Oggi parenti, amici conoscenti, voterebbero per

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

Ciao Erminio. :) Ho letto il tuo post per caso, spesso mi dimentico i 3d dove ho scritto, e quindi mi perdo il seguito. In realtà i temi che poni qui non li avevo quasi toccati, mentre li avevo approfonditi in altri post nelle ultime settimane, mesi, ma qui mi hai dato tutta una serie di valutazioni che mi mancavano

Nel senso che nell'italiano constatavo l'assenza dell'idea di stato come insieme di risorse, valori, storia, sacrifici che andava difeso e tutelato e le relative conseguenze.
E' un punto sottolineato ultimamente da un Gherardo Colombo e anche da Eugenio Scalfari

Tu invece affronti in modo sistematico il perchè, da quanto lontano partono certi comportamenti collettivi, in quale contesto sono maturati e si sono rafforzati, e quindi perchè non spariranno in pochi giorni, mesi, anni. I cambiamenti più duraturi sono quelli che hanno il tempo sufficiente per maturare e consolidarsi, qui in Italia ci si aspetta che qualcuno dall'alto faccia qualcosa e di colpo cambia tutto: illusi

Grandissimo, post da salvare e rileggere :bow: :bow: :bow: :bow: :bow: :bow:


PS: tanti tanti auguri anche a te e a tua moglie :)

Grazie Torre1, quello che hai scritto mi sembrava molto interessante ed è per questo che l'ho teletrasportato un un 3ddo a parte dove magari, qualcun altro potrà affrontare l' argomento senza le solite risse o tifo calcistico.

Come già scritto, la cosa che mi sorprende è che se un cittadino lo mantieni nel suo ambiente viene colto da sindrome tafazziana e si commisera del fatto che non può cambiare nulla.
Se lo sposti in un altro territorio (vedi estero) si trasforma e si uniforma al sistema senza fiatare....anzi ritrova dentro di sè risorse fino ad allora nascoste.

Hai detto bene: in Italia ci si aspetta che arrivi Mago Silvan e cambi tutto e subito. Speriamo sempre negli altri senza guardare quello che possiamo fare noi.
Non occorre stravolgere il mondo, bastano piccoli cambiamenti, ma saldi e continui. Mi viene in mente il film "Le ali della libertà".... il protagonista ha eroso la propria libertà con un cucchiaio, informandosi, studiando le caratteristiche delle rocce che formavano le mura. Con il giusto tempo, ma senza mai aver perso di vista il proprio obiettivo, ha trovato la sua agognata libertà.
 
sotto i tacchi. Aggiungo anche che amiamo intraprendere la via più facile...appunto perchè più furbi. (..MA SEMPRE CON LIVELLO SCOLARE BASSISSIMO... TERRIBILE COCKTAIL)

Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.

Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.

E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.

Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti OK!
 
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.

Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.

E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.

Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti OK!

Ecco una delle poche persone preparate che non cala le braghe.
Grande, Logan!!!
:bow: :bow: :bow:
 
Grazie Torre1, quello che hai scritto mi sembrava molto interessante ed è per questo che l'ho teletrasportato un un 3ddo a parte dove magari, qualcun altro potrà affrontare l' argomento senza le solite risse o tifo calcistico.

Come già scritto, la cosa che mi sorprende è che se un cittadino lo mantieni nel suo ambiente viene colto da sindrome tafazziana e si commisera del fatto che non può cambiare nulla.
Se lo sposti in un altro territorio (vedi estero) si trasforma e si uniforma al sistema senza fiatare....anzi ritrova dentro di sè risorse fino ad allora nascoste.

Hai detto bene: in Italia ci si aspetta che arrivi Mago Silvan e cambi tutto e subito. Speriamo sempre negli altri senza guardare quello che possiamo fare noi.
Non occorre stravolgere il mondo, bastano piccoli cambiamenti, ma saldi e continui. Mi viene in mente il film "Le ali della libertà".... il protagonista ha eroso la propria libertà con un cucchiaio, informandosi, studiando le caratteristiche delle rocce che formavano le mura. Con il giusto tempo, ma senza mai aver perso di vista il proprio obiettivo, ha trovato la sua agognata libertà.

La risposta te la dai nei punti 1 e 2: se tutti pagano le tasse, allora le paghi se non volentieri almeno con meno rabbia anche tu. Ma se sei tra i pochi che le pagano, senza averne un ritorno in servizi e sentendoti pure un fesso, magari alla fine con qualche alta figura istituzionale che ti dice che sarebbe anche giusto non pagarle, ecco che alla fine ti sembra giusto non pagarle, ecco che non si crede nello stato (sia inteso come organi istituzionali sia inteso come collettività) e neanche nel rispetto delle regole, della giustizia, della solidarietà, della correttezza verso l'altro, ecc ,

E la stessa cosa sul posto di lavoro, o nella giustizia. Non esiste il paese perfetto, ma nel nostro ciò che in molti altri paesi è l'eccezione non auspicata, nel nostro diventa la regola perseguita.
L'unico modo di uscirne è un cambiamento collettivo della mentalità del paese, che a sua volta richiede un atto di fiducia nella collettività che richiederebbe però dei cambiamenti delle regole e del vivere civile che sarebbe lecito attendersi solo alla fine. E' il gatto che si morde la coda

La principale colpa della destra populista da una parte e delle furbizie di breve periodo di una certa sinistra (il colpo basso a Prodi, il non aver affrontato il conflitto di interessi, ecc) è quello di aver perso tanti anni, anni in cui c'erano ancora energie, tempo e pazienza per affrontare ciò che oggi, senza più energie, tempo, pazienza, risorse per tirare avanti probabilmente non riusciamo più a fronteggiare
 
Ultima modifica:
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.

Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.

E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.

Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti OK!

Vero, ma sono parecchi anni che se i nostri migliori ricercatori se ne vanno all'estero forse è perchè non è la cultura ad essere valorizzata. Se nei curriculum molti laureati tolgono la laurea per paura che il titolo renda più difficile il loro collocamento, se in molte realtà pubbliche ma anche private il merito non viene premiato forse, almeno a livello professionale, quella che descrivi è una immagine vecchia del paese.

Tra l'altro, un paese che crede nella cultura, tecnica ed umanistica, ha un investimento di ben altro tipo sull'istruzione e, soprattutto, ben altro tipo di controlli sull'efficienza del sistema scolastico, superiore ed universitario nel suo insieme

Sulla relazione tra titolo di studio e voto, invece, non mi esprimo, anche perchè resto convinto che il voto dei più è stato più consapevole di quanto si pensi, e volto alla tutela dei propri interessi, a prescindere poi dal raggiungimento o meno dell'obbiettivo
 
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.

Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.

E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.

Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti OK!

:clap:OK!
 
Come tutte le cene dalla vigilia al pranzo di Natale...si finisce per parlare/litigare di politica.
Insomma il voto par volere andare a Berlusconi perché toglie l'IMU, questo in sintesi.
Mi sono cadute le braccia.


li conosce bene i suoi polli... ;)
 
propaganda elettorale
Luigi Morandini & Augusto Monda



La politica nella nostra Repubblica –come si sa da tempo- si fonda sulla propaganda elettorale che si svolge per pochi giorni prima delle elezioni. E’ in questo periodo che spuntano da ogni angolo le vecchie carampane (“professioniste del sesso profano che svolgevano la loro professione tra le ca’ Rampani a Venezia”) che s’affannano a spiegarci quali sono le loro abilità professionali per attirarci nei “peccaminosi” anfratti. Passata la tempesta elettorale le suddette carampane tornano alla vita beata romana, tra Montecitorio e Palazzo Madama, a sonnecchiare tra le morbidi scranne di velluto rosso, ad inventare come continuare a rubare ai cittadini, a progettare disonorevoli scissioni, a presentare leggine “ pro domo suus”, e a tramare accordi e patti per rafforzare le possibilità della rielezione alla successiva campagna elettorale. Abbiamo avuto personaggi “illustri” sui banchi che un tempo furono “onorevoli”. Cicciolina né è splendido esempio, e – sempre ad esempio Nicole Minetti convinta che per far politica non serve essere preparati… ed aveva anche ragione!, perché l’eletto non è chiamato per “rappresentare i suoi elettori” ma per dar numero al simbolo che “rappresenta”. Tanto, parla solo il “capogruppo”. Ma allora che serve avere 1000 e passa rappresentanti del popolo quando potrebbero bastare solo i rappresentanti dei partiti egemoni che parlano a nome di tutti? Basterebbe far le primarie di ogni simbolo e mandare in Parlamento il più votato dal popolo di tale “setta”: Esempio: Basterebbe Bersani per il PD , Di Pietro per ( non so quale partito!) Berlusconi per il PdL, Casini per UDC e compagni, ecc. CHE SOLLIEVO SAREBBE QUESTA TRASFORMAZIONE PER I NOSTRI DEBITI NAZIONALI! Qualcuno si è battuto ultimamente per ridurre il numero dei rappresentanti del popolo. Risultato? : Lettera morta, solo finzione.
Ora, noi cittadini, in piena campagna elettorale ascoltiamo questo e quello: “ Io farò così”, “io farò cosà”. Eppure “così e cosà” che oggi rifiutano il cibo vomitevole di Monti, sono ancora satolli di tale mensa coprofagica e coprolalica. Mentre “ così e cosà” s’arrancano a trascinar armi giornalistiche e televisive per portare a casa il lauto trofeo della vittoria, ecco che da dietro le quinte rispunta il “venerabile Monti”- pupazzo di Goldman Sachs che ha tutte le intenzioni di “dare il colpo di grazia” alla povera Italia che ha prima ferito. Ecco, amici cittadini, gli “olè” della Plaza de toros si levano al cielo, un coro rapito in un bailamme di speranze di sangue: “ Monti torero, Monti torero, matala matala, olè” . E il giustiziere della Apocalisse di Giovanni circondato da traditori, nababbi corrotti da Goldman Sachs, il senatore a vita intende aprire la seconda fase di un programma riformatore che è stato solo abbozzato nel corso dell’ultimo anno sulla spinta della congiuntura finanziaria””” Grazie a Mariarita per la segnalazione!) . Quindi il torero tirerà fuori la spada per… ma ,forse, questa volta non ucciderà. Molti cori contrari si levano nella Plaza de Toros per cacciarlo via! Non li odi? Cittadino d’Italia, non li odi?. Tra questi primeggia LISTA S.I.- SIAMO ITALIA ( siamo dalla parte del Toro!). E TU SEI CON NOI? VOTACI!
 
propaganda elettorale
Luigi Morandini & Augusto Monda


... LISTA S.I.- SIAMO ITALIA ( siamo dalla parte del Toro!). E TU SEI CON NOI? VOTACI!

questi sono nuovi
non li conosco dico la verità
e devo dire che il manifesto è l'unico che andrebbe fatto e supportato in questa campagna elettorale
seriamente
sono le uniche proposte sensate in un mare di balle colossali e menzogne dei partiti
complimenti OK!
 
Sia Torre che Erminio Ottone, insieme ad altri,si soffermano sul carattere degli Italiani : l’Italia non può che essere lo specchio del suo popolo, furbastro, credulone, irrispettoso delle regole, individualista.
Torre volge più lo sguardo al voto dell’Italiano, cerca di analizzarlo politicamente alla luce della sua indole, del suo carattere. Alla fine si arrende e riconosce che neppure quella è la giusta cifra : forse è la psicologia che può comprendere. La conclusione è che l’italiano si crede furbo, ma in realtà neppure lo è, sicuramente intelligente non è, perché alla fine il suo modo di essere nella società, la sua miopia, l’attaccamento al suo interesse privato, non gli giovano.

Erminio divide gli Italiani tra polentoni "ghe pensi mi" anti-stato e terroni “ chiagne e fotti” lo stato, analizza un insieme di vizi e difetti che più o meno coincidono con quelli indicati da Torre. Ad essi aggiunge l’ assenza di senso civico, la permalosità, il masochismo., il protagonismo.
Alla fine non chiama lo psicanalista come fa Torre, che, in realtà ricorre ad un escamotage per non ammettere che gli è impossibile capire gli Italiani, Erminio diversamente si affida alla speranza; essendo l’Italia un nazione giovane, provvida sarà l’azione del tempo a renderla governabile. Non l’ha detto ma forse l’ha sottinteso : .. e a rendere l’Italia un paese europeo.

Spietati sì! ma con amarezza e, a modo loro, con una punta di rassegnazione. Non fatevi ingannare non sono contro gli Italiani. Si sente, nella rabbia e nella desolazione indotta dall’impotenza, che vogliono bene all’Italia ed agli Italiani. Li vorrebbero solamente diversi ma sentono e sanno che è un’opera disperata. Non sono i primi. Aforismi sugli Italiani e sulla loro incapacità di cambiare se ne contano a bizzeffe, ve ne linko alcuni:

S'è fatta l'Italia, ma non si fanno gli italiani.
Massimo d'Azeglio,

Gli italiani − vivono d'arte, vivono d'amore e muoiono disperati.Roberto Bazlen,

In ogni giovane italiano all'estero c'è un Valentino che sonnecchia.
Anselmo Bucci,

L'italiano non pensa un pensiero, al massimo digerisce quello di un prete.
Aldo Busi,

Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.
Winston Churchill

Solo a cento leghe d'Italia, un italiano può simpatizzare con un altro italiano.
Carlo Dossi,

Una qualità degli italiani è quella di volare in soccorso dei vincitori.
Ennio Flaiano,

L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
Ennio Flaiano

Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati...
Ennio Flaiano,

Spesso la donna italiana è cuoca in salotto, ******* in cucina e signora a letto.
Ennio Flaiano,

Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi.
Carlo Fruttero e Franco Lucentini, La prevalenza del *******, 1985

Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
Carlo Emilio Gadda,

Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Roberto Gervaso,

L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Roberto Gervaso,

L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
Roberto Gervaso,

L'italiano, le leggi, le subisce, non le rispetta.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

"Credere, obbedire, combattere": lo slogan imposto a un popolo che non crede in niente, non sa obbedire, e non vuol combattere.
Roberto Gervaso,

L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Roberto Gervaso,

L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
Roberto Gervaso,

Più che in Dio, l'italiano crede nei miracoli.
Roberto Gervaso,

Gli italiani danno spesso il meglio di sé nel peggio.
Roberto Gervaso,

Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
Giacomo Leopardi,

Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Leo Longanesi,

L'italiano non lavora, fatica.
Leo Longanesi,

L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
Leo Longanesi,

Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
Leo Longanesi,

L'ora è venuta di tentare tutte le rivoluzioni per liberare il popolo italiano da tutti i pesi morti e da tutti i ceppi (matrimonio e famiglia cattolica soffocatrice, pedantismo professorale, elettoralismo, mentalità pessimistica, provinciale, mediocrista e quietista).
Filippo Tommaso Marinetti,

I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Giuseppe Prezzolini,

I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d'Italia, l'italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L'italiano sarà un prodotto dell'Italia, mentre l'Italia doveva essere un prodotto degli italiani.
Giuseppe Prezzolini,

Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d'acqua.
Paolo Sorrentino,










Cosa penso io, da n punto di vista politico:


L'Italia è una nazione relativamente giovane. L'essere geograficamente "longilinea", distesa dal cuore dell’Europa alle porte dell’Africa, l'ha portata ad essere "contaminata" dalle più diverse culture ed assoggettata da diversi dominatori. Ha vissuto un periodo d’oro quando essa stessa, con Roma imperiale, è stata dominatrice. Vennero poi secoli bui, in cui l’Italia spezzettata e divisa in tante città- stato o staterelli è stata campo di battaglia tra stranieri alla ricerca di italico bottino da spartire. Non furono solo anni di decadenza ma vi furono anche splendidi anni in cui città italiane si affermarono nel mondo per i loro commerci, e tanti Italiani per la loro creatività nelle arti e nelle scienze, pionieri ed esploratori di nuove discipline. Sino al diciottesimo secolo. C’è stato il Risorgimento e l’unificazione territoriale, fu fatta l’Italia ma rimaneva da fare gli Italiani. Sono centosessantun anni che gli Italiani cercano di essere una Nazione. Prendiamo atto che non lo siamo ancora. Storicamente è un periodo breve. Tralascio sino alla fine della seconda guerra mondiale.



La classe politica uscita dalla guerra e formatasi nei primissimi anni della ricostruzione fu di altissimo livello. Scrisse una Carta costituzionale all'avanguardia. Purtroppo il popolo italiano non era preparato a principi così alti ed avanzati. Un popolo ancora intriso di vecchi vizi e difetti, di familismo e clientelismo, abituato al voto di scambio. Non abituato alla democrazia, di scarso senso civico. Ha avuto una classe borghese peggiore, di bassissimo livello, lontana dall 'essere una vera classe dirigente che si assumesse il carico di classe egemone, portatrice degli interessi di tutta la Nazione. Viceversa è stata : rampante, avida, eversiva, populistica, di stampo sudamericano. Nel cinquantennio seguente ha generato classi politiche dirigenti dello stesso suo stampo, corrotte, ingorde, mediocri e bizantine, sino a permettere che in Italia potesse governare, per lustri e lustri, un politico come Berlusconi, che l'ha devastata e disonorata. Tutti sapevano chi era Berlusconi e di che pasta fosse fatto. Nessun paese europeo si sarebbe mai dato simile Premier.

In Italia abbiamo bisogno di una classe politica che aiuti il popolo a crescere, a diventare un popolo adulto, moderno; a finirla con il vittimismo, il ribellismo sterile e passeggero, a finirla con il qualunquismo. Ad assumersi le proprie responsabilità.
 
In italia abbiamo bisogno di una rivoluzione calvinista 500 anni dopo.

L'europa sta semplicemente dicendo quello.
 
Sia Torre che Erminio Ottone, insieme ad altri,si soffermano sul carattere degli Italiani : l’Italia non può che essere lo specchio del suo popolo, furbastro, credulone, irrispettoso delle regole, individualista.
Torre volge più lo sguardo al voto dell’Italiano, cerca di analizzarlo politicamente alla luce della sua indole, del suo carattere. Alla fine si arrende e riconosce che neppure quella è la giusta cifra : forse è la psicologia che può comprendere. La conclusione è che l’italiano si crede furbo, ma in realtà neppure lo è, sicuramente intelligente non è, perché alla fine il suo modo di essere nella società, la sua miopia, l’attaccamento al suo interesse privato, non gli giovano.

Erminio divide gli Italiani tra polentoni "ghe pensi mi" anti-stato e terroni “ chiagne e fotti” lo stato, analizza un insieme di vizi e difetti che più o meno coincidono con quelli indicati da Torre. Ad essi aggiunge l’ assenza di senso civico, la permalosità, il masochismo., il protagonismo.
Alla fine non chiama lo psicanalista come fa Torre, che, in realtà ricorre ad un escamotage per non ammettere che gli è impossibile capire gli Italiani, Erminio diversamente si affida alla speranza; essendo l’Italia un nazione giovane, provvida sarà l’azione del tempo a renderla governabile. Non l’ha detto ma forse l’ha sottinteso : .. e a rendere l’Italia un paese europeo.

Spietati sì! ma con amarezza e, a modo loro, con una punta di rassegnazione. Non fatevi ingannare non sono contro gli Italiani. Si sente, nella rabbia e nella desolazione indotta dall’impotenza, che vogliono bene all’Italia ed agli Italiani. Li vorrebbero solamente diversi ma sentono e sanno che è un’opera disperata. Non sono i primi. Aforismi sugli Italiani e sulla loro incapacità di cambiare se ne contano a bizzeffe, ve ne linko alcuni:

S'è fatta l'Italia, ma non si fanno gli italiani.
Massimo d'Azeglio,

Gli italiani − vivono d'arte, vivono d'amore e muoiono disperati.Roberto Bazlen,

In ogni giovane italiano all'estero c'è un Valentino che sonnecchia.
Anselmo Bucci,

L'italiano non pensa un pensiero, al massimo digerisce quello di un prete.
Aldo Busi,

Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.
Winston Churchill

Solo a cento leghe d'Italia, un italiano può simpatizzare con un altro italiano.
Carlo Dossi,

Una qualità degli italiani è quella di volare in soccorso dei vincitori.
Ennio Flaiano,

L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
Ennio Flaiano

Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati...
Ennio Flaiano,

Spesso la donna italiana è cuoca in salotto, ******* in cucina e signora a letto.
Ennio Flaiano,

Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi.
Carlo Fruttero e Franco Lucentini, La prevalenza del *******, 1985

Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
Carlo Emilio Gadda,

Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Roberto Gervaso,

L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Roberto Gervaso,

L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
Roberto Gervaso,

L'italiano, le leggi, le subisce, non le rispetta.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

"Credere, obbedire, combattere": lo slogan imposto a un popolo che non crede in niente, non sa obbedire, e non vuol combattere.
Roberto Gervaso,

L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Roberto Gervaso,

L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
Roberto Gervaso,

Più che in Dio, l'italiano crede nei miracoli.
Roberto Gervaso,

Gli italiani danno spesso il meglio di sé nel peggio.
Roberto Gervaso,

Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
Giacomo Leopardi,

Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Leo Longanesi,

L'italiano non lavora, fatica.
Leo Longanesi,

L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
Leo Longanesi,

Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
Leo Longanesi,

L'ora è venuta di tentare tutte le rivoluzioni per liberare il popolo italiano da tutti i pesi morti e da tutti i ceppi (matrimonio e famiglia cattolica soffocatrice, pedantismo professorale, elettoralismo, mentalità pessimistica, provinciale, mediocrista e quietista).
Filippo Tommaso Marinetti,

I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Giuseppe Prezzolini,

I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d'Italia, l'italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L'italiano sarà un prodotto dell'Italia, mentre l'Italia doveva essere un prodotto degli italiani.
Giuseppe Prezzolini,

Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d'acqua.
Paolo Sorrentino,










Cosa penso io, da n punto di vista politico:


L'Italia è una nazione relativamente giovane. L'essere geograficamente "longilinea", distesa dal cuore dell’Europa alle porte dell’Africa, l'ha portata ad essere "contaminata" dalle più diverse culture ed assoggettata da diversi dominatori. Ha vissuto un periodo d’oro quando essa stessa, con Roma imperiale, è stata dominatrice. Vennero poi secoli bui, in cui l’Italia spezzettata e divisa in tante città- stato o staterelli è stata campo di battaglia tra stranieri alla ricerca di italico bottino da spartire. Non furono solo anni di decadenza ma vi furono anche splendidi anni in cui città italiane si affermarono nel mondo per i loro commerci, e tanti Italiani per la loro creatività nelle arti e nelle scienze, pionieri ed esploratori di nuove discipline. Sino al diciottesimo secolo. C’è stato il Risorgimento e l’unificazione territoriale, fu fatta l’Italia ma rimaneva da fare gli Italiani. Sono centosessantun anni che gli Italiani cercano di essere una Nazione. Prendiamo atto che non lo siamo ancora. Storicamente è un periodo breve. Tralascio sino alla fine della seconda guerra mondiale.



La classe politica uscita dalla guerra e formatasi nei primissimi anni della ricostruzione fu di altissimo livello. Scrisse una Carta costituzionale all'avanguardia. Purtroppo il popolo italiano non era preparato a principi così alti ed avanzati. Un popolo ancora intriso di vecchi vizi e difetti, di familismo e clientelismo, abituato al voto di scambio. Non abituato alla democrazia, di scarso senso civico. Ha avuto una classe borghese peggiore, di bassissimo livello, lontana dall 'essere una vera classe dirigente che si assumesse il carico di classe egemone, portatrice degli interessi di tutta la Nazione. Viceversa è stata : rampante, avida, eversiva, populistica, di stampo sudamericano. Nel cinquantennio seguente ha generato classi politiche dirigenti dello stesso suo stampo, corrotte, ingorde, mediocri e bizantine, sino a permettere che in Italia potesse governare, per lustri e lustri, un politico come Berlusconi, che l'ha devastata e disonorata. Tutti sapevano chi era Berlusconi e di che pasta fosse fatto. Nessun paese europeo si sarebbe mai dato simile Premier.

In Italia abbiamo bisogno di una classe politica che aiuti il popolo a crescere, a diventare un popolo adulto, moderno; a finirla con il vittimismo, il ribellismo sterile e passeggero, a finirla con il qualunquismo. Ad assumersi le proprie responsabilità.

:Dminkia se ti avessero pagato per ogni parola scritta sicuramente saresti più ricco di bianco:D:pOK!
 
Penso che l'italiano medio sia una specie in estinzione da salvaguardare come il panda, non credo esista in tutto il globo chi si fa prendere per il c.ulo così allegramente e consecutivamente .

Darwinianamente spero si estingua :D
 
cioè cell a berlusconi e bianco a governare litaglia?:D:D:p

OK!_____non fa un piega__________:D __non cambierebbe, l'equazione sarebbe soddisfatta...anche lo stesso per il fondo_schiena dei Cellisti e degli Italiani___:D

per chi fosse Italiano Cellista doppia razione!___;):D
 
OK!_____non fa un piega__________:D __non cambierebbe, l'equazione sarebbe soddisfatta...anche lo stesso per il fondo_schiena dei Cellisti e degli Italiani___:D

per chi fosse Italiano Cellista doppia razione!___;):D

:Dpovero me potevo farmi i zzi miei mo anche palesemente futtutu sugnu:D
 
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