bobsinclair
Ladderista
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L'inflazione incide su due cose: redditi (che si spera vengano rivalutati via contrattazione) e patrimonio. Il tenore di vita, se si usa giudizio nell'amministrare le proprie finanze, dovrebbe dipendere dai redditi e non intaccare il patrimonio (idealmente bisognerebbe riuscire ad accumulare anche dei risparmi su base mensile/annuale, se non lo si fa c'è da rivedere il proprio tenore di vita, perché probabilmente non è sostenibile). Quindi, quando si parla di investimenti, almeno in questa sezione dedicata a strumenti di risparmio e banking, presumo si voglia tutelare il proprio patrimonio Bisogna investire (o depositare, comunque rendere fruttifero) il proprio patrimonio per evitare che venga eroso dall'inflazione - la quantità e la scelta degli strumenti dipende ovviamente dalla quantità dei risparmi e da quanto a lungo si è disposti a separarsene. Di base, se si confrontano gli storici dei tassi di interesse e dell'inflazione, bastano i conti deposito a questo fine - in questa congiuntura sono subottimali, quindi si può alzare il rendimento medio destinando una certa percentuale della propria liquidità in strumenti più remunerativi (e quindi soggetti a rischio).
In caso di patrimoni molto piccoli, come si suol dire, piove sul bagnato: chi ha da parte poche migliaia di euro (o neanche quelle) subisce sì meno l'effetto dell'inflazione, ma non può permettersi in alcun modo di pareggiarla, perché farlo richiederebbe forme di investimento che non può permettersi (es. vincoli molto lunghi, strumenti poco liquidi o che richiedono tempi medio-lunghi affinché possano fruttare, impossibilità di diversificare il capitale per via delle soglie di entrata...)
Io di rischiare non ci penso nemmeno..ho un capitale abbastanza alto e lo faccio ruotare sui CD...stop...ho tassi buoni su vincoli vecchi e meno buoni su vincoli più recenti...ogni tot mi scade qualcosa, faccio ruotare e vivo sereno