⚠️ TITOLI DI STATO: THE ULTIMATE FAQ

è normale, il tuo errore è molto diffuso (è talmente diffuso che avrai letto la mia avvertenza in proposito, qui sul forum ci saranno altre decine di messaggi che commentano la differenza sul metodo di calcolo del rendimento tra il sito di borsa e rendimenti.it).
Però il sito di borsaitaliana (pur con le sue pecche, e non sono piccole) ha più autorevolezza di qualunque calcolatore messo online da chissà chi, con tutto il rispetto per questi ultimi. E concorda con il calcolatore della Borsa di Francoforte. E se giri sul sito del governo americano che ti spiega passo passo cosa sono e come funzionano le obbligazioni, scoprirai che calcola il rendimento nello stesso modo (in realtà, se fai una ricerca in inglese su YTM - yield-to-maturity, vedrai che porta a risultati meno contrastanti che cercando rendimenti in italiano).
Se ho capito bene,ma io ho preparazione umanistica, il il rendimento a scadenza considera di reinvestire le cedole( praticamente non prenderle) nel titolo giusto? E come dici tu ê un sistema riconosciuto da tutti. Ma ad esempio io ho dei bond rumeni al 2040 pagati poco piu di metà del loro valore con cedola al 2,625 che paga a novembre Ora ipotizziamo di prendere 10 k di cedola e reinvestirla per un controvalore al netto della commissione di 9985 ,fra un anno incasso 446,25 euro di cedola. Se metto equivalente su btp novembre 24 con cedola 1,45 incassarei poco più di 410 quindi peggio che reinvestire,però la situazione ad esempio con il francese sarebbe invece ben diversa perché quei 10k reinvestiti nel francia 72 a novembre prossimo darebbero solo 156 euro. Una bella differenza che non mi farebbe mai mettere la cedola di nuovo dentro ,quindi da un punto di vista del mio portafoglio mi rende di più con la cedola fare altro...poi tutti i calcoli vanno bene,ma concretamente non é cosi?
 
i calcoli devono essere fatti per essere meno ambigui e con meno ipotesi possibili, e questo è quello che si sono inventati. non possono prevedere l'andamento dei tassi nè quello dell'inflazione nè gli investimenti alternativi, non è stato facile trovare un metodo con tutte queste caratteristiche...
è ovvio che se tu usi la cedola del francese per investire nel rumeno o nel btp aumenti il tuo rendimento, mentre se usi la cedola del romeno per investire nel francese lo abbassi.
d'altronde il rendimento lordo alla chiusura di ieri era 6,79% per il romeno (se è il Romania Tf 2,625% Dc40 Eur), il 3,94% per il Btp Tf 1,45% Nv24 Eur ed il 3,32% per l'Oat Tf 0,5% Mg72 Eur. Ed il rendimento tiene conto di tutto fino a scadenza, non solo di quanto ti rende la cedola se la reinvesti l'anno dopo, se fai la fotografia un anno dopo le cose sono ben diverse, non puoi paragonare le performance di uno arrivato agli ultimi 100 metri con quello che ha appena cominciato a correre i 5mila.
Certo non si possono confrontare maratone e 100 metri😀😀..forse perché ho fatto tanti anni di scalper,forse perché ho visto torri,covid,spread salire e scendere non sono per investimenti lunghi...se non scommesse su guerra e tassi e per importi comunque bassi. Preferisco in linea di principio mettere su bot trimestrali ,semestrali annuali,( poi chiaro che a non aver avuto nulla di lungo nel 2011 é stato un peccato,ma può succedere anche il caso inverso),cosi sono certi e quasi subito. Per investimenti lunghi vado sugli immobili,avendo la fortuna di essere in una città come Genova,dove compri 18 immobili al prezzo di 70 mq al centro di milano e con redditività a 2 cifre. Ora con i tassi cosi conviene mettere i proventi nei bot che ho citato( poi ci sta scommessa lunga) e se dovessero riscendere i rendimenti cercherei altro investimento a buona resa.
Per quello che a me viene difficile ragionare nel modo che tu hai ben spiegato ed il mondo ritiene corretto,perche in 30 /50 anni può succedere di tutto, quindi io guardo il mio utile.
In ogni caso grazie per le spiegazioni, perché allora la riflessione deve essere anche una altra: se oggi il lungo rende simile al breve,mentre come logica dovrebbe rendere di più, ma c è una curva appiattita(se non a favore dei brevi) quanto potrebbe incidere una diminuzione dei tassi,se la curva si normalizzasse?per capire quanto potrebbe risalire il 72?
 
In ogni caso grazie per le spiegazioni, perché allora la riflessione deve essere anche una altra: se oggi il lungo rende simile al breve,mentre come logica dovrebbe rendere di più, ma c è una curva appiattita(se non a favore dei brevi) quanto potrebbe incidere una diminuzione dei tassi,se la curva si normalizzasse?per capire quanto potrebbe risalire il 72?
se lo sapessi non l'avrei comprata a 34 invece che a 30 come te...
ho messo diversi possibili target di arrivo: picco di marzo (42-43), picco di gennaio (45-46), picco di dicembre (50), poi è grasso che cola (non ci credo tanto al ritorno dei tassi a zero)
 
Ricontrollando il mio foglio di calcolo mi è venuto un dubbio amletico riguardo le convenzioni di calcolo periodale dei bond:
Sui ratei/dietimi nessun dubbio, la convenzione di calcolo è chiaramente indicata sui documenti d’emissione, nonché dal mercato di negoziazione, e potrebbe essere una di queste: ACT/ACT, ACT/360 , ACT/365 o 30/360. Ad esempio, i ratei/dietimi dei CCT e BTP seguono la convenzione ACT/ACT.
Riguardo invece gli anni a scadenza dei bond, sul mio foglio di calcolo utilizzo da sempre la convenzione 30/360, indipendentemente dalla convenzione utilizzata per i ratei/dietimi, ma non mi ricordo perché decisi di fare così..

Ad esempio, un bond con data d’emissione 01/01/2023 e data scadenza 01/01/2025 formalmente dovrebbe essere un bond a 2 anni, ma il conteggio degli anni a scadenza cambia in funzione della convenzione usata, poiché il giorno supplementare degli anni bisestili viene computato diversamente dalle varie convenzioni.

Qui vediamo uno specchietto calcolato da Excel nelle diverse convenzioni:
1698333588507.png

Salta immediatamente all’occhio che solo la convenzione 30/360 restituisce l’esatto valore in anni a scadenza che intuitivamente e formalmente ci aspetteremmo.
Le convenzioni ACT/360 e ACT365 direi non possano andare bene poiché, al loro aumentare, tendono progressivamente a discostandosi sempre più dagli anni effettivi e formali.
La convenzione ACT/ACT restituisce valori plausibili che oscillano attorno agli anni formali con differenze poco significative.
Non è una questione di pignoleria, sto solo cercando di capire quale convenzione tra ACT/ACT e 30/360 sia quella ufficialmente riconosciuta in finanza per calcolare la durata semplice, ovvero gli anni a scadenza, di un bond.

PS: In un altro thread, questa domanda ha messo in crisi diversi utenti esperti (e ha messo in crisi anche me).
PS: Attenzione, per evitare fraintendimenti, non sto parlando degli anni a scadenza sui quali calcolare il rendimento, peraltro il rendimento si deve sempre calcolare solo col TIR.X, che non necessita di alcuna convenzione periodale.
 
Ricontrollando il mio foglio di calcolo mi è venuto un dubbio amletico riguardo le convenzioni di calcolo periodale dei bond:
Sui ratei/dietimi nessun dubbio, la convenzione di calcolo è chiaramente indicata sui documenti d’emissione, nonché dal mercato di negoziazione, e potrebbe essere una di queste: ACT/ACT, ACT/360 , ACT/365 o 30/360. Ad esempio, i ratei/dietimi dei CCT e BTP seguono la convenzione ACT/ACT.
Riguardo invece gli anni a scadenza dei bond, sul mio foglio di calcolo utilizzo da sempre la convenzione 30/360, indipendentemente dalla convenzione utilizzata per i ratei/dietimi, ma non mi ricordo perché decisi di fare così..

Ad esempio, un bond con data d’emissione 01/01/2023 e data scadenza 01/01/2025 formalmente dovrebbe essere un bond a 2 anni, ma il conteggio degli anni a scadenza cambia in funzione della convenzione usata, poiché il giorno supplementare degli anni bisestili viene computato diversamente dalle varie convenzioni.

Qui vediamo uno specchietto calcolato da Excel nelle diverse convenzioni:
Vedi l'allegato 2948369
Salta immediatamente all’occhio che solo la convenzione 30/360 restituisce l’esatto valore in anni a scadenza che intuitivamente e formalmente ci aspetteremmo.
Le convenzioni ACT/360 e ACT365 direi non possano andare bene poiché, al loro aumentare, tendono progressivamente a discostandosi sempre più dagli anni effettivi e formali.
La convenzione ACT/ACT restituisce valori plausibili che oscillano attorno agli anni formali con differenze poco significative.
Non è una questione di pignoleria, sto solo cercando di capire quale convenzione tra ACT/ACT e 30/360 sia quella ufficialmente riconosciuta in finanza per calcolare la durata semplice, ovvero gli anni a scadenza, di un bond.

PS: In un altro thread, questa domanda ha messo in crisi diversi utenti esperti (e ha messo in crisi anche me).
PS: Attenzione, per evitare fraintendimenti, non sto parlando degli anni a scadenza sui quali calcolare il rendimento, peraltro il rendimento si deve sempre calcolare solo col TIR.X, che non necessita di alcuna convenzione periodale.
Secondo me le convenzioni non servono per misurare una durata, quanto piuttosto un rapporto tra una durata ed un'altra (essendo quest'ultima una misura convenzionale della durata di un anno).

Stamattina avevo la risposta pronta, poi l'ho lasciata decantare, e durante la pausa pranzo m'è venuta un'idea geniale...
Tu non stai calcolando la lunghezza di un anno, ti sembra così perchè la tua testa (ed anche la mia) ragionano in modalità 30/360!!!
Se tu stessi calcolando la lunghezza di un anno, la convenzione ACT/ACT darebbe sempre il risultato giusto mentre la 30/360 la darebbe sempre sbagliata.
Come ben sai, un anno comincia il 1° gennaio e finisce il 31 dicembre. Invece le obbligazioni durano sempre (*) un giorno in più, perchè scadono lo stesso giorno in cui cominciano, così facendo però finisci per contarlo due volte, perchè le durate contano sia il giorno di inizio che il giorno di fine, non solo l'intervallo tra i due estremi (questo a mente, in qualunque durata del rateo la distanza tra 1 gennaio e 2 gennaio è un solo giorno 2-1=1, anche se a mente conti due giorni sia l'1 che il 2). Quindi dal 1° gennaio al successivo stai sempre contando più di un anno. Perchè da un lato diciamo che la durata dell'obbligazione è x anni, dall'altro lato vogliamo che inizi e finisca nello stesso giorno, quindi contravvenendo alla regola per cui un anno è fatto di giorni tutti diversi. Quindi quando diciamo che la durata di un'obbligazione è x anni stiamo mentendo (approssimando), e solo un altro calcolo finto quale il 30/360 regge il gioco.
Morale: dobbiamo capire se stiamo misurando una lunghezza come i ratei 2-1=1 oppure come un calendario solo dal 1° gennaio al 31 dicembre è un vero anno intero.

(*) vabbè, "sempre" tra virgolette, ci sono anche le prime cedole corte o lunghe...

P.S. allego definizioni ISDA 2006 anche se non so se è l'edizione più aggiornata delle convenzioni. Da leggere bene gli articoli 3 e 4: sembra che in realtà un periodo non comprenda mai il giorno di scadenza. Allego anche estratto dall'ICMA usato dalla stessa per dichiarare che le convenzioni ACT/ACT dell'ISDA e dell'ICMA sono uguali.
 

Allegati

  • 2006 ISDA Definitions.pdf
    499,8 KB · Visite: 12
  • ICMA-Rule-Book-Rule-251-reproduced-by-permission-of-ICMA.pdf
    767,5 KB · Visite: 11
Secondo me le convenzioni non servono per misurare una durata, quanto piuttosto un rapporto tra una durata ed un'altra (essendo quest'ultima una misura convenzionale della durata di un anno).

Stamattina avevo la risposta pronta, poi l'ho lasciata decantare, e durante la pausa pranzo m'è venuta un'idea geniale...
Tu non stai calcolando la lunghezza di un anno, ti sembra così perchè la tua testa (ed anche la mia) ragionano in modalità 30/360!!!
Se tu stessi calcolando la lunghezza di un anno, la convenzione ACT/ACT darebbe sempre il risultato giusto mentre la 30/360 la darebbe sempre sbagliata.
Come ben sai, un anno comincia il 1° gennaio e finisce il 31 dicembre. Invece le obbligazioni durano sempre (*) un giorno in più, perchè scadono lo stesso giorno in cui cominciano, così facendo però finisci per contarlo due volte, perchè le durate contano sia il giorno di inizio che il giorno di fine, non solo l'intervallo tra i due estremi (questo a mente, in qualunque durata del rateo la distanza tra 1 gennaio e 2 gennaio è un solo giorno 2-1=1, anche se a mente conti due giorni sia l'1 che il 2). Quindi dal 1° gennaio al successivo stai sempre contando più di un anno. Perchè da un lato diciamo che la durata dell'obbligazione è x anni, dall'altro lato vogliamo che inizi e finisca nello stesso giorno, quindi contravvenendo alla regola per cui un anno è fatto di giorni tutti diversi. Quindi quando diciamo che la durata di un'obbligazione è x anni stiamo mentendo (approssimando), e solo un altro calcolo finto quale il 30/360 regge il gioco.
Morale: dobbiamo capire se stiamo misurando una lunghezza come i ratei 2-1=1 oppure come un calendario solo dal 1° gennaio al 31 dicembre è un vero anno intero.

(*) vabbè, "sempre" tra virgolette, ci sono anche le prime cedole corte o lunghe...

P.S. allego definizioni ISDA 2006 anche se non so se è l'edizione più aggiornata delle convenzioni. Da leggere bene gli articoli 3 e 4: sembra che in realtà un periodo non comprenda mai il giorno di scadenza. Allego anche estratto dall'ICMA usato dalla stessa per dichiarare che le convenzioni ACT/ACT dell'ISDA e dell'ICMA sono uguali.
Ti ringrazio, dell’interessamento.
Riguardo il giorno in più o in meno nel conteggio di un anno standard (a parte il discorso dei bisestili) sei in errore. L’anno inizia il primo gennaio alle ore 00:00 e finisce il 31 dicembre alle ore 24:00. Il giorno che non ti torna è nelle 24 ore.
Pertanto, per stabilire il periodo di differenza in giorni tra due date (per convenzione si deve intendere agli stessi orari, ad esempio alle ore 12:00) come per tutte le differenze, il calcolo non comprende entrambi gli estremi. Ad esempio che differenza c’è tra 7 e 9? La risposta non è 7,8,9 = 3 numeri, bensì la risposta è 9-7 = 2.
Oggi è il 27 ottobre e sono le ore 17:00, se ti chiedessi quanti giorni mancano a domani 28 ottobre alla stessa ora, mi risponderesti 2 giorni perché il 28 e il 29 sono due giorni?

Ho fatto qualche ricerca nei documenti che hai allegato, ma non ho trovato indicazioni sulle convenzioni da utilizzarsi per calcolare la Maturity.
Tuttavia, diverse formule finanziarie di Excel, relative al calcolo periodale in anni, includono l’utilizzo della convenzione di calcolo periodale (ad esempio, FRAZIONE.ANNO e non credo che in Microsoft facciano le cose a caso, visto che Excel è utilizzato massivamente dagli operatori finanziari internazionali).

Sarei comunque molto interessato alla tua decantata risposta iniziale.
Ciao

PS: Sulla lunghezza di un anno, non mi pare che ACT/ACT sia sempre giusta mentre 30/360 sempre sbagliata, visto che, come noterai nel mio specchietto, dal 01/01/2023 al 01/01/2024 restituiscono esattamente lo stesso valore, ossia esattamente 1 fino all’ultimo decimale.
 
Scusate ma, per quanto riguarda esclusivamente la durata totale dello strumento
calcolata tramite la data di emissione e la data di scadenza, le convenzioni ACT/ACT e la 30/360
non restituiscono sempre lo stesso valore corretto cioè quello che intuitivamente dovrebbe essere, che per strumenti
"annuali" sarebbe un numero intero ?
Esempio: 01/01/2023 - 01/01/2025
nella convenzione 30/360 :
[360x(2025-2023) + 30x( 1-1) + (1-1)]/360 = 2 (indipendentemente dai mesi o dai giorni)
nella convenzione ACT/ACT :
(365/365) + (366/366) = 1 + 1 = 2 (indipendentemente da quanto si considera lungo un anno)

Per quanto riguarda le frazioni della durata totale, se esistono varie convenzioni per vari strumenti, direi di usarle
 
Ultima modifica:
Ho fatto qualche ricerca nei documenti che hai allegato, ma non ho trovato indicazioni sulle convenzioni da utilizzarsi per calcolare la Maturity.
Vorrei aggiungere una mia riflessione pronto ad essere bacchettato se sbaglio .
A mio parere per capire qual'è la convenzione da usare per la durata bisognerebbe farsi la domanda
"Questa Durata dove viene utilizzata? "
abbiamo visto che ad esempio nel caso dei BOT,per il calcolo del disaggio il MEF che è l'emittente, indica di usare act/act mentre per il calcolo del rendimento in emissione,nei documenti ufficiali,usa la convenzione act/360,
perciò io credo che a seconda di dove viene utilizzata, questa durata, deve essere calcolata congruentemente con quello indicato dall'emittente.
In altre parole ,sempre a mio parere,la durata di per sè non ha convenzione ma assume quella che è indicata dall'emittente nei vari casi, se è solo per mostrarne la durata nel foglio di calcolo la posso calcolare come preferisco.
Ora ad esempio,nel mio foglio la utilizzo per calcolare il rendimento semplice,sia lordo che netto e quindi per i BOT, siccome l'emittente il rendimento in emissione lo calcola con convenzione act/360, a differenza di adesso che la calcolo con act/act dovrei calcolarla con act/360.E infatti provando con questa modifica, il rendimento lordo semplice con acquisto in emissione, mi viene identico a quello del MEF
 
Vorrei aggiungere una mia riflessione pronto ad essere bacchettato se sbaglio .
A mio parere per capire qual'è la convenzione da usare per la durata bisognerebbe farsi la domanda
"Questa Durata dove viene utilizzata? "
abbiamo visto che ad esempio nel caso dei BOT,per il calcolo del disaggio il MEF che è l'emittente, indica di usare act/act mentre per il calcolo del rendimento in emissione,nei documenti ufficiali,usa la convenzione act/360,
perciò io credo che a seconda di dove viene utilizzata, questa durata, deve essere calcolata congruentemente con quello indicato dall'emittente.
In altre parole ,sempre a mio parere,la durata di per sè non ha convenzione ma assume quella che è indicata dall'emittente nei vari casi, se è solo per mostrarne la durata nel foglio di calcolo la posso calcolare come preferisco.
Ora ad esempio,nel mio foglio la utilizzo per calcolare il rendimento semplice,sia lordo che netto e quindi per i BOT, siccome l'emittente il rendimento in emissione lo calcola con convenzione act/360, a differenza di adesso che la calcolo con act/act dovrei calcolarla con act/360.E infatti provando con questa modifica, il rendimento lordo semplice con acquisto in emissione, mi viene identico a quello del MEF
Come ho già scritto, la durata semplice, alias la maturity, non dovrebbe mai utilizzarsi per calcolare il rendimento, bisognerebbe usare esclusivamente il TIR, che non necessita di convenzioni periodali, e neppure di durata a scadenza bensì di data di scadenza!
Quindi, a cosa serve la durata semplice a scadenza?
Non serve per calcolare il rendimento, ma serve per ponderare o paragonare il rendimento di titoli con maturity similare.
Adesso che ti ho detto a cosa serve la durata semplice sai dirmi quale ritieni sia la convenzione periodale più indicata?
 
Come ho già scritto, la durata semplice, alias la maturity, non dovrebbe mai utilizzarsi per calcolare il rendimento, bisognerebbe usare esclusivamente il TIR, che non necessita di convenzioni periodali, e neppure di durata a scadenza bensì di data di scadenza!
Quindi, a cosa serve la durata semplice a scadenza?
Non serve per calcolare il rendimento, ma serve per ponderare o paragonare il rendimento di titoli con maturity similare.
Adesso che ti ho detto a cosa serve la durata semplice sai dirmi quale ritieni sia la convenzione periodale più indicata?
nel weekend mi sono ricordato, e lo segnalo anche a @fuma57 e @BtpItaliaOt27Eur che stanno partecipando qui alla discussione, che il sito di Borsa Italiana calcola il time to maturity. Stranamente, lo fa solo per le obbligazioni quotate all'EuroTLX.
Dato che forse nemmeno la Borsa sa quanto dura un anno, o forse sa che non ha senso chiederselo, il time to maturity è calcolato in giorni rispetto alla data odierna.
Questo ricordo deprime la mia ostinazione nel cercare una risposta precisa alla durata dell'anno.

P.S. gli allegati non misurano la Maturity ma la convenzione sui giorni l'hanno inventata per un altro problema (swaps) e da lì l'hanno estesa alle obbligazioni.
 
Ultima modifica:
Non ho scritto di avere la risposta in tasca, ma ho buttato li quello che mi sembrava un piccolo contributo alla discussione.
Come ho già scritto, la durata semplice, alias la maturity, non dovrebbe mai utilizzarsi per calcolare il rendimento, bisognerebbe usare esclusivamente il TIR, che non necessita di convenzioni periodali, e neppure di durata a scadenza bensì di data di scadenza!
Non è che me lo sono inventato io , come sembrerebbe intendere il tuo appunto, questa bacchettata la rigiro al MEF perchè per i BOT e nel mio esempio parlavo espressamente di questi, nei documenti di emissioni dei BOT tipo questo
https://www.dt.mef.gov.it/export/si.../BOT-12-Mesi-Risultati-Asta-11-12.10.2023.pdf
se leggi le 2 righe di note in fondo al documento dicono espressamente:
Base Annua Rendimenti 360 gg.
Ove non specificato, i rendimenti sono da intendersi semplici lordi.


Per i BTP invece non ne parla espressamente nei documenti di emissione ne parla però in un altro suo documento del 2007
https://www.google.com/url?sa=t&rct...usg=AOvVaw22oyI4MWEjUq4a23IHVB_L&opi=89978449
e dice che per calcolare il rendimento dei BTP va utilizzato il TIR,come logico perchè con durata superiore ad un anno,poi negli esempi relativi al TIR a pagina 22 del documento sembrerebbe esplicitata la convenzione, riporto sotto due righe

I flussi di ciascun periodo sono capitalizzati al tasso TIR per il periodo che intercorre tra la data di godimento e la scadenza. Tale periodo,
espresso in anni, è misurato nella colonna “gg/365”. Per ottenere il flusso capitalizzato si utilizza la formula 􀃆 flusso * (1 + TIR) ^
(gg/365). Il capitale a scadenza si ottiene sommando i flussi capitalizzati


Adesso che ti ho detto a cosa serve la durata semplice sai dirmi quale ritieni sia la convenzione periodale più indicata?
Per cui dagli esempi del documento sopra la risposta alla tua domanda nel caso dei BTP sembrerebbe essere act/365 .
Per le altre obbligazioni dicevo che bisognerebbe seguire le indicazioni di chi le emette e quando non è indicato allora bisogna scommettere su quella che ci sembra più appropriata ed io di default a questo punto userei quella del MEF act/365 .
Sottolineo ancora che non sto dicendo che sia giusto così sto solo dando la mia umile opinione
 
...Per cui dagli esempi del documento sopra la risposta alla tua domanda nel caso dei BTP sembrerebbe essere act/365 .
Per le altre obbligazioni dicevo che bisognerebbe seguire le indicazioni di chi le emette e quando non è indicato allora bisogna scommettere su quella che ci sembra più appropriata ed io di default a questo punto userei quella del MEF act/365 .
Sottolineo ancora che non sto dicendo che sia giusto così sto solo dando la mia umile opinione.
Però, usando convenzioni diverse per calcolare il tempo in anni a scadenza di diversi bond, si introdurrebbe un modesto errore, ad esempio potrei avere anni a scadenza leggermente diversi per due bond che scadono lo stesso giorno!
Ad esempio, su 10 anni l'errore potrebbe arrivare fino a circa 0,15 anni (convenzione act/360), non sarebbe un errore trascurabile!
Tenuto conto dello scopo comparativo, direi che il tempo in anni a scadenza vada sempre calcolato con la stessa convenzione per tutti i bond.
Sono andato a vedere come la convenzione act/act calcoli la durata in anni di un periodo tra due date: quando il periodo attraversa più di un anno solare, viene usato un algoritmo piuttosto complesso che tiene conto dei giorni bisestili nonché della loro posizione all'interno del periodo ed anche la posizione dei bisestili precedente e successivo al periodo. Il risultato è quello che mi sembra il più vicino alla durata scientifica dell'anno solare.
Per questo motivo avrei deciso di usare per tutti la convenzione act/act.
 
Ultima modifica:
scusate in anticipo se è una domanda reiterata più volte, senza successo ma ho provato prima a cercare con l'apposita funzione e consultato sia questa sezione che quella come s'impara,

La tassazione per i titoli di stato americani si limita al 12,5% (paese in white list) come ho inteso o c'è qualche ritenuta alla fonte o aggiuntiva da applicare?

PS questa sezione di FOL è una bomba complimenti a chi l'ha pensata ed a chi contribuisce attivamente.
 
scusate in anticipo se è una domanda reiterata più volte, senza successo ma ho provato prima a cercare con l'apposita funzione e consultato sia questa sezione che quella come s'impara,

La tassazione per i titoli di stato americani si limita al 12,5% (paese in white list) come ho inteso o c'è qualche ritenuta alla fonte o aggiuntiva da applicare?

PS questa sezione di FOL è una bomba complimenti a chi l'ha pensata ed a chi contribuisce attivamente.
si limita al 12,5% (ricordati che sui capital gain si applica al controvalore in euro)
perchè hai avuto dubbi? non ho mai letto strane affermazioni in proposito...
 
Ultima modifica:
si limita al 12,5% (ricordati che sui capital gain si applica al controvalore in euro)
perchè hai avuto dubbi? non ho mai letto strane affermazioni in proposito...
grazie mille, perché non ne ho mai trattati e sapevo che su altri strumenti US c'è da fare attenzione alla doppia tassazione, un dubbio superfluo a quanto pare.
 
Grazie per la risposta.
Ma quando si acquista un BTP dove viene indicato il prezzo di emissione? Ho acquistato il BTP valore di Giugno più o meno alla cieca, rivolgendomi alla banca dove ho il conto corrente.
Ora sono andato a spulciarmi il foglio informativo che mi hanno rilasciato, ma non vedo il prezzo di emissione. Sò che era alla pari (oggi, a posteriori) perchè così viene indicato qui (Issue Price):
BTP VALORE GN27 EUR - Quotazioni in tempo reale - MilanoFinanza.it

* in realtà sul prospetto c'è una voce TIPOLOGIA DI ORDINE --> PREZZO DI MERCATO / AL MEGLIO. Forse questo significa che si acquista a 100.
il rimborso è come la vendita, solo che:
1) non devi fare niente, i soldi ti tornano sul conto da soli (opportunamente tassati se l'intermediario ti fa da sostituto d'imposta)
2) non devi pagare la commissione di vendita alla banca
3) il prezzo finale è (solitamente) noto in anticipo e fissato a 100
tutto il resto rimane uguale
Buongiorno,
Io ho comprato dei BTP a 102 7 mesi prima della scadenza, consapevole dell'acquisto sopra la pari ma con la cedola che mi consentiva il giusto guadagni per me. Alla scadenza mi aspettavo il rimborso a 100, invece sono state effettuate delle ritenute. La spiegazione della banca è stata che il titolo era stato emesso a 93.75 e quindi alla scadenza sulla differenza (100-93.75) va pagata la ritenuta sul Capital gain . Ma io pago tasse su un guadagno che non ho avuto? Ho acquistato a 102 e ricevo 100 a scadenza e pago la ritenuta?!
Grazie e scusate per l'ignoranza in materia.
 
Non so aiutarti. Ma se indichi di quale BTP si tratta forse ti sapranno dare una risposta più precisa!
 
Ma io pago tasse su un guadagno che non ho avuto? Ho acquistato a 102 e ricevo 100 a scadenza e pago la ritenuta?!
Di alla banca di raccontartene un'altra, non hai avuto sicuramente capital gain se l'hai pagata 102 ,ma bensì una minusvalenza.
Le ritenute ipotizzo che siano quelle sulla cedola finale, che ti viene pagata alla scadenza assieme al rimborso del capitale
 
Buongiorno,
Io ho comprato dei BTP a 102 7 mesi prima della scadenza, consapevole dell'acquisto sopra la pari ma con la cedola che mi consentiva il giusto guadagni per me. Alla scadenza mi aspettavo il rimborso a 100, invece sono state effettuate delle ritenute. La spiegazione della banca è stata che il titolo era stato emesso a 93.75 e quindi alla scadenza sulla differenza (100-93.75) va pagata la ritenuta sul Capital gain . Ma io pago tasse su un guadagno che non ho avuto? Ho acquistato a 102 e ricevo 100 a scadenza e pago la ritenuta?!
Grazie e scusate per l'ignoranza in materia.
Mi sa che il BTP in questione è il NV23, quando hai acquistato hai avuto una ritenuta a credito (cioè hai pagato di meno) dovuta al disaggio maturato fino a quel momento, quindi un vantaggio c'è stato, mentre al rimborso hai pagato tutta la ritenuta del disaggio (che al rimborso è proprio lo scarto di emissione 100-93,75) più alta della precedente e quindi l'hanno sottratta dal rimborso. Non c'entra nulla il Capital gain, devi reclamare per la minus che te la devono certificare, può sempre servire
 
Di alla banca di raccontartene un'altra, non hai avuto sicuramente capital gain se l'hai pagata 102 ,ma bensì una minusvalenza.
Le ritenute ipotizzo che siano quelle sulla cedola finale, che ti viene pagata alla scadenza assieme al rimborso del capitale
stiamo parlando probabilmente del BTP 1.11.2023 al 9% che, effettivamente, fu emesso sotto alla pari, forse proprio 93,75 come dice la banca: su questo "guadagno" si paga appunto l'imposta di disaggio alla scadenza del titolo, l'utente dovrebbe avere avuto un accredito all'atto dell'acquisto del titolo dell'imposta antecedente all'acquisto, al fine di permettere una corretta tassazione in funzione del possesso del titolo.
 
Indietro