MFE, Pan-European Group in progress... Cap.1

RAI WAY - Via libera del governo alla fusione con EITowers
Oggi 10:00 - WS

FATTO

Rai Way (RWAY.MI) ha approvato il piano industriale che prevede il raggiungimento, nel 2027, di ricavi core per 316 milioni, con una crescita media annua del 3,8%, un adjusted ebitda a 207 milioni (+3,5%) e un utile di 92 milioni (+1,4%).

Rai Way, spiega una nota, intende "rafforzare il proprio ruolo nella distribuzione media e nelle infrastrutture digitali" con "il business tradizionale" che "continua ad offrire opportunità di crescita" e "la diversificazione" che "consentirà un ulteriore sviluppo nel medio-lungo termine". Al tempo stesso si impegna "a perseguire la crescita per linee esterne" per "rafforzare e accelerare gli obiettivi di piano”.

Intanto, come scrive la Repubblica, il governo dà il suo assenso alle nozze tra Rai Way e Ei Towers.

L’atto che unirà le antenne della tv di Stato e quelle in possesso di Mediaset (40%) e F2i (60%) è un Dpcm atteso subito dopo Pasqua, anche se ieri sera fonti di governo non escludevano un passaggio già al Consiglio dei ministri in programma oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. Le regole per i contraenti sono di fatto pronte. Il decreto che sarà firmato dalla premier Giorgia Meloni dovrebbe eliminare la soglia del 30% fissata dal Dpcm sottoscritto nel febbraio 2022 da Mario Draghi per dare alla Rai la possibilità di ridurre la propria quota di partecipazione nel capitale di Rai Way. Nel dettaglio si prevedeva una discesa "fino al limite del 30 per cento, come effetto di una o più operazioni straordinarie, incluse una o più operazioni di fusione, e di cessioni effettuate mediante modalità e tecniche di vendita in uso sui mercati, compresa quella di un’Opv e ad una trattativa diretta”. Fino al 2022 lo statuto di Rai Way, che controlla il 65% delle torri, prevedeva un limite al 51%.

EFFETTO

Positive indicazioni destinate a riaccendere l'appeal speculativo sul titolo, che si era smorzato dopo le recenti indiscrezioni sulla possibile cessione da parte di RAI di un 15% di RWAY.

Riteniamo che l’eventuale riscrittura del DPCM per eliminare la soglia del 30% minimo da parte di RAI in RWAY possa essere funzionale a RAI a procedere sia con la dismissione del pacchetto del 15% in RWAY che a diluire ulteriormente la sua partecipazione nel contesto di una fusione tra RWAY ed EIT, senza dover apportare ulteriore cash per risalire sopra la quota del 30% fissata dall’attuale DPCM.

Il mercato ha sempre visto nella fusione con EIT il modo migliore per aumentare il valore di RWAY grazie ad un potenziale re-leverage della combined entity (ad un rapporto D/EBITDAaL fino a 4.0x, nelle nostre stime), che garantirebbe lo stacco di un dividendo straordinario (ipotizziamo fino Eu1.20/azione per gli azionisti RWAY).

Per come è scritto il DCPM, non è chiaro tuttavia se il controllo esercitato da RAI comporti anche il consolidamento del debito della combined entity derivante sia dalla fusione con EIT (che porterebbe in dote Eu700mn di debito) sia dal potenziale re-leverage (Eu0.5bn).

Questo ci sembra, infatti, incoerente con l'imperativo della RAI di ridurre strutturalmente il proprio debito.

Concordiamo sul fatto che il DPCM attuale possa essere riformulato meglio per consentire ad altre entità a controllo pubblico distinte da RAI (ad esempio CDP o F2i) di assumere il controllo di RWAY e a RAI di deconsolidare il debito futuro di RWAY, ridurrebbe anche le issue antitrust legate all’integrazione verticale della futura combined entity.

Il nostro TP di €7.0 riflette una fair value DCF di circa €6.0 (che implica un multiplo di 10x EV/EBITDA’24E) e un upside aggiuntivo dalle sinergie con EIT (circa €0.6/azione) e il datacenter hyperscale (€0.4/azione). RWAY tratta oggi a c.8.5x 2024E EV/EBITDA, ad uno sconto del 40% rispetto ai principali peer, e offre un interessante RFCF yield 2024 di c. 9%
 
MFE A - MFE B - Secondo il Sole il consolidamento Ei Towers – Rai Way è atteso entro l’anno
Oggi 12:26 - EQ
Secondo Repubblica il governo dovrebbe approvare questa sera (o subito dopo Pasqua) un DPCM che elimina la soglia di controllo Rai del 30% (inserita dal governo Draghi nel febbraio 2022), che potrà quindi ridurre la partecipazione in Rai Way, confermando la volontà politica di portare avanti la fusione con Ei Towers. Secondo il Sole, invece, il consolidamento sarà valutato dopo la cessione di un pacchetto della quota del 15% di Rai in Rai Way ad investitori istituzionali e l’operazione dovrebbe concludersi entro fine anno.

Per MFE riteniamo che l’operazione consenta di valorizzare la quota in Ei Towers (ca. 40%). Stimiamo che la quota di MFE nella combined entity sia di oltre il 15%. Una eventuale valorizzazione consentirebbe a MFE di ridurre il leverage NFP/EBITDA 2024 a ca. 0.5x da 1.2x. HOLD con Target Price 3.69
 
Barachini, fusione Rai Way-Ei Towers concreta ma serve tempo
Oggi 13:10 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--La fusione tra RaiWay e Ei Towers "e'' un''ipotesi al momento effettivamente con delle concretezze" pero'' il varo del Dpcm che elimina la soglia di controllo Rai del 30% per un eventuale merger non e'' imminente perche'' "i tempi non sono ancora perfettamente maturi". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alberto Barachini, a margine della presentazione della relazione Auditel 2024 alla Camera dei Deputati. Le nozze tra le antenne della tv di Stato e quelle di Mediaset al vaglio del governo dovrebbe avvenire con la messa a punto di un Dpcm atteso subito dopo Pasqua, anche se ieri sera fonti di governo non escludevano un passaggio gia'' al Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio. IN CORSO DIALOGHI RAI WAY-EI TOWERS PER FUSIONE "Vediamo come procedono anche i dialoghi che sono in corso" tra Rai Way, controllata dalla Rai ed Ei Towers (40% Mediaset, 60% F2i) "ma penso che serva ancora un po'' di tempo" per una fusione, ha continuato Barachini. "Credo che i tempi non siano ancora perfettamente maturi" per una fusione entro l''anno.
POSSIBILI FUSIONI VIRTUOSE CON GOVERNANCE SICURA "E'' un tema di equilibrio tra controllo pubblico della societa'' in capo a Rai e di un soggetto privato", Ei Towers, ma "credo che si possano sicuramente realizzare delle fusioni virtuose. Tutto sta nel produrre una fusione con una governance sicura per il sistema", ha sottolineato Barachini ricordando che "il tema della fusione delle societa'' di trasmissione televisiva e'' discusso da molti anni", ma bisogna vedere "quanto ancora saranno strategiche le torri per la trasmissione televisiva. Sappiamo che con il sistema digitale e le trasmissioni digitali il percorso di trasmissione analogica avra'' una storia ma la rete potrebbe essere utilizzata per molte altri scopi, a cominciare da quello della rete telefonica".




Quindi i tempi non sono maturi e l'unica certezza è la vendita della quota del 15% di Rai in Rai Way, per il merger si può attendere e come dicevo ieri, siamo già arrivati al 2025 sperando che quello sia l'anno buono..:cool:
 
Auditel: tv sempre piu' grandi, 120 mln di schermi digitali
Oggi 10:40 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--"Il piccolo schermo si e'' trasformato nel grande schermo: il 5* Rapporto Auditel-Censis rivela, infatti, che, nel tempo, sono costantemente aumentate le dimensioni dei televisori nelle case degli italiani, dove la presenza di una TV principale di (addirittura) 55 pollici sta diventando, ormai, la norma". Lo ha detto il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, presentando la relazione annuale 2024 alla Camera dei Deputati, nell''anno del doppio anniversario per "la televisione italiana che compie 70 anni e Auditel che festeggera'' il suo quarantesimo compleanno". "C''e'' un altro trend significativo in corso. La Ricerca di base Auditel, l''indagine condotta in collaborazione con Ipsos, che fotografa sette volte l''anno la societa'' italiana, le strutture familiari e le loro interazioni con i media, certifica che, rottamati 40 milioni di apparecchi con tubo catodico, oggi il Paese e'' popolato da ben 120 milioni di schermi digitali - di cui oltre 97 milioni connessi - attraverso cui si fruiscono regolarmente i contenuti televisivi". Proprio la moltiplicazione degli schermi ha segnato, negli anni, il passaggio dalla visione prevalentemente lineare di contenuti integrali alla visione on demand di contenuti prevalentemente frammentati in brevi clip che sintetizzano l''originale. Contestualmente c''e'' stato anche il passaggio - graduale - da una fruizione condivisa (con la famiglia riunita davanti al cosiddetto focolare domestico) ad una visione, invece, marcatamente individuale, personalizzata e, tipicamente, in mobilita''. La tv italiana si e'' adattata prontamente alla nuova realta'', che segna il passaggio dalla scelta dei contenuti intermediata nei tempi attraverso la griglia del palinsesto (quello che veniva definito l''orologio sociale del Paese) alla scelta disintermediata, 24 ore su 24, mediante un catalogo on-demand. Ma per Auditel "non basta". La tv italiana ha affrontato "cambiamenti epocali" nell''arco di 70 anni, dimostrando di saper costantemente mutare, trasformandosi gradualmente da mezzo classico, a carattere diffusivo, a media digitale, prevalentemente interattivo.

Auditel: eccesso offerta streaming spinge verso consolidamento
Oggi 10:35 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--"Oggi sul mercato globale dello streaming - che vale 154 miliardi di dollari - operano 27 diverse piattaforme. Nel 2012 c''era solo Netflix. Questo eccesso di offerta non potra'' che spingere verso una fase di consolidamento e concentrazione, dinamica destinata a rafforzare ulteriormente la dimensione egemonica di pochi soggetti globali che gia'' dispongono di dimensioni di scala impressionanti". Lo ha detto il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, presentando la relazione annuale 2024 alla Camera dei Deputati. "Infatti, l''anno si e'' aperto con l''annuncio del clamoroso deal siglato da Disney, Fox Sports e Wbd per dar vita a una joint venture che gestira'', in modalita'' B2B e B2C, i diritti tv dello sport Usa (Nfl, Nba, il Baseball e l''Hockey League)". Parallelamente, in risposta alle nuove dinamiche di consumo, "si assiste alla costante convergenza dei modelli di business e delle linee editoriali: Avod e Svod convivono, ormai, sulle piattaforme streaming, cosi'' come l''offerta sia di contenuti on demand che di grandi eventi live. Proprio la qualita'' e la varieta'' dei contenuti saranno sempre piu'' destinate a fare la differenza, a rappresentare il vero driver di successo nell''economia dell''audiovisivo. Lo indica - chiaramente - l''esplosione della spesa per la creazione e l''acquisizione di nuovi titoli, che nel 2023 e'' si'' rallentata, ma dopo una crescita triple digit (+229% dal 2017) e dopo aver segnato il record annuale di prime visioni nel 2022: sono state ben 599". "Tutte dinamiche da seguire con attenzione perche'' sono destinate ad aumentare sempre piu'' la pressione competitiva dei giganti globali, in rotta di collisione (ormai evidente) con gli operatori europei", ha concluso il presidente.

Auditel: troppi 2 anni per implementare AI Act, gia' gravi squilibri
Oggi 10:35 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--"Al primo importante passo, compiuto il 2 febbraio scorso, ossia l''approvazione, all''unanimita'', dell''AI Act da parte dei rappresentanti permanenti dei 27 Paesi, dovranno seguirne altri per arrivare alla sua implementazione. A quanto pare, tuttavia, occorreranno almeno un paio d''anni per raggiungere questo traguardo. Un tempo enorme, ahime'', rispetto alla rapidita'' che caratterizza la digital age. Speriamo, quantomeno, che sia speso bene, ovvero per introdurre i fondamentali principi della trasparenza e della responsabilita''; e per rimuovere i gravi squilibri gia'' in atto". Lo ha detto il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, presentando la relazione annuale 2024, anno che "si annuncia decisivo sotto molteplici punti di vista: basti pensare che nell''arco di 12 mesi sara'' chiamato alle urne il 51% della popolazione mondiale, inclusi i 400 milioni di cittadini della Ue. Proprio le elezioni europee e i conseguenti nuovi assetti istituzionali, con la normativa che sta prendendo forma sull''evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale, offrono l''opportunita'' di completare in logica di trasparenza, di equita'' e soprattutto di sostenibilita'', il quadro regolatorio dell''Unione in un settore cosi'' delicato per l''interesse generale. un lavoro urgente e non piu'' differibile". Secondo il presidnete "non possiamo permetterci, infatti, di compiere con l''intelligenza artificiale gli stessi errori e di avere gli stessi ritardi e gli stessi vuoti legislativi che hanno caratterizzato la crescita e lo sviluppo disordinato del settore digitale. Tantopiu'' avendo la consapevolezza che le leve dell''intelligenza artificiale sono nelle mani degli stessi giganti tecnologici gia'' oggi in posizione dominante. Tantopiu'', aggiungo, avendo la certezza che l''intelligenza artificiale - per limitarci al mercato dei media - e'' portatrice, di nuovi disequilibri oltreche'' di rilevanti pericoli sul fronte della privacy", ha proseguito. Inoltre, "senza trasparenza, senza parita'' competitiva, senza equita'' fiscale e'' davvero inimmaginabile garantire a tutti i soggetti un reale level playing field, ossia la possibilita'' di competere nei 27 Paesi all''interno di un quadro legislativo unico, che protegga i consumatori, garantisca un uso etico e responsabile della tecnologia e includa - naturalmente - anche i sistemi di misurazione", ha concluso.

Il pdf della relazione annuale Auditel:
RELAZIONE ANNUALE AUDITEL 2024
“70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo di JIC nel nuovo scenario mediale” (PDF)
 
Ultima modifica:
Che il Ceco sia con noi.jpg
 
Vogliono comandare prosiebensat la comprino e poi impongono di vendere il sito di incontri
 

Dunque per me è tutto, e ci salutiamo qui!
Vi auguro buone feste di Pasqua e Pasquetta e ci si rivede dopo, nel caso lo volessimo ancora..

Voglio però ricordare che siamo in attesa di sapere quanto scritto nel mio post a pagina 58 che richiamo qui(basta cliccare sopra), perché il 5 Aprile sta arrivando..

post n° #1.141
 
@buy-back : io ho venduto per investire in altro e sono fuori, ma volevo ringraziarti per esserti speso tanto per questo titolo
 

Importantissimo!! Comunicato stampa di Prosiebensat.1

(data l'importanza lo posto lo stesso anche se sono in pausa vacanza, saluti a tutti)

Il comitato esecutivo e il consiglio di sorveglianza di ProSiebenSat.1 respingono le proposte del grande azionista di minoranza MFE​

Il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di sorveglianza di ProSiebenSat.1 Media SE respingono le proposte di MFE-MEDIAFOREUROPE NV per l'Assemblea generale annuale del 30 aprile 2024. Le mozioni presentate da MFE, controllata dalla famiglia italiana Berlusconi, includono proposte per un scissione della società, composizione del Consiglio di Sorveglianza e limitazione del capitale autorizzato. ProSiebenSat.1 Media SE ha pubblicato oggi sul suo sito web le rispettive dichiarazioni del comitato esecutivo e del consiglio di vigilanza.

Il Consiglio di Sorveglianza aderisce inoltre alle proprie proposte di elezione relative al candidato al Consiglio di Sorveglianza proposto dal secondo grande azionista di minoranza PPF IM LTD.


Unterföhring, 27 marzo 2024

La scissione della società non è nell'interesse di tutti gli azionisti

Nell'ultimo anno la direzione generale e il consiglio di sorveglianza di ProSiebenSat.1 Media SE hanno perseguito con coerenza la strategia di focalizzazione sul segmento Entertainment. Il Comitato esecutivo esamina costantemente le possibili iniziative e prepara di conseguenza la vendita di determinati investimenti nei segmenti Commerce & Ventures e Dating & Video. Queste cessioni dovranno essere effettuate massimizzando il valore nell'interesse della società e di tutti gli azionisti, non ultimo quello di utilizzare i proventi della cessione per ridurre significativamente il debito e la leva finanziaria della società. Il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza non ritengono opportuna la richiesta di MFE di scissione della società. Una scissione comporterebbe un aumento significativo della leva finanziaria di ProSiebenSat.1 fino a 4,1 volte l’EBITDA rettificato (base 2023) e renderebbe quindi le acquisizioni strategiche altrettanto impossibili quanto una consueta politica dei dividendi.

Una scissione anziché una vendita di partecipazioni pregiudicherebbe quindi a medio termine il necessario ulteriore sviluppo del core business dell'azienda , impedendole di posizionarsi in linea con il suo contesto di mercato e con i suoi concorrenti. Secondo il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza, una scissione rientra quindi nell'interesse esclusivo di MFE, ma non nell'interesse di tutti gli altri azionisti.

Oltre agli effetti sopra menzionati, il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza sono convinti che, a seguito della scissione proposta da MFE, altre società (come SevenVentures, che gestisce i modelli di successo "Media for Equity" e "Media for Revenue", o marktguru) dovrebbe anch'esso essere scorporato. In concreto, ciò si ripercuoterebbe su aziende la cui cessione comporterebbe presumibilmente una significativa perdita di sinergie pubblicitarie nell'ordine di milioni di euro a due cifre tra il gruppo ProSiebenSat.1 e gli investimenti scorporati, con una conseguente distruzione diretta di valore. Se, come richiesto da MFE, tutte le società in portafoglio dei segmenti Commerce & Ventures e Dating & Video venissero trasferite alla nuova società insieme a tutti gli asset, ciò comporterebbe una corrispondente riduzione dell'enterprise value di ProSiebenSat.1. Mentre l'indebitamento netto rimarrebbe invariato, il valore del capitale proprio di ProSiebenSat.1 Media SE diminuirebbe di conseguenza. Di conseguenza, la capitalizzazione di mercato della restante società sarebbe probabilmente estremamente bassa, il che avrebbe un impatto negativo anche sull'attrattiva del titolo ProSiebenSat.1 .

Inoltre il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di sorveglianza sono convinti che la nuova entità risultante dallo scorporo come holding di investimento non presenterebbe una storia azionaria interessante per gli investitori istituzionali sul mercato dei capitali. Poiché questa società sarebbe composta da molti modelli aziendali e profili finanziari molto diversi, ciò comporterebbe probabilmente un notevole sconto sul conglomerato , che porterebbe probabilmente a ulteriori dismissioni e quindi allo scioglimento della società scorporata. Sussisterebbe anche il rischio che la negoziabilità del titolo venga limitata a causa del basso flottante, ma in ogni caso la negoziazione in posizioni più piccole potrebbe portare a significative reazioni dei prezzi delle azioni.

Sulla base di queste considerazioni, il Consiglio Direttivo e il Consiglio di Sorveglianza sono giunti alla conclusione di non raccomandare tale scissione e di pianificare invece di concentrarsi chiaramente sulla vendita massimizzata di valore dei relativi investimenti nei prossimi 12-18 mesi, fatto salvo il caso le condizioni del mercato.

I cambiamenti nella composizione del Consiglio di Sorveglianza porterebbero a potenziali conflitti di interessi e ad una sovrarappresentazione dei grandi azionisti di minoranza

MFE ha chiesto che il membro del Consiglio di Sorveglianza, Prof. Dr. Rolf Nonnenmacher, che è anche Presidente del Comitato di Audit, sia sostituito con l'ex revisore dei conti italiano di EY Simone Scettri. MFE ha inoltre nominato Leopoldo Attolico, ex banchiere d'investimento italiano di Citibank, come candidato al Consiglio di Sorveglianza. Il PPF a sua volta ha proposto come candidato Christoph Mainusch.

Rolf Nonnenmacher è uno dei revisori contabili tedeschi più rinomati e un esperto riconosciuto nei settori della contabilità, dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio e della revisione contabile. In qualità di ex presidente della commissione governativa sul codice tedesco di corporate governance e presidente di lunga data dei comitati di audit delle società quotate nel DAX, ha acquisito conoscenze ed esperienze eccezionali in tutti i compiti dei comitati di audit ed è molto rispettato negli ambienti professionali.

Secondo MFE, Simone Scettri ha ricoperto posizioni dirigenziali presso EY in Italia per quasi 20 anni fino al 2022. EY Germania è stata revisore dei conti del gruppo ProSiebenSat.1 e Jochen Schweizer mydays dal 2019 al 2023. Durante questo periodo, EY non ha sollevato alcuna obiezione alle violazioni della legge tedesca sulla supervisione dei servizi di pagamento (Zahlungsdiensteaufsichtsgesetz – ZAG) presso Jochen Schweizer mydays. ProSiebenSat.1 Media SE dovrà valutare se presentare un reclamo contro EY. Ciò comporta il rischio evidente di un conflitto di interessi per Simone Scettri.

Con Katharina Behrends e Klára Brachtlová il Consiglio di vigilanza conta già due membri che hanno legami diretti e stretti rispettivamente con MFE e PPF. Inoltre, lo scorso anno MFE ha proposto Thomas Ingelfinger come candidato per l'elezione al Consiglio di Sorveglianza, e il Consiglio di Sorveglianza ha approvato questa richiesta dopo aver esaminato le qualifiche di Thomas Ingelfinger e la sua indipendenza in conformità con il Codice tedesco di Corporate Governance, nonché considerando l'entità della partecipazione azionaria di MFE. nell'azienda. Se l'Assemblea generale annuale dovesse seguire le proposte di MFE e PPF, la maggioranza dei membri del Consiglio di sorveglianza avrebbe stretti legami con i due maggiori azionisti della società o sarebbe stata proposta da loro, anche se i due azionisti insieme non detengono la maggioranza del capitale sociale della società.

La limitazione del capitale autorizzato riduce le possibilità di intervento

MFE ha chiesto di cancellare l'attuale capitale sociale e di sostituirlo con un nuovo capitale sociale significativamente ridotto. Di conseguenza verrebbero soppresse alcune possibilità di aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, generalmente consuete sul mercato. Ciò priverebbe l’azienda della capacità di raccogliere nuovo capitale in modo rapido e flessibile o di utilizzare nuove azioni come corrispettivo per potenziali acquisizioni. Il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza sono convinti che ciò non sarebbe nell'interesse della società e dei suoi azionisti. Sarebbe piuttosto nell'interesse esclusivo di MFE evitare una diluizione percentuale della partecipazione di MFE nella società attraverso misure sensate per la società e tutti i suoi azionisti.

Le modifiche allo statuto possono portare a ritardi critici per l’azienda

Come è prassi comune in Germania, il regolamento interno del comitato esecutivo di ProSiebenSat.1 Media SE prevede alcune transazioni per le quali il comitato esecutivo necessita dell'approvazione del consiglio di vigilanza. Ciò garantisce già oggi il coinvolgimento del Consiglio di Sorveglianza nelle principali decisioni aziendali, come è consuetudine nelle società quotate. Sulla base delle modifiche statutarie proposte da MFE, alcune operazioni che attualmente richiedono l'approvazione del Consiglio di Sorveglianza secondo le norme procedurali verrebbero invece previste nello Statuto. Ciò li sottrarrebbe di fatto al controllo del Consiglio di vigilanza sulla forma dei requisiti di approvazione. Un tale trasferimento dei requisiti di approvazione allo Statuto impedirebbe al Consiglio di Sorveglianza di adattare in futuro i suddetti requisiti di approvazione a mutate circostanze o condizioni senza consultare l'Assemblea generale annuale. Ciò priverebbe il Consiglio di Sorveglianza del suo importante compito di monitorare le operazioni soggette ad approvazione, in particolare nelle società quotate. Il Consiglio Esecutivo e il Consiglio di Sorveglianza respingono pertanto la modifica statutaria proposta da MFE.

In sintesi, il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di sorveglianza di ProSiebenSat.1 Media SE sono del parere che le proposte sopra menzionate non contribuiscono ad aumentare il valore della società, ma – al contrario – comportano il rischio di una riduzione di valore per il società e i suoi azionisti.

Tutte le ulteriori informazioni come richieste di integrazioni, contromozioni e le dichiarazioni di ProSiebenSat.1 Media SE sono disponibili all'indirizzo: ProSiebenSat.1 Media SE - Annual General Meeting

ProSiebenSat.1 Media SE - Executive Board and Supervisory Board of ProSiebenSat.1 reject proposals of large minority shareholder MFE
 
in pratica volete comandare cacciate il cash
 
"Una scissione anziché una vendita di partecipazioni pregiudicherebbe quindi a medio termine il necessario ulteriore sviluppo del core business dell'azienda , impedendole di posizionarsi in linea con il suo contesto di mercato e con i suoi concorrenti. Secondo il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza, una scissione rientra quindi nell'interesse esclusivo di MFE, ma non nell'interesse di tutti gli altri azionisti."

qualcuno mi spiega perchè la scissione dovrebbe beneficiare MFE e non gli altri azionisti? io sinceramente non l'ho capito.

"Sulla base di queste considerazioni, il Consiglio Direttivo e il Consiglio di Sorveglianza sono giunti alla conclusione di non raccomandare tale scissione e di pianificare invece di concentrarsi chiaramente sulla vendita massimizzata di valore dei relativi investimenti nei prossimi 12-18 mesi, fatto salvo il caso le condizioni del mercato."

se ho capito bene vogliono vendere privatamente gli asset invece di quotare la nuova società. Per MFE questo dovrebbe essere indifferente.

cosa ne dite?
 
Scusate, si sa già quanto sarà il dividendo e quando viene pagato, sia per A che per B?
 

Mfe-Prosieben, scontro su scorporo attività non core. Wiele: vogliono contare troppo​

di Redazione PrimaOnline
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La holding tv di Cologno, prima azionista del broadcaster tedesco, punta il dito sui segmenti Dating & Video e Commerce & Ventures per concentrarsi sugli asset tv.
Il presidente del consiglio di sorveglianza attacca: “sorpresi da procedura e proposte”.
Mfe: ad azionisti possibilità di votare in “modo indipendente e autonomo”

L’idea di Mfe-MediaForEurope di scorporare le attività non strategiche di Prosieben Sat non piace ai board del brodcaster tedesco, di cui Cologno è primo azionista con quasi il 30% dei voti.

In vista dell’assemblea, in programma il 30 aprile, in una nota, il consiglio esecutivo e il consiglio di Sorveglianza del gruppo hanno “respinto” la proposta per l’operazione di scorporo delle attività di e-commerce e dating.
Pur restano all’ordine del giorno dell’assemblea, nel lungo comunicato, i due consigli ribadiscono di non raccomandare l’operazione, che, dal loro punto di vista rientrerebbe “nell’interesse esclusivo di Mfe, ma non nell’interesse di tutti gli altri azionisti”. In più sono concordi nel ritenere che l’azienda debba concentrarsi sul proprio core business e sulla digitalizzazione.
Secondo Mfe la proposta è propedeutica a concentrare il business sull’attività televisiva per formare un polo europeo della tv in chiaro.
ProSiebenSat.1 (Foto Ansa)
ProSiebenSat.1 (Foto Ansa)
I board hanno contestato anche le proposte di Mfe di operare cambiamenti nei consigli.

Mfe vuole audit su scorporo​

Secondo quanto riporta Ansa, dall’ordine del giorno dell’assemblea si rileva che nella delibera proposta da Mfe c’è la richiesta di un ‘audit’ indipendente al Tribunale sulla convenienza o meno di un spin off delle attività non televisive.
Nessuna richiesta dunque di procedere immediatemente allo scorporo, ma il parere indipendente, che se venisse votato, impegnerebbe i Consigli di Prosieben a procedere in questo senso.
Anche per questa ragione per passare la delibera necessiterebbe del 75% dei voti favorevoli dei presenti all’assemblea.
Mfe, scrive Ansa, tramite un portavoce ha espresso soddisfazione per la presenza delle proposte avanzate nell’ordine del giorno dell’Assemblea. L’inserimento, ha aggiunto, “darà a tutti gli azionisti di ProSiebenSat.1 l’opportunità di votare in modo indipendente e autonomo”.
“Mettere ai voti le nostre proposte e la nostra strategia è senza dubbio nell’interesse di tutti gli azionisti ed è la scelta più democratica per il mercato”, ha aggiunto la holding tv.

Wiele attacca: Mfe vuole indebitamente più controllo​

Commentando con l’agenzia tedesca Dpa le richieste di Mfe, il presidente del consiglio di sorveglianza di ProSiebenSat.1, Andreas Wiele, non è andato per il sottile, tacciando la holding tv della famiglia Berlusconi di mirare a “esercitare sulla società un’influenza maggiore di quella a cui ha diritto”.
“Posso solo fare delle illazioni e cercare di desumere dalle richieste. Esse dipingono un quadro per noi chiaro: queste mozioni mirano tutte a esercitare sulla società un’influenza maggiore di quella cui ha diritto un azionista che detiene meno del 30% delle azioni. Non è una cosa che possiamo approvare nell’interesse di tutti gli azionisti”, ha rimarcato.

E ha aggiunto: “Negli ultimi due anni abbiamo attribuito grande importanza al mantenimento di un buon dialogo con i nostri due principali azionisti di minoranza, che sono anch’essi attivi nel settore dei media, mantenendo sempre un equilibrio in modo che gli interessi di tutti gli azionisti siano ugualmente salvaguardati”. “E’ difficile per noi vedere un aspetto positivo di questo spin-off” e “siamo sorpresi della procedura e soprattutto del contenuto delle proposte”, ha affermato ancora, ritenendo la società scorporata non redditizia sul mercato azionario.
Secondo Wiele, infine, tra gli altri aspetti negativi di una scissione c’è quello di “essere più piccoli”. “Saremmo molto meno capaci”.
 
Buy-back hai notizie sul dividendo??Grazie x eventuale risposta!
Buona Pasqua
Al
 

Mfe-Prosieben, Giordani smorza i toni: nessuna guerra. Normale dialettica tra board e azionisti​

“Non vogliamo imporre niente, piuttosto stimolare un
cambiamento”, dice il cfo di Mfe, intervistato da Ansa.
Il 30 aprile l’assemblea del gruppo tedesco

“Nessuna guerra con Prosieben. Anzi, l’esatto contrario”. All’indomani dalla presa di posizione dei board del broadcaster tedesco contro la proposta di Mfe di scorporare le attività non core, Marco Giordani, direttore finanziario della holding di Cologno, è intervenuto smentendo i ‘venti di guerra’. “Vogliamo solo mettere a disposizione della società di cui siamo fieramente primi azionisti la nostra esperienza e il nostro know how”, ha spiegato all’Ansa.

Il ‘gioco delle parti’

I toni del comunicato di Prosieben, così come le dichiarazioni del presidente del Supervisory Board Andreas Wiele certo non sono stati teneri, ma secondo Giordani non è il caso di esagerare.
“Mi sembra una normale dialettica tra un board e i propri azionisti in casi come questi”, la sua interpretazione. “Vogliamo chiamarlo ‘gioco delle parti’? Definiamolo per quel che è: il naturale grido d’indipendenza del management che rivendica la propria autonomia”, ha aggiunto.

Nessuna imposizione

Sul fatto che il management di Prosieben dica che le proposte di Mfe-Mediaset siano a tutto vantaggio solo del Biscione, Giordani ha ribattuto: “portare delle proposte strategiche e razionali in assemblea, metterle al voto: cosa c’è di più democratico e market friendly di questo?”.
Puntualizzando: “noi non abbiamo chiesto di decidere sullo spin off ma di chiedere al management di valutarne l’opportunità”.
“Non vogliamo imporre niente. Intendiamo piuttosto stimolare un cambiamento, perché è evidente che lo status quo, come ha più volte ripetuto Pier Silvio Berlusconi, non fa bene a nessuno: alla società, agli azionisti, al mercato”.

Serve un cambio di passo per Prosieben

Prosieben ha sostenuto che lo spin off della società tra attività core e non core aumenterebbe il debito del gruppo, ma “tecnicamente non vedo come”, ha replicato Giordani.
In ogni caso, dalle parti di Mfe hanno apprezzato la scelta dei vertici di Prosiebensat di considerare “la riduzione del debito una priorità, perché è ciò che allarma anche noi”. “Qualcosa comunque va fatto e velocemente. Che oggi i risultati non soddisfino il mercato è evidente a tutti”.
“Serve un cambio di passo”, ha ribadito. “Già solo il fatto che la società ne stia discutendo è positivo. Sarà comunque uno stimolo al cambiamento che è sempre meglio dello status quo. Ma senza preconcetti o posizioni muscolari. Al contrario, ora è il momento della più stretta collaborazione a vantaggio di tutti, manager e azionisti”, ha concluso.

Mfe-Prosieben, Giordani smorza i toni: nessuna guerra. Normale dialettica tra board e azionisti
 
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Mfe, il cda di Prosiebensat respinge la richiesta di cessione degli asset non core. E il titolo cede l’1,5% a Francoforte​


Per i tedeschi lo scorporo non è nell’interesse di tutti gli azionisti, anche se da Cologno non vogliono imporre lo spin-off. Ma concordano nel vendere le attività di dating ed e-commerce, concentrandosi solo sul business televisivo | Mfe muove su Prosiebensat: la separazione degli asset non core va in assemblea. E il titolo sale del 4% a Francoforte

In Germania provano a fare muro contro i suggerimenti di Mfe-MediaForEurope. Il consiglio di Sorveglianza di Prosiebensat ha respinto la proposta del gruppo di Cologno, primo azionista con quasi il 30%, di includere all’ordine del giorno dell’assemblea del 30 aprile l’operazione di scorporo delle attività considerate non core dell’e-commerce e dating. Il Supervisory Board ritiene il break-up delle attività «non nel migliore interesse di tutti gli azionisti», nonostante la proposta del Biscione sia propedeutica a concentrare il business sull’attività televisiva e l’intrattenimento e non chieda esplicitamente lo spin-off. Intanto il mercato non ha apprezzato la scelta del cda, colpendo il titolo Prosiebensat con acquisti che stanno facendo perdere alle azioni l’1,5%.

Da Mfe, però, mantengono un approccio positivo. Un portavoce del gruppo ha dichiarato: «Da primo azionista, siamo soddisfatti. Tutte le richieste di Mfe, nessuna esclusa, sono state inserite nell’ordine del giorno e verranno discusse nell’Assemblea di Prosiebensat1», aggiungendo che «mettere ai voti le nostre proposte e la nostra strategia è senza dubbio nell’interesse di tutti gli azionisti ed è la scelta più democratica per il mercato».

Mfe chiede però una valutazione indipendente
Leggendo, infatti, con attenzione i documenti di Prosiebensat, il cda ritiene che lo spin-off non sia certamente profittevole, ma come si evince dalla proposta del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi per l’Assemblea non viene chiesto lo spin-off, bensì di votare per una valutazione indipendente del tribunale sulla convenienza dello spin-off. La sensazione è quasi che in realtà il gruppo tedesco voglia scegliere da solo modalità e tempi e e convenienza dell’operazione, mentre Mfe vorrebbe mettere ai voti la possibilità di avere un audit indipendente che dica se è conveniente, o meno l’operazione.

Parte lo scontro tra Mfe e Prosiebensat. Per i tedeschi lo scorporo aumenterebbe il debito
Potrebbe partire ufficialmente lo scontro tra Mfe e il consiglio di sorveglianza e il cda di Prosiebensat. I tedeschi avrebbero, infatti, consigliato ai soci di votare contro tutte le proposte del gruppo inserite all’ordine del giorno dell’assemblea. Significa che, oltre allo scorporo delle attività non core, si punterà a bocciare anche la proposta sulla composizione del consiglio di sorveglianza, sulla riduzione del capitale autorizzato e sulla modifica dell’atto costitutivo della società.

Sollevato il tema debito, ma in realtà si dividerebbe
Per Prosiebensat, ritengono i manager tedeschi, l’operazione di scorporo causerebbe un «incremento dell’indebitamento finanziario di Prosiebensat fino a 4,1 volte l’ebitda adjusted, rendendo così impossibili sia acquisizioni strategiche che una consueta politica dei dividendi», si legge nella nota. Scegliere lo scorporo, invece, della vendita delle attività non core «pregiudicherebbe quindi il necessario ulteriore sviluppo del core business dell'azienda nel medio termine, impedendole di posizionarsi in linea con in contesto di mercato e i competitor». Inoltre, aggiunge il consiglio, in caso di scorporo «altre società redditizie (come SevenVentures) sarebbero scorporate, con impatti negativi sulle sinergie, e i titoli della nuova entità, in quanto holding di investimento, sconterebbero anche un trattamento a sconto da parte del mercato». Eppure, non sono pochi gli esperti di mercato che sottolineano come il fattore debito non sia una criticità, perché in realtà non aumenterebbe ma si dividerebbe, per cui le due società divise sarebbero ben in grado di sopportarlo. Al contrario, si segnalerebbe un serio problema, creando più di un interrogativo sulla gestione finora tenuta.

Non proprio una bocciatura
Va precisato che non è una totale bocciatura del piano Mfe, perché i vertici tedeschi dall’altro canto, «progettano invece di concentrarsi chiaramente sulla vendita delle partecipazioni massimizzandone il valore nei prossimi 12-18 mesi, a seconda delle condizioni del mercato». Quanto alla modifica della composizione del consiglio di sorveglianza, secondo Prosiebensat le proposte di Mfe (che ha indicato Simone Scettri, ex EY) «potrebbero portare a potenziali conflitti di interesse», dato che il gruppo tedesco deve ancora decidere se citare in giudizio EY per vicende relative al codice tedesco dei pagamenti. Anche se in verità, la paura di Prosiebensat è che vi sia una presenza eccessiva in consiglio di nomi legati a Mfe o al secondo azionista Ppf.

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Radio, continua il trend positivo per la pubblicità. Fcp: crescono inserzionisti e campagne​

Dopo la crescita in doppia cifra di inizio anno, febbraio registra un +3,4%. Il bimestre chiude in crescita quasi dell’11%

A febbraio, gli investimenti pubblicitari radiofonici continuano a viaggiare in terreno positivo. I dati rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato una crescita del 3,4%. Il dato progressivo relativo al primo bimestre 2024 si attesta al +10,8%.

Gallerini (Fcp Assoradio):
“Dopo l’exploit di gennaio, anche a febbraio si conferma il trend positivo di inizio 2024″, ha sottolineato Monica Gallerini, presidente Fcp-Assoradio.
“La crescita è attribuibile ad una pluralità di settori merceologici, fra i quali si sono distinti in particolare le seguenti categorie: Automotive, Telecomunicazioni, Alimentari, Turismo e Viaggi, Tempo Libero e Gestione casa”.

“Oltre ai fatturati, ha continuato Gallerini, nel primo bimestre 2024 registriamo gli ottimi riscontri di indicatori particolarmente significativi, quali il numero degli annunci in secondi (+12%), degli inserzionisti (+11%) e delle campagne (+16%)”.
“Il mese di febbraio è stato inoltre caratterizzato da una massiccia presenza delle Radio a Sanremo, insieme ai numerosi sponsor; testimonianza della costante attività di innovazione intrapresa ormai da diversi anni dal comparto commerciale radiofonico, che si è esplicitata nell’identificazione di formati unconventional di forte impatto, oltre all’attuazione di numerosi eventi sul territorio che rappresentano una componente significativa della raccolta pubblicitaria”.

Radio, continua il trend positivo per la pubblicità. Fcp: crescono inserzionisti e campagne
 

RadioMediaset e Fondazione Musica per Roma partner per il Roma Summer Fest 2024​

L'accordo di partnership prevede la promozione della ricca offerta di concerti e produzioni musicali della Fondazione

RadioMediaset e Fondazione Musica per Roma annunciano la firma di un importante accordo di partnership a favore della promozione della ricca offerta di concerti e produzioni musicali, che ha portato Roma a essere un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.

Un accordo che costituisce un unicum e che prevede per la prima volta, il coinvolgimento di tutte e cinque le emittenti del Gruppo Mediaset (Radio 105, Virgin Radio, Radio Monte Carlo, R101 e Radio Subasio) in un accordo di media partnership.

RadioMediaset e Fondazione Musica Roma partner per la musica
 
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