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  • Ecco la 72° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    È stata un’ottava ricca di spunti per i mercati, dapprima con l’esito delle elezioni europee, poi con i dati americani incoraggianti sull’inflazione e la riunione della Fed. L’esito delle urne ha mostrato uno spostamento verso destra del Parlamento europeo, con l’avanzata dei partiti nazionalisti più euroscettici a scapito di liberali e verdi. In Francia, il presidente Macron ha indetto il voto anticipato dopo la vittoria di Le Pen e in Germania i socialdemocratici del cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno subito una disfatta record. L’azionario europeo ha scontato molto queste incertezze legate al rischio politico in Francia. Oltreoceano, i principali indici di Wall Street hanno raggiunto nuovi record dopo che mercoledì sera, la Fed ha mantenuto invariati i tassi nel range 5,25-5,50%. I dot plot, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, stimano ora una sola riduzione quest’anno rispetto a tre previste a marzo. Lo stesso giorno è stato diffuso il report sull’inflazione di maggio, che ha mostrato un rallentamento al 3,3% e un dato core al 3,4%, meglio delle attese.
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Oto Melara-Wass, il consorzio franco-tedesco davanti a Fincantieri nei piani del governo - la Repubblica


ROMA - Il summit di Palazzo Chigi sul futuro di Oto Melara e Wass, le due aziende del settore militare messe in vendita di Leonardo, ieri non si è chiuso con una decisione definitiva. Ma le indiscrezioni sembrano indicare in ascesa l’ipotesi di una cessione al consorzio franco-tedesco Knds, che avrebbe presentato un’offerta più strutturata di quella di Fincantieri, incentrata sulla “tutela dell’italianità” delle società.

Prospettiva lunga
Dopo l’incontro di ieri tra Daniele Franco, Lorenzo Guerini e Giancarlo Giorgetti fonti dell’esecutivo hanno fatto sapere: “c’è massima attenzione del governo che valuterà in tempi brevi soluzioni idonee a salvaguardare l’interesse nazionale, alla valorizzazione degli asset strategici e allo sviluppo dell’occupazione anche nel quadro di possibili intese a livello europeo in una prospettiva di lungo periodo”. Parole che paiono portare verso la proposta franco-tedesca, caldeggiata nelle scorse settimane dal presidente Macron nei colloqui con il premier Draghi. Un orientamento che dovrà fare i conti con la presa posizione compatta di parlamentari di tutti i partiti, favorevoli alla cessione a Fincantieri.


Sulle considerazioni del governo non peserebbe solo la consistenza dell’offerta economica: Parigi e Berlino hanno messo sul tavolo una somma vicina ai 700 milioni di euro. Molto più della alta di quella di Fincantieri - si è parlato di 450 milioni o anche meno - che dovrebbe ricorrere a un aumento di capitale a carico soprattutto di Cassa Depositi e Prestiti, l’azionista pubblico di maggioranza. Ieri a Piazza Affari proprio le voci di un possibile aumento di capitale hanno fatto perdere il 4,8% alla holding triestina, spingendola ai minimi da febbraio.

Offerta franco-tedesca per Oto Melara, si apre il risiko della Difesa europea
di Gianluca Di Feo , Anais Ginori
11 Novembre 2021

La proposta europea
L’esecutivo terrebbe invece in maggiore considerazione proprio “la prospettiva di lungo periodo” di consolidamento dell’industria europea della Difesa. Stando alle indiscrezioni, Parigi e Berlino hanno disegnato un’operazione di largo respiro. Il consorzio Knds è stato creato proprio per conquistare la leadership europea dei mezzi pesanti da combattimento: macchine corazzate come i carri armati, praticamente dimenticate con la fine della Guerra Fredda e tornate sulla scena con le nuove tensioni internazionali. La compagnia di diritto olandese è stata costituita dalla Kmw tedesca, erede della Krauss-Maffei che ha costruito i panzer Leopard, e dalla Nexter francese, nata dalla statale Giat che ha prodotto i tank Amx. Nei loro piani le due aziende messe in vendita da Leonardo resterebbero una società di diritto italiano, diventando una sorta di “terza gamba” del consorzio.


Il loro interesse è focalizzato solo su Oto Melara, che produce artiglierie navali, munizioni hitech e veicoli terrestri: per questo avrebbero manifestato la disponibilità a rivendere a Fincantieri la Wass di Livorno, che si occupa di siluri e apparati subacquei. La piena occupazione e addirittura l’aumento dei posti negli stabilimenti Oto di La Spezia e Brescia verrebbe garantita da Knds attraverso due programmi militari di respiro europeo.


Il primo è il veicolo cingolato da combattimento IFV: un tipo di mezzo di cui molti Paesi europei hanno necessità. L’Esercito italiano ha già finanziato la sostituzione degli attuali Dardo, con uno stanziamento iniziale di due miliardi. Una fornitura che fa gola al consorzio Knds. Per questo verrebbe pure contrattualizzato un ruolo nel progetto della Iveco Defense di Bolzano e della stessa Leonardo per i visori.


Il secondo è il futuro carro armato europeo, il primo prodotto nel Continente dal crollo del Muro di Berlino: un’iniziativa in fase preliminare per rifornire le divisioni corazzate di Francia e Germania, in cui entrerebbe subito l’Italia. L’obiettivo è di realizzare il tank destinato a imporsi nei mercati mondiali dal 2030 in poi.

L'alternativa tricolore
Leonardo da questa operazione otterrebbe due vantaggi. Finanzierebbe l’acquisto del 25% delle azioni della Hensoldt tedesca, attiva nel campo dei sistemi elettronici su cui il gruppo di piazza Montegrappa vuole concentrarsi: un investimento da 600 milioni. E potrebbe inserirsi con i suoi prodotti anche nei contratti terrestri franco-tedeschi. Una prospettiva non compatibile con un altro dei possibili acquirenti di Oto Melara, l’azienda tedesca RheinMetall, che realizza cingolati da combattimento ma anche apparati elettronici.


Se il “lungo periodo” tracciato da Knds può rappresentare una promessa di crescita per gli impianti italiani, allo stesso tempo li renderà dipendenti dalle scelte dei governi di Parigi e Berlino. Che sono cariche di incognite politiche. In Francia, le elezioni presidenziali potrebbero rimettere in discussione le strategie europee di Macron; in Germania restano da decifrare gli indirizzi del nuovo esecutivo “semaforo” e l’influenza dei Verdi nel condizionare la spesa militare. Il rischio è che venga sfruttata l’eccellenza di Oto Melara nelle artiglierie navali, con le torrette da 76/62 vendute ovunque, e nelle munizioni hi-tech Vulcano – che trasformano i proiettili dei cannoni in missili – senza certezze sulla crescita nel settore terrestre.


Questo è l’argomento chiave su cui fa leva Fincantieri, impegnata a potenziare la presenza nelle navi da guerra per compensare la crisi delle ammiraglie da crociera causata dal Covid. Una campagna per la “protezione dell’italianità” che ha visto scendere in campo un ampio schieramento di parlamentari di Pd, Iv, Forza Italia e Lega, ottenendo subito il consenso dei sindacati oltre a quello delle amministrazioni locali. In ballo, infatti, c’è il destino di oltre 1500 lavoratori, tra cui un numero elevato di ingegneri, tutti altamente specializzati. Allo stesso tempo, Fincantieri ha risorse economiche limitate per condurre in porto l’operazione. Ed è completamente estranea al settore dei mezzi da combattimento terrestri, quello su cui si sta scatenando il risiko delle cancellerie europee: una battaglia di panzer dove solo i giganti sopravviveranno
 
Fincantieri - Leonardo - Dal vertice di governo su Oto Melara/Wass: soluzione a breve che guardi sia ad interesse nazionale che a possibili intese a livello europeo 25/11/2021 12:31 - EQ
Ieri si è tenuto il primo vertice di governo sul dossier Oto Melara/Wass al termine del quale è stato indicato che il governo valuterà in tempi brevi soluzioni idonee a salvaguardare gli interessi nazionali sulla valorizzazione degli asset e lo sviluppo dell`occupazione anche nel quadro di possibili intese a livello europeo. Secondo Il Sole 24 Ore che cita fonti vicini al dossier, si rafforza l`ipotesi di divisione degli asset con Fincantieri che acquisirebbe gli armamenti navali e KNDS quelli terresti. Questa soluzione dovrebbe ancora trovare il via libera da parte degli attori coinvolti.
Nell`articolo de Il Sole 24 ore viene ribadito il ruolo nell`operazione di CDP che potrebbe intervenire nell`aumento di capitale necessario a Fincantieri (CDP è primo azionista con il 71%) o in alternativa con una quota diretta nella newco tra Fincantieri e KNDS che andrebbe a rilevare le due società di Leonardo.
Leonardo si attende offerte vincolanti entro la fine dell`anno anche se, a nostro avviso, l`intervento del governo italiano può ragionevolmente allungare i tempi per la definizione dell`operazione.

BUY con Target Price 8.8
 
Personalmente, credo di più ad una fusione LDOF/FCT che ad un ADC .... poi....:rolleyes:

Ritengo che ne sapremo di piu a visita di Macron finita e accordi firmati, ADC si o no non puo prescindere dall’aspetto politico e ne determinerà le candele ad esse collegate.
 
In fase di riallineamento????? Stiamo a vedere.... :mmmm:
 
FINCANTIERI (FCT.MI)
Shipping company MSC Crociere is ready to invest a further 2 billion euros for new ships, mainly for its luxury segment, the group's Executive Chairman Pierfrancesco Vago told Il Sole 24 Ore. The new investment could be directed at Fincantieri, who is already building four high-end cruise ships for MSC new luxury offer Explora, the paper adde

tradotto:
La compagnia di navigazione MSC Crociere è pronta a investire altri 2 miliardi di euro per nuove navi, principalmente per il suo segmento di lusso, ha detto al Sole 24 Ore il presidente esecutivo del gruppo Pierfrancesco Vago. Il nuovo investimento potrebbe essere diretto a Fincantieri, che sta già costruendo quattro alti -fine navi da crociera per la nuova offerta di lusso di MSC Explora, ha aggiunto il giornale.
 
In fase di riallineamento????? Stiamo a vedere.... :mmmm:

Eccoloooooo .....:D

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Fincantieri to expand U.S. East Coast ship repair ops - Marine Log


Fincantieri espanderà le operazioni di riparazione navale della costa orientale degli Stati Uniti


Mentre FMNSA competerà per la riparazione e la manutenzione delle navi della Marina che hanno fatto scalo a Mayport, la struttura di Commodores Point sarà disponibile anche per il lavoro sulle navi commerciali. [Fotografia della Marina degli Stati Uniti]

Con una mossa che dovrebbe portare centinaia di posti di lavoro a Jacksonville, in Florida, Fincantieri Marine Systems North America intende espandere le sue operazioni di riparazione navale sulla costa orientale degli Stati Uniti. Destinato a navi sia commerciali che governative, il fulcro dello sforzo sarà Commodores Point, Jacksonville, dove la compagnia porterà un grande bacino di carenaggio.

"Stiamo investendo milioni di dollari in miglioramenti del lungomare, inclusa l'introduzione di un grande bacino di carenaggio, che ci consentirà di essere un'operazione di riparazione marittima di alto livello". ha affermato Ryan Smith, presidente e amministratore delegato di Fincantieri Marine System. "Il bacino di carenaggio sarà certificato dalla Marina degli Stati Uniti, il che ci consentirà di riparare e mantenere le navi della Marina oltre al nostro lavoro sulle navi commerciali e della Guardia costiera".

Ad agosto, Fincantieri ha ricevuto l'approvazione dalla Marina Militare per partecipare agli ordini di consegna di riparazione e manutenzione sulle navi da combattimento litorali di classe Freedom attualmente homeported nella vicina Mayport, in Florida. Ad ottobre, ha ricevuto l'approvazione per competere per i lavori sulla restante flotta di superficie di Mayport.

Con l'espansione dell'azienda nel nord-est della Florida, Smith prevede di impiegare più di 300 uomini e donne nei prossimi tre anni. Questi lavori includono posizioni nelle specializzazioni di montaggio di tubazioni, allestimento navale, saldatura, equipaggiamento elettrico, conservazione e meccanica.

A partire dall'inizio del 2022, la società sarà aperta alla fornitura di servizi a navi commerciali di piccole e medie dimensioni presso la struttura di Commodores Point. Sebbene il grande bacino di carenaggio non sarà operativo fino al 2023, Fincantieri sarà disponibile per lavori top-side sul lato molo delle navi più grand
 
Fincantieri to expand U.S. East Coast ship repair ops - Marine Log


Fincantieri espanderà le operazioni di riparazione navale della costa orientale degli Stati Uniti


Mentre FMNSA competerà per la riparazione e la manutenzione delle navi della Marina che hanno fatto scalo a Mayport, la struttura di Commodores Point sarà disponibile anche per il lavoro sulle navi commerciali. [Fotografia della Marina degli Stati Uniti]

Con una mossa che dovrebbe portare centinaia di posti di lavoro a Jacksonville, in Florida, Fincantieri Marine Systems North America intende espandere le sue operazioni di riparazione navale sulla costa orientale degli Stati Uniti. Destinato a navi sia commerciali che governative, il fulcro dello sforzo sarà Commodores Point, Jacksonville, dove la compagnia porterà un grande bacino di carenaggio.

"Stiamo investendo milioni di dollari in miglioramenti del lungomare, inclusa l'introduzione di un grande bacino di carenaggio, che ci consentirà di essere un'operazione di riparazione marittima di alto livello". ha affermato Ryan Smith, presidente e amministratore delegato di Fincantieri Marine System. "Il bacino di carenaggio sarà certificato dalla Marina degli Stati Uniti, il che ci consentirà di riparare e mantenere le navi della Marina oltre al nostro lavoro sulle navi commerciali e della Guardia costiera".

Ad agosto, Fincantieri ha ricevuto l'approvazione dalla Marina Militare per partecipare agli ordini di consegna di riparazione e manutenzione sulle navi da combattimento litorali di classe Freedom attualmente homeported nella vicina Mayport, in Florida. Ad ottobre, ha ricevuto l'approvazione per competere per i lavori sulla restante flotta di superficie di Mayport.

Con l'espansione dell'azienda nel nord-est della Florida, Smith prevede di impiegare più di 300 uomini e donne nei prossimi tre anni. Questi lavori includono posizioni nelle specializzazioni di montaggio di tubazioni, allestimento navale, saldatura, equipaggiamento elettrico, conservazione e meccanica.

A partire dall'inizio del 2022, la società sarà aperta alla fornitura di servizi a navi commerciali di piccole e medie dimensioni presso la struttura di Commodores Point. Sebbene il grande bacino di carenaggio non sarà operativo fino al 2023, Fincantieri sarà disponibile per lavori top-side sul lato molo delle navi più grand

Rimane il fatto che continuando ad investire in debito, i frutti positivi di queste iniziative si vedranno tra anni. "E noi intanto paghiamo!" diceva Totò.
 
In teoria.... dovrebbero esserci in cassa i soldini di STX e se non ricordo male la vendita di parte dei cantieri Vard ... ma non ricodo quali....:mmmm:
 
Wartsila suministrara sistema de manejo de carga a segundo buque de bunker de GNL que construye Fincantieri Bay Shipbuilding - PortalPortuario


Wärtsilä fornirà un sistema di movimentazione merci alla seconda nave bunker GNL in costruzione da Fincantieri Bay Shipbuilding


1 dicembre 2021



Il gruppo tecnologico Wärtsilä fornirà una nuova chiatta bunker GNL lunga 103 metri (340 piedi) con un sistema completo di movimentazione e stoccaggio del carico GNL.

La nave sarà costruita presso Fincantieri Bay Shipbuilding (FBS) nel Wisconsin, per Polaris New Energy (PNE). Questa è la seconda di due chiatte di questo tipo costruite nel cantiere per PNE, poiché la stessa soluzione è stata ordinata a Wärtsilä per entrambe.

La prima chiatta sarà consegnata nel corso di dicembre 2021.

Oltre all'ambito del team, Wärtsilä fornirà anche la progettazione dettagliata del sistema e tutti i requisiti di integrazione necessari. La seconda chiatta potrà caricare GNL dai terminali principali grazie a una funzione di collettore sopraelevato.

“Una volta consegnate, queste due chiatte saranno le più grandi chiatte bunker GNL negli Stati Uniti, consolidando ulteriormente la reputazione di Fincantieri Bay Shipbuilding come cantiere navale di riferimento per le navi bunker GNL. Siamo molto entusiasti di collaborare ancora una volta con Wärtsilä per questa seconda chiatta PNE e li ringraziamo per l'eccellente modo in cui è stato eseguito il progetto della prima barca ", ha affermato Justin Slater, direttore vendite e marketing di Fincantieri Bay Shipbuilding.

L'ambito di applicazione di Wärtsilä include quattro serbatoi di carico GNL isolati da 1350 m3, il sistema di controllo del carico, pompe per pozzi profondi, un sistema di trasferimento nave-terra, un generatore di azoto, tutte le apparecchiature e i sistemi di sicurezza necessari. , un sistema di misurazione per misura fiscale e la combustione del gas unità. Le consegne al cantiere inizieranno a novembre 2022.

Le due chiatte saranno in grado di fornire carburante alle navi per la navigazione marittima e fluviale che operano con il GNL.
 
Giuseppe Bono: <<Navi green, costruzioni e porti elettrificati: cosi sara Fincantieri 4.0>> - Il Mattino.it


Giuseppe Bono: «Navi green, costruzioni e porti elettrificati: così sarà Fincantieri 4.0»

Mercoledì 1 Dicembre 2021 di Umberto Mancini


Dottor Giuseppe Bono, lei guida Fincantieri, una delle eccellenze del made in Italy, presente non solo nella cantieristica ma che guarda anche alle infrastrutture, ai porti, alla sostenibilità. State allargando il raggio d’azione: come sarà Fincantieri 4.0?

«Già oggi Fincantieri è capace di esprimere il proprio know how in molteplici segmenti di business presentandosi come una realtà sempre più globale, ma mantiene ben salda la testa in Italia. La sfida maggiore sarà consolidare quanto già avviato: le navi da crociera ci proiettano fino al 2027, confermando la nostra leadership mondiale. Consideri infatti che una nave da crociera su tre nel mondo è nostra e, nei prossimi anni, il rapporto diventerà di una su due. Allo stesso tempo, il nostro obiettivo è di continuare ad allargare lo spettro delle competenze e, di conseguenza, della presenza in nuovi scenari e mercati. Resteremo nel perimetro della nostra cultura e storia industriale, ma ci metteremo ancora in gioco perché siamo consapevoli di essere uno dei pochi player globali del Paese».



Quali sono le strategie di sviluppo e i target che vi siete dati?

«Senza dubbio un settore che abbiamo individuato come strategico - e in cui possiamo giocare un ruolo da protagonisti - è quello delle infrastrutture e mi riferisco, in particolar modo, a quelle a più alto contenuto innovativo, con un’attenzione particolare alla transizione green e al digitale, settori in cui abbiamo sviluppato importanti capacità ingegneristiche e gestionali. Mi piace ricordare, a tal proposito, l’intesa con Enel X per la realizzazione e la gestione di hub portuali di nuova generazione, a basso impatto ambientale, e per l’elettrificazione e le attività logistiche a terra, attraverso l’implementazione del “cold ironing”, ovvero la tecnologia per l’alimentazione elettrica in banchina delle navi ormeggiate durante le soste».

Dice questo perché ritiene che il nostro Paese non ha espresso le proprie potenzialità?

«L’Italia, per la sua conformazione geografica, rappresenta una straordinaria piattaforma logistica naturale ma è evidente che vi siano ancora dei gap da colmare rispetto ad altri paesi. Gli ambiti di potenziale intervento sono moltissimi e andrebbero nella direzione di ovviare al costo della logistica che gli operatori scontano nel nostro Paese, superiore alla media Ue, a causa della connessione non ottimale con il sistema industriale nazionale e la scarsa digitalizzazione della catena».

Qual è stato l’impatto della crisi sulla cantieristica e quali le prospettive di ripresa?

«Il 2020 è stato tra gli anni più difficili per l’economia globale dal secondo dopoguerra. Analizzando i vari comparti, quello militare ha tenuto, sostenuto da programmi nazionali e per l’export di medio e lungo termine, mentre quello crocieristico ha sofferto in modo evidente. Proprio per questo, non è banale che la nostra azienda sia riuscita a mantenere intatto il nostro portafoglio ordini senza alcuna cancellazione, venendo incontro alle richieste degli armatori con una dilazione nella consegna delle navi».

Quali progetti avete sul fronte delle navi green e della sostenibilità, vera nuova sfida all’orizzonte?

«Il settore del trasporto marittimo è chiamato ad affrontare un decennio cruciale per la transizione verso una maggiore sostenibilità. Il nostro impegno si sviluppa su tre direttrici: ridurre gli impatti direttamente generati dalle attività; sviluppare prodotti e servizi ecosostenibili; collaborare con istituzioni e partner. Per quanto concerne le navi, queste saranno sempre più simili a smart city galleggianti, iperconnesse, energeticamente autosufficienti, più leggere e capaci di riciclare fino al 90% dei rifiuti prodotti. Il propellente sarà “verde” o ibrido. Stiamo effettuando molta ricerca in questo senso. Nel lungo periodo si guarda all’idrogeno, forse anche all’ammoniaca, mentre nel breve siamo concentrati sull’utilizzo del gas naturale liquefatto. Mi lasci ricordare che a Castellammare di Stabia, il cantiere più antico del mondo, stiamo terminando la realizzazione di “Zeus” un’imbarcazione che fungerà da laboratorio (Zero Emission Ultimate Ship, ndr)».



E sul fronte militare, pensate ad altre alleanze all’estero, ci sono nuove partnership in vista?

«Il comparto della difesa è cruciale e, in tale ambito, siamo un attore dal quale non si può prescindere. Il nostro prodotto di punta è la Fremm, una piattaforma innovativa e flessibile che ci ha reso leader mondiali anche nel settore delle navi da superficie. Riconoscimenti sono venuti da primarie Marine: Usa, Qatar, Egitto e Indonesia. In merito agli scenari internazionali la mia posizione è nota da tempo: in un mondo in cui il primo driver è senz’altro la globalizzazione, l’industria ha il dovere di farsi trovare pronta. Questo significa concentrare le risorse a disposizione per affrontare i prossimi programmi comuni e partecipare da protagonisti al consolidamento dell’industria di settore».

Con il Ponte di Genova, realizzato in tempi record, avete contribuito al rilancio della città e dato impulso ad una sorta di riscossa, di passo in avanti dopo una vicenda tragica e drammatica, come intendete procedere su questo fronte?



«La ricostruzione del nuovo ponte di Genova, il San Giorgio, è stata un’occasione per mettere l’azienda e tutto il nostro lavoro al servizio della città e del Paese. Avevo fiducia in Fincantieri, consapevole delle nostre capacità e della nostra abilità di lavorare l’acciaio in grandi quantità».

Digitalizzazione, nuove tecnologie, sviluppo green, Fincantieri 4.0 dove potrà arrivare nel panorama mondiale e quali sono i più temibili competitori internazionali?

«In campo navale non siamo secondi a nessuno e negli altri settori operiamo puntando sia all’ampliamento delle nostre competenze, al fine sia di accrescerle, sia a mettere il nostro know how a disposizione di progetti che ci vedono in partnership con primarie realtà del panorama nazionale quali Eni, Enel, Snam solo per citarne alcune».

Fincantieri è una eccellenza del made in Italy, un concentrato di sapere, tecnologie, competenze: è necessario proteggerla dalle mire straniere?

«Siamo una bandiera dell’Italia all’estero e certamente lo saremo in futuro, anche considerando le grosse potenzialità che il Paese esprime in settori in cui siamo leader. Sottolineo come l’Italia, con 7.500 km di costa, e grazie alla posizione geografica al centro del Mediterraneo, abbia un ruolo fondamentale proprio nel settore dell’economia del mare. La sola filiera cantieristica nazionale vale circa 4,6 miliardi di export con un saldo commerciale attivo per il nostro Paese di 3,1 miliardi. Ogni euro speso in questo ambito ne attiva 4,5 su altri comparti e per ogni occupato ce ne sono circa altri 6 impiegati nel nostro indotto».

Questa intervista non si può chiudere senza una domanda sulla vicenda Oto Melara-Leonardo: il governo si è pronunciato per la sua difesa, ma una decisione non è stata presa.

«Sono certo che il governo saprà fare la scelta giusta per salvaguardare il futuro di un asset industriale strategico».
 
Al massimo rimangono fuori ai binari per un periodo breve....ma il loro destino è il riallineamento 1/10 ..... rimango fermamente convinto.... e mi gioco una delle mie Maserati..... :confused::censored::(:D

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Al massimo rimangono fuori ai binari per un periodo breve....ma il loro destino è il riallineamento 1/10 ..... rimango fermamente convinto.... e mi gioco una delle mie Maserati..... :confused::censored::(:D

Vedi l'allegato 2800332

Interessante come questo allineamento che all'inizio pareva casuale, si stia protraendo da tanto tempo ormai. Sarebbe interessante se prima o poi emergesse questa fusione tra colossi con rapporto 1/10
 
Interessante come questo allineamento che all'inizio pareva casuale, si stia protraendo da tanto tempo ormai. Sarebbe interessante se prima o poi emergesse questa fusione tra colossi con rapporto 1/10

Ma le aziende devono andare verso la specializzazione... non verso il minestrone
Per ambire ad essere leader mondiali in un settore non si può svariare dal mare allo spazio
 
"Per ambire ad essere leader mondiali in un settore non si può svariare dal mare allo spazio"

E perchè no.....!!! :rolleyes: :D

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