torre1
Un passo alla volta
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sei tre mento
fratello, hai rischiato di dargli del tre monti .....
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sei tre mento
Ciao Erminio. Ho letto il tuo post per caso, spesso mi dimentico i 3d dove ho scritto, e quindi mi perdo il seguito. In realtà i temi che poni qui non li avevo quasi toccati, mentre li avevo approfonditi in altri post nelle ultime settimane, mesi, ma qui mi hai dato tutta una serie di valutazioni che mi mancavano
Nel senso che nell'italiano constatavo l'assenza dell'idea di stato come insieme di risorse, valori, storia, sacrifici che andava difeso e tutelato e le relative conseguenze.
E' un punto sottolineato ultimamente da un Gherardo Colombo e anche da Eugenio Scalfari
Tu invece affronti in modo sistematico il perchè, da quanto lontano partono certi comportamenti collettivi, in quale contesto sono maturati e si sono rafforzati, e quindi perchè non spariranno in pochi giorni, mesi, anni. I cambiamenti più duraturi sono quelli che hanno il tempo sufficiente per maturare e consolidarsi, qui in Italia ci si aspetta che qualcuno dall'alto faccia qualcosa e di colpo cambia tutto: illusi
Grandissimo, post da salvare e rileggere
PS: tanti tanti auguri anche a te e a tua moglie
sotto i tacchi. Aggiungo anche che amiamo intraprendere la via più facile...appunto perchè più furbi. (..MA SEMPRE CON LIVELLO SCOLARE BASSISSIMO... TERRIBILE COCKTAIL)
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.
Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.
E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.
Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti
Grazie Torre1, quello che hai scritto mi sembrava molto interessante ed è per questo che l'ho teletrasportato un un 3ddo a parte dove magari, qualcun altro potrà affrontare l' argomento senza le solite risse o tifo calcistico.
Come già scritto, la cosa che mi sorprende è che se un cittadino lo mantieni nel suo ambiente viene colto da sindrome tafazziana e si commisera del fatto che non può cambiare nulla.
Se lo sposti in un altro territorio (vedi estero) si trasforma e si uniforma al sistema senza fiatare....anzi ritrova dentro di sè risorse fino ad allora nascoste.
Hai detto bene: in Italia ci si aspetta che arrivi Mago Silvan e cambi tutto e subito. Speriamo sempre negli altri senza guardare quello che possiamo fare noi.
Non occorre stravolgere il mondo, bastano piccoli cambiamenti, ma saldi e continui. Mi viene in mente il film "Le ali della libertà".... il protagonista ha eroso la propria libertà con un cucchiaio, informandosi, studiando le caratteristiche delle rocce che formavano le mura. Con il giusto tempo, ma senza mai aver perso di vista il proprio obiettivo, ha trovato la sua agognata libertà.
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.
Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.
E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.
Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti
Non entro nel tuo interessante post ma visto che sottolinei 2 volte il basso livello scolare degli italiani, mi chiedo da dove tiri fuori questa affermazione.
Premesso che il paese europeo con il livello più basso % di laureati è la Svizzera che è nel contempo il paese più industrializzato del mondo (con il Giappone) e tra i più produttivi del mondo, a me non risulta che siamo ignoranti se comparati ad altri. Anzi.
E ricordiamoci che qui stiamo tutti a sputarci addosso ma l'Italia è stata capace di entrare tra le più grandi potenze del mondo, quando 160 anni fa era un puzzle di staterelli poveri in canna. E che sempre dalla miseria più nera siamo arrivati ad avere eccellenze tecniche e culturali che si sfidano con la crema del mondo.
Detto questo liberiamoci di questi tecnici degli stivali e andiamo avanti
fratello, hai rischiato di dargli del tre monti .....
Come tutte le cene dalla vigilia al pranzo di Natale...si finisce per parlare/litigare di politica.
Insomma il voto par volere andare a Berlusconi perché toglie l'IMU, questo in sintesi.
Mi sono cadute le braccia.
propaganda elettorale
Luigi Morandini & Augusto Monda
... LISTA S.I.- SIAMO ITALIA ( siamo dalla parte del Toro!). E TU SEI CON NOI? VOTACI!
Sia Torre che Erminio Ottone, insieme ad altri,si soffermano sul carattere degli Italiani : l’Italia non può che essere lo specchio del suo popolo, furbastro, credulone, irrispettoso delle regole, individualista.
Torre volge più lo sguardo al voto dell’Italiano, cerca di analizzarlo politicamente alla luce della sua indole, del suo carattere. Alla fine si arrende e riconosce che neppure quella è la giusta cifra : forse è la psicologia che può comprendere. La conclusione è che l’italiano si crede furbo, ma in realtà neppure lo è, sicuramente intelligente non è, perché alla fine il suo modo di essere nella società, la sua miopia, l’attaccamento al suo interesse privato, non gli giovano.
Erminio divide gli Italiani tra polentoni "ghe pensi mi" anti-stato e terroni “ chiagne e fotti” lo stato, analizza un insieme di vizi e difetti che più o meno coincidono con quelli indicati da Torre. Ad essi aggiunge l’ assenza di senso civico, la permalosità, il masochismo., il protagonismo.
Alla fine non chiama lo psicanalista come fa Torre, che, in realtà ricorre ad un escamotage per non ammettere che gli è impossibile capire gli Italiani, Erminio diversamente si affida alla speranza; essendo l’Italia un nazione giovane, provvida sarà l’azione del tempo a renderla governabile. Non l’ha detto ma forse l’ha sottinteso : .. e a rendere l’Italia un paese europeo.
Spietati sì! ma con amarezza e, a modo loro, con una punta di rassegnazione. Non fatevi ingannare non sono contro gli Italiani. Si sente, nella rabbia e nella desolazione indotta dall’impotenza, che vogliono bene all’Italia ed agli Italiani. Li vorrebbero solamente diversi ma sentono e sanno che è un’opera disperata. Non sono i primi. Aforismi sugli Italiani e sulla loro incapacità di cambiare se ne contano a bizzeffe, ve ne linko alcuni:
S'è fatta l'Italia, ma non si fanno gli italiani.
Massimo d'Azeglio,
Gli italiani − vivono d'arte, vivono d'amore e muoiono disperati.Roberto Bazlen,
In ogni giovane italiano all'estero c'è un Valentino che sonnecchia.
Anselmo Bucci,
L'italiano non pensa un pensiero, al massimo digerisce quello di un prete.
Aldo Busi,
Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.
Winston Churchill
Solo a cento leghe d'Italia, un italiano può simpatizzare con un altro italiano.
Carlo Dossi,
Una qualità degli italiani è quella di volare in soccorso dei vincitori.
Ennio Flaiano,
L'italiano ha un solo vero nemico: l'arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
Ennio Flaiano
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati...
Ennio Flaiano,
Spesso la donna italiana è cuoca in salotto, ******* in cucina e signora a letto.
Ennio Flaiano,
Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi.
Carlo Fruttero e Franco Lucentini, La prevalenza del *******, 1985
Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
Carlo Emilio Gadda,
Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Roberto Gervaso,
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Roberto Gervaso,
L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
Roberto Gervaso,
L'italiano, le leggi, le subisce, non le rispetta.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983
"Credere, obbedire, combattere": lo slogan imposto a un popolo che non crede in niente, non sa obbedire, e non vuol combattere.
Roberto Gervaso,
L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Roberto Gervaso,
L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
Roberto Gervaso,
Più che in Dio, l'italiano crede nei miracoli.
Roberto Gervaso,
Gli italiani danno spesso il meglio di sé nel peggio.
Roberto Gervaso,
Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
Giacomo Leopardi,
Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Leo Longanesi,
L'italiano non lavora, fatica.
Leo Longanesi,
L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
Leo Longanesi,
Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
Leo Longanesi,
L'ora è venuta di tentare tutte le rivoluzioni per liberare il popolo italiano da tutti i pesi morti e da tutti i ceppi (matrimonio e famiglia cattolica soffocatrice, pedantismo professorale, elettoralismo, mentalità pessimistica, provinciale, mediocrista e quietista).
Filippo Tommaso Marinetti,
I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Giuseppe Prezzolini,
I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d'Italia, l'italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L'italiano sarà un prodotto dell'Italia, mentre l'Italia doveva essere un prodotto degli italiani.
Giuseppe Prezzolini,
Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d'acqua.
Paolo Sorrentino,
Cosa penso io, da n punto di vista politico:
L'Italia è una nazione relativamente giovane. L'essere geograficamente "longilinea", distesa dal cuore dell’Europa alle porte dell’Africa, l'ha portata ad essere "contaminata" dalle più diverse culture ed assoggettata da diversi dominatori. Ha vissuto un periodo d’oro quando essa stessa, con Roma imperiale, è stata dominatrice. Vennero poi secoli bui, in cui l’Italia spezzettata e divisa in tante città- stato o staterelli è stata campo di battaglia tra stranieri alla ricerca di italico bottino da spartire. Non furono solo anni di decadenza ma vi furono anche splendidi anni in cui città italiane si affermarono nel mondo per i loro commerci, e tanti Italiani per la loro creatività nelle arti e nelle scienze, pionieri ed esploratori di nuove discipline. Sino al diciottesimo secolo. C’è stato il Risorgimento e l’unificazione territoriale, fu fatta l’Italia ma rimaneva da fare gli Italiani. Sono centosessantun anni che gli Italiani cercano di essere una Nazione. Prendiamo atto che non lo siamo ancora. Storicamente è un periodo breve. Tralascio sino alla fine della seconda guerra mondiale.
La classe politica uscita dalla guerra e formatasi nei primissimi anni della ricostruzione fu di altissimo livello. Scrisse una Carta costituzionale all'avanguardia. Purtroppo il popolo italiano non era preparato a principi così alti ed avanzati. Un popolo ancora intriso di vecchi vizi e difetti, di familismo e clientelismo, abituato al voto di scambio. Non abituato alla democrazia, di scarso senso civico. Ha avuto una classe borghese peggiore, di bassissimo livello, lontana dall 'essere una vera classe dirigente che si assumesse il carico di classe egemone, portatrice degli interessi di tutta la Nazione. Viceversa è stata : rampante, avida, eversiva, populistica, di stampo sudamericano. Nel cinquantennio seguente ha generato classi politiche dirigenti dello stesso suo stampo, corrotte, ingorde, mediocri e bizantine, sino a permettere che in Italia potesse governare, per lustri e lustri, un politico come Berlusconi, che l'ha devastata e disonorata. Tutti sapevano chi era Berlusconi e di che pasta fosse fatto. Nessun paese europeo si sarebbe mai dato simile Premier.
In Italia abbiamo bisogno di una classe politica che aiuti il popolo a crescere, a diventare un popolo adulto, moderno; a finirla con il vittimismo, il ribellismo sterile e passeggero, a finirla con il qualunquismo. Ad assumersi le proprie responsabilità.
Penso che l'italiano medio sia una specie in estinzione da salvaguardare come il panda, non credo esista in tutto il globo chi si fa prendere per il c.ulo così allegramente e consecutivamente .
minkia se ti avessero pagato per ogni parola scritta sicuramente saresti più ricco di bianco
Bianco : Cell = Berlusconi : Italia_____________
cioè cell a berlusconi e bianco a governare litaglia?
_____non fa un piega__________ __non cambierebbe, l'equazione sarebbe soddisfatta...anche lo stesso per il fondo_schiena dei Cellisti e degli Italiani___
per chi fosse Italiano Cellista doppia razione!___
povero me potevo farmi i zzi miei mo anche palesemente futtutu sugnu