pomodorini
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Pigro:
- LS80 ACC: 80%
- IUSN: 10%
- SGLD: 5%
- Ultimo 5% da allocare
Io porterei l'oro al 10%, secondo me il 5% è poco
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Io porterei l'oro al 10%, secondo me il 5% è poco
Rispettando le percentuali che hai fissato, alla tue età e con il tuo orizzonte temporale io punterei su LS80, per portare la parte azionaria dal 64% al 68%.Buonasera a tutti,
Seguo molto il forum in questa sezione anche se intervengo molto poco essendo novizio
Vorrei il vostro consiglio, se possibile, su come allocare l'ultimo 5% del pf pigro (aumento LS80, aggiungo reit, aggiungo qualche obbligazione o altre idee) - e se esistono strumenti per rendere utile il cash in modo che sia comunque sempre fruibile in caso di bisogno.
Questa la mia situazione ad oggi:
30 anni - obiettivo lungo termine (>10 anni) per incremento capitale
- Cash: 12k - 10%
- Portafoglio pigro: 95k - 81%
- Crypto: 5k fissi - 4%
- Fondo pensione con contributo del datore: 6k -5% (50% azioni - 50% bond che è quello più speculativo)
Pigro:
- LS80 ACC: 80%
- IUSN: 10%
- SGLD: 5%
- Ultimo 5% da allocare
Incremento portafoglio pigro 2100-2700€ trimestrale.
Grazie
Simone
Premesso che la coppia LC + SCV è consolidata nel mondo pigro (e personalmente la preferisco avendo uno storico di portafogli non indifferente e sottostanti diversi), chiedo ai più esperti per pura curiosità: che controindicazioni ci sono nell'impiego di "Delta" al posto di "Size"?
Ciao, Nowhere.
Non conoscendo il tuo tipo di approccio all'investimento, provo a buttare giù qualche considerazione elementare.
Io tendo a suddividere l'investimento in due componenti essenziali:
* una componente "aggressiva", in cui privilegio il rendimento (aumentando il rischio)
* una componente "difensiva", a basso rischio (e, naturalmente, a basso rendimento)
Il LS60 ha in sé entrambe le componenti
* 60% Azionario Mercati sviluppati ed EM
* 40% Obbligazionario IG ed EM
L'acquisto di un Btp Italia è una buona diversificazione, perchè LS60 non ha sottostanti IL.
Detto questo ed ammesso che tu non abbia altri assets in portafoglio, dovresti considerare se far pendere il tuo investimento più verso la parte "aggressiva" oppure più verso la parte "difensiva".
Col solo LS60 hai un rapporto 60/40.
Aggiungendo il BTPi (a titolo esemplificativo 5,000€), avresti un rapporto 48/52.
Se sia troppo "difensivo" oppure no, sta a te dirlo e potresti giocare con le percentuali per avvicinarti di più al tuo livello di tolleranza del rischio.
L'orizzonte temporale che ti sei dato potrebbe giustificare un PF più aggressivo, ma ancora una volta entra in campo il tuo profilo di investitore.
volendo potrei fare 90% vnga60 + 10% SGLD
che ne dite?
volendo potrei fare 90% vnga60 + 10% SGLD
che ne dite?
Magari sbaglio, ma molti utenti potrebbero avere un portafoglio simile.
E' un commento statistico, non un giudizio.
Portafoglio completo, secondo me va benissimo per il 90% delle persone.
Anche con LS60 + SGLD raggiungi l'obiettivo della decorrelazione; su quale sia la migliore scelta, mi ricollego a quanto dice, una o due pagine qui sopra, il saggio @Abaddon, "la risposta deve venire da te" .volendo potrei fare 90% vnga60 + 10% SGLD
che ne dite?
Io porterei l'oro al 10%, secondo me il 5% è poco
Concordo, ottimo consiglio.
Giusto per aggiungere una voce contraria, per me invece il 5% di oro è addirittura troppo in un portafoglio con orizzonte > 30 anni.
Come dice Buffett, l'oro è un modo per andare long sulla paura. Devi sperare che le persone abbiano sempre più paura, ma l'oro in sé non produce nulla, anzi genera un flusso di cassa negativo, se si pensa ai costi di stoccaggio e assicurazione e alla mancata opportunità di investire il controvalore in asset produttivi.
L'oro, così come gli altri metalli preziosi o le materie prime, o le valute, sia fiat che cripto, vengono acquistati con la speranza dell'acquirente che qualcun altro pagherà di più per loro in futuro. Questo tipo di investimento richiede un pool di acquirenti in espansione, che, a loro volta, sono allettati perché ritengono che il pool di acquirenti si espanderà ulteriormente. I proprietari non sono ispirati da ciò che il bene stesso può produrre ma piuttosto dalla convinzione che altri lo desidereranno ancora più avidamente in futuro.
In conclusione, personalmente vedo l'oro più come un hedge a breve termine contro inflazione o tensioni geopolitiche, ma non come un qualcosa che da qui a trent'anni avrà dato una spinta decisiva ai miei rendimenti.
Sono d'accordo, ma è anche vero che a trent'anni o più l'asset allocation migliore, per me, è 100% azionaria. Fino a un 80/20, comunque, ci si può stare (80% azionario). A maggior ragione se l'investimento è sotto forma di PAC.
Ma si sa, pochi la sopportano, 30 anni sono troppi, c'è poca diversificazione ecc. ecc...
volendo potrei fare 90% vnga60 + 10% SGLD
che ne dite?
Giusto per aggiungere una voce contraria, per me invece il 5% di oro è addirittura troppo in un portafoglio con orizzonte > 30 anni.
Come dice Buffett, l'oro è un modo per andare long sulla paura. Devi sperare che le persone abbiano sempre più paura, ma l'oro in sé non produce nulla, anzi genera un flusso di cassa negativo, se si pensa ai costi di stoccaggio e assicurazione e alla mancata opportunità di investire il controvalore in asset produttivi.
L'oro, così come gli altri metalli preziosi o le materie prime, o le valute, sia fiat che cripto, vengono acquistati con la speranza dell'acquirente che qualcun altro pagherà di più per loro in futuro. Questo tipo di investimento richiede un pool di acquirenti in espansione, che, a loro volta, sono allettati perché ritengono che il pool di acquirenti si espanderà ulteriormente. I proprietari non sono ispirati da ciò che il bene stesso può produrre ma piuttosto dalla convinzione che altri lo desidereranno ancora più avidamente in futuro.
In conclusione, personalmente vedo l'oro più come un hedge a breve termine contro inflazione o tensioni geopolitiche, ma non come un qualcosa che da qui a trent'anni avrà dato una spinta decisiva ai miei rendimenti.
Ma è ovvio. Io metto 10% sull'oro perché ho una moglie
Sono d'accordo, ma è anche vero che a trent'anni o più l'asset allocation migliore, per me, è 100% azionaria. Fino a un 80/20, comunque, ci si può stare (80% azionario). A maggior ragione se l'investimento è sotto forma di PAC.
Ma si sa, pochi la sopportano, 30 anni sono troppi, c'è poca diversificazione ecc. ecc...
Ma è ovvio. Io metto 10% sull'oro perché ho una moglie perciò non sono assolutamente sicuro di arrivare alla fine dei 30 anni
Verissimo.
Permettimi solo di ricordare ai ragazzini in ascolto, spavaldi e pronti a navigare per 30 anni in balia delle onde del mercato azionario, come in sella ad un motorino 50 senza nessuna paura e capelli al vento...
Tralasciando la diversificazione per semplicità, dal 1994 al 2022 (28 anni) un ETF sull'S&P 500 ha avuto un drawdown di quasi il 60%. Se becchi il decennio sbagliato (bear market ravvicinati del 2000 e 2008), passi dal perfetto studioso delle serie storiche dell'S&P 500 al massimo esperto di bestemmie. La crisi del 2020 è stata una passeggiata di salute, considerando il recupero in tempi record.
Ora tiro fuori l'affermazione che potrebbe creare polemica
Un ptf 50/50 (sp500 e treasury long term) rispetto ad 100% S&P500 a livello di rendimento rischio, il primo secondo me vince a mani basse, anche per un investimento con un'ottica di lunghissimo periodo. Mi sto basando sul periodo sopra citato.
Oggi, anche se avessi oltre 30 anni di orizzonte temporale, non sarei così convinto di scegliere un 100% azionario. Contro la statistica, ma a favore del mitico concetto rischio rendimento.
E' solo un modesto consiglio ai naviganti, valutate con attenzione la vostra reale capacità di sofferenza.
A livello rischio/rendimento un 50/50 fa sicuramente meglio di un 100% azionario. La parte obbligazionaria, in media, fa scendere in % la volatilità più di quanto faccia scendere il rendimento e quindi il rischio/rendimento migliora (e con lui i vari indici di Sharpe, Sortino ecc.).
Come rendimento, però, un 50/50 non potrà mai fare meglio di un 100% azionario, dato che il rendimento di un portafoglio diversificato è la media aritmetica ponderata dei rendimenti degli asset che lo compongono (mentre la volatilità media è minore della media ponderata, a meno che la correlazione lineare tra gli asset sia pari a 1).
L'unica cosa che potrebbe invalidare il ragionamento appena fatto è il rendimento obbligazionario che, in futuro, supera nel lungo termine quello azionario: cosa mai accaduta finora (per ovvi motivi).
Ma il 100% azionario è, come si sa, difficilmente sostenibile da un punto di vista psicologico. Ma con un PAC le cose possono cambiare: il PAC è meno efficiente di un PIC a parità di asset allocation. Ma se con un PIC posso tollerare un 50/50, con un PAC posso spingermi magari a un 80/20 (80% azionario), un 90/10 o addirittura a un 100% azionario.