Porre limiti a ricchezza aziende

Non è detto,anzi non penso proprio,all'epoca il debito italiano era quasi tutto in valuta locale quindi in lire.
Quanto a ora beh,col una quota ormai preponderante del debito in mano a BCE anche impegnandoti non vedo come tu possa fallire...

E che c'entra che era in Lire. È proprio per questo che ci sarebbe stato default, e probabilmente molto prima del 2011, anno in cui recentemente abbiamo rischiato di più la crisi di fiducia. Allucinante che qualcuno creda che con la classe politica dell'ultimo trentennio, avere il pieno e totale controllo del destino avrebbe portato a qualcosa di meglio della situazione in cui ci troviamo. L'ho già scritto, il capolavoro italiano è già stato fatto, è stato assicurato e perpetuato per diversi anni in più lo status quo, senza praticamente sacrifici richiesti alla parte possidente del paese. I problemi, invece, vengono lasciati tutti sulle spalle dei giovani, soprattutto se lavoratori senza solidi background famigliari.
 
E che c'entra che era in Lire. È proprio per questo che ci sarebbe stato default, e probabilmente molto prima del 2011, anno in cui recentemente abbiamo rischiato di più la crisi di fiducia. Allucinante che qualcuno creda che con la classe politica dell'ultimo trentennio, avere il pieno e totale controllo del destino avrebbe portato a qualcosa di meglio della situazione in cui ci troviamo. L'ho già scritto, il capolavoro italiano è già stato fatto, è stato assicurato e perpetuato per diversi anni in più lo status quo, senza praticamente sacrifici richiesti alla parte possidente del paese. I problemi, invece, vengono lasciati tutti sulle spalle dei giovani, soprattutto se lavoratori senza solidi background famigliari.

Centra che hai un debito in una valuta locale ,ovvero che la banca centrale emette/controlla può all'occorrenza assorbire gli shock emettendo moneta dal nulla in modo illimitato;puoi fare in sostanza ne più ne meno di quello che attualmente sta facendo la BCE con l'euro con i vari Quantitative Easing; con la differenza che nel caso attuale dettano Bruxelles e Francoforte le condizioni,nel caso di quando c'era la lira le condizioni le detti tu...e questa non è una differenza da poco.

Sul fallimento,no se controlli la moneta non puoi fallire,un po' come se te avessi per legge la facoltà di crearti le banconote per pagare le tue spese famigliari,quello che tuttalpiù simili manovre eccezionali possono portare è inflazione (che è benevola per il debito e lo Stato perchè lo erode a svantaggio ovviamente di chi detiene i titoli di debito ovvero i creditori cittadini/banche/imprese) e ovviamente il crollo della valuta a causa di un eccesso di offerta della stessa come infatti avveniva ai tempi della lira,il che non è universalmente un male entro certi limiti...

come menzionato già precedentemente il problema dell'Italia di quegli anni era l'inflazione e la costante svalutazione della valuta,non certo la solvibilità o meno dello Stato.Per risolvere però questi problemi,se ne son creati altri ben peggiori e che strangolano la nostra economia già da due decenni.
 
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Centra che hai un debito in una valuta locale ,ovvero che la banca centrale emette/controlla può all'occorrenza assorbire gli shock emettendo moneta dal nulla in modo illimitato;puoi fare in sostanza ne più ne meno di quello che attualmente sta facendo la BCE con l'euro con i vari Quantitative Easing; con la differenza che nel caso attuale dettano Bruxelles e Francoforte le condizioni,nel caso di quando c'era la lira le condizioni le detti tu...e questa non è una differenza da poco.

Eh ma non era così. Ciò a cui ti riferisci esiste, ed è il Giappone, paese nel quale il debito pubblico è quasi interamente posseduto da residenti, ed ha comunque storia di credibilità, di relazioni internazionali e importanza nello scacchiere mondiale economico enormemente superiore all'Italia. Ma ricordiamo che l'Italia, per finanziare il suo debito, aveva ed ha bisogno di investitori stranieri. Il fatto di poter stampare non aiuta, anzi in mani sbagliate accelera il disastro.

Sul fallimento,no se controlli la moneta non puoi fallire,un po' come se te avessi per legge la facoltà di crearti le banconote per pagare le tue spese famigliari,quello che tuttalpiù simili manovre eccezionali possono portare è inflazione (che è benevola per il debito e lo Stato perchè lo erode a svantaggio ovviamente di chi detiene i titoli di debito ovvero i creditori cittadini/banche/imprese) e ovviamente il crollo della valuta a causa di un eccesso di offerta della stessa come infatti avveniva ai tempi della lira,il che non è universalmente un male entro certi limiti...

come menzionato già precedentemente il problema dell'Italia di quegli anni era l'inflazione e la costante svalutazione della valuta,non certo la solvibilità o meno dello Stato.Per risolvere però questi problemi,se ne son creati altri ben peggiori e che strangolano la nostra economia già da due decenni.

Perdonami ma da questa frase capisco che non sto parlando con un interlocutore che conosce l'economia e il suo sistema. Dire che se controlli la moneta non puoi fallire, quando è pieno di stati che ovviamente falliscono controllando la propria moneta ( l'ultimo il Libano poco fa), significa proprio non capire cosa vuol dire fallimento (default), le conseguenze che porta, da cosa è causato.
 
Eh ma non era così. Ciò a cui ti riferisci esiste, ed è il Giappone, paese nel quale il debito pubblico è quasi interamente posseduto da residenti, ed ha comunque storia di credibilità, di relazioni internazionali e importanza nello scacchiere mondiale economico enormemente superiore all'Italia. Ma ricordiamo che l'Italia, per finanziare il suo debito, aveva ed ha bisogno di investitori stranieri. Il fatto di poter stampare non aiuta, anzi in mani sbagliate accelera il disastro.


Ehh era così si invece,vai a vedere le serie storiche dell'epoca;in quel periodo gran parte del debito pubblico italiano era in lire e detenuto da residenti...infatti all'epoca mai nessuno metteva in dubbio la solvibilità dello Stato Italiano,i problemi dell'epoca come già detto erano ben altri...valuta e inflazione per lo più che erodevano risparmi e salari.
Quanto ad ora,no, non è che l'Italia ha visto aumentare la quota di debito pubblico comprato da stranieri perchè "ha bisogno"ma perchè "glieli comprano" visto che è uno dei pochi paesi sviluppati che attualmente ha e aveva un ottimo rapporto rischio/rendimento.Quanto al Giappone,per lo più è la banca centrale che finanzia il suo debito pubblico e che garantisce tassi molto bassi malgrado l'enorme ammontare di debito,che è quello peraltro che sta facendo BCE che ormai detiene un quota veramente grande del nostro debito.


Perdonami ma da questa frase capisco che non sto parlando con un interlocutore che conosce l'economia e il suo sistema. Dire che se controlli la moneta non puoi fallire, quando è pieno di stati che ovviamente falliscono controllando la propria moneta ( l'ultimo il Libano poco fa), significa proprio non capire cosa vuol dire fallimento (default), le conseguenze che porta, da cosa è causato.

Falliscono perchè si indebitano in valuta non propria quindi dollari,euro o sterline per attrarre investimenti poi rimangono col cerino in mano quando o i tassi salgono o la loro valuta si svaluta,cosa che per l'Italia pre-euro non era un problema visto che aveva un debito estero molto contenuto...Mi spiace per te documentati meglio,non è il debito pubblico in valuta locale per quanto grande sia che fa fallire uno Stato.Saluti.
 
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Ehh era così si invece,vai a vedere le serie storiche dell'epoca;in quel periodo gran parte del debito pubblico italiano era in lire e detenuto da residenti...infatti all'epoca mai nessuno metteva in dubbio la solvibilità dello Stato Italiano,i problemi dell'epoca come già detto erano ben altri...valuta e inflazione per lo più che erodevano risparmi e salari.

Le dinamiche dei debiti pubblici di 40 anni fa non c'entrano NULLA con quelle attuali.

Quanto ad ora,no, non è che l'Italia ha visto aumentare la quota di debito pubblico comprato da stranieri perchè "ha bisogno"ma perchè "glieli comprano" visto che è uno dei pochi paesi sviluppati che attualmente ha e aveva un ottimo rapporto rischio/rendimento.Quanto al Giappone,per lo più è la banca centrale che finanzia il suo debito pubblico e che garantisce tassi molto bassi malgrado l'enorme ammontare di debito,che è quello peraltro che sta facendo BCE che ormai detiene un quota veramente grande del nostro debito.

Sì sì, glieli comprano e poi succede come nel 2011 in cui nonostante siamo 'coperti' dall'euro, l'attacco speculativo quasi ci distrugge.
Idem nel 1992, in cui ci si salvò a malapena, ed era un'Italia quinta potenza del mondo e in Europa non seconda a Francia e Inghilterra. Vabbè va.

Falliscono perchè si indebitano in valuta non propria quindi dollari,euro o sterline per attrarre investimenti poi rimangono col cerino in mano quando o i tassi salgono o la loro valuta si svaluta,cosa che per l'Italia pre-euro non era un problema visto che aveva un debito estero molto contenuto...Mi spiace per te documentati meglio,non è il debito pubblico in valuta locale per quanto grande sia che fa fallire uno Stato.Saluti.

Lol, certo, grande mossa indebitarsi nella propria monetucola, con tassi crescenti sempre più alti, e pretendere di riuscire a trovare investitori che credano ad libitum nella valuta. Per l'appunto, nessuno ci riesce dopo un po', e si è costretti a cercare di indebitarsi in altra valuta, visto che quella che si emette è carta straccia. Io non mi devo informare proprio di nulla, hai detto semplicemente una baggianata, visto che l'Argentina, così come il Libano e molti altri stati prima, controllavano ovviamente la propria valuta e sono falliti lo stesso. Non parliamo poi di Venezuela e Zimbabwe, dove incapacità economica, arroganza politica e follia popolare hanno portato e stanno portando a ciò che assistiamo.
 
Le dinamiche dei debiti pubblici di 40 anni fa non c'entrano NULLA con quelle attuali.

Sì sì, glieli comprano e poi succede come nel 2011 in cui nonostante siamo 'coperti' dall'euro, l'attacco speculativo quasi ci distrugge.
Idem nel 1992, in cui ci si salvò a malapena, ed era un'Italia quinta potenza del mondo e in Europa non seconda a Francia e Inghilterra. Vabbè va.

Lol, certo, grande mossa indebitarsi nella propria monetucola, con tassi crescenti sempre più alti, e pretendere di riuscire a trovare investitori che credano ad libitum nella valuta. Per l'appunto, nessuno ci riesce dopo un po', e si è costretti a cercare di indebitarsi in altra valuta, visto che quella che si emette è carta straccia. Io non mi devo informare proprio di nulla, hai detto semplicemente una baggianata, visto che l'Argentina, così come il Libano e molti altri stati prima, controllavano ovviamente la propria valuta e sono falliti lo stesso. Non parliamo poi di Venezuela e Zimbabwe, dove incapacità economica, arroganza politica e follia popolare hanno portato e stanno portando a ciò che assistiamo.



Nel 2011 non c'era nulla da distruggere,solo una banca centrale che doveva fare il suo mestiere cosa che non si era voluto far fare negli anni prima,infatti la cosa si è risolta in 5 minuti col famoso discorso di Draghi,nel 1992 uguale si è voluto intervenire artificialmente sul cambio tenendolo ad un livello che non aveva senso tenere e dilapidando valuta esterna che poteva essere risparmiata lasciando svalutare la valuta senza che saltasse alcunchè.L'Italia non è/era un'Argentina,un Libano o uno Zimbawe,ha e aveva un'economia ben diversificata e sopratutto non ha/aveva un alto debito in valuta estera quindi non vedo che centrano gli esempi che citi con quello di cui stiam parlando...

non è nemmeno vero quello che dici che uno si indebita in altra valuta perchè non riesce a rinnovare le proprie obbligazioni con la propria moneta locale,è per certi versi un controsenso come se io che non riesco a rinnovare un debito che non mi vogliono rinnovare in famiglia vado dal vicino a chiederglielo...le motivazioni per cui uno si indebita in valuta estera sono altre...hai un po' (molta) confusione così come sui concetti dei tassi crescenti,della carta straccia e del trovare investitori,cose che possono andar bene per un'azienda,un privato ma non per uno Stato che si indebita nella valuta che lui stesso emette,e per cui tra l'altro l'Italia all'epoca non aveva certo problemi a rinnovare a tassi normali tra i suoi cittadini e istituzioni finanziarie proprio in virtu del fatto che non aveva un'economia messa così male,anzi...che poi con l'euro sia diventata la normalità che lo Stato è allo stesso livello di qualunque altro soggetto debitore che ha solo il mercato per rifinanzare il suo debito,non vuol dire che questa sia la normalità delle cose.

Ad ogni modo ci sono un sacco di libri e letteratura su cui approfondire questi argomenti,anche considerato che siamo pesantemente fuori tema già da parecchi messaggi.
 
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Nel 2011 non c'era nulla da distruggere,solo una banca centrale che doveva fare il suo mestiere cosa che non si era voluto far fare negli anni prima,infatti la cosa si è risolta in 5 minuti col famoso discorso di Draghi,

Anche no, il discorso di Draghi è dell'estate 2012, la crisi della fiducia sul debito è iniziata esattamente un anno prima ed ha vissuto in suo apice nel Novembre 2011. Come si è 'risolta' lo sappiamo bene...

.L'Italia non è/era un'Argentina,un Libano o uno Zimbawe,ha e aveva un'economia ben diversificata e sopratutto non ha/aveva un alto debito in valuta estera quindi non vedo che centrano gli esempi che citi con quello di cui stiam parlando...

Gli esempi c'entrano per far capire che nella storia è strapieno di paesi che sono falliti pur avendo la possibilità di stampare moneta.
Quelli sono solo alcuni dei paesi, la storia dell'ottocento e novecento ne è piena, ed anche in Europa.

non è nemmeno vero quello che dici che uno si indebita in altra valuta perchè non riesce a rinnovare le proprie obbligazioni con la propria moneta locale,è per certi versi un controsenso come se io che non riesco a rinnovare un debito che non mi vogliono rinnovare in famiglia vado dal vicino a chiederglielo...le motivazioni per cui uno si indebita in valuta estera sono altre...hai un po' (molta) confusione così come sui concetti dei tassi crescenti,della carta straccia e del trovare investitori,cose che possono andar bene per un'azienda,un privato ma non per uno Stato che si indebita nella valuta che lui stesso emette,e per cui tra l'altro l'Italia all'epoca non aveva certo problemi a rinnovare a tassi normali tra i suoi cittadini e istituzioni finanziarie proprio in virtu del fatto che non aveva un'economia messa così male,anzi...che poi con l'euro sia diventata la normalità che lo Stato è allo stesso livello di qualunque altro soggetto debitore che ha solo il mercato per rifinanzare il suo debito,non vuol dire che questa sia la normalità delle cose.

Guarda qua la confusione la fai solo tu che pretendi di parlare di economia, una scienza sociale seria, avendo leggiucchiato qualcosa su internet quando è evidente che non hai nessuna preparazione accademica alle spalle. Quindi sì, direi di finirla qua.
 
Ad ogni modo ci sono un sacco di libri e letteratura su cui approfondire questi argomenti,anche considerato che siamo pesantemente fuori tema già da parecchi messaggi.

Si certo. La letteratura somarista. Di nessun valore accademico e con nessun riscontro pratico. Comunque fate pure. Io tengo oro, bitcoin e franchi svizzeri in contanti.
 
Anche no, il discorso di Draghi è dell'estate 2012, la crisi della fiducia sul debito è iniziata esattamente un anno prima ed ha vissuto in suo apice nel Novembre 2011. Come si è 'risolta' lo sappiamo bene...

Gli esempi c'entrano per far capire che nella storia è strapieno di paesi che sono falliti pur avendo la possibilità di stampare moneta.
Quelli sono solo alcuni dei paesi, la storia dell'ottocento e novecento ne è piena, ed anche in Europa.

E secondo te perchè si è risolta? Perchè Draghi sta simpatico agli investitori:rolleyes:



Guarda qua la confusione la fai solo tu che pretendi di parlare di economia, una scienza sociale seria, avendo leggiucchiato qualcosa su internet quando è evidente che non hai nessuna preparazione accademica alle spalle. Quindi sì, direi di finirla qua.

Fermo restando che questo non è uno spazio di discussione tra accademici e premi nobel di economia ma uno spazio di approfondimento in cui
può esserci persona più o meno documentata sull'argomento,a me sembra che sia te a non avere una preparazione obiettiva e mentalità critica tipica della preparazione accademica che è necessaria per discutere di certi argomenti,senza offesa o polemica bene inteso.Se l'avessi risponderesti nel merito a certe mie affermazioni,spiegando eventualmente il perchè e il percome sono sbagliate,almeno,io sono abituato a fare così.Comunque le cose dette non le ho certo inventate io ma sono concetti che molti accademici e premi nobel sostengono.

L'economia,non è una scienza esatta,non è in un certo senso nemmeno una scienza (fisica,matematica o la chimica lo sono),quindi il fatto che certe affermazioni vengono riportate da una certa corrente di accademici, non significa che siano giuste perchè ce ne sono altre che dimostrano l'esatto opposto.Poi libero di pensare che la situazione in cui siamo sia risultato dell'azione della politica e del popolo italiano che in 20 anni si è rimbescillito,ma non è così.

Comunque si,si parli di altro perchè come già detto in questa sezione si parla del porre limiti alla ricchezza e questa argomentazione non centra proprio nulla.
 
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Poi libero di pensare che la situazione in cui siamo sia risultato dell'azione della politica e del popolo italiano che in 20 anni si è rimbescillito,ma non è così.

Ma non si parla degli ultimi 20 anni, negli ultimi 20-30 anni sono accaduti a livello globale fenomeni che hanno pesantemente inciso sulla situazione (globalizzazione), mentre a livello prettamente italiano, 'l'inizio della fine' è da ascriversi alla fine degli anni '70. Anno spartiacque per tutto, il 1992, intorno a quella data poteva ancora essere fatto qualcosa, invece è venuto fuori il peggio. Situazione attuale, quindi, data dalla commistione di questi fattori.
Causalità euro dunque prossima allo zero.
 
Ma non si parla degli ultimi 20 anni, negli ultimi 20-30 anni sono accaduti a livello globale fenomeni che hanno pesantemente inciso sulla situazione (globalizzazione), mentre a livello prettamente italiano, 'l'inizio della fine' è da ascriversi alla fine degli anni '70. Anno spartiacque per tutto, il 1992, intorno a quella data poteva ancora essere fatto qualcosa, invece è venuto fuori il peggio. Situazione attuale, quindi, data dalla commistione di questi fattori.
Causalità euro dunque prossima allo zero.

Sicuramente,anche se globalizzazone è un termine troppo generico che va bene per uno studente o per far divultazione giornalistica/lettararia ma non rende bene l'idea di quel che è veramente successo dal punto di vista economico in questi decenni; io preferisco usare termini più pragmatici ovvero concorrenza sleale da parte di un certo tipo di paesi con risorse demografiche e (s)valutarie pressochè illimitate.

Poi che non sia solo l'euro la causa sono d'accordo pure io, ma è universalmente riconosciuto che un paese come l'Italia prima dell'ingresso nell'unione monetaria poteva godere di un rapporto qualità prezzo delle proprie merci molto migliore rispetto a quanto non avviene ora con una moneta forte e che la moneta ha avuto un ruolo piuttosto significativo nella stagnazione economica.E questo non lo dico certo io ma fior di premi nobel per l'economia.
 
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Sicuramente,anche se globalizzazone è un termine troppo generico che va bene per uno studente o per far divultazione gornalistica/lettararia ma non rende bene l'idea di quel che è veramente successo dal punto di vista economico in questi decenni; io preferisco usare termini più pragmatici ovvero concorrenza sleale da parte di un certo tipo di paesi con risorse demografiche e (s)valutarie pressochè illimitate.

No, mi riferisco prettamente a delocalizzazione. Interi settori industriali trainanti sono stati spostati oltre confine, è un fenomeno che proprio dagli anni '80 ha iniziato ad avere un effetto dirompente. Non c'è nulla di sleale, la libertà di spostamenti di capitali e persone, e la costante ricerca di merci da produrre e vendere per essere consumate, porta a questo, è alla base del sistema capitalistico-consumista sulla quale si basa la civiltà occidentale da 150 anni. Era solo questione di tempo.
 
No, mi riferisco prettamente a delocalizzazione. Interi settori industriali trainanti sono stati spostati oltre confine, è un fenomeno che proprio dagli anni '80 ha iniziato ad avere un effetto dirompente. Non c'è nulla di sleale, la libertà di spostamenti di capitali e persone, e la costante ricerca di merci da produrre e vendere per essere consumate, porta a questo, è alla base del sistema capitalistico-consumista sulla quale si basa la civiltà occidentale da 150 anni. Era solo questione di tempo.

Se non ci fosse nulla di sleale non esisterebbero i dazi,
visto che tale delocalizzazione è avvenuta bene appunto perchè in quei paesi manodopera e costo di produzione (anche graze alla valuta debole di questi paesi) sono infinitamente più convenienti rispetto a produrre in Italia....vedi che allora l'euro ed il discorso valutario centra eccome nella stagnazione economica?Fare un unione monetaria senza un'unione politica e fiscale come avviene in paesi federali come gli USA è stato un errore mortale e un'ingenuità a cui mi rifiuto di pensare che politici e accademici dell'epoca non sapessero le conseguenze.

La classe politica attuale è marcia e incompetente ora non più di quanto non fosse negli anni 80/90 non può essere quella la (sola) causa di questo declino e delle crisi infinite a cui si assiste da oltre 10/20 anni a questa parte.E'una cosa senza senso,anche economicamente che le cose peggiorino più si va avanti nel tempo,quando invece tecnlogie e benessere globale progrediscono sempre più...c'è un controsenso di fondo che evidentemente è nel sistema economico la causa.
 
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Se non ci fosse nulla di sleale non esisterebbero i dazi,
visto che tale delocalizzazione è avvenuta bene appunto perchè in quei paesi manodopera e costo di produzione (anche graze alla valuta debole di questi paesi) sono infinitamente più convenienti rispetto a produrre in Italia....vedi che allora l'euro ed il discorso valutario centra eccome nella stagnazione economica?Fare un unione monetaria senza un'unione politica e fiscale come avviene in paesi federali come gli USA è stato un errore mortale e un'ingenuità a cui mi rifiuto di pensare che politici e accademici dell'epoca non sapessero le conseguenze.

La valuta della Polonia, della Cina, del Vietnam, dell'Indonesia non c'entra assolutamente NULLA con le decisioni di delocalizzare. Sei ossessionato dalla moneta, questo porta ad una prospettiva totalmente sbagliata. Quei paesi non sono poveri perché hanno una valuta debole, la valuta non c'entra nulla, è solo unità di conto, riserva di valore e mezzo di scambio merci, l'Ecuador attualmente ha il dollaro, un sacco di paesi deboli hanno il dollaro, per vari motivi.

La classe politica attuale è marcia e incompetente ora non più di quanto non fosse negli anni 80/90 non può essere quella la (sola) causa di questo declino e delle crisi infinite a cui si assiste da oltre 10/20 anni a questa parte.

Ah, 40 anni di mala gestione della cosa pubblica non sono un periodo sufficiente a portare, prima o poi, il sistema ad ingolfarsi e non correre più?
Ma sì, pensiamo che con la Lira andava tutto bene, lol.
 
La valuta della Polonia, della Cina, del Vietnam, dell'Indonesia non c'entra assolutamente NULLA con le decisioni di delocalizzare. Sei ossessionato dalla moneta, questo porta ad una prospettiva totalmente sbagliata. Quei paesi non sono poveri perché hanno una valuta debole, la valuta non c'entra nulla, è solo unità di conto, riserva di valore e mezzo di scambio merci, l'Ecuador attualmente ha il dollaro, un sacco di paesi deboli hanno il dollaro, per vari motivi.

Come non centra nulla...il costo del lavoro è infinitamente minore in quei paesi con valuta debole,se poi non ci sono barriere doganali e le merci circolano liberamente come all'interno dell'UE è normale che poi avvengono le delocalizzazioni.Se i paesi come Italia Francia,Spagna etc.pre covide crescevano all'1% e paesi come Polonia,Romania,Ungheria che han valuta locale crescono al 3/4/5% ci sarà un motivo...


Ah, 40 anni di mala gestione della cosa pubblica non sono un periodo sufficiente a portare, prima o poi, il sistema ad ingolfarsi e non correre più?
Ma sì, pensiamo che con la Lira andava tutto bene, lol.

C'è poco da pensare sono i dati sul PIL a dirlo,basta guardar le serie storiche.La mala gestione c'era e forse anche di più di ora negli anni 80 con i vari Craxi,Andreotti etc.tant'è che c'è stata tangentopoli negli anni 90 ma non eravamo alla fame come ora.E' 40 anni che tagliano quanto si possa tagliare,concorsi ne fan pochi e il personale non viene rinnovato/assunto se non col contagocce,infatti col covid si son visti i risultati del decennale taglio dei servizi sanitari,degli ospedali,delle scuole che cadono a pezzi,precariato,etc....Stiamo andando indietro mentre il resto del mondo corre e va avanti,poi libero di pensare che sia un problema di gestione ma è in realtà un problema di sistema economico che ha nell'euro e nella mancata unione politica e fiscale europea la sua causa con il benestare di paesi come la Germania a cui va benissimo questa situazione.Fior di premi nobel affermano ciò e penso proprio a sto punto che abbiano proprio ragione.
 
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Come non centra nulla...il costo del lavoro è infinitamente minore in quei paesi con valuta debole,se poi non ci sono barriere doganali e le merci circolano liberamente come all'interno dell'UE è normale che poi avvengono le delocalizzazioni.Se i paesi come Italia Francia,Spagna etc.pre covide crescevano all'1% e paesi come Polonia,Romania,Ungheria che han valuta locale crescono al 3/4/5% ci sarà un motivo...


Quando ho detto che mi sembra inutile proseguire nel discorso perché non hai basi economiche per parlare seriamente, mi riferisco proprio a questo. Non so neanche come commentare la serie di assurdità che sono scritte qui, ora Polonia, Romania etc crescerebbero perché 'hanno valuta debole' (stralol). Invece magicamente la Slovacchia e la Lituania, che crescono anche loro ed hanno l'euro, no, quello non vale. Malta che va come un treno (comparato a noi), no, quello non vale. Ma LOL.

.Fior di premi nobel affermano ciò e penso proprio a sto punto che abbiano proprio ragione.

Basta millantare, tu non hai mai studiato economia (sono tra l'altro quasi sicuro non hai proprio neanche una laurea) e non hai la più pallida idea di ciò di cui stai parlando, quindi la finisco di perdere tempo, i fior di premi Nobel sono solo nella tua testa come molte altre cose.
 
Quando ho detto che mi sembra inutile proseguire nel discorso perché non hai basi economiche per parlare seriamente, mi riferisco proprio a questo. Non so neanche come commentare la serie di assurdità che sono scritte qui, ora Polonia, Romania etc crescerebbero perché 'hanno valuta debole' (stralol). Invece magicamente la Slovacchia e la Lituania, che crescono anche loro ed hanno l'euro, no, quello non vale. Malta che va come un treno (comparato a noi), no, quello non vale. Ma LOL.

Basta millantare, tu non hai mai studiato economia (sono tra l'altro quasi sicuro non hai proprio neanche una laurea) e non hai la più pallida idea di ciò di cui stai parlando, quindi la finisco di perdere tempo, i fior di premi Nobel sono solo nella tua testa come molte altre cose.

Guarda che devi solo rispondere alle domande e alle affermazioni,non mi sembra sia difficile per uno che "ha capito tutto".
Il tirar fuori argomenti personali,talvolta offensivi hanno l'effetto di danneggiare solo questo spazio che è fatto di confronto,discussione,argomentazione tra persone comuni,non certo ha la pretesa di essere "verità accademica",cosa che a volte è pure quella controversa specie se si parla di economia,materia in cui si dice tutto e il contrario di tutto visto che come ripeto per la terza volte ci sono numerosi professori e nobel per l'economia che affermano quel che dico...vai su youtube e guarda video di Prof.Borghi,Savona,Fredman,può darsi che impari qualcosa una buona volta invece di tirar fuori frasi offensive e usare i pezzi di carta invece che la logica.
 
Guarda che devi solo rispondere alle domande e alle affermazioni,non mi sembra sia difficile per uno che "ha capito tutto".
Il tirar fuori argomenti personali,talvolta offensivi hanno l'effetto di danneggiare solo questo spazio che è fatto di confronto,discussione,argomentazione tra persone comuni,non certo ha la pretesa di essere "verità accademica",cosa che a volte è pure quella controversa specie se si parla di economia,materia in cui si dice tutto e il contrario di tutto visto che come ripeto per la terza volte ci sono numerosi professori e nobel per l'economia che affermano quel che dico...vai su youtube e guarda video di Prof.Borghi,Savona,Fredman,può darsi che impari qualcosa una buona volta invece di tirar fuori frasi offensive e usare i pezzi di carta invece che la logica.

Se citi Borghi e Savona però non stai facendo un gran piacere alla tesi che sostieni eh....
Borghi e Savona in qualsiasi consesso accademico servono il caffé, se gli va bene.
 
Prof.Borghi,Savona,

Giusto, eccoli gli eminenti scienziati a cui ti riferisci e che prendi come esempio. Poi butti là il nome di Friedman che con quei due non c'entra niente ovviamente giusto per condire un po'. In verità, tu sei il primo che usa questo spazio non certo come angolo di confronto e discussione, ma per portare avanti tesi e visioni politiche, di una parte politica ben definita e circostanziata, che non hanno NULLA di storico, accademico, scientifico, ma appunto solo fuffa sovranista che serve per i due baluardi della loro visione, cioè identificare i due cattivoni tutta causa dei nostri mali, cioè l'Euro e la Germania.

Non ho davvero altro da aggiungere, ho già scritto sopra sull'assurdità di credere che le attuali 'fortune' di Polonia e Ungheria siano dovute a zloty e fiorino. Mentre magicamente Cipro, Malta, Slovacchia e così via no, per loro non vale, ma sicuramente perché prima dell'euro avevano una moneta ancora più forte, altro che, quindi anche loro si sono avvantaggiate come la perfida Germania. Lol.
 

Ma il tuo nick è un tributo a quel Flavio Ezio, il generale romano?
Nel caso, respect :bow:
 
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