Questo è il report di MF a firma Francesca Gerosa
Snam aumenta gli investimenti a 10 miliardi e conferma la crescita minima del dividendo: +2,5%
di Francesca Gerosa
tempo di lettura 4 min
Crescita dell’ebitda +7% l’anno (da +4,5% del piano precedente) a 2,85 mld nel 2026 e dell’utile del +3% a 1,27 mld. Indebitamento in aumento a 18 mld. Confermato il +5% del dividendo nel 2022 (il 23 gennaio stacca acconto di 0,11 euro per azione, yield del 2,20%)
Investimenti totali per 10 miliardi di euro (+23% rispetto agli 8,1 miliardi del piano 2021-2025), principalmente per la messa in esercizio di due FSRU, la realizzazione della Linea Adriatica e il rinnovo e lo sviluppo dello stoccaggio; crescita della Rab superiore al 5% medio annuo (da +2,5%), dell’
ebitda del 7% medio annuo (da +4,5%) a 2,85 miliardi nel 2026 (di cui 140 milioni legati ai business della transizione energetica) e dell’
utile netto del 3% medio annuo a 1,27 miliardi a fine 2026 (almeno 1,13 miliardi la guidance 2022)
, nonostante la crescita degli oneri finanziari per l’aumento dei tassi di interesse che si ipotizzano al 2% medio (1,1% nel piano precedente). Sono questi gli obiettivi del piano strategico 2022-2026 di
Snam.
Confermata la crescita minima del dividendo: +2,5%
Quanto al dividendo, è stata estesa anche al 2026 la crescita minima del 2,5% prevista per gli anni precedenti (confermata a +5% nel 2022). In particolare,
Snam ha previsto che per l’esercizio 2022 possa essere distribuito nel 2023 un dividendo complessivo pari a 0,2751 euro per azione di cui il 40% a titolo di acconto
(0,11 euro per azione, yield del 2,20%) con pagamento il prossimo 25 gennaio (record date 24 gennaio) e data di stacco della cedola il 23 gennaio, come già deliberato dal cda, mentre il restante 60% a saldo con pagamento il 21 giugno (record date 20 giugno) con data di stacco della cedola il 19 giugno, da sottoporre all’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2022.
Indebitamento in aumento a 18 miliardi nel 2026
A fronte di un indebitamento visto salire a 18 miliardi nel 2026,
Snam prevede di mantenere ratio di credito coerenti con il merito di credito attuale e un mix tra debito fisso e variabile di circa 2/3. Con riferimento alla strategia di allocazione del capitale, "resta prioritaria l’attuazione del piano di investimenti insieme alla massimizzazione del valore degli asset delle consociate”, ha affermato
Snam, precisando che
potrebbe valutare una strategia di rotazione del capitale per gli asset considerati “non strategici” da utilizzare per possibili opportunità di crescita non organica.
Crescerà il peso della finanza sostenibile che si prevede passare a circa l’80% al 2026 rispetto a circa il 70% raggiunto a fine 2022, a fronte dell’obiettivo di strutturare le emissioni future di
Snam in formato ESG (Sustainability-Linked Bond oppure Use of Proceeds).
Snam ha anche ribadito l’impegno sul percorso di riduzione delle emissioni verso la
neutralità carbonica al 2040. In un’ottica più lunga, la società guidata da Stefano Venier vede opportunità di investimenti superiori a 20 miliardi di euro nel periodo 2022-2030 su reti, stoccaggi e transizione energetica.
Snam contribuirà alla maggior sicurezza energetica dell’Italia
“Il 2022 è stato un anno di svolta per il sistema energetico globale”, ha sottolineato l’ad, Stefano. “In uno scenario
di incertezza e volatilità estrema,
Snam è stata in grado di garantire il massimo supporto per far fronte all’emergenza, costruendo i presupposti per le azioni necessarie alla gestione del prossimo futuro. Nell’arco del piano 2022-2026 aumenteremo gli investimenti in maniera significativa rispetto al passato, al fine di
rafforzare le nostre infrastrutture e contribuire alla maggior sicurezza
energetica del Paese per i prossimi anni e per l’orizzonte più lontano”.
E punterà sulle molecole verdi: idrogeno e biometano
In parallelo,
Snam continuerà a lavorare per un futuro carbon neutral, “puntando sulle molecole verdi: idrogeno e biometano accompagneranno il nostro cammino verso la neutralità carbonica così come le iniziative per la
decarbonizzazione dei consumi finali, e a loro abbiamo destinato un miliardo di euro al 2026”, ha precisato Venier. Nello stesso orizzonte temporale, malgrado uno scenario ancora instabile, “prevediamo una crescita rilevante dei principali indicatori economici che potrà realizzarsi senza intaccare la nostra solidità finanziaria con l’obiettivo di costruire un sistema energetico più sostenibile, resiliente e duraturo”.
9 miliardi destinati all’infrastruttura del gas
Più in dettaglio, dei 10 miliardi di investimenti al 2026, 9 sono destinati all’infrastruttura del gas. In particolare, ha spiegato
Snam,
6,3 miliardi sul trasporto (5,4 miliardi nel piano precedente), compresi gli investimenti relativi al potenziamento della Linea Adriatica e l’applicazione della nuova metodologia per la valutazione dello stato di salute degli asset per le sostituzioni di rete;
1,3 miliardi per l’ampliamento e il rinnovo dei siti di stoccaggio (1,2 miliardi nel piano precedente);
1,4 miliardi al gas naturale liquefatto, con un significativo aumento riconducibile all’acquisto dei due rigassificatori galleggianti e ai relativi investimenti infrastrutturali. Il tutto mentre proseguono le attività di certificazione sulla rete esistente che prevede di raggiungere i 3,000 km entro il 2026, da 750 km del 2022, e le verifiche su stoccaggi, stazioni di compressione e sistema di misura.
1 miliardo alla transizione energetica
Tra i gas verdi, il biometano è quello allo stadio di sviluppo più avanzato e disponibile in tempi brevi.
Gli investimenti in biometano nel piano 2022-2026 ammontano a circa 550 milioni e prevedono oltre 100 MW di impianti in esercizio entro il 2026 (con una produzione attesa pari a circa 200 milioni di metri cubi). Ad oggi,
Snam si è costruita una solida piattaforma in questo segmento con circa 40 MW di impianti di biogas e biometano operativi a fine 2022 e ha rafforzato il ruolo di sviluppatore su scala industriale. Nell’orizzonte del piano, sono previsti
100 milioni di investimenti nell’idrogeno anche con il supporto dei fondi del Pnrr, per contribuire a preparare l’ecosistema nazionale all’utilizzo dell’idrogeno. La partnership con
De Nora prevede la realizzazione di una Gigafactory per la produzione di elettrolizzatori in Italia, per la quale la Commissione Ue, nell’ambito del programma IPCEI Hy2Tech, ha autorizzato la concessione di un sostegno finanziario entro un massimale di 63 milioni.
Orario di pubblicazione:
19/01/2023 08:16
Ultimo aggiornamento:
19/01/2023 09:30