Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XII

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ma siamo sempre lì... In totale tra quadri e dirigenti su un totale di 1900 dipendenti diretti saremo sulle 100 unità.
Sono molti di più gli addetti alle pulizie che lavorano in appalto per noi che i dirigenti. E gli addetti alle pulizie da unilav hanno ral di 12k
Infatti, la vita reale è questa, non è composta per la maggior parte da carriere "alte" ma è vero il contrario.
Peccato che bisogna scrivere l'ovvio a volte!
 
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Secondo me in periferia lontana, magari servita da metro a Milano potrebbe spendere la meta', cioe' 350k senza fare mutui se e' vero che puo' attingere da risparmi famigliari per 500k,

Secondo me a Tavazzano con Villavesco, servito da treno, possono trovare 100 mq anche a meno di 100k, così ne investono 600k e con un modesto 3% netto tirano 1500 al mese di rendita.
 
Prezzi statici negli ultimi 3 mesi vedremo se è solo una cosa temporanea... Ma penso che stia iniziando lo switch da immobiliare ad azionario-obbligazionario.
E non solo in Lombardia. Solo le località turistiche sono in contro tendenza.

Tra fine bonus a pioggia, aria di studentati, alluvioni incendi che iniziano a far capire che gli immobili sono materia, btp che iniziano a rendere bene... Arriva lo sboom. Non ci sarà un crollo ma calerà il mercato.
Facile creare il boom di inizio 2022.
L alternativa era il btp che ti dava il 1.5%, le azioni erano in calo e pareva che ognuno potesse rifarsi la casa a zero. Quindi bisognava comprare anche un cessò qualsiasi che poi diventava nuova.
Ora le azioni continuano a salire, il btp ti dà il 3.7 netto, le ristrutturazioni gratis sono un sogno per pochi, i tassi sono saliti rendendo le case ancora più care e all orizzonte ce l incubo tasse/classificazione energetica.
Quanto basta per far sì che arrivi una bella battuta di arresto per non dire altro.
 
Prevedo un primo semestre in leggerissima crescita, un secondo semestre in leggerissimo calo, un 2024 in calo del 3-4%, un 2025 a valori costanti
Capite che rispetto a previsioni di inflazione del 3% media da qui a 3 anni vuol dire perdere e perdere tanto.
 
Arriva lo sboom. Non ci sarà un crollo ma calerà il mercato.

Prevedo un primo semestre in leggerissima crescita, un secondo semestre in leggerissimo calo, un 2024 in calo del 3-4%, un 2025 a valori costanti
Capite che rispetto a previsioni di inflazione del 3% media da qui a 3 anni vuol dire perdere e perdere tanto.

Considerando che il primo semestre del 2023 è già finito e quindi non c'è nulla da prevedere immagino che le tue previsioni partano dal prossimo semestre. Quindi, tradotto: tra un anno i prezzi sono come oggi.
Poi si perde il 3-4% e poi si assesta tutto (con l'inflazione che fa la sua, chiaramente vale per la qualunque)

Questa sarebbe la tua definizione di sboom. Prendiamo atto.

Ora prendiamo i valori di riferimento di immobiliare.it della media cittadina
Febbraio 2016: 3.6 k/mq
Maggio 2023: 5.2 k/mq

Secondo le tue previsioni, in sostanza, a maggio 2025 saremo a 5k/mq di media cittadina.
Vale a dire che mediamente un bilo di 60 mq comprato nel 2016 per 215k costerà 300k.
Se ti è andata di sfiga e lo hai comprato a maggio 2023 lo hai pagato 312k e quindi la "drammatica" situzione che si è venuta a creare è la seguente: [(-12k di perdita)+(24k di affitti non dovuti*)]= 12 k risparmiati.
Insomma, una disfatta economica.

*ipotizziamo un realistico 1k/mese da maggio 2023 a maggio 2025
 
Considerando che il primo semestre del 2023 è già finito e quindi non c'è nulla da prevedere immagino che le tue previsioni partano dal prossimo semestre. Quindi, tradotto: tra un anno i prezzi sono come oggi.
Poi si perde il 3-4% e poi si assesta tutto (con l'inflazione che fa la sua, chiaramente vale per la qualunque)

Questa sarebbe la tua definizione di sboom. Prendiamo atto.

Ora prendiamo i valori di riferimento di immobiliare.it della media cittadina
Febbraio 2016: 3.6 k/mq
Maggio 2023: 5.2 k/mq

Secondo le tue previsioni, in sostanza, a maggio 2025 saremo a 5k/mq di media cittadina.
Vale a dire che mediamente un bilo di 60 mq comprato nel 2016 per 215k costerà 300k.
Se ti è andata di sfiga e lo hai comprato a maggio 2023 lo hai pagato 312k e quindi la "drammatica" situzione che si è venuta a creare è la seguente: [(-12k di perdita)+(24k di affitti non dovuti*)]= 12 k risparmiati.
Insomma, una disfatta economica.

*ipotizziamo un realistico 1k/mese da maggio 2023 a maggio 2025
Primo semestre intendo quello che si sta per concludere i cui dati su come è andata li sapremo tra 3-4 mesi.
Si ma infatti comprare nel 2016 fu un affarone, meno affare fu comprare dopo la pandemia.
Comprare adesso per me vuol dire rischiare di perderci.
Comunque Milano è anche una moda e le nuove generazioni dalla moda sono molto attratti, d altronde se non fosse per moda non si venderebbero tante lavatrici con 4 ruote da 30-40 mila euro con taeg del 10%.
Spesso si dice il mercato non sbaglia mai, io penso che il mercato è spinto spesso da emozioni e poco da razionalità.
In ogni caso in Italia nascono 380 mila persone all anno di cui solo 250 mila da genitori italiani. Gli immigrati che entrano sono tutti squattrinati.
Terminano la loro vita 750 mila italiani.
Questo per dire che la forchetta di persone con ricchezza tra 500k e 2000k che è quella che sostiene la domanda appena fuori dalla circonvallazione è destinata a calare a meno che l Italia non abbia un boom inaspettato(0% di possibilità).
Ogni giorno la popolazione cala e sopratutto calano gli italiani che sono quelli ricchi. E mi risulta che gli italiani molto benestanti ora facciano spesso zero figli.
Non so che mercato avremo tra 25 anni. O buttano giù le case o le case fuori da zone top avranno un crollo in termini reali che non ne avete idea
 
Primo semestre intendo quello che si sta per concludere i cui dati su come è andata li sapremo tra 3-4 mesi.
Si ma infatti comprare nel 2016 fu un affarone, meno affare fu comprare dopo la pandemia.
Comprare adesso per me vuol dire rischiare di perderci.
Comunque Milano è anche una moda e le nuove generazioni dalla moda sono molto attratti, d altronde se non fosse per moda non si venderebbero tante lavatrici con 4 ruote da 30-40 mila euro con taeg del 10%.
Spesso si dice il mercato non sbaglia mai, io penso che il mercato è spinto spesso da emozioni e poco da razionalità.
In ogni caso in Italia nascono 380 mila persone all anno di cui solo 250 mila da genitori italiani. Gli immigrati che entrano sono tutti squattrinati.
Terminano la loro vita 750 mila italiani.
Questo per dire che la forchetta di persone con ricchezza tra 500k e 2000k che è quella che sostiene la domanda appena fuori dalla circonvallazione è destinata a calare a meno che l Italia non abbia un boom inaspettato(0% di possibilità).
Ogni giorno la popolazione cala e sopratutto calano gli italiani che sono quelli ricchi. E mi risulta che gli italiani molto benestanti ora facciano spesso zero figli.
Non so che mercato avremo tra 25 anni. O buttano giù le case o le case fuori da zone top avranno un crollo in termini reali che non ne avete idea
1. Con il senno di poi è facile dire che acquistare nel 2016 era un affare. Però se i prezzi erano scesi a 3 e spiccioli k un motivo c'era, la gente non acquistava.

2. Non è moda è che in metà Paese non trovi un lavoro in regola. Con prospettive future.

3. I benestanti i figli li fanno ancora, sono gli italiani con lavori impiegatizi non benestanti che non li fanno più. Ho proprio conosciuto qualche settimana fa una coppia con due figli, abitano nella casa che apparteneva alla mamma di lei in zona Tre torri (capisci che se devi vivere in affitto o pagare il mutuo con due stipendi normali magari non li fai due figli).
Se poi si ha la fortuna di avere lo zio/zia (i nonni un po' meno perché sono già anziani) che non hanno figli ma possono dare una mano in termini economici (alcuni pagano/aiutano a pagare le scuole private o corsi vari del nipote) e di aiuto materiale curare il nipote (no babysitter quindi soldi risparmiati, e persona di fiducia) sei ancora più avvantaggiato.

4. Tra 25 anni è più probabile che le case per tenere sui i valori dovranno abbaterle nel resto di Italia, vista la demografica (ma anche abbatterle costa)
 
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Io parlo per me sono un impiegato direttivo e prendo sui 2300, a Milano stessa posizione prenderei 2500.
Me ne rimango in Romagna che ho il mare a 30', le Marche a un ora e mezza e le case in città medie universitarie con aeroporto costano 1700 euro a mq.
Un amico si è appena trasferito a Milano e prende 200 in più che prima...
Ripeto o Milano inizia a pagare sensibilmente di più oppure le persone inizia a guardare altrove: Piemonte Emilia Romagna Veneto Marche Friuli periferia lombarda...


Parto con un sonoro GAC :D mi sa che sono pochi i "fortunati" ad avere un'alternativa da 200€ in meno nella propria città o in una città meno cara di Milano, Roma ecc.

Tutte le regioni che hai citato credo abbiano 1/10 delle opportunità lavorative di Roma, Torino e soprattutto Milano. Chiaramente con dei distinguo da fare rispetto al settore lavorativo, ma se lavori per esempio nel mondo del marketing, tech, digital, design, finanza etc. credo ci siano poche alternative a Milano oggi come oggi. Poi che ne valga la pena o meno è un altro discorso.
 
Parto con un sonoro GAC :D mi sa che sono pochi i "fortunati" ad avere un'alternativa da 200€ in meno nella propria città o in una città meno cara di Milano, Roma ecc.

Tutte le regioni che hai citato credo abbiano 1/10 delle opportunità lavorative di Roma, Torino e soprattutto Milano. Chiaramente con dei distinguo da fare rispetto al settore lavorativo, ma se lavori per esempio nel mondo del marketing, tech, digital, design, finanza etc. credo ci siano poche alternative a Milano oggi come oggi. Poi che ne valga la pena o meno è un altro discorso.
Testa bassa e lavorare. Se nelle altre città non ci sono le stesse opportunità e servizi di Milano si facciano una domanda e si diano una risposta... :rolleyes:

Milan l'è on gran Milan
 
Sempre scritto fino allo sfinimento gli esempi che fai tu, purtroppo molti qui dentro tendono a fare il ragionamento "personalizzato", per cui minimo laureati e con un minimo di posizione

Non solo, ma essere laureati non dà alcuna garanzia di reddito, figuriamoci poi nei primi anni - quelli che contano per parlare di "giovane coppia che compra prima casa".

In ultimo quadri che sposano altri quadri/dirigenti è ancora più raro... State parlando dell assunto che la norma sia essere quadro o imprenditore e il partner pure. Forse è più normale essere carrelista e la donna cassiera o impegnata amministrativa da 23k lordi l anno...

Esattamente questo, si confronta una situazione media (i prezzi delle case) con una nel top 5% (redditi alti che si incontrano).

Ma dev'essere chiaro che chi compra l'appartamento da mezzo milione non lo fa, in media, grazie al reddito.

Fuori dalla circonvalla è il lavoro che determina i prezzi. E oggi siamo in una fase tra virgolette buona. Ma le crisi ci sono sempre state e arriveranno, e forse già nel 2024. 5300 a mq è un valore vero? Ovvero se c'è crisi secondo voi è un valore sostenibile?

Io non so rispondere a questa domanda: non ho idea di quante famiglie benestanti, che possono sganciare il mezzo milione in modo più o meno consapevole, ci siano. Soprattutto, chiarito che non è la giovane coppia in carriera a comprarsi queste case, non ho idea di come sia suddivisa la platea di compratori fra chi compra col reddito (post 50 anni), chi con l'eredità, chi per investire, chi come società, chi dall'estero eccetera.

Può anche essere che Milano sia avviata a divenire una città di turismo usa e getta, studenti altrettanto usa e getta (nel senso che poi vanno a lavorare altrove) e super ricchi (d'altronde chiunque diventi mezzo ricco/famoso DEVE avere a Milano almeno un pied-a-terre).

Di sicuro c'è un grosso problema di disallineamento costi-redditi, che è un problema per chi ci lavora ma potrebbe essere un non-problema in senso più largo: quante città esistono più "in bolla" di Milano al mondo?

mi sa che sono pochi i "fortunati" ad avere un'alternativa da 200€ in meno nella propria città o in una città meno cara di Milano, Roma ecc.

Tutte le regioni che hai citato credo abbiano 1/10 delle opportunità lavorative di Roma, Torino e soprattutto Milano. Chiaramente con dei distinguo da fare rispetto al settore lavorativo, ma se lavori per esempio nel mondo del marketing, tech, digital, design, finanza etc. credo ci siano poche alternative a Milano oggi come oggi.

Questo è il vero discorso da approfondire, se si vuole mantenere la visione di Milano come di città "accogliente" e con il lavoro al centro.

Considerando che i redditi medi cambiano pochissimo, e i tassi di disoccupazione pure, ho qualche dubbio sul fatto che laurearsi in altre regioni del centro-nord non porti lavoro.

D'altronde non vedo quale possa essere l'alternativa per chi non ha famiglia ricca alle spalle, se non fare il pendolare dall'hinterland tutti i giorni, cosa che non ha mai appassionato nessuno.

In poche parole: quanto è attrattiva oggi Milano per i giovani laureati?
 
Non solo, ma essere laureati non dà alcuna garanzia di reddito, figuriamoci poi nei primi anni - quelli che contano per parlare di "giovane coppia che compra prima casa".
I dati dicono il contrario, in media un laureato guadagna di più di un diplomato negli anni successivi. Ed ha più prospettive di crescita o mal che vada si butta sui concorsi pubblici.
Esattamente questo, si confronta una situazione media (i prezzi delle case) con una nel top 5% (redditi alti che si incontrano).

Ma dev'essere chiaro che chi compra l'appartamento da mezzo milione non lo fa, in media, grazie al reddito.
Nella mia esperienza il livello socio-economico-culturale è simile. Non saranno entrambi quadri o dirigenti ma a livello di consistenza patrimoniale siamo lì magari uno ha il reddito l'altro il patrimonio.
Io non so rispondere a questa domanda: non ho idea di quante famiglie benestanti, che possono sganciare il mezzo milione in modo più o meno consapevole, ci siano. Soprattutto, chiarito che non è la giovane coppia in carriera a comprarsi queste case, non ho idea di come sia suddivisa la platea di compratori fra chi compra col reddito (post 50 anni), chi con l'eredità, chi per investire, chi come società, chi dall'estero eccetera.

Può anche essere che Milano sia avviata a divenire una città di turismo usa e getta, studenti altrettanto usa e getta (nel senso che poi vanno a lavorare altrove) e super ricchi (d'altronde chiunque diventi mezzo ricco/famoso DEVE avere a Milano almeno un pied-a-terre).
Da me una ex- professoressa di italiano delle superori (vedova) ha comprato un appartamento a 500k. Deduco che in Italia ci siano più soldi di quanto immagini. Siamo la terza economia Europea.

Vanno a lavorare altrove dove? In Italia lo escludo. All'estero, ho delle forti riserve, è pieno di gente che l'inglese non lo sa (o meglio dice/crede di saperlo ma non lo sa ed alcuni prima ancora dell'inglese dovrebbero imparare l'italiano, laureati compresi :o) e poi non sempre è sufficiente per integrarsi in un Paese straniero, bisogna conoscere anche la lingua del posto. Non penserai mica che se fai figli in Francia, a meno di andare in scuole internazionali, i genitori/insegnanti si mettano a parlarti in inglese? Non sai il francese, semplicemente non ti cagano e non cageranno tuo figlio (parlo di scuole materne ed elementari), la diffidenza nei confronti dello straniero è forte... :o

E comunque neanche a Londra e Parigi le regalano le case. Testa bassa e lavorare e magari un giorno ve la comprate anche a Parigi o Londra. Nessuno regala niente.
Di sicuro c'è un grosso problema di disallineamento costi-redditi, che è un problema per chi ci lavora ma potrebbe essere un non-problema in senso più largo: quante città esistono più "in bolla" di Milano al mondo?
E' pieno di citta con prezzi costi-redditi disallineati, la tendenza è questa e io credo che in futuro lo sarà sempre di più. Si sta attraversando un processo di urbanizzazione senza precedenti nella storia umana. Fenomeno che creerà molte divisione sociali.
Questo è il vero discorso da approfondire, se si vuole mantenere la visione di Milano come di città "accogliente" e con il lavoro al centro.

Considerando che i redditi medi cambiano pochissimo, e i tassi di disoccupazione pure, ho qualche dubbio sul fatto che laurearsi in altre regioni del centro-nord non porti lavoro.

D'altronde non vedo quale possa essere l'alternativa per chi non ha famiglia ricca alle spalle, se non fare il pendolare dall'hinterland tutti i giorni, cosa che non ha mai appassionato nessuno.

In poche parole: quanto è attrattiva oggi Milano per i giovani laureati?
Sì Milano oggi è molto attrattiva per un giovane laureato, offre lavoro per tutti i profili skillati in più li puoi pagare anche relativamente poco. Il capitalista fa il capitalista, il lavoratore il lavoratore. Il sistema va in cortocircuito quando anche il lavoratore pensa di essere diventato classe dirigente e si comporta come tale.
 
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I dati dicono il contrario, in media un laureato guadagna di più di un diplomato negli anni successivi. Ed ha più prospettive di crescita o mal che vada si butta sui concorsi pubblici.

A parte che ci mette 15 anni a recuperare il terreno perso sì, concordo, ma il differenziale non è comunque sufficiente. Nella fascia 25-34 un laureato guadagna il 15% in più di un diplomato, nella fascia 35-44 la RAL media di un laureato è 37k.
Magari a Milano guadagni qualcosa in più ma parliamo del 15-20%, che in netto son 200-300€ al mese come già citato nell'esempio di @Unpoveroricco

Nella mia esperienza il livello socio-economico-culturale è simile. Non saranno entrambi quadri o dirigenti ma a livello di consistenza patrimoniale siamo lì magari uno ha il reddito l'altro il patrimonio.

Tutto quello che vuoi, ma se tiri due dadi la probabilità di ottenere 12 non è 1/6 e neanche un 1/12.

Da me una ex- professoressa di italiano delle superori (vedova) ha comprato un appartamento a 500k. Deduco che in Italia ci siano più soldi di quanto immagini. Siamo la terza economia Europea.

Non lo metto in dubbio, è proprio quello che sto dicendo: quegli appartamenti vengono comprati da gente con 1600€ di stipendio ma un sacco di risparmi (creati non certo con quello stipendio).


Vanno a lavorare altrove dove? In Italia lo escludo. All'estero, ho delle forti riserve

Ovviamente è pieno di laureati che vanno all'estero. Per quanto riguarda l'italia ho ex-colleghi "emigrati" in altre province e altre regioni. Per molti Milano è solo un trampolino poi scappano, e le case le lasciano comprare a chi ha il patrimonio e della carriera si interessa il giusto.

Testa bassa e lavorare e magari un giorno ve la comprate anche a Parigi o Londra. Nessuno regala niente.

E' pieno di citta con prezzi costi-redditi disallineati, la tendenza è questa e io credo che in futuro lo sarà sempre di più. Si sta attraversando un processo di urbanizzazione senza precedenti nella storia umana. Fenomeno che creerà molte divisione sociali.

Questa è una narrazione che trovo tossica, ma ogni opinione è la benvenuta.
Di fatto il gioco è comunque truccato, perchè mentre tu lavori a testa bassa per 2000€ arriva quello col valigione pieno di soldi e fa salire i prezzi a livelli per te comunque irraggiungibili. L'investitore col valigione poi vuole mettere a reddito al 5% netto quindi chiede affitti completamente slegati dai redditi. Giochino che reggeva bene con il 110% e l'esplosione degli affitti brevi, nei prossimi anni si vedrà quanto è sostenibile.


Sì Milano oggi è molto attrattiva per un giovane laureato, offre lavoro per tutti i profili skillati in più li puoi pagare anche relativamente poco.

Tutto sotto controllo :D
Come dicevo sopra, così crei un'economia in cui i profili migliori scappano dopo aver usato Milano per avere qualcosa sul cv. Certo puoi sempre affidarti ai rampolli di famiglie ricche, il problema è che questo livello di ricchezza sale sempre di più e la gente è tonta solo fino a un certo punto.
 
A parte che ci mette 15 anni a recuperare il terreno perso sì, concordo, ma il differenziale non è comunque sufficiente. Nella fascia 25-34 un laureato guadagna il 15% in più di un diplomato, nella fascia 35-44 la RAL media di un laureato è 37k.
Magari a Milano guadagni qualcosa in più ma parliamo del 15-20%, che in netto son 200-300€ al mese come già citato nell'esempio di @Unpoveroricco



Tutto quello che vuoi, ma se tiri due dadi la probabilità di ottenere 12 non è 1/6 e neanche un 1/12.



Non lo metto in dubbio, è proprio quello che sto dicendo: quegli appartamenti vengono comprati da gente con 1600€ di stipendio ma un sacco di risparmi (creati non certo con quello stipendio).




Ovviamente è pieno di laureati che vanno all'estero. Per quanto riguarda l'italia ho ex-colleghi "emigrati" in altre province e altre regioni. Per molti Milano è solo un trampolino poi scappano, e le case le lasciano comprare a chi ha il patrimonio e della carriera si interessa il giusto.



Questa è una narrazione che trovo tossica, ma ogni opinione è la benvenuta.
Di fatto il gioco è comunque truccato, perchè mentre tu lavori a testa bassa per 2000€ arriva quello col valigione pieno di soldi e fa salire i prezzi a livelli per te comunque irraggiungibili. L'investitore col valigione poi vuole mettere a reddito al 5% netto quindi chiede affitti completamente slegati dai redditi. Giochino che reggeva bene con il 110% e l'esplosione degli affitti brevi, nei prossimi anni si vedrà quanto è sostenibile.




Tutto sotto controllo :D
Come dicevo sopra, così crei un'economia in cui i profili migliori scappano dopo aver usato Milano per avere qualcosa sul cv. Certo puoi sempre affidarti ai rampolli di famiglie ricche, il problema è che questo livello di ricchezza sale sempre di più e la gente è tonta solo fino a un certo punto.
I laureati che emigrano all'estero sono una piccolissima parte e generalmente appartengno a famiglie "bene" già in Italia.

Poi anche all'estero tocca vivere nella stanza o in affitto.

Ripeto fino a quando si gioca a fare lo studente e il globetrotter/cttadino del mondo è tutto bello, quando poi tocca mettere su famiglia, curare i contributi pensionistici. Saltellare da un Paese all'altro, integrarsi ecc. diventa un tantino più compilato. Perché seppur europeo in un altro Paese sei straniero.

All'estero non sono lì ad aspettare il laureato italiano eh.

Tali differenze sono piuttosto contenute essendo l’emigrazione un fenomeno che coinvolge un gruppo ristretto dei laureati italiani. I risultati delle analisi mostrano però interessanti elementi di eterogeneità. In primo luogo, è confermata la maggiore propensione a emigrare degli uomini e dei laureati che hanno una buona origine sociale; tuttavia, a differenza di quanto mostrato nella tabella 1, ora le differenze tra classi sociali sono più contenute, mentre rimangono più evidenti quelle in base all’istruzione dei genitori. Questo risultato suggerisce che non sono tanto le risorse economiche ad aumentare la propensione allo spostamento, quanto quelle relative al capitale culturale – e quindi legate all’accesso alle risorse immateriali e relazionali – della famiglia. È inoltre confermato che la propensione a emigrare è maggiore tra i laureati del settore scientifico/biologico e linguistico soprattutto rispetto a quelli che provengono dai corsi del gruppo medico e giuridico. I dati non permettono di approfondire la bassa propensione allo spostamento dei laureati di questi due gruppi, ma è verosimile che le possibilità di accesso alle libere professioni giochino un ruolo decisivo a riguardo, anche perché queste vengono spesse trasferite direttamente dai genitori ai figli (Ballarino et al., 2014).

32I risultati confermano che a spostarsi sono in media i laureati che hanno ottenuto voti di laurea elevati e che la migrazione all’estero è aumentata nel tempo. Nei paragrafi successivi analizzeremo nel dettaglio quest’ultimo punto, mentre il peso del voto di laurea richiede ulteriori analisi, che non possono essere trattate con la dovuta attenzione in questa sede per ragioni di spazio. A tal proposito, analisi aggiuntive (disponibili su richiesta) mostrano che la selezione in base ai voti cambia tra i gruppi di laurea: essa è più evidente tra i laureati del gruppo scientifico/biologico e in quello chimico/farmaceutico, mentre è più debole in quello ingegneristico, economico/statistico e umanistico ed è nulla nei restanti gruppi.

Se non riescono a comprare a Milano si sposteranno fuori, come a Londra/Parigi se non riescono ad affittare in Zona 1 si spostano fuori.

Milano per chi ha voglia di lavorare, è sveglio, è disposto a fare distacchi all'estero e a sbattersi un po', da grandi possibilità di carriera. Per chi invece vuole stare tranquillo, rilassato, attaccato alla gonna di mamma/fidanzata e alla parmigiana di nonna, mica tanto. Ma chi è causa del proprio male, pianga se stesso.

Edit: Non è questione di dadi, e di probabilità è questione di ambienti che frequenti, se frequenti ambienti altolocati, hai più probabilità di metterti con un tuo/a pari se frequenti il bar sport di quarto oggiaro meno probabilità. Ovviamente poi c'è tutto il discorso feeling, ma il detto è chi si somiglia si piglia
 
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Edit: Non è questione di dadi, e di probabilità è questione di ambienti che frequenti

No, i redditi sono quelli e la probabilità è ben definita.

Se poi chi non ha patrimonio deve mettersi a frequentare "certi ambienti" in cerca di chi pur essendo precario/a ha dietro la famiglia, questo è un altro paio di maniche...
Il punto è capire quant'è la torta da spartirsi, cioè di nuovo che probabilità hai di incontrare una persona la cui famiglia caccia 300-500k o addirittura ha già l'appartamento a disposizione.

Non metto in dubbio che a Milano ci sia una bella torta, ma ora di mese in mese il requisito slitta un po' più in là...
 
Altro tema, per molti Milano è un punto di arrivo mentre dovrebbe essere un punto di partenza.
È chiaro che se non hai fame, non hai voglia, e in più non hai talento, diventa invivibile conino stipendio base.

Ma ripeto: per molti quello stipendio base è già qualcosa che da altre parti d'Italia non esiste.
 
Altro tema, per molti Milano è un punto di arrivo mentre dovrebbe essere un punto di partenza.
È chiaro che se non hai fame, non hai voglia, e in più non hai talento, diventa invivibile conino stipendio base.

Ma ripeto: per molti quello stipendio base è già qualcosa che da altre parti d'Italia non esiste.
Per andare dove? :o
 
In pratica finora le opzioni considerate:
  • essere nel top 5% altrimenti "non hai voglia di lavorare", o varianti
  • e/o
  • frequentare ambienti dove conoscere una dolce metà con casa di proprietà e/o capitale per la casa +300k
 
Stato
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