio gestito, amministrato e liquidità) salgono di 5,5 miliardi nei sei mesi a ad un totale di 94 miliardi (+€4,4 miliardi sul trimestre precedente), trainate dagli afflussi di Asset under Managemement e Asset under Advisory (4,2 miliardi) che raggiungono 66 miliardi (+21% annuale). I depositi (27,7 miliardi) sono sostanzialmente stabili nel periodo.
Le attività ponderate per il rischio (Rwa) sono in calo di oltre 2 miliardi nel semestre e di quasi 3,5 miliardi nei dodici mesi «per la dinamica selettiva degli impieghi (-3% annuale con il Cib a -11%, Consumer finance +4% e Wealth Management +3%) e per l’avvio di misure di mitigazione del rischio del CIB (l’investment banking, ndr)».

Costi/ricavi al 42%, costo del rischio in calo a 51 punti base​

Il rapporto costi/ricavi resta basso e stabile (anno su anno al 42%). La qualità degli attivi prevede overlays elevati (245 milioni). Il costo del rischio di gruppo si attesta a 51 punti base (57 punti nell’ultimo trimestre).
Le attività deteriorate lorde risultano in lieve calo «per la vendita di due posizioni corporate altamente coperte (2,4% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi)», mentre i crediti classificati Stage 2 sono in lieve aumento sul trimestre (5,9% lordo e 5,3% netto). Gli indici di copertura si confermano elevati: 69% per le attività deteriorate, 1,41% per i crediti performing e 3,74% per i crediti performing del settore Consumer finance.

Arma Partners: 24 milioni di ricavi in tre mesi​

Nel corso del primo semestre è stata perfezionata l’acquisizione di Arma Partners, società di consulenza finanziaria specializzata nella Digital Economy, che rappresenta «un tassello fondamentale nella realizzazione del Piano in quanto contribuirà al 40% della crescita dei ricavi CIB (Corporate Investment Banking) nel 23-26 e ne favorirà la diversificazione geografica», spiega Mediobanca.
La boutique si conferma «tra i principali advisor in Europa nel settore digital economy con oltre 15 operazioni annunciate da luglio 2023 e ha contribuito ai ricavi della divisione per 24 milioni in tre mesi».

Le attese per i prossimi sei mesi​

Mediobanca vede l'esercizio 2023-2024 «in solida crescita rispetto al precedente». I ricavi «sono attesi confermare il tasso di crescita previsto a piano (crescita media annua triennale del 5%)», mentre «l’utile netto è atteso in sviluppo dopo costi operativi in crescita per le iniziative connesse al piano, ma sempre ad indice costi/ricavi stabile». Il costo del rischio è «confermato in normalizzazione a livelli pre-Covid nel credito al consumo e in area 55 punti base a livello di gruppo».

Ddl Capitali da cambiare​

Il Ddl Capitali, in particolare sulla norma che regola la lista del cda «è un provvedimento che sarà difficile applicare e richiederà interventi correttivi, se si vuole renderlo applicabile», ha detto l’ad Nagel durante la call. «Questo provvedimento ha avuto un iter molto tormentato - ricorda - l’articolo 12 non era nel corpo originale del decreto ma è stato aggiunto per iniziativa parlamentare e la reazione del mercato l’abbiamo vista nei commenti dei rappresentanti di associazioni o investitori istituzionali. E' una norma che oggi ha un'applicazione difficile e non chiara e necessita di interventi di chiarimento e ridefinizione. Secondo i giuristi che hanno letto e interpretato la norma - spiega Nagel - qualora la lista del cda fosse prima nella votazione non si avrebbe l'automatica certezza sul presidente o l'amministratore delegato indicati in lista, ma ci sarebbero forti dubbi sulla loro possibile elezione».

Nagel per il resto riconosce che «questo governo ha fatto diversi provvedimenti molto centrati e coraggiosi, come la riforma del superbonus e in generale una politica economica fiscale conservativa, ha generato ottimi livelli di occupazione».

Articolo in via di definizione
Orario di pubblicazione: 09/02/2024 07:06
Ultimo aggiornamento: 09/02/2024 09:07
 

Ddl Capitali da cambiare

Il Ddl Capitali, in particolare sulla norma che regola la lista del cda «è un provvedimento che sarà difficile applicare e richiederà interventi correttivi, se si vuole renderlo applicabile», ha detto l’ad Nagel durante la call. «Questo provvedimento ha avuto un iter molto tormentato - ricorda - l’articolo 12 non era nel corpo originale del decreto ma è stato aggiunto per iniziativa parlamentare e la reazione del mercato l’abbiamo vista nei commenti dei rappresentanti di associazioni o investitori istituzionali. E' una norma che oggi ha un'applicazione difficile e non chiara e necessita di interventi di chiarimento e ridefinizione. Secondo i giuristi che hanno letto e interpretato la norma - spiega Nagel - qualora la lista del cda fosse prima nella votazione non si avrebbe l'automatica certezza sul presidente o l'amministratore delegato indicati in lista, ma ci sarebbero forti dubbi sulla loro possibile elezione».

Nagel per il resto riconosce che «questo governo ha fatto diversi provvedimenti molto centrati e coraggiosi, come la riforma del superbonus e in generale una politica economica fiscale conservativa, ha generato ottimi livelli di occupazione».

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Orario di pubblicazione: 09/02/2024 07:06
Ultimo aggiornamento: 09/02/2024 09:07
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Che simpatico burlone Nagel
 
Super, stimiamo Eps annuo 1.44= payout 70% 1.00 dividendo.
Da dividere per acconto e saldo.
Che ne pensi?
 
Potrebbe essere. Questo è quello che ha detto Nagel nella conference call:

MEDIOBANCA: NAGEL, IN LINEA CON PIANO, PAGHIAMO PRIMO ACCONTO DIVIDENDO​

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 09 feb - 'La remunerazione degli azionisti e' cresciuta e pagheremo il nostro primo interim dividend nel maggio 2024 con la seconda parte nel novembre 2024'. Lo ha sottolineato l'a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso di una conference call con le agenzie di stampa. 'Inoltre abbiamo in corso un buyback su circa il 2% del capitale', ha ricordato.
Mediobanca, ha sottolineato l'a.d. e' 'perfettamente on track per raggiungere gli obiettivi di piano' e cresce 'indipendentemente dallo scenario dei tassi'. I risultati del semestre sono 'solidi e in crescita, non solo in miglioramento ma con l'implementazione della nuova visione data al gruppo con il nostro piano'. La crescita, ha concluso, 'e' forte e molto efficiente in termini di generazione e assorbimento del capitale'.
Ppa-
(RADIOCOR) 09-02-24 08:21:15
 
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