Non voglio entrare nel particolare della vicenda e lungi da me difendere Sgarbi, chi avrà sbagliato è giusto che paghi e chi no è giusto che venga scagionato pubblicamente, il mio totale disaccordo è sull'iter di tutto il sistema.
Viste le molteplici battaglie tra archivi, fondazioni, eredi, mercanti e amici del bar, adottare come mezzo preventivo il sequestro dei beni è totalmente immorale, specialmente se, come spesso accade, ci vanno di mezzo non solo i galleristi ed i mercanti estranei ai fatti, ma anche i privati collezionisti, che si vedono violentati della loro privacy ed ai quali vengono portate vie le opere di casa, per quale motivo? Perché sono colpevoli di averle comprate dalla galleria sbagliata? O dalla galleria giusta ma con l'archivio sbagliato?
Partiamo dal presupposto che ognuno può esprimere una sua opinione su un'opera, anche se non è erede di un artista, solo il "sistema italico" dà la precedenza agli eredi, siano essi coniugi, figli, nipoti o pronipoti e questo crea solo confusione, anche perché sia gli eredi che gli studiosi applicano lo stesso modo per autenticare un'opera, ovvero per ipotesi, senza supporto di prove scientifiche, quindi tanto vale il mio occhio che quello di un altro.
Ho affrontato questo argomento più volte, oltre che discutendone con altri addetti ai lavori, anche con altri utenti del forum, proprio per il sistema assurdo, prima di tutto perché in Italia
siamo colpevoli fino a prova contraria, questa è l'ennesima dimostrazione, e poi perché i diritti sono mutevoli a seconda di chi ti trovi di fronte.
Nessuno può sequestrare un'opera d'arte, anche se accertata come falsa, se non si è direttamente connessi al ciclo di produzione e vendita del falso, questo perché in primis si deve tutelare il privato cittadino, che è un consumatore, e che al massimo, alla fine di tutto il procedimento, potrebbe essere accusato di "incauto acquisto".
Quello che dovrebbero fare i Carabinieri è vedere se le opere dell'artista sono presenti nella collezione indicata, prendere nota dell'eventuale cambio di proprietà e fine.
Al proprietario non dovrebbe neanche essere impedito di vendere il suo quadro, se non accertato
senza ombra di dubbio che si tratti di un falso.
Ti ricorda qualche episodio? Domanda ironica, purtroppo negli ultimi 15/20 anni è una situazione assai ricorrente.
Che tristezza!