Infatti quello è lo scopo: avvicinarsi all'opzione in una puntuazione.
I minotauri esistono quando i legulei li fanno esistere
in francia esiste addirittura il recesso senza danno per l'acquirente, e non perde manco la caparra.
Quindi...
Analizziamo la realtà del mercato immobiliare:
Non è affatto vero che l'unico a guadagnarci è l'acquirente, è una analisi superficiale... è certo che una persona vuole acquistare con la certezza più alta possibile di fare un acquisto oculato, questo conviene anche al proprietario, al quale invece sicuramente non conviene di aver firmato un preliminare con 5k nel qual caso, se succedesse quanto te paventi nella mia fattispecie, si troverebbe con possibili conseguenze ben peggiori...
Per farlo serve PER FORZA un interregno nel quale si analizza profondamente una situazione, tale periodo è limitato nel tempo (direi intorno ai 30-45 giorni) ma non può esser ridotto a causa i tempistiche burocratiche.
Specie in caso di mutuo, per le modalità di oggi degli istituti bancari che vogliono una scrittura (proposta o compromesso o puntuazione che sia) per prendere in analisi la pratica, chiamare il perito e capire cosa finanzia, un acquirente avrebbe piacere di avere almeno un minimo di garanzia di non perdere del tempo e trovarsi uno che ha già venduto appena ha la risposta della banca, ecco che siamo di nuovo a una indubbia utilità.
Inoltre, dato un limite per il recesso senza danno tutto il resto è INADEMPIENZA, che nel caso si risolve con la perdita della caparra. (questo secondo gli avvocati seroliani) per sepcifico accordo, che cancella qualsiasi altra pretesa, se quello è il corrispettivo del recesso quello è.
Se l'acquirente si ritira e il caso non rientra in quelli previsti, paga, ma paga perdendo SOLO la caparra.
Secondo me una garanzia così è sia foriera di serietà nelal trattativa, perchè a nessuno piace perdere soldi, sia equilibrata per l'impegno sottoscritto e il momento, per la consapevolezza e per la mancanza di quella certezza che solo un approfondito controllo e un iter con i suoi tempi naturali può garantire.
(già sperimentato con causa durata poco perchè chi era inadempiente ha fatto retro front... di corsa però non mi ha pagato la mia di penale
e col casso che mi metto a fargli causa con questo diritto che, ripeto, è scandaloso... anche se ho ragione mi compensano le spese al 90% e finisco per spendere e basta )
Dove è il minotauro, di fatto?
Il diritto di recesso c'è o no?
Ne è specificato l'importo ed è stato espressamente accettato dalle parti giusto?
Quando è che secondo te decadrebbe il diritto di recedere e dovrei invece risolvere, quando le parti finiscono in un contenzioso su una fattispecie fuori dagli schemi? Cioè nel caso in cui uno voglia recedere senza danno nonostante magari per l'altro invece ci sia recesso ingiustificato? HAi ragione, infatti, am si può vantare pesi sul bene immobile?
E comunque, se uno chiede la risoluzione, l'altro alla brutta non potrebbe recedere versando la caparra e ciao?
IN una compravendita, gorio, mi va bene andare a finire in un contenzioso che mi lega a una possibile esecuzione quando:
- se compro, so che ho la disponibilità del denaro per acquistare, ho controlalto l'immobile con un mio tecnico di parte, conosco tutto il possibile dell'immobile e non l'ho solo visto due o tre volte, letto le visure e visto la planimetria catastale.
- se vendo, ho intascato una caparra sostanziosa, so che il cliente è comunque solvibile, so che il mio immobile non ha porblematiche che mi pongono in situazioni di colpa.
Altrimenti, meglio rischiare di cadere in contenzioso per 5mila euro che al limite guarda, ci rinuncio pure ma almeno posso vendere l'immobile ad altri o comprarne un latro (a seconda che io sia acq o vend.) senza aspettare ceh il "diritto" faccia il suo corso che come sai assomiglia a un calvario per i cittadini, molto meno per chi di diritto ci campa.
Io non firmerei mai una proposta compromesso, tu? Vogliamo analizzare le possibili situazioni firmando la mia proposta o firmando invece una di quella magiche? Cominciamo?