proposta acquisto non rispettato!

letto tutto, se provi a mandarmi in pvt il cartaceo che usi, o una bozza vedrò meglio. Sempre se vuoi... :D

BAsta che non la copi pari pari e che te la rifai a misura tua, perchè non mi voglio prendere responsabilità nei tuoi confronti :D
 
BAsta che non la copi pari pari e che te la rifai a misura tua, perchè non mi voglio prendere responsabilità nei tuoi confronti :D

Come al solito sei a farti propaganda in giro cercando di propinare la tua robaccia. E poi ti lamenti che ti fanno causa :o
 
BAsta che non la copi pari pari e che te la rifai a misura tua, perchè non mi voglio prendere responsabilità nei tuoi confronti :D

al più ti chiamerò a testimoniareeee.... :D

a parte gli scherzi, mi sono sempre trovato bene con i miei, ma aprire le prospettive non guasta mai.
 
al più ti chiamerò a testimoniareeee.... :D

a parte gli scherzi, mi sono sempre trovato bene con i miei, ma aprire le prospettive non guasta mai.

Sì, ma poi non dire che non ti avevo avvisato :o
 
la RTN pero' si puo' richiedere come clausola nella proposta. A carico del venditore. In toscana e' addirittura obbligatoria mi pare.
basta saperlo.
Una domanda pero'.................c'e' da fidarsi se fatta dal venditore??
Mi sono perso la RTN, scusate ma non ho ancora avuto tempo di rileggermi tutto...che certificazione è?
 
Mi sono perso la RTN, scusate ma non ho ancora avuto tempo di rileggermi tutto...che certificazione è?

La Relazione Tecnica è uno strumento, rappresentato da un documento di 4/5 pagine redatto da un Geometra o Architetto o Perito o comunque un tecnico abilitato, attraverso il quale il venditore deve garantire in sede di rogito, la conformita’ catastale ed urbanistica dell’immobile oggetto della compravendita.
e il notaio controlla la continuità delle trascrizioni, se ci sono gravami ipoteche e quant’altro.
 
Ultima modifica:
Si chiama anche "dichiarazione di conformità catastale"? Finora non me l'hanno richiesta:mmmm:
 
Attenzione, la mia non è una manna e non è sicuramente la migliore proposta... sono i concetti ceh sono migliori, a mio parere, quando si parla di PROPOSTA.

Il concetto è che con la sua accettazione:

1) Non si è chiuso alcun contratto.
2) L'unica cosa che c'è in gioco è una penitenziale che è accettata espressamente come diritto di recesso dalla trattativa senza giusta causa.
3) Le cause possibili di recesso sono chiaramente identificate con difformità o gravami sull'immobile tali da pregiudicare la sua natura come descritta nell'oggetto della proposta, insanabili per la data del rogito o comunque pregiudizievoli del suo valore iniziale, a quel punto le parti sono libere di decidere se sottoscrivere altro accordo (magari nel preliminare direttamente) o salutarsi, senza danno.
4) tramite contratto a parte viene firmato accordo con l'agenzia, dove si specifica che la provvigione verrà pagata al momento della sottoscrizione del preliminare, momento nel quale l'affare si conclude e dove si prevede una penale in caso di ritiro dalla trattativa senza giustificato motivo, solo per colui che se ne rende colpevole, lasciando l'altro immune dalle pretese dell'AI.

Analizziamo la cosa:
- impossibile far diventare la rpoposta un compromesso, primo perchè si cita chiaramente una data per il preliminare (quindi sarebbe promessa di promessa) e quindi NESSUNO POTRà CHIEDERNE l'esecuzione.
- Esiste una penale (penitenziale) che viene accettata espressamente dalle parti come recesso, quindi QUELLA è, nessuno potrà chiedere una lira o euro di più, perfino se grazie a un giudice di quelli soliti fosse dato valore di preliminare alla proposta su detta, se non vuoi/puoi comprare tu versi la penale e li mandi in xulo tutti e non possono chiederti un tubo di nulla in più.
- L'unica ad esser poco tutelato sono io AI che invece mi trovo in una situazione dove il recesso non è aiutato dal codice civile sulla mediazione ma dalle regole dei contratti in generale, quindi difficoltà enormi e in balia del "diritto" di cui subiamo le conseguenze ogni giorno, ma se analizzo le possibili conseguenze di un preliminare prematuro e i casi nei quali il cliente è scorretto, posso portare comunque un bilancio positivo nelle casistiche che ho incontrato dove l'affare non è andato avanti, perchè chi adempieva è stato ripagato e non ha sofferto danni maggiori dovuti all'atavica italianità della quale ci dovremmo vergognare e invece spesso andiamo fieri :)

-resta il fatto che perdere 5k e non poter vantare nulla e avere anche la richiesta di penale da parte dell'agenzia è un deterrente abbastanza proporzionato al momento della trattativa, siamo nella formazione di un contratto e quindi si deve dare i mezzi alle parti per poterlo formare a modo.

Il dubbio è se essendo una puntuazione si possa vantare la responsabilità pre-contrattuale, devo dire ceh nei miei trascorsi, chi non ha adempiuto ha perduto la caparra ed è rimbalzato quando me l'ha richiesta indietro, proprio perchè l'accordo trovato nell'accettare la caparra come corrispettivo del recesso eviedentemente regge e la responsabilità pre-contrattuale forse p concreta.

MA nel pre-contratto c'è ancora più buio che nei contratti, di certo un diritto civile dovrebbe considerarlo e regolamentarlo meglio in ambito di compravendite immobiliari, questo garantirebbe la possibilità di comprare in modo consapevole rischiando il meno possibile e evitando gran parte delle possibili truffe o contenziosi.


Questo è un contratto, già mi sono espresso altre volte in merito.
Mi sembra la ricerca del minotauro, un pò qualcosa un pò qualcosa di altro, cantato in epica, mai trovata traccia in natura.
Cercare di stabilire, appunto, con una scrittura, appunto, quali siano i giusti motivi di recesso, appunto, da una trattativa, stabilendo, appunto, una penitenziale, appunto, è un contratto.
Vi sono le parti, vi è un accordo, vi sono pattuite dei motivi di recesso, vi è pattuita una somma.
E' un contratto.
Non vi sarebbe alcuna responsabilità, né contrattuale né extracontrattuale, di cui la precontrattuale è una sub specie, vi è, semplicemente, un diritto di recesso per alcuni casi pattuiti.
Oltretutto non copre neanche tutto, ovviamente.
Cosa succede se s'incorre in una caso non previsto nella scrittura?
In natura giuridica esistono due tipi di reponsabilità, non esiste il terzo tipo o minotauro.
Esiste la responsabilità contrattuale, da mancato adempimento di un contratto, esiste quella extracontrattuale, di cui la precontrattuale è una sottospecie, a sua volta da legge, fatto illecito, ecc..
La fonte di quell'obbligazione è contrattuale, poiché pattuita, se, invece, si esce da quei casi, che succede?
Esiste, di tutta evidenza, un contratto tra le parti, ma il caso inespresso e non previsto vi rientra, quindi è anche esso un inadempimento contrattuale oppure, essendo non previsto espressamente, è da responsabilità extracontrattuale?
Insomma, si aprirebbero una serie di problemi molto difficilmente risolvibili.
Sinceramente se io fossi il venditore, non lo firmerei mai.
 
Attenzione, la mia non è una manna e non è sicuramente la migliore proposta... sono i concetti ceh sono migliori, a mio parere, quando si parla di PROPOSTA.

Il concetto è che con la sua accettazione:

1) Non si è chiuso alcun contratto.
2) L'unica cosa che c'è in gioco è una penitenziale che è accettata espressamente come diritto di recesso dalla trattativa senza giusta causa.


Quindi tu praticamente tu dici che la proposta rimane semplice proposta perche' viene indicata una data precisa per il preliminare classico ed inoltre vi e' una caparra penitenziale che nega la l'esecuzione forzata in tribunale.
la tua provvigione di mediatore viene pagata solo al preliminare.
prima del preliminare la penale al mediatore la paga solo chi e' inadempiente e si ritira.
l'inadempiente perde la caparra penitenziale-acquirente, doppia il venditore.
confermi???
 
Quindi tu praticamente tu dici che la proposta rimane semplice proposta perche' viene indicata una data precisa per il preliminare classico ed inoltre vi e' una caparra penitenziale che nega la l'esecuzione forzata in tribunale.
la tua provvigione di mediatore viene pagata solo al preliminare.
prima del preliminare la penale al mediatore la paga solo chi e' inadempiente e si ritira.
l'inadempiente perde la caparra penitenziale-acquirente, doppia il venditore.
confermi???

Quello è il principio sul quale mi baso, che poi ci riesca in tutto è molto poco probabile, specie per quanto riguarda i miei soldi della penale... ma il concetto è che è molto difficile che metta qualcuno nella caka ;) primo perchè tutti sanno di non aver COMPRATO/VENDUTO nulla, secondo perchè il danno è limitato e ben definito (quindi anche in casi estremi come quelli indicati da Gorio ci si salva con relativo basso danno) terzo perchè quando si arriva al preliminare TUTTO è stato sviscerato profondamente, perchè da noi è il tecnico dell'acquirente a spulciare tutto .... ;)
 
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Questo è un contratto, già mi sono espresso altre volte in merito.
Mi sembra la ricerca del minotauro, un pò qualcosa un pò qualcosa di altro, cantato in epica, mai trovata traccia in natura.
Cercare di stabilire, appunto, con una scrittura, appunto, quali siano i giusti motivi di recesso, appunto, da una trattativa, stabilendo, appunto, una penitenziale, appunto, è un contratto.
Vi sono le parti, vi è un accordo, vi sono pattuite dei motivi di recesso, vi è pattuita una somma.
E' un contratto.
Non vi sarebbe alcuna responsabilità, né contrattuale né extracontrattuale, di cui la precontrattuale è una sub specie, vi è, semplicemente, un diritto di recesso per alcuni casi pattuiti.
Oltretutto non copre neanche tutto, ovviamente.
Cosa succede se s'incorre in una caso non previsto nella scrittura?
In natura giuridica esistono due tipi di reponsabilità, non esiste il terzo tipo o minotauro.
Esiste la responsabilità contrattuale, da mancato adempimento di un contratto, esiste quella extracontrattuale, di cui la precontrattuale è una sottospecie, a sua volta da legge, fatto illecito, ecc..
La fonte di quell'obbligazione è contrattuale, poiché pattuita, se, invece, si esce da quei casi, che succede?
Esiste, di tutta evidenza, un contratto tra le parti, ma il caso inespresso e non previsto vi rientra, quindi è anche esso un inadempimento contrattuale oppure, essendo non previsto espressamente, è da responsabilità extracontrattuale?
Insomma, si aprirebbero una serie di problemi molto difficilmente risolvibili.
Sinceramente se io fossi il venditore, non lo firmerei mai.

Succede che paghi 5k e mandi in domo tutto ;), tra l'incertezza di firmare una obbligazione come una proposta compromesso (che è un contratto valido ma sottoscritto frettolosamente, per usare un eufemismo) e la certezza di potermi salvare in estremis in caso debba farlo scelgo la seconda, perchè il recesso con penale lo puoi sempre attivare ;) in qualsiasi momento: paghi e ciao, non esiste casistica possibile imprevista che te lo possa impedire, è stato accettato dalle aprti come corrispettivo del recesso.. ;).

Il recesso SENZA perdita di caparra è sottoposto a alcune casistiche legate all'immobile che si dimostrasse diverso da quello che si compra (per qualsiasi motivo) o comunque in caso di situazione non sanabile, ma il RECESSO è LIBERO, paghi per recedere in qualsiasi momento e CIAO.

Inoltre per il venditore non c'è alcun obbligo o peso trascrivibile sull'immobile.

Io invece se fossi un venditore non firmerei mai un preliminare con 5k sopra.

IN soldoni, in presenza di incertezza e di un diritto malfunzionante e sottoposto a mille interpretazioni, preferisco un bel contratto che abbia come punto fermo UNA sola cosa: se perdi la caparra non hai altre conseguenze.

Quando le cose vanno bene, hai zero problemi, quando vanno male AL MASSIMO, perdi la caparra.

Tu non lo firmeresti mai? A mio parere fai male ;)

Essendo il diritto italico una ciofeca (vedi come si compra in francia ad esempio, dove questo meccanismo è invece garantito) io posso trovare dieci avvocati e avere dieci pareri diversi con altrettante sentenze... quindi, per tutelare DAVVERO i miei clienti, fino a quando non c'è una consapevolezza di ciò che si firma e la sicurezza di poter comprare, niente preliminare.

In soldoni, in italia è più tutelante un contratto sega come questo che i contratti veri ;) e la colpa è dei legulei e della burocrazia, proprio perchè contiene la scappatoia della penale accettata come corrispettivo del recesso, che non è affatto limitato se la perdi ;)

La proposta è un mezzo per arrivare a un preliminare, non un suo surrogato, se il diritto non ne prende atto, noi cittadini non possiamo farci un bel nulla... quindi ci si difende come si può.

Tra l'altro i venditori sono molto contenti di firmare questo tipo di pratica, specie quelli che sono passati da proposte compromesso che poi sono saltate... ;)

PS.

I giustificati motivi del recesso me li ha fatti inserire l'avvocatura di seroli, nella mia versione NON c'erano :D, quindi mettetevi d'accordo... e comunuqe rimane al libertà di recedere perdendo la caparra o restituendola doppia. ;)

PPS.

O vorresti fdire che le proposte ceh vedi firmare in giro hanno un contenuto più etico e sono più efficaci di questa? Perchè se leggo in giro e sento i miei colleghi o guardo le cause che sono in essere.... non mi pare ;)
 
Ultima modifica:
Succede che paghi 5k e mandi in domo tutto ;), tra l'incertezza di firmare una obbligazione come una proposta compromesso (che è un contratto valido ma sottoscritto frettolosamente, per usare un eufemismo) perchè il recesso con penale lo puoi sempre attivare ;) in qualsiasi momento: paghi e ciao, non esiste casistica possibile imprevista che te lo possa impedire.

Il recesso SENZA perdita di caparra è sottoposto a alcune casistiche legate all'immobile che si dimostrasse diverso da quello che si compra (per qualsiasi motivo) o comunque in caso di situazione non sanabile, ma il RECESSO è LIBERO, paghi per recedere in qualsiasi momento e CIAO.

Inoltre per il venditore non c'è alcun obbligo o peso trascrivibile sull'immobile.

Io invece se fossi un venditore non firmerei mai un preliminare con 5k sopra.

IN soldoni, in presenza di incertezza e di un diritto malfunzionante e sottoposto a mille interpretazioni, preferisco un bel contratto che abbia come punto fermo UNA sola cosa: se perdi la caparra non hai altre conseguenze.

Quando le cose vanno bene, hai zero problemi, quando vanno male AL MASSIMO, perdi la caparra.

Tu non lo firmeresti mai? A mio parere fai male ;)

Essendo il diritto italico una ciofeca (vedi come si compra in francia ad esempio, dove questo meccanismo è invece garantito) io posso trovare dieci avvocati e avere dieci pareri diversi con altrettante sentenze... quindi, per tutelare DAVVERO i miei clienti, fino a quando non c'è una consapevolezza di ciò che si firma e la sicurezza di poter comprare, niente preliminare.

In soldoni, in italia è più tutelante un contratto sega come questo che i contratti veri ;) e la colpa è dei legulei e della burocrazia, proprio perchè contiene la scappatoia della penale accettata come corrispettivo del recesso, che non è affatto limitato se la perdi ;)

La proposta è un mezzo per arrivare a un preliminare, non un suo surrogato, se il diritto non ne prende atto, noi cittadini non possiamo farci un bel nulla... quindi ci si difende come si può.

Tra l'altro i venditori sono molto contenti di firmare questo tipo di pratica, specie quelli che sono passati da proposte compromesso che poi sono saltate... ;)


Arpi tu, in pratica, trasformi, linguisticamente, la riluzione per inadempimento in recesso, non vedo cosa c'entri la schifezza italica che lamenti, sempre risoluzione sarebbe, che sempre deve essere provata.
Ci sarà, comunque, un contenzioso sul fatto, cioè sull'inadempimento.
La vera differenza è il c.d. recesso ad nutum, cioè senza addurre motivazione alcuna, quindi pagando un corrispettivo.
Questa è una opzione vera e propria, il problema è che queste cose costano, quindi, visto che l'unico ad avere un reale interesse ad esercitare un'opzione è l'acquirente, non vedo perché io venditore dovrei firmare una cosa del genere, a meno che la c.d. caparra non mi faccia davvero ridere, sia, cioè, un vero e proprio costo d'opzione.
Non esistono minotauri.
 
vai che arriviamo al dunque!!!

contratto o puntuazione?? vai...
ma soprattutto contratto o pre-contratto....

Arpiiiii...se non me mandi l'inghippo che cavolo vedo?? :wall:
 
Arpi tu, in pratica, trasformi, linguisticamente, la riluzione per inadempimento in recesso, non vedo cosa c'entri la schifezza italica che lamenti, sempre risoluzione sarebbe, che sempre deve essere provata.
Ci sarà, comunque, un contenzioso sul fatto, cioè sull'inadempimento.
La vera differenza è il c.d. recesso ad nutum, cioè senza addurre motivazione alcuna, quindi pagando un corrispettivo.
Questa è una opzione vera e propria, il problema è che queste cose costano, quindi, visto che l'unico ad avere un reale interesse ad esercitare un'opzione è l'acquirente, non vedo perché io venditore dovrei firmare una cosa del genere, a meno che la c.d. caparra non mi faccia davvero ridere, sia, cioè, un vero e proprio costo d'opzione.
Non esistono minotauri.

Infatti quello è lo scopo: avvicinarsi all'opzione in una puntuazione. :)

I minotauri esistono quando i legulei li fanno esistere :) in francia esiste addirittura il recesso senza danno per l'acquirente, e non perde manco la caparra. ;) Quindi...

Analizziamo la realtà del mercato immobiliare:

Non è affatto vero che l'unico a guadagnarci è l'acquirente, è una analisi superficiale... è certo che una persona vuole acquistare con la certezza più alta possibile di fare un acquisto oculato, questo conviene anche al proprietario, al quale invece sicuramente non conviene di aver firmato un preliminare con 5k nel qual caso, se succedesse quanto te paventi nella mia fattispecie, si troverebbe con possibili conseguenze ben peggiori...

Per farlo serve PER FORZA un interregno nel quale si analizza profondamente una situazione, tale periodo è limitato nel tempo (direi intorno ai 30-45 giorni) ma non può esser ridotto a causa i tempistiche burocratiche.

Specie in caso di mutuo, per le modalità di oggi degli istituti bancari che vogliono una scrittura (proposta o compromesso o puntuazione che sia) per prendere in analisi la pratica, chiamare il perito e capire cosa finanzia, un acquirente avrebbe piacere di avere almeno un minimo di garanzia di non perdere del tempo e trovarsi uno che ha già venduto appena ha la risposta della banca, ecco che siamo di nuovo a una indubbia utilità.

Inoltre, dato un limite per il recesso senza danno tutto il resto è INADEMPIENZA, che nel caso si risolve con la perdita della caparra. (questo secondo gli avvocati seroliani) per sepcifico accordo, che cancella qualsiasi altra pretesa, se quello è il corrispettivo del recesso quello è.

Se l'acquirente si ritira e il caso non rientra in quelli previsti, paga, ma paga perdendo SOLO la caparra.

Secondo me una garanzia così è sia foriera di serietà nelal trattativa, perchè a nessuno piace perdere soldi, sia equilibrata per l'impegno sottoscritto e il momento, per la consapevolezza e per la mancanza di quella certezza che solo un approfondito controllo e un iter con i suoi tempi naturali può garantire.

(già sperimentato con causa durata poco perchè chi era inadempiente ha fatto retro front... di corsa però non mi ha pagato la mia di penale :( e col casso che mi metto a fargli causa con questo diritto che, ripeto, è scandaloso... anche se ho ragione mi compensano le spese al 90% e finisco per spendere e basta )

Dove è il minotauro, di fatto? :)

Il diritto di recesso c'è o no?

Ne è specificato l'importo ed è stato espressamente accettato dalle parti giusto?

Quando è che secondo te decadrebbe il diritto di recedere e dovrei invece risolvere, quando le parti finiscono in un contenzioso su una fattispecie fuori dagli schemi? Cioè nel caso in cui uno voglia recedere senza danno nonostante magari per l'altro invece ci sia recesso ingiustificato? HAi ragione, infatti, am si può vantare pesi sul bene immobile? ;)
E comunque, se uno chiede la risoluzione, l'altro alla brutta non potrebbe recedere versando la caparra e ciao?

IN una compravendita, gorio, mi va bene andare a finire in un contenzioso che mi lega a una possibile esecuzione quando:

- se compro, so che ho la disponibilità del denaro per acquistare, ho controllato l'immobile con un mio tecnico di parte, conosco tutto il possibile dell'immobile e non l'ho solo visto due o tre volte, letto le visure e visto la planimetria catastale.

- se vendo, ho intascato una caparra sostanziosa, so che il cliente è comunque solvibile, so che il mio immobile non ha problematiche che mi pongono in situazioni di colpa.

Altrimenti, meglio rischiare di cadere in contenzioso per 5mila euro che al limite guarda, ci rinuncio pure ma almeno posso vendere l'immobile ad altri o comprarne un latro (a seconda che io sia acq o vend.) senza aspettare che il "diritto" faccia il suo corso che come sai assomiglia a un calvario per i cittadini, molto meno per chi di diritto ci campa.

Io non firmerei mai una proposta compromesso, tu? Vogliamo analizzare le possibili situazioni firmando la mia proposta o firmando invece una di quella magiche? Cominciamo? ;)

L'unica opzione migliore, in fatto di rischio, è non fare nulla prima del preliminare, però significa per l'acquirente far fare i controlli, pagare la perizia e il tecnico avendo in mano solo la promessa verbale .... ;)
 
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Infatti quello è lo scopo: avvicinarsi all'opzione in una puntuazione. :)


Io non firmerei mai una proposta compromesso, tu? Vogliamo analizzare le possibili situazioni firmando la mia proposta o firmando invece una di quella magiche? Cominciamo? ;)

si, lo vogliamo tutti. Per capire bene la differenza.
Da quel che ho capito io con una proposta-preliminare di 5k e caparra confirmatoria, il venditore e' legato mani e piedi e puo' essere trascinato in tribunale e gli blocca la vendita anche per anni.
con la proposta-e caparra penitenziale se qualcosa va male, tanti saluti, si perde la caparra e basta.
se va bene.............si va al preliminare dopo aver fatto tutti i controlli e si puo' stare abbastanza tranquilli.
ma allora devo pensare che e' la provvigione il vero scopo di far firmare subito la proposta-preliminare all'acquirente.
se poi ci sono guai e problemi, la provvigione e' salva in ogni modo.
quindi la proposta-preliminare e' da scartare
la proposta-preliminare che rimanda ad un preliminare e ' nullo
la proposta- con caparra penitenziale che indica con certezza la data in cui si fara' il preliminare e' valido e piu' sicuro.
 
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Infatti quello è lo scopo: avvicinarsi all'opzione in una puntuazione. :)

I minotauri esistono quando i legulei li fanno esistere :) in francia esiste addirittura il recesso senza danno per l'acquirente, e non perde manco la caparra. ;) Quindi...

Analizziamo la realtà del mercato immobiliare:

Non è affatto vero che l'unico a guadagnarci è l'acquirente, è una analisi superficiale... è certo che una persona vuole acquistare con la certezza più alta possibile di fare un acquisto oculato, questo conviene anche al proprietario, al quale invece sicuramente non conviene di aver firmato un preliminare con 5k nel qual caso, se succedesse quanto te paventi nella mia fattispecie, si troverebbe con possibili conseguenze ben peggiori...

Per farlo serve PER FORZA un interregno nel quale si analizza profondamente una situazione, tale periodo è limitato nel tempo (direi intorno ai 30-45 giorni) ma non può esser ridotto a causa i tempistiche burocratiche.

Specie in caso di mutuo, per le modalità di oggi degli istituti bancari che vogliono una scrittura (proposta o compromesso o puntuazione che sia) per prendere in analisi la pratica, chiamare il perito e capire cosa finanzia, un acquirente avrebbe piacere di avere almeno un minimo di garanzia di non perdere del tempo e trovarsi uno che ha già venduto appena ha la risposta della banca, ecco che siamo di nuovo a una indubbia utilità.

Inoltre, dato un limite per il recesso senza danno tutto il resto è INADEMPIENZA, che nel caso si risolve con la perdita della caparra. (questo secondo gli avvocati seroliani) per sepcifico accordo, che cancella qualsiasi altra pretesa, se quello è il corrispettivo del recesso quello è.

Se l'acquirente si ritira e il caso non rientra in quelli previsti, paga, ma paga perdendo SOLO la caparra.

Secondo me una garanzia così è sia foriera di serietà nelal trattativa, perchè a nessuno piace perdere soldi, sia equilibrata per l'impegno sottoscritto e il momento, per la consapevolezza e per la mancanza di quella certezza che solo un approfondito controllo e un iter con i suoi tempi naturali può garantire.

(già sperimentato con causa durata poco perchè chi era inadempiente ha fatto retro front... di corsa però non mi ha pagato la mia di penale :( e col casso che mi metto a fargli causa con questo diritto che, ripeto, è scandaloso... anche se ho ragione mi compensano le spese al 90% e finisco per spendere e basta )

Dove è il minotauro, di fatto? :)

Il diritto di recesso c'è o no?

Ne è specificato l'importo ed è stato espressamente accettato dalle parti giusto?

Quando è che secondo te decadrebbe il diritto di recedere e dovrei invece risolvere, quando le parti finiscono in un contenzioso su una fattispecie fuori dagli schemi? Cioè nel caso in cui uno voglia recedere senza danno nonostante magari per l'altro invece ci sia recesso ingiustificato? HAi ragione, infatti, am si può vantare pesi sul bene immobile? ;)
E comunque, se uno chiede la risoluzione, l'altro alla brutta non potrebbe recedere versando la caparra e ciao?

IN una compravendita, gorio, mi va bene andare a finire in un contenzioso che mi lega a una possibile esecuzione quando:
- se compro, so che ho la disponibilità del denaro per acquistare, ho controlalto l'immobile con un mio tecnico di parte, conosco tutto il possibile dell'immobile e non l'ho solo visto due o tre volte, letto le visure e visto la planimetria catastale.

- se vendo, ho intascato una caparra sostanziosa, so che il cliente è comunque solvibile, so che il mio immobile non ha porblematiche che mi pongono in situazioni di colpa.

Altrimenti, meglio rischiare di cadere in contenzioso per 5mila euro che al limite guarda, ci rinuncio pure ma almeno posso vendere l'immobile ad altri o comprarne un latro (a seconda che io sia acq o vend.) senza aspettare ceh il "diritto" faccia il suo corso che come sai assomiglia a un calvario per i cittadini, molto meno per chi di diritto ci campa.

Io non firmerei mai una proposta compromesso, tu? Vogliamo analizzare le possibili situazioni firmando la mia proposta o firmando invece una di quella magiche? Cominciamo? ;)


Negli alimentari francesi fanno anche delle baguettes con il patè che io mi trasferirei lì solo per quello.
Però, se vogliamo vendere un immobile ad Astimacombi e non a Lyon, con il nostro diritto dobbiamo fare i conti.
Tu fai firmare un contratto, vero e proprio, con il quale le parti stabiliscono che alcuni casi specifici danno diritto a quello che tu chiami recesso, mentre, invece è una risoluzione.
Lasciando perdere le disquisizioni linguistiche che, però, in diritto hanno un peso, la risoluzione pattuita deve, comunque, essere provata, deve essere,cioè, provato il fatto che ha quella conseguenza.
E' una cosa assolutamente classica, ovviamente non è il minotauro, ma sempre fonte di contenzioso, sulla qualificazione del fatto, ci sarà o ci potrà essere, nulla di di diverso. dal solito.
Infatti il minotauro non c'é perché non esiste.
Accordarsi per una cifra sul danno è una cosa tipica contrattuale, poi il danno deve essere provato, non basta scriverlo su un pezzo di carta.
Bisogna provare che quel fatto è realmente accaduto, che ha conseguito quel danno.
Nulla di nuovo.
A questo punto, sinceramente, il tutto si riduce ad una opzione, anche qui nulla di nuovo, ma il costo deve essere consistente.
I contenziosi ci sono e ci saranno sempre e comunque, nulla le può evitare, perché sono gli interessi che, spesso, non si "sposano" e questo porta ad interpretare diversamente un fatto, una scrittura, un comportamento e, quando ciò accade, nulla regge.
Però, a questo punto, se io debbo far stringere un accordo tra le parti, non vedo perché non lo debba fare in maniera più diretta e lineare sull'immobile che, invece, solo sul contorno, facendo una artefazione che io reputo del tutto inutile e fautrice di equivoci e contenziosi.
Semmai si agisca con cautela prima di far firmare qualcosa.
 
LA differenza è che in caso di contenzioso, con un preliminare, pre quanto bacato da miserande cifre, sei in odore di obbligo a vendere/comrpare, possibilità di trascriverlo e quindi trovarsi legato per il venditore a un determinato acquirente fino a quando il contenzioso (che può nascere in mille forme e non esser risolto così facilmente) o per l'acquirente con la spada di damocle di una possibile richiesta di danni ulteriori o di esecuzione.

Se la cosa ha ampiamente senso sottoscrivendo un preliminare DOPO che si è svolto tutta una serie di azioni a tutela propria e della correttezza delle cose, per entrambe le parti, ha ben poco senso quando fai una proposta e ottieni l'accettazione e non sai se avrai il mutuo e di quanto sarà su quell'immobile, non sai se l'immobile è a posto davvero ecc. ecc.

Su una proposta dove in ballo non c'è l'immobile ma solo la caparra (perchè in caso di contenzioso si può trovarsi a discutere SOLO se uno debba o meno perderla o versarne il doppio e non altro) il rischio non solo è definito, ma molto minore... ;) e l'imobile o la capacità debitoria dell'acquirente rimane praticamente intonsa.

Perchè se le parti decidono che il corrispettivo del recesso da quel contratto è di euro x, perchè non potrebbero attivarlo (pagando) in qualsiasi momento? Perchè dovrebbero risolvere?

Quale sarebbe il limite che glielo impedisce?

E comunque non è nemmeno troppo insignificante da farti recedere con leggerezza... ;)

Quindi gorio, verissimo quello che dici, ma mi fai causa sulla caparra, non dicendo ora me lo compri o "ora m lo vendi", tu dici che è inutile io dico che è inutile invece quello che tu sostieni perchè dovresti aggiungere che tale problema può comparire in QUALSIAIS contratto, quindi dovresti fermarti ad analizzare le conseguenze per le parti: ti chiedo quindi, cosa potrebbe pretendere uno facendo un contenzioso sulla mia propsota? Secondo em potrebbe dire solo "dammi la caparra" o "non devo darti la caparra" o "restituiscimi la caparra"... secondo te invece potrebbe chiedere l'esecuzione in forma specifica della compravendita? O il maggior danno? ;)

Questa è la differenza, poi i casi "fuori" o non previsti appaiono in tutte le scritture, ma sapendo che nessuna scrittura è perfetta tu quale sceglieresti?

Se poi le parti volessero sottoscrivere altro per me no problem, possono perfino scrivere loro la scrittura, non sono mica geloso :) di certo dirò come la penso e cosa secondo me rischiano, am liberi di scegliere.

Resta il fatto che in francia, le sospensive non solo a nessuno viene in mente di farle diventare "potestative" ma sono previste, regolate e rispettate e vengono scritte NON nelle proposte, ma nel compromesso!

E il codice civile di base è molto simile, la radice è la stessa.

Ma la il diritto, in caso di compravendite immobiliari, è molto più evoluto.

Semmai si agisca con cautela prima di far firmare qualcosa.

Appunto, come? :D

Fai i controlli all'acquisizione? (le cose cambiano nel tempo e poi nonostante io sia un AI non mi fido dei controlli dell'Ai, mi spiace.)

Fai fare i controlli al venditore? (col casso che mi fido, perdonami)

Fai i controlli prima di firmare qualsiasi cosa e quindi ti trovi a spendere senza avere la certezza che il venditore aspetti che tu abbia finito o almeno un risarcimento potenziale? (potresti ma perderesti la forza della proposta, che in trattativa è moooolto efficace come strumento per arrivare ad un accordo oltre al rischio di spendere per nulla).

In francia, dove te compreresti solo i panini, il notaio invece è responsabile, quindi la in francia, dove prevedono anche le sospensive che tu reputi potestative (per il diritto che ci ritroviamo), prende i denari, fa tutti i controlli, sana le situazioni pendenti e trasferisce l'immobile solo dopo aver regolarizzato tutto,sempre che lo possa fare per capienza: l'acquirente è assolutamente tutelato.

Qua lo prendi direttamente in xulo.

Tu compraci i panini, io ci comprerei altro.
 
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