Ristrutturazione PTF di mio padre (65 anni)

Ciao a tutti, vi scrivo stremata dopo eterne discussioni con mio padre che si ritrova con mille mila fondi e polizze e un PTF, a mio parere, costruito più per il consulente che per lui.

Obiettivi: Non hanno bisogno di guadagni mirabolanti, ma ciò che hanno ora in portafogli è già tanto se non li manda in perdita. Considerate che il 90% delle litigate avvengono perchè mio padre NON si fida di mezza parola che proferisco (altrimenti non avrebbe quel portafogli) e, soprattutto, "ha paura" di mollare la banchetta di paese che curava lui, suo padre, suo nonno ecc..
Guarda io mi trovo un pò in mezzo al guado: consulente da decenni, consulente in una banca, 'vicino' per motivi anche etici a logiche di consulenza indipendente (se non ci si cerca di porre in maniera indipendente secondo me non si è veri consulenti ma solo venditori), mi ritengo in scarsissimo conflitto d'interesse con il cliente (budget, risultati etc... non mi hanno mai comportato vantaggi, correttezza, controllo costi etc... non mi hanno ancora comportato svantaggi).

Le condizioni delle due banche che utilizza ora, però, sono a mio parere quasi improponibili (acquisto ETF, per dire, a 0,20% a operazione SENZA cap. massimo, bonifici online pagati ecc...).
0,2% sugli ETF in collocamento allo sportello (quindi con consulenza da parte di un professionista - si spera -) mi sembra onesto, a chi colloco ETF (tra ieri e oggi collocati una decina) faccio pagare qualcosa di più in sottoscrizione. Ovviamente dall'homebanking pagano di meno (e c'è Cap) però a quelli cui l'ho onestamente spiegato finora nessuno ha ritenuto di voler risparmiare con il fai-da-te.
FONDI VARI, BANCA 1 (tot. 223k)

9K BGF Global Multi Asset Inc E2 EUR H
12K Eurizon Flexible Multistrategy R Acc
3K Franklin Biotechnology Discv N(acc)USD
3K Franklin Technology N Acc EUR
3K Franklin US Opportunities N(acc)EUR
3K Franklin US Opportunities N(acc)EUR-H1
27K JPM Global Multi Strategy Inc D (acc)EUR
15K M&G (Lux) Conservative Allc B EUR Acc
15K M&G (Lux) Glb Fl Rt HY B H EUR Acc
15K M&G (Lux) Optimal Income B EUR Acc
21K PIMCO GIS Divers Inc T EURH Acc
21K PIMCO GIS Income T EUR Hedged Acc
12K Schroder ISF EURO Crdt Abs Rt B Acc EUR
7K Schroder ISF Glb Clmt Chg Eq A1 Acc EURH
6K Schroder ISF Glbl Sust Gr A Acc EUR Hdg
20K Schroder ISF Global Eq A1 Acc USD
18K Schroder ISF Strat Crdt B Acc EUR Hdg
10K Templeton Euroland N (Acc) EUR
3K Templeton Global Ttl Ret N(acc)EUR-H1

36% azionario, 64% obbligazionario (circa... a occhio, non prenderlo come oro colato o consulenza). Tendenzialmente corrisponde ad un portafoglio "moderato", ma lo considererei a rischio "medio" per via della concentrazione degli asset azionari verso gestori attivi che applicano strategie tematiche (cambiamento climatico, healthcare, tech) e la concentrazione dell'obbligazionario quasi totalmente in approcci flessibili e total return con totale delega di strategia gestionale al gestore (che, come regola madre, andrebbero contenuti).
Non mi è dato sapere se questo è un portafoglio che viene spesso rimaneggiato applicando costi d'entrata/uscita oppure se (come credo) è gestito da un libero professionista che si concentra sulle commissioni di gestione. Direi più la seconda per la tecnica, ormai massificata (e che temo molto) di concentrare l'obbligazionario in flessibile e l'azionario in tematico per difendersi con i tassi con una mano e offrire performance concentrando il rischio con l'altra... tutto bene finché il mercato rema a favore (2019-2020), problematico e tendenzialmente correlato in giù se non lo fa (2018, inizio 2016, marzo e insomma si può fare di peggio...).
Persi singolarmente alcuni di quei titoli sono gestiti con capacità, pur essendo fondi attivi che nascono ovviamente per produrre costi, altri sono più modaioli. Però non mi dilungo.
FONDI VARI, BANCA 2 (tot 185k)

5K Anima Italia A
5K Anima Magellano A
22K Anima Obbligazionario High Yield B
45K Anima Sforzesco A
38K Anima Visconteo A
30K Arca Opportunità globali 2023
10K BGF World Healthscience E2
30K Etica Azionario R

Questa è una banca evidentemente tradizionale. Il portafoglio è un 40% azionario e 60% obbligazionario. La differenza è nell'internazionalità della gestione e degli investimenti. Qui troverai un obbligazionario più "nostrano" composto spesso da bond di banche (anche italiane), titoli di stato europei (molti italiani), quasi assenti paesi emergenti e titoli internazionali. In cambio la strategia è molto meno flessibile (quindi, almeno, i due portafogli non sono fotocopia).
Il grosso dramma del retail bancario è che spesso il meraviglioso 'modello di servizio' è basato sulla spremuta commissionale "signor Mario, il suo fondo ha guadagnato +7%... E' TANTO! Perché non lo togliamo e compriamo il fondo nuovo?". Questa strategia si evince dall'uso di fondi a commissioni di collocamento che personalmente definisco 'occulte' come l'Arca 2023, ovvero a tunnel, e quindi immagino che gli sia stato scontato ben poco anche sugli altri.
Insomma i costi, se lui si fa trascinare, possono essere davvero alti. Al contempo sono prodotti ad asset allocation che magari su orizzonte lungo (es. 20 anni) grossi danni non dovrebbero farne. Sicuramente hanno un certo rischio tassi, oggi.

50K liquidi circa
20K rendimax

Se li consideriamo come asset di portafoglio sei ad un 28% di azionario su 480k investiti. Complessivamente moderato, ma l'efficienza è quella che il doppio modello di servizio (probabile) di promotore+retail banking può offrire (contenuto).
Converrete con me che tutta sta cosa rasenta la follia tanto è spezzettata, costosa e poco sensata.

Dal punto di vista del trader e dell'utente di FOL medio sì, dal punto di vista del retail banking salvo il caso in cui non venga purgato con commissioni di uscita/entrata spesso e volentieri, sono portafogli assolutamente nella media ed anzi c'è molto molto di peggio in giro (spero non le polizze che non descrivi).
Insomma né follie, né truffe, un amministratore delegato di una banca o un ministro dell'economia (che poi spesso entrano ed escono dai CDA bancari) loderebbe come perfetti tali investimenti, probabilmente.

Il concetto di 'spezzettato' è relativo: il LifeStrategy che dici tu investe in migliaia di titoli, se guardi il portafoglio è molto 'spezzettato'. Nel portafoglio dei miei genitori ho messo 10 ETF, 4 fondi attivi (2 bilanciati, 1 flessibile di cui apprezzo la strategia ed 1 obbligazionario a duration negativa), oltre a panieri diversificati di singoli titoli azionari e bond (oltre a conti deposito)... sarebbe efficentabile, ma anche lì devo fare i conti con la psicologia di persone non addette ai lavori e muovermi in punta di piedi per motivi relazionali, il Lazy di 2 ETF mi causerebbe grossi problemi relazionali.

Fai attenzione perché gli ETF sono strumenti efficientissimi ma replicano indici: e i 10 anni appena terminati sono stati un periodo di "boom" di mercati rispetto alla storia del mercato degli ultimi 70 anni. Che succedi se indicizzi su pochi strumenti (vabbé il lifestrategy è un altro discorso, ma personalmente sto aspettando che sia meno acerbo per sostituirlo con i bilanciati, e non parliamo certo di una cifra consistente come quella dei tuoi) e nei prossimi anni il trend di mercato, per qualche anno, si inverte? Attenta che i clienti (inclusi i genitori) guadagnano in percentuale e perdono in euro. Se va ha fatto "dopotutto il 10%, un pò più dei vecchi BTP" se non va "mi hai fatto buttare 70000 euro!!!! Aaaah!".
Poi io do avvisi per situazioni generali, ogni persona e situazione relazionale è a sé ed è unica.
Ora... credo che i fondini e fondetti della banca 2 non si possano toccare causa cose convinzioni sue mentre penso ci sia un po' più margine per migliorare l'allocazione dei 223k della banca 1.
Essendo lui MOLTO inesperto e, soprattutto, senza voglia di occuparsene particolarmente, pensavo ad un Vanguard LifeStrategy, magari a distribuzione (devo ancora ragionare su quale allocazione di azionario in base alla composizione dei suoi fondi che sto approfondendo).

Forse la cosa che puoi fare, e che spesso è la più valida, è:
1- Imparare a pescare, piuttosto di cercare un pesce pronto da servire in tavola (es. il MSCI World perché costa solo 0,07% o il LifeStrategy perché è semplice e rappresenta tutto un portafoglio).
2- Evitare litigi. Dare assistenza. Iniziare ad entrare, se puoi, nel rapporto relazionale con i consulenti. Un discorso maturo è "Papà ha un profilo di rischio contenuto, sappiamo tutti che questi prodotti devono pagare delle commissioni con il capitale e che salvo strategie un pò azzardate (longshort, flexible etc...) è dura tirare fuori redditività e pagare commissioni sulla quota prudente, quindi vedo che c'è da un lato 'flessibilità' sperando che questo valore aggiunto riesca a tirarlo fuori un gestore e dall'altra concentrazione tematica del rischio sperando che la quota azionaria sovraperformi il mercato. Per non comprare volatilità in questo processo non dico di non voler pagare tutto o cambiare dei rapporti consolidati, ma venirci incontro efficientando un pò...". Ecco... iniziare ad affiancare un pò di ETF o bond (adesso bond con redditività residua non ne trovi... ma non è sempre 2020) a fondi attivi, che possono essere conservati (facendo guadagnare qualcosa anche al consulente/banca... almeno finché non sarete completamente autonomi ed i genitori convinti) laddove hanno un senso (solo a titolo di esempio il PIMCO GIS Divers Inc T EURH Acc ha una strategia income a durata finanziaria contenuta rispetto alla maturity e flessibile che può somigliare un pò a quella di un high yield short duration bond, ma è ben diversa, decorrela da quello che fa un ETF e al momento ha senso farla gestire attivamente ad un gestore...).
Ora, la grossa incognita è se poi il consulente accetta questo discorso "maturo" ed è in grado di darvi consulenza... oppure semplicemente vi si 'oppone'. Credo che però anche nella relazione con il genitore un "papà, studio e cerco di capire anche io" ha un approccio diverso da "mettiamo 650k su questi quattro ETF".
3- La cosa più importante di tutti sarebbe capire il vero profilo di rischio/rendimento del genitore (che non può essere il tuo) e capire se questo è compreso/seguito dai consulenti. Sì, sì, il cliente retail parte sempre da un "no, io rischio zero, non ci capisco niente e non voglio rischiare nulla, però un pò di guadagno sì... almeno 6-7% sicuro l'anno, altrimenti che senso ha?". La verità va poi capita (dallo stesso consulente) nel tempo: come reagisce l'investitore alle fasi di discesa? Come ha investito finora? Etc... etc... (vabbé su youtube sto proprio facendo un tutorial su questi temi, c'è anche il capitolo sul rischio, quindi non mi ripeto).

Insomma forse non puoi (facilmente) imparare a fare il consulente, ma si può imparare facilmente a 'controllarlo' e 'farlo lavorare come si vuole che lavori'.
 
Ciao,

ti ringrazio per i consigli, soprattutto di tipo comportamentale.
Ti chiedo però un dettaglio sulle frasi in grassetto: quello che mi preoccupa non è tanto lo 0,3% annuo (che comunque, su 650k, sono quasi 2000€...), quando la scelta di "fondi".
Se consideri le spese correnti dei fondi scelti (e poi approvati dal consulente) a quanto ammontano le spese reali per la gestione del PTF di tua madre?
A me è quello che fa "incavolare"...

Per quanto riguarda il rischio, io per prima non sono così spinta sull'azionario, quindi di certo non ci spingerei mio padre.
Lui ha un 40% azionario ma se conto solo la parte fondi. Se conto tutto il patrimonio, non arriva al 30%.

Allora il TER medio dei fondi si aggira intorno allo 0,4%. Gli strumenti che ha in portafoglio sono per lo più i classici ETF di cui vedi spesso parlare in sezione (SWDA, EIMI, IUSN, IWDP...) uniti a qualche certificato e qualche obbligazione singola. Come ti dicevo, non tutti gli strumenti ricadono sotto l'ombrello della consulenza, ma la maggior parte sicuramente si. Complessivamente, il monte commissionale si aggira intorno allo 0,5% l'anno.

Purtroppo non è possibile non pagare almeno una minima parte di commissioni (io gestisco il mio patrimonio personale in maniera totalmente autonoma, ma comunque il TER dei fondi non si può annullare), a meno che non si decida di comprare tutti i sottostanti. L'importante è cercare di ridurle il più possibile (“The two greatest enemies of the equity fund investor are expenses and emotions.” scriveva John Bogle in un fantastico libro che ho appena finito di leggere). Lo 0,3% in più, come detto, è un prezzo che sono disposto a farle pagare per poterne gestire una parte con uno schermo (non è un trust, ma quasi ;)). Ciò detto, non ti nascondo che in futuro, dopo essermi guadagnato la sua piena fiducia, conto di gestirne questa parte in prima persona senza alcuna intermediazione.
 
Guarda io mi trovo un pò in mezzo al guado: consulente da decenni, consulente in una banca, 'vicino' per motivi anche etici a logiche di consulenza indipendente (se non ci si cerca di porre in maniera indipendente secondo me non si è veri consulenti ma solo venditori), mi ritengo in scarsissimo conflitto d'interesse con il cliente (budget, risultati etc... non mi hanno mai comportato vantaggi, correttezza, controllo costi etc... non mi hanno ancora comportato svantaggi).


0,2% sugli ETF in collocamento allo sportello (quindi con consulenza da parte di un professionista - si spera -) mi sembra onesto, a chi colloco ETF (tra ieri e oggi collocati una decina) faccio pagare qualcosa di più in sottoscrizione. Ovviamente dall'homebanking pagano di meno (e c'è Cap) però a quelli cui l'ho onestamente spiegato finora nessuno ha ritenuto di voler risparmiare con il fai-da-te.


36% azionario, 64% obbligazionario (circa... a occhio, non prenderlo come oro colato o consulenza). Tendenzialmente corrisponde ad un portafoglio "moderato", ma lo considererei a rischio "medio" per via della concentrazione degli asset azionari verso gestori attivi che applicano strategie tematiche (cambiamento climatico, healthcare, tech) e la concentrazione dell'obbligazionario quasi totalmente in approcci flessibili e total return con totale delega di strategia gestionale al gestore (che, come regola madre, andrebbero contenuti).
Non mi è dato sapere se questo è un portafoglio che viene spesso rimaneggiato applicando costi d'entrata/uscita oppure se (come credo) è gestito da un libero professionista che si concentra sulle commissioni di gestione. Direi più la seconda per la tecnica, ormai massificata (e che temo molto) di concentrare l'obbligazionario in flessibile e l'azionario in tematico per difendersi con i tassi con una mano e offrire performance concentrando il rischio con l'altra... tutto bene finché il mercato rema a favore (2019-2020), problematico e tendenzialmente correlato in giù se non lo fa (2018, inizio 2016, marzo e insomma si può fare di peggio...).
Persi singolarmente alcuni di quei titoli sono gestiti con capacità, pur essendo fondi attivi che nascono ovviamente per produrre costi, altri sono più modaioli. Però non mi dilungo.


Questa è una banca evidentemente tradizionale. Il portafoglio è un 40% azionario e 60% obbligazionario. La differenza è nell'internazionalità della gestione e degli investimenti. Qui troverai un obbligazionario più "nostrano" composto spesso da bond di banche (anche italiane), titoli di stato europei (molti italiani), quasi assenti paesi emergenti e titoli internazionali. In cambio la strategia è molto meno flessibile (quindi, almeno, i due portafogli non sono fotocopia).
Il grosso dramma del retail bancario è che spesso il meraviglioso 'modello di servizio' è basato sulla spremuta commissionale "signor Mario, il suo fondo ha guadagnato +7%... E' TANTO! Perché non lo togliamo e compriamo il fondo nuovo?". Questa strategia si evince dall'uso di fondi a commissioni di collocamento che personalmente definisco 'occulte' come l'Arca 2023, ovvero a tunnel, e quindi immagino che gli sia stato scontato ben poco anche sugli altri.
Insomma i costi, se lui si fa trascinare, possono essere davvero alti. Al contempo sono prodotti ad asset allocation che magari su orizzonte lungo (es. 20 anni) grossi danni non dovrebbero farne. Sicuramente hanno un certo rischio tassi, oggi.



Se li consideriamo come asset di portafoglio sei ad un 28% di azionario su 480k investiti. Complessivamente moderato, ma l'efficienza è quella che il doppio modello di servizio (probabile) di promotore+retail banking può offrire (contenuto).


Dal punto di vista del trader e dell'utente di FOL medio sì, dal punto di vista del retail banking salvo il caso in cui non venga purgato con commissioni di uscita/entrata spesso e volentieri, sono portafogli assolutamente nella media ed anzi c'è molto molto di peggio in giro (spero non le polizze che non descrivi).
Insomma né follie, né truffe, un amministratore delegato di una banca o un ministro dell'economia (che poi spesso entrano ed escono dai CDA bancari) loderebbe come perfetti tali investimenti, probabilmente.

Il concetto di 'spezzettato' è relativo: il LifeStrategy che dici tu investe in migliaia di titoli, se guardi il portafoglio è molto 'spezzettato'. Nel portafoglio dei miei genitori ho messo 10 ETF, 4 fondi attivi (2 bilanciati, 1 flessibile di cui apprezzo la strategia ed 1 obbligazionario a duration negativa), oltre a panieri diversificati di singoli titoli azionari e bond (oltre a conti deposito)... sarebbe efficentabile, ma anche lì devo fare i conti con la psicologia di persone non addette ai lavori e muovermi in punta di piedi per motivi relazionali, il Lazy di 2 ETF mi causerebbe grossi problemi relazionali.

Fai attenzione perché gli ETF sono strumenti efficientissimi ma replicano indici: e i 10 anni appena terminati sono stati un periodo di "boom" di mercati rispetto alla storia del mercato degli ultimi 70 anni. Che succedi se indicizzi su pochi strumenti (vabbé il lifestrategy è un altro discorso, ma personalmente sto aspettando che sia meno acerbo per sostituirlo con i bilanciati, e non parliamo certo di una cifra consistente come quella dei tuoi) e nei prossimi anni il trend di mercato, per qualche anno, si inverte? Attenta che i clienti (inclusi i genitori) guadagnano in percentuale e perdono in euro. Se va ha fatto "dopotutto il 10%, un pò più dei vecchi BTP" se non va "mi hai fatto buttare 70000 euro!!!! Aaaah!".
Poi io do avvisi per situazioni generali, ogni persona e situazione relazionale è a sé ed è unica.


Forse la cosa che puoi fare, e che spesso è la più valida, è:
1- Imparare a pescare, piuttosto di cercare un pesce pronto da servire in tavola (es. il MSCI World perché costa solo 0,07% o il LifeStrategy perché è semplice e rappresenta tutto un portafoglio).
2- Evitare litigi. Dare assistenza. Iniziare ad entrare, se puoi, nel rapporto relazionale con i consulenti. Un discorso maturo è "Papà ha un profilo di rischio contenuto, sappiamo tutti che questi prodotti devono pagare delle commissioni con il capitale e che salvo strategie un pò azzardate (longshort, flexible etc...) è dura tirare fuori redditività e pagare commissioni sulla quota prudente, quindi vedo che c'è da un lato 'flessibilità' sperando che questo valore aggiunto riesca a tirarlo fuori un gestore e dall'altra concentrazione tematica del rischio sperando che la quota azionaria sovraperformi il mercato. Per non comprare volatilità in questo processo non dico di non voler pagare tutto o cambiare dei rapporti consolidati, ma venirci incontro efficientando un pò...". Ecco... iniziare ad affiancare un pò di ETF o bond (adesso bond con redditività residua non ne trovi... ma non è sempre 2020) a fondi attivi, che possono essere conservati (facendo guadagnare qualcosa anche al consulente/banca... almeno finché non sarete completamente autonomi ed i genitori convinti) laddove hanno un senso (solo a titolo di esempio il PIMCO GIS Divers Inc T EURH Acc ha una strategia income a durata finanziaria contenuta rispetto alla maturity e flessibile che può somigliare un pò a quella di un high yield short duration bond, ma è ben diversa, decorrela da quello che fa un ETF e al momento ha senso farla gestire attivamente ad un gestore...).
Ora, la grossa incognita è se poi il consulente accetta questo discorso "maturo" ed è in grado di darvi consulenza... oppure semplicemente vi si 'oppone'. Credo che però anche nella relazione con il genitore un "papà, studio e cerco di capire anche io" ha un approccio diverso da "mettiamo 650k su questi quattro ETF".
3- La cosa più importante di tutti sarebbe capire il vero profilo di rischio/rendimento del genitore (che non può essere il tuo) e capire se questo è compreso/seguito dai consulenti. Sì, sì, il cliente retail parte sempre da un "no, io rischio zero, non ci capisco niente e non voglio rischiare nulla, però un pò di guadagno sì... almeno 6-7% sicuro l'anno, altrimenti che senso ha?". La verità va poi capita (dallo stesso consulente) nel tempo: come reagisce l'investitore alle fasi di discesa? Come ha investito finora? Etc... etc... (vabbé su youtube sto proprio facendo un tutorial su questi temi, c'è anche il capitolo sul rischio, quindi non mi ripeto).

Insomma forse non puoi (facilmente) imparare a fare il consulente, ma si può imparare facilmente a 'controllarlo' e 'farlo lavorare come si vuole che lavori'.

Sostanzialmente, bow è molto raffinato di me, ma sul lavoro del consulente ha ragione: con il 90% dei clienti anzianotti, in questa fase di tassi, bisogna capire dove ci si può spingere.
Per molte persone il profilo di rischio sarebbe "soldi sul conto e basta", poi scopri che reagiscono molto meglio di altri a momenti negativi.
Altri clienti noi li definiamo " certificate worst of"perchè su guadagni del 10-12% (magari in soldoni quindicimila euro), ti vanno a contestare il fondo che perde cinquecento euro.
Questo per fare un po di folclore, non mi metto a confrontarmi sui prodotti con bow che mi straccia
 
ancora co sta storia che i fondi vanno bene quando il mercato va male... ma nel 2018 (anno quasi di bear market molto difficile) io tutti sti fondi che sono andati alla grande non li ho visti. Quest'anno qualcuno è andato bene, ma neanche troppo.
Io penso che un lazy ETF spaccherà anche in bear market. A me è bastato quello di marzo, che poi mi ha spinto a scrivere il libro sui pigri, poi se ancora non siamo convinti dopo decenni di back test della bontà di questi strumenti... tutti questi vati in grado di leggere il mercato, spremere rendimenti alle spalle di incauti retail dilettanti allo sbaraglio.... mi sembra l'ultimo grido di un'industria morente che cerca di darsi una giustificazione che non ha più. con questo non vorrei ovviamente mancare di rispetto a bowman che è un vero guru dell'investimento e mette a disposizione le sue competenze con generosità però smettiamola coi falsi miti.
l'unico possibile esempio di ETF che vanno a ramengo sarebbe un derating collettivo di alcuni paesi e relativa uscita dagli indici, ad esempio su un EURMTS tale eventualità porterebbe ad eventi avversi.
 
ancora co sta storia che i fondi vanno bene quando il mercato va male... ma nel 2018 (anno quasi di bear market molto difficile) io tutti sti fondi che sono andati alla grande non li ho visti. Quest'anno qualcuno è andato bene, ma neanche troppo.
Io penso che un lazy ETF spaccherà anche in bear market. A me è bastato quello di marzo, che poi mi ha spinto a scrivere il libro sui pigri, poi se ancora non siamo convinti dopo decenni di back test della bontà di questi strumenti... tutti questi vati in grado di leggere il mercato, spremere rendimenti alle spalle di incauti retail dilettanti allo sbaraglio.... mi sembra l'ultimo grido di un'industria morente che cerca di darsi una giustificazione che non ha più. con questo non vorrei ovviamente mancare di rispetto a bowman che è un vero guru dell'investimento e mette a disposizione le sue competenze con generosità però smettiamola coi falsi miti.
l'unico possibile esempio di ETF che vanno a ramengo sarebbe un derating collettivo di alcuni paesi e relativa uscita dagli indici, ad esempio su un EURMTS tale eventualità porterebbe ad eventi avversi.

Noi hai colto il punto, ma non puoi coglierlo non essendo del mestiere : il cliente medio, di fronte a un bilanciato flessibile che in un anno ti ha reso il cinque con spese del due, sarà tendenzialmente contento:
Il cliente medio di fronte a due etf, uno azionario che ti ha reso il sette con spese dello 0,20, l altro obbligazionario con spese dello 0,20 che ti fa meno due per il rialzo dei tassi, ti dirà "eh certo, tutto bene, però questo etf... Si poteva fare megljo, non sono affatto contento.
Cosi va il mondo, non sempre ma spesso
 
questo lo posso capire ma adesso coi vanguard si è fatto un passo avanti impressionante, giustamente Rosaspina propone quello. Ora il confronto è tra un bilanciato lazy e un bilanciato gestito, con un handicap di partenza del 2%. E' chiaro che di fronte alla perdita c'è una insoddisfazione dovuta a meccanismi del ns cervello che odia la perdita molto più di quanto ami i guadagni, su questo ci sono studi comportamentali ormai consolidati.
Rimane il meccanismo psicologico di essere affiancato da un professionista, chiamiamolo effetto placebo finanziario
 
Su questo hai ragione, io fossi uno dei nostri capi mi scervellerei su come contrastare l offerta lifestrategy di vanguard
 
ENI e Intesa, entrambe a circa -30%

qui devi solo avere pazienza e aspettare che riparta l'economia, intanto goditi i dividendi, quest'anno causa BCE quelli di ISP non saranno elevati, ma sono molto ottimista per il 2022
 
questo lo posso capire ma adesso coi vanguard si è fatto un passo avanti impressionante, giustamente Rosaspina propone quello. Ora il confronto è tra un bilanciato lazy e un bilanciato gestito, con un handicap di partenza del 2%. E' chiaro che di fronte alla perdita c'è una insoddisfazione dovuta a meccanismi del ns cervello che odia la perdita molto più di quanto ami i guadagni, su questo ci sono studi comportamentali ormai consolidati.
Rimane il meccanismo psicologico di essere affiancato da un professionista, chiamiamolo effetto placebo finanziario

Non parlando dello specifico prodotto gli ETF bilanciati sono una gran bella cosa. Ma io ti dico che il "vecchio xTrackers" messo in un deposito titoli vicino ad un bilanciato 70-30 ma 'bancario attivo' ha sempre fatto figure di assoluto rispetto, nel 2011 a inizio 2016, nel 2018 e pure a marzo.
Però io prima di fare un all-in a 5 zeri vorrei un po' di rodaggio... facciamogli attraversare qualche montagna russa e vediamo come di muovono. A occhio l'asset allocation è buona, strumento comodo poi con le varie percentuali azionarie. Però appunto il valore aggiunto è nella comprensione, non in 2 Isin (ragazzi... mi è rimasto in mente quello del 60-40 colpevole la presenza di sigla di nota casa automobilistica... ie00bmvb5p51 brutto segno... :( )
 
Ma dai, io invece ho guadagnato solo con Intesa, Eni e Bpm...
E non sono bravo
E con i fondi mi sono *******.o
Come siamo diversi uno dall’altro, l’eta’, la quantità’ di investimenti, il timing, i forum che recepiscono tutte le sciocchezze che scriviamo....
 
Ciao Rosaspina,
mi trovo più o meno nella tua stessa situazione. Un bel po' di euro in meno purtroppo, ma con un atteggiamento dei genitori in comune.
Dopo anni di confronti, da 6 mesi sono riuscito a ottenere la gestione di parte del patrimonio. Come ho fatto? Spiegando molto e dimostrando, andando di persona assieme a loro quando gestivano il portafoglio con il consulente della banca e infine dimostrando autorità grazie ai miei studi in ambito finanziario, appena conclusi.

Vedrai che piano piano ci riusciremo! :D
 
Ma dai, io invece ho guadagnato solo con Intesa, Eni e Bpm...
E non sono bravo
E con i fondi mi sono *******.o
Come siamo diversi uno dall’altro, l’eta’, la quantità’ di investimenti, il timing, i forum che recepiscono tutte le sciocchezze che scriviamo....

Sono anche casi... ieri ho incontrato uno che s'è comprato da solo una barca di ENI e di FIAT (negli anni, non oggi) e stanno a bagno di sangue, ETF gliene ho consigliati obbligazionari (la logica è che con redditività bassa su obbligazioni il costo di gestione di un ETF non erode il capitale) e tra bond emergenti e bond in dollari sta sotto ... fondi attivi ha tecnologici e Cina che lo spremono al 3% l'anno e stanno tipo a +70%. Se dovesse fare una fotografia dell'oggi direbbe che tutto quello che non è fondo attivo con un gestore bravo che quindi si paga è truffa...
...ma gli investimenti si valutano nel lungo termine, ed eventualmente a fine orizzonte temporale. E comunque la unit linked azionaria che costa 8% d'ingresso e 6% l'anno potrebbe guadagnare, mentre il Lifestrategy perdere, dipende dal mercato e dal timing.
 
Bow, come mi hai insegnato, le singole azioni vanno gestite, curate, controllate tutti i giorni e per fortuna oggi disponiamo di tutti gli strumenti
Se uno le compra e le lascia li’, e’ finito
La moglie di mio figlio qualche anno ha ha ricevuto delle azioni da parte della nonna
Tanti anni fa erano il controvalore di un’auto di lusso, quando le ha ricevute poteva comprare un’utilitaria, ora una bicicletta economica!
Quanta ricchezza distrutta e non goduta, forse era meglio ingrassare Eurizon...anzi, senza forse
 
certo se continuate a comprare azioni italiane al massimo fate ricco il management
poi le azioni bancarie non ne parliamo, neanche se me le tirano appresso, valgono meno di zero
 
Quanta ricchezza distrutta e non goduta, forse era meglio ingrassare Eurizon...anzi, senza forse

Non farei questo lavoro se non ne fossi convinto.
Il male non è il fondo al posto dell'azione, anzi quella (per tanti) è la salvezza. Pensa a chi ha messo il valore di una casa in bond argentini o greci.

Il male non è neppure il fatto che se faccio da me compro l'ETF allo 0,4% e se mi rivolgo al consulente il fondo azionario globale Euriston o Barca o Spiritum (in Italia) o Whiterock, Morgansteve o Churcheton al 1,6%.

Il male è che per fare il bilancio di un'azienda voglio farti pagare il 3% per fare il fondo Whiterock e poi dopo 3 mesi, visto che hai guadagnato, ti devo "consigliare" di cambiarlo con Euriston e farti pagare un altro 2%. E ci sono pressioni che sarebbero inimmaginabili in altri settore per questo, in una società ipocrita che poi si scandalizza per mille cavolate non "politically o socially correct".
Il male è che per metterti tutto il patrimonio in fondi Morgansteve perché ci prendo 0,5% di provvigioni l'anno espongo tutta la tua famiglia a rischi patrimoniali che potresti evitare, che quando l'obbligazionario ha poca redditività per le mie commissioni ti convinco che l'ecommerce dei paesi emergenti è l'alternativa perfetta per te, che un fondo flessibile total return long short sull'obbligazionario globale è per te più adeguato di un conto deposito per la parte "save" del patrimonio, che se le cose vanno "male" ti occulto le perdite altrimenti capisci a che rischio reale sei stato esposto.
Che pur di vendere (e guadagnare io) ti falsifico il profilo mifid, o i rendiconti, o i contratti... perché si vende bene dato che in questo settore (come in molti altri per carità, ma in cui è più difficile mettere in ballo tutto un patrimonio famigliare magari costruito in generazioni con due firme su un pezzo di carta) costi e rischi non sono chiaramente percepibili.
 
Ultima modifica:
(vabbé su youtube sto proprio facendo un tutorial su questi temi, c'è anche il capitolo sul rischio, quindi non mi ripeto).

scusatemi se mi intrometto , complimenti a rosaspina per la preparazione.
Qual'è il canale youtube di BOW?
 
Guarda, quello di mio padre, non lo definirei nè uno nè l'altro. Funziona così: il consulente/promotore propone e mio padre nel 98% dei casi accetta. :D
Non sindaco sulla preparazione. Sono però consapevole che siano persone che "vivono" di commissioni. Non essendo quindi delle ONLUS, il resto del discorso è quel che è...

intendevo un'altra cosa: esistono consulenti che sono davvero consulenti e non vivono di commissioni (dato che la normativa lo vieta); il portafoglio complessivo che hai indicato in prima pagina è un pasticcio come quasi sempre sono i portafogli che nascono dalla banca o dal consulente abilitato all'offerta fuori sede (con qualche rarissima eccezione); però esistono anche i consulenti finanziari autonomi e le scf che hanno di solito una preparazione tecnica e un approccio che derivano tra le altre cose dall'essere informati 365 giorni l'anno da anni, cosa che un cliente non può fare, a meno di dedicare lo stesso tempo agli approfondimenti finanziari
 
Indietro