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RAI WAY - Via libera del governo alla fusione con EITowers
Oggi 10:00 - WS
FATTO
Rai Way (RWAY.MI) ha approvato il piano industriale che prevede il raggiungimento, nel 2027, di ricavi core per 316 milioni, con una crescita media annua del 3,8%, un adjusted ebitda a 207 milioni (+3,5%) e un utile di 92 milioni (+1,4%).
Rai Way, spiega una nota, intende "rafforzare il proprio ruolo nella distribuzione media e nelle infrastrutture digitali" con "il business tradizionale" che "continua ad offrire opportunità di crescita" e "la diversificazione" che "consentirà un ulteriore sviluppo nel medio-lungo termine". Al tempo stesso si impegna "a perseguire la crescita per linee esterne" per "rafforzare e accelerare gli obiettivi di piano”.
Intanto, come scrive la Repubblica, il governo dà il suo assenso alle nozze tra Rai Way e Ei Towers.
L’atto che unirà le antenne della tv di Stato e quelle in possesso di Mediaset (40%) e F2i (60%) è un Dpcm atteso subito dopo Pasqua, anche se ieri sera fonti di governo non escludevano un passaggio già al Consiglio dei ministri in programma oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. Le regole per i contraenti sono di fatto pronte. Il decreto che sarà firmato dalla premier Giorgia Meloni dovrebbe eliminare la soglia del 30% fissata dal Dpcm sottoscritto nel febbraio 2022 da Mario Draghi per dare alla Rai la possibilità di ridurre la propria quota di partecipazione nel capitale di Rai Way. Nel dettaglio si prevedeva una discesa "fino al limite del 30 per cento, come effetto di una o più operazioni straordinarie, incluse una o più operazioni di fusione, e di cessioni effettuate mediante modalità e tecniche di vendita in uso sui mercati, compresa quella di un’Opv e ad una trattativa diretta”. Fino al 2022 lo statuto di Rai Way, che controlla il 65% delle torri, prevedeva un limite al 51%.
EFFETTO
Positive indicazioni destinate a riaccendere l'appeal speculativo sul titolo, che si era smorzato dopo le recenti indiscrezioni sulla possibile cessione da parte di RAI di un 15% di RWAY.
Riteniamo che l’eventuale riscrittura del DPCM per eliminare la soglia del 30% minimo da parte di RAI in RWAY possa essere funzionale a RAI a procedere sia con la dismissione del pacchetto del 15% in RWAY che a diluire ulteriormente la sua partecipazione nel contesto di una fusione tra RWAY ed EIT, senza dover apportare ulteriore cash per risalire sopra la quota del 30% fissata dall’attuale DPCM.
Il mercato ha sempre visto nella fusione con EIT il modo migliore per aumentare il valore di RWAY grazie ad un potenziale re-leverage della combined entity (ad un rapporto D/EBITDAaL fino a 4.0x, nelle nostre stime), che garantirebbe lo stacco di un dividendo straordinario (ipotizziamo fino Eu1.20/azione per gli azionisti RWAY).
Per come è scritto il DCPM, non è chiaro tuttavia se il controllo esercitato da RAI comporti anche il consolidamento del debito della combined entity derivante sia dalla fusione con EIT (che porterebbe in dote Eu700mn di debito) sia dal potenziale re-leverage (Eu0.5bn).
Questo ci sembra, infatti, incoerente con l'imperativo della RAI di ridurre strutturalmente il proprio debito.
Concordiamo sul fatto che il DPCM attuale possa essere riformulato meglio per consentire ad altre entità a controllo pubblico distinte da RAI (ad esempio CDP o F2i) di assumere il controllo di RWAY e a RAI di deconsolidare il debito futuro di RWAY, ridurrebbe anche le issue antitrust legate all’integrazione verticale della futura combined entity.
Il nostro TP di €7.0 riflette una fair value DCF di circa €6.0 (che implica un multiplo di 10x EV/EBITDA’24E) e un upside aggiuntivo dalle sinergie con EIT (circa €0.6/azione) e il datacenter hyperscale (€0.4/azione). RWAY tratta oggi a c.8.5x 2024E EV/EBITDA, ad uno sconto del 40% rispetto ai principali peer, e offre un interessante RFCF yield 2024 di c. 9%
Oggi 10:00 - WS
FATTO
Rai Way (RWAY.MI) ha approvato il piano industriale che prevede il raggiungimento, nel 2027, di ricavi core per 316 milioni, con una crescita media annua del 3,8%, un adjusted ebitda a 207 milioni (+3,5%) e un utile di 92 milioni (+1,4%).
Rai Way, spiega una nota, intende "rafforzare il proprio ruolo nella distribuzione media e nelle infrastrutture digitali" con "il business tradizionale" che "continua ad offrire opportunità di crescita" e "la diversificazione" che "consentirà un ulteriore sviluppo nel medio-lungo termine". Al tempo stesso si impegna "a perseguire la crescita per linee esterne" per "rafforzare e accelerare gli obiettivi di piano”.
Intanto, come scrive la Repubblica, il governo dà il suo assenso alle nozze tra Rai Way e Ei Towers.
L’atto che unirà le antenne della tv di Stato e quelle in possesso di Mediaset (40%) e F2i (60%) è un Dpcm atteso subito dopo Pasqua, anche se ieri sera fonti di governo non escludevano un passaggio già al Consiglio dei ministri in programma oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. Le regole per i contraenti sono di fatto pronte. Il decreto che sarà firmato dalla premier Giorgia Meloni dovrebbe eliminare la soglia del 30% fissata dal Dpcm sottoscritto nel febbraio 2022 da Mario Draghi per dare alla Rai la possibilità di ridurre la propria quota di partecipazione nel capitale di Rai Way. Nel dettaglio si prevedeva una discesa "fino al limite del 30 per cento, come effetto di una o più operazioni straordinarie, incluse una o più operazioni di fusione, e di cessioni effettuate mediante modalità e tecniche di vendita in uso sui mercati, compresa quella di un’Opv e ad una trattativa diretta”. Fino al 2022 lo statuto di Rai Way, che controlla il 65% delle torri, prevedeva un limite al 51%.
EFFETTO
Positive indicazioni destinate a riaccendere l'appeal speculativo sul titolo, che si era smorzato dopo le recenti indiscrezioni sulla possibile cessione da parte di RAI di un 15% di RWAY.
Riteniamo che l’eventuale riscrittura del DPCM per eliminare la soglia del 30% minimo da parte di RAI in RWAY possa essere funzionale a RAI a procedere sia con la dismissione del pacchetto del 15% in RWAY che a diluire ulteriormente la sua partecipazione nel contesto di una fusione tra RWAY ed EIT, senza dover apportare ulteriore cash per risalire sopra la quota del 30% fissata dall’attuale DPCM.
Il mercato ha sempre visto nella fusione con EIT il modo migliore per aumentare il valore di RWAY grazie ad un potenziale re-leverage della combined entity (ad un rapporto D/EBITDAaL fino a 4.0x, nelle nostre stime), che garantirebbe lo stacco di un dividendo straordinario (ipotizziamo fino Eu1.20/azione per gli azionisti RWAY).
Per come è scritto il DCPM, non è chiaro tuttavia se il controllo esercitato da RAI comporti anche il consolidamento del debito della combined entity derivante sia dalla fusione con EIT (che porterebbe in dote Eu700mn di debito) sia dal potenziale re-leverage (Eu0.5bn).
Questo ci sembra, infatti, incoerente con l'imperativo della RAI di ridurre strutturalmente il proprio debito.
Concordiamo sul fatto che il DPCM attuale possa essere riformulato meglio per consentire ad altre entità a controllo pubblico distinte da RAI (ad esempio CDP o F2i) di assumere il controllo di RWAY e a RAI di deconsolidare il debito futuro di RWAY, ridurrebbe anche le issue antitrust legate all’integrazione verticale della futura combined entity.
Il nostro TP di €7.0 riflette una fair value DCF di circa €6.0 (che implica un multiplo di 10x EV/EBITDA’24E) e un upside aggiuntivo dalle sinergie con EIT (circa €0.6/azione) e il datacenter hyperscale (€0.4/azione). RWAY tratta oggi a c.8.5x 2024E EV/EBITDA, ad uno sconto del 40% rispetto ai principali peer, e offre un interessante RFCF yield 2024 di c. 9%