l1uk3
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Molto difficile fare stime perché più che i fattori economici contano quelli politici e speculativi, quindi sono imprevedibili. La situazione di fine 2011 è un esempio significativo. Di fatto oggi l'economia mondiale e l'Europa è in una situazione migliore ma noi siamo messi pure peggio (indipendentemente dal prossimo governo), quindi senza Bce dovremmo veder valori assurdi. Ma dipende appunto dall'avversione al rischio e dal panico sui mercati.
A proposito, a me i tassi della Romania risultano molto più alti di quelli sopra indicati.
Il problema dell'Italia resta sempre la politica. Ma al di là delle uscite iniziali sul programma, la presunta squadra di governo non mi sembra così male. E più della Lega, che già governa in molte realtà locali e risponde alla società produttiva, temo i 5s che spesso sembrano vivere fuori dal mondo e finora non hanno mai dato prova di governo e quindi di saper affrontare i problemi con buonsenso.
Bisognerà appunto vedere come approcciano i problemi. Se iniziano da spese, privilegi e semplificazione o vanno subito allo scontro.
Un taglio alle tasse sarebbe visto positivamente dal mercato, anche se finanziato in deficit. Diverso se vai in deficit per assistenzialismo e misure demagogiche. E anche un tentativo di forzare le regole europee, per ottener qualcosa, non è in se negativo.
Certo, la fiducia verso i politici rimane scarsa. E una brutta fine l'avremmo fatta alla lunga anche con i precedenti governi. Negli ultimi 5 anni abbiamo avuto condizioni storiche talmente favorevoli (tassi zero, petrolio basso, crescita economia mondiale) che non si capisce come abbiano potuto peggiorare debito e economia (prima eravamo sempre sotto di mezzo punto all'Europa, ora la distanza è aumentata). Ci voleva poco per migliorare, eppure siamo riusciti a farci superare da Spagna e Portogallo.
Il problema è che adesso, spread o non spread, i tassi si alzeranno. E il petrolio lo ha già fatto. E i tanto decantati buon governi degli anni passati, hanno lasciato un buco di 30 miliardi (tra manovrina primaverile già prevista dalla UE, risanamento banche venete, Iva) che non so se il nuovo sarà in grado di coprire.
A proposito, a me i tassi della Romania risultano molto più alti di quelli sopra indicati.
Il problema dell'Italia resta sempre la politica. Ma al di là delle uscite iniziali sul programma, la presunta squadra di governo non mi sembra così male. E più della Lega, che già governa in molte realtà locali e risponde alla società produttiva, temo i 5s che spesso sembrano vivere fuori dal mondo e finora non hanno mai dato prova di governo e quindi di saper affrontare i problemi con buonsenso.
Bisognerà appunto vedere come approcciano i problemi. Se iniziano da spese, privilegi e semplificazione o vanno subito allo scontro.
Un taglio alle tasse sarebbe visto positivamente dal mercato, anche se finanziato in deficit. Diverso se vai in deficit per assistenzialismo e misure demagogiche. E anche un tentativo di forzare le regole europee, per ottener qualcosa, non è in se negativo.
Certo, la fiducia verso i politici rimane scarsa. E una brutta fine l'avremmo fatta alla lunga anche con i precedenti governi. Negli ultimi 5 anni abbiamo avuto condizioni storiche talmente favorevoli (tassi zero, petrolio basso, crescita economia mondiale) che non si capisce come abbiano potuto peggiorare debito e economia (prima eravamo sempre sotto di mezzo punto all'Europa, ora la distanza è aumentata). Ci voleva poco per migliorare, eppure siamo riusciti a farci superare da Spagna e Portogallo.
Il problema è che adesso, spread o non spread, i tassi si alzeranno. E il petrolio lo ha già fatto. E i tanto decantati buon governi degli anni passati, hanno lasciato un buco di 30 miliardi (tra manovrina primaverile già prevista dalla UE, risanamento banche venete, Iva) che non so se il nuovo sarà in grado di coprire.
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