lamponuovo
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Risposte all'interrogazione pubblicate adesso:
Camera.it - XVII Legislatura - Lavori - Resoconti Assemblea - Dettaglio sedute
Prima interrogazione:
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3–02425 (Vedi All. A), concernente iniziative volte a superare le criticità del sistema bancario, anche in considerazione dei prossimi risultati dei cosiddetti stress test (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).
RENATO BRUNETTA. Grazie, signor Presidente. Tutti quelli che da mesi ripetono che il sistema bancario è solido andrebbero messi tra gli ignavi. È solido il risparmio degli italiani, è basso il debito privato, ma le aziende sono in crisi e le banche sono aziende. Su questo tema non ho trovato un Ministero dell'economia e delle finanze all'altezza della sfida. Mi dispiace dirlo, ma di fronte all'ennesimo «vorrei ma non posso» non si può tacere.
E ancora: su MPS ma quale soluzione di mercato ? Noi compriamo dei soldi ponte per garantire l'aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena e se va male paga lo Stato, senza neanche sapere se funzionerà. L'unica certezza dell'operazione è che JPMorgan, che la organizza, ci guadagnerà 80-100 milioni di euro in ogni caso. Aggiungo: io mi fido di tutti, però mi ricordo che la Goldman Sachs faceva l’advisor del Governo greco per il debito con una mano e con l'altra invitava i clienti a vendere.
Pag. 89
Signor Ministro, queste non sono le mie parole; sono le parole del presidente Francesco Boccia, presidente della Commissione bilancio della Camera. Lei è un ignavo, signor Ministro ?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.
PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Presidente, nel rispondere all'onorevole Brunetta mi riferirò al testo scritto dalla sua interrogazione. La previsione per l'economia italiana, contenuta nel DEF 2016, poneva la crescita del PIL reale attorno all'1,2 per quest'anno, all'1,4 nel 2017 e all'1,5 nel 2018. Dal punto di vista del profilo trimestrale si prevedeva un incremento in termini reali dello 0,3 nel primo trimestre, seguito da aumenti più corposi dal secondo trimestre in poi, con il trimestre appena concluso in salita dello 0,4. Le stime Istat, rilanciate nel frattempo, hanno confermato una crescita congiunturale dello 0,3 per cento nei primi tre mesi dell'anno. Le nostre valutazioni preliminari riguardo al secondo trimestre portano a ritenere che la crescita abbia rallentato allo 0,1/0,2 per cento congiunturale. A questo rallentamento può aver contribuito la debolezza delle economie emergenti, ma anche l'incertezza riguardo al risultato del referendum britannico. Si è notata, infatti, una flessione di produzione industriale e di fiducia delle imprese in tutti i Paesi dell'area dell'euro, in particolare in maggio. Tuttavia, in giugno la fiducia delle imprese manifatturiere italiane ed europee ha recuperato terreno. Nel complesso, se il voto britannico fosse stato a favore della permanenza nell'UE, saremmo stati propensi a mantenere la previsione ufficiale e, al più, a suggerire un rischio al ribasso pari a non più di due decimi di punto per quest'anno e pressoché nullo per il 2017.
Pag. 90
Questi aspetti, legati ai canali di trasmissione della Brexit, per effetto della Brexit sull'economia italiana, saranno valutati in dettaglio nell'aggiornamento al DEF del prossimo settembre. Con la nota di aggiornamento al DEF il Governo presenterà un nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica e la legge di bilancio conterrà le misure del Governo per continuare nel suo programma di crescita e consolidamento.
Quanto al sistema bancario, tralascio le osservazioni personali e ribadisco che, malgrado una profonda e prolungata recessione, lo stato di salute delle banche italiane in generale rimane solido. Il problema delle sofferenze sarà affrontato ordinatamente nel tempo. I risultati degli stress-test potranno eventualmente indicare singoli casi di particolare attenzione, ma non del sistema. Assicuro che il Governo segue con attenzione eventuali elementi di criticità, in stretto contatto con le autorità europee.
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di replicare.
RENATO BRUNETTA. Grazie, Presidente. Io non posso che dire di essere d'accordo col presidente della Commissione bilancio, Boccia. Lei è un ignavo, signor Ministro, perché non risponde alle domande di questo Parlamento, alle domande che le ha rivolto il presidente Boccia, il presidente della Commissione bilancio, e alle mie domande. Nelle valutazioni previsionali avete imbrogliato; avete imbrogliato l'anno scorso, avete imbrogliato ad aprile di quest'anno, avete imbrogliato individuando un tasso d'inflazione dell'1 per cento quando siamo in deflazione e la Brexit, come lei ben sa signor Ministro, non c'entra assolutamente nulla, perché la Brexit è del 23 giugno scorso e sui dati previsionali non è ancora apparsa.
Sulle banche ha ragione Boccia. Continua a dire, come un mantra, che il sistema bancario italiano è solido. Lo vedremo venerdì sera, lo vedremo lunedì mattina, lo vedranno il milione e mezzo di pensionati delle professioni autonome che sono stati costretti a versare 500 milioni ad Atlante 2. Verrete travolti dalla crisi bancaria, verrà travolta soprattutto la vostra falsità e l'aver fuggito, essere fuggiti dal Parlamento e dall'opinione
Pag. 91
pubblica. Avete fatto quattro decreti uno peggio dell'altro; avete distrutto la credibilità del nostro sistema bancario e ha ragione Boccia ancora una volta. Il Ministero dell'economia e delle finanze da lei diretto – si fa per dire – è assolutamente non all'altezza di questa situazione. Sarà il caso di pensare alle dimissioni e può anche guardarmi in faccia, signor Ministro. Nei giornali e nelle interviste può anche dire di non rispondermi; in quest'Aula lei ha il dovere di rispondere, ma evidentemente questo non è nel suo stile. Sarà bene che torni al più presto ai suoi studi.
Risposta molto evasiva... aggrappata ancora agli eventi storici (Brexit) Purtroppo la storia non si fa con i "se"... peccato che Padoan non capisca.
Ad ogni modo non ha negato l'esigenza di una manovra correttiva... brutto segno!!
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Prima interrogazione:
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3–02425 (Vedi All. A), concernente iniziative volte a superare le criticità del sistema bancario, anche in considerazione dei prossimi risultati dei cosiddetti stress test (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).
RENATO BRUNETTA. Grazie, signor Presidente. Tutti quelli che da mesi ripetono che il sistema bancario è solido andrebbero messi tra gli ignavi. È solido il risparmio degli italiani, è basso il debito privato, ma le aziende sono in crisi e le banche sono aziende. Su questo tema non ho trovato un Ministero dell'economia e delle finanze all'altezza della sfida. Mi dispiace dirlo, ma di fronte all'ennesimo «vorrei ma non posso» non si può tacere.
E ancora: su MPS ma quale soluzione di mercato ? Noi compriamo dei soldi ponte per garantire l'aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena e se va male paga lo Stato, senza neanche sapere se funzionerà. L'unica certezza dell'operazione è che JPMorgan, che la organizza, ci guadagnerà 80-100 milioni di euro in ogni caso. Aggiungo: io mi fido di tutti, però mi ricordo che la Goldman Sachs faceva l’advisor del Governo greco per il debito con una mano e con l'altra invitava i clienti a vendere.
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Signor Ministro, queste non sono le mie parole; sono le parole del presidente Francesco Boccia, presidente della Commissione bilancio della Camera. Lei è un ignavo, signor Ministro ?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.
PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Presidente, nel rispondere all'onorevole Brunetta mi riferirò al testo scritto dalla sua interrogazione. La previsione per l'economia italiana, contenuta nel DEF 2016, poneva la crescita del PIL reale attorno all'1,2 per quest'anno, all'1,4 nel 2017 e all'1,5 nel 2018. Dal punto di vista del profilo trimestrale si prevedeva un incremento in termini reali dello 0,3 nel primo trimestre, seguito da aumenti più corposi dal secondo trimestre in poi, con il trimestre appena concluso in salita dello 0,4. Le stime Istat, rilanciate nel frattempo, hanno confermato una crescita congiunturale dello 0,3 per cento nei primi tre mesi dell'anno. Le nostre valutazioni preliminari riguardo al secondo trimestre portano a ritenere che la crescita abbia rallentato allo 0,1/0,2 per cento congiunturale. A questo rallentamento può aver contribuito la debolezza delle economie emergenti, ma anche l'incertezza riguardo al risultato del referendum britannico. Si è notata, infatti, una flessione di produzione industriale e di fiducia delle imprese in tutti i Paesi dell'area dell'euro, in particolare in maggio. Tuttavia, in giugno la fiducia delle imprese manifatturiere italiane ed europee ha recuperato terreno. Nel complesso, se il voto britannico fosse stato a favore della permanenza nell'UE, saremmo stati propensi a mantenere la previsione ufficiale e, al più, a suggerire un rischio al ribasso pari a non più di due decimi di punto per quest'anno e pressoché nullo per il 2017.
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Questi aspetti, legati ai canali di trasmissione della Brexit, per effetto della Brexit sull'economia italiana, saranno valutati in dettaglio nell'aggiornamento al DEF del prossimo settembre. Con la nota di aggiornamento al DEF il Governo presenterà un nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica e la legge di bilancio conterrà le misure del Governo per continuare nel suo programma di crescita e consolidamento.
Quanto al sistema bancario, tralascio le osservazioni personali e ribadisco che, malgrado una profonda e prolungata recessione, lo stato di salute delle banche italiane in generale rimane solido. Il problema delle sofferenze sarà affrontato ordinatamente nel tempo. I risultati degli stress-test potranno eventualmente indicare singoli casi di particolare attenzione, ma non del sistema. Assicuro che il Governo segue con attenzione eventuali elementi di criticità, in stretto contatto con le autorità europee.
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di replicare.
RENATO BRUNETTA. Grazie, Presidente. Io non posso che dire di essere d'accordo col presidente della Commissione bilancio, Boccia. Lei è un ignavo, signor Ministro, perché non risponde alle domande di questo Parlamento, alle domande che le ha rivolto il presidente Boccia, il presidente della Commissione bilancio, e alle mie domande. Nelle valutazioni previsionali avete imbrogliato; avete imbrogliato l'anno scorso, avete imbrogliato ad aprile di quest'anno, avete imbrogliato individuando un tasso d'inflazione dell'1 per cento quando siamo in deflazione e la Brexit, come lei ben sa signor Ministro, non c'entra assolutamente nulla, perché la Brexit è del 23 giugno scorso e sui dati previsionali non è ancora apparsa.
Sulle banche ha ragione Boccia. Continua a dire, come un mantra, che il sistema bancario italiano è solido. Lo vedremo venerdì sera, lo vedremo lunedì mattina, lo vedranno il milione e mezzo di pensionati delle professioni autonome che sono stati costretti a versare 500 milioni ad Atlante 2. Verrete travolti dalla crisi bancaria, verrà travolta soprattutto la vostra falsità e l'aver fuggito, essere fuggiti dal Parlamento e dall'opinione
Pag. 91
pubblica. Avete fatto quattro decreti uno peggio dell'altro; avete distrutto la credibilità del nostro sistema bancario e ha ragione Boccia ancora una volta. Il Ministero dell'economia e delle finanze da lei diretto – si fa per dire – è assolutamente non all'altezza di questa situazione. Sarà il caso di pensare alle dimissioni e può anche guardarmi in faccia, signor Ministro. Nei giornali e nelle interviste può anche dire di non rispondermi; in quest'Aula lei ha il dovere di rispondere, ma evidentemente questo non è nel suo stile. Sarà bene che torni al più presto ai suoi studi.
Risposta molto evasiva... aggrappata ancora agli eventi storici (Brexit) Purtroppo la storia non si fa con i "se"... peccato che Padoan non capisca.
Ad ogni modo non ha negato l'esigenza di una manovra correttiva... brutto segno!!