Un ragazzo che conoscevo da un altro forum si è suicidato

Questo signore si chiamava Michel Petrucciani, uno dei più grandi pianisti della storia del jazz, era alto 102 cm, con una patologia che ha aperto un'autostrada alla morte prematura, a 37 anni Michel Petrucciani - Wikipedia
Ha suonato con i più grandi.
Da pianista jazz amatoriale posso garantirti che ha dovuto sudare 7 camicie da ragazzino appassionato di musica per perfezionare la tecnica che gli ha consentito, con quelle piccole mani, di suonare i capolavori che ha prodotto
Sul fronte personale ebbe cinque relazioni significative, con donne che lui chiamava "mogli" anche senza averle sposate. Anche il suo matrimonio con la pianista italiana Gilda Buttà finì con un divorzio. Ebbe due figli, uno dei quali, Alexandre, avuto dalla canadese Marie-Laure Roperch, ereditò la sua malattia[3].
Aggiungo che era un carattere particolarmente difficile, se ricordo bene tutte o quasi tutte le sue "moglie" le ha lasciate lui, salvo forse l'unica moglie vera, la grande pianista Gilda Buttà (la pianista storica dei concerti pubblici di Ennio Morricone) di cui ho letto di formidabili scene di gelosia

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Era una persona difficile, ma affamata di vita, grandissima personalità, magnetica, carismatica.

Quoto in pieno i post 2 e 3. A poco più di 35 anni parli come un anziano di 90 che non ha più niente da chiedere alla vita.
Se nel reale ti presenti e comunichi come in questa discussione non sorprenderti se alla fine allontanerai anche le persone inizialmente più disponibili, ma non per l'aspetto fisico, su cui non mi pronuncio

e di Stephen Hawking .... vogliamo parlarne ???
 
e di Stephen Hawking .... vogliamo parlarne ???

L'ho già citato almeno una volta, se non due, in questa discussione. :)

Qui il cameo su star trek

[video]https://www.ilgiornale.it/video/mondo/hawking-gioca-poker-star-trek-1505017.html[/video]
 
.... ok ... parliamone !!!



:D

lui da ragazzino aveva gli incubi e pensava di averlo troppo grosso ....
dopo hanno cominciato ad avere gli incubi le amiche che incominciavano a conoscerlo meglio !!!!

:p
 
Pienamente d'accordo, si chiama principio di responsabilità ed è alla base di qualsiasi cammino interiore, laico o religioso. Non per niente in terapia ci si arriva spesso solo quando manca il terreno sotto ai piedi, l'ultima spiaggia quando tutti i nodi vengono al pettine e quando tutte le scorciatoie si sono dimostrate delle strade chiuse e si è costretti ad affrontare il problema sul serio per non esserne travolti.

Io ho imparato che la cosa più sbagliata da fare sia dire a qualcuno le cose ‘giuste’ se questo qualcuno non è predisposto a sentirle.
Ad un cieco non potrò mai dire guarda che splendidi colori questo arcobaleno.
Ad un cieco potrò dire semmai come ti senti? Ti è piaciuta questa giornata ? Pensa che bella la natura siamo all’aria aperta a respirare aria buona

È del tutto inutile voler far capire ad una persona che ha dei complessi propri che gli altri non lo vedono così

Troverà sempre il modo di dirti che però questo quello e quell’altro.

In ogni campo.

Anche in finanza c’è chi perde un sacco di soldi su singoli titoli ma ti dice si ma adesso è sceso talmente tanto che è il momento di comprare , dimenticando che se continua a scendere a fronte di un mercato che sale qualche problema ci sarà ...

Purtroppo molte cose sono totalmente irrazionali e farle capire è pressoché impossibile

Servono specialisti appositi per questo e serve soprattutto che la mente della persona sia predisposta ad ascoltare un punto di vista diverso dal proprio

Occorre tempo ed occorre un percorso interiore che solo con gli anni si riesce a fare

Con la maturazione e con la capacità di informarsi e di aprire la mente al nuovo : il nostro mondo è un milionesimo del mondo reale , le cose che non vediamo perché non viviamo direttamente sono infinitamente maggiori di quelle che viviamo e sulla base delle quali ci creiamo il nostro io ed il nostro credo di vissuto
 
Io ho imparato che la cosa più sbagliata da fare sia dire a qualcuno le cose ‘giuste’ se questo qualcuno non è predisposto a sentirle.
Ad un cieco non potrò mai dire guarda che splendidi colori questo arcobaleno.
Ad un cieco potrò dire semmai come ti senti? Ti è piaciuta questa giornata ? Pensa che bella la natura siamo all’aria aperta a respirare aria buona

È del tutto inutile voler far capire ad una persona che ha dei complessi propri che gli altri non lo vedono così

Troverà sempre il modo di dirti che però questo quello e quell’altro.

In ogni campo.

Anche in finanza c’è chi perde un sacco di soldi su singoli titoli ma ti dice si ma adesso è sceso talmente tanto che è il momento di comprare , dimenticando che se continua a scendere a fronte di un mercato che sale qualche problema ci sarà ...

Purtroppo molte cose sono totalmente irrazionali e farle capire è pressoché impossibile

Se vanno a toccare le convinzioni a cui ti aggrappi disperatamente per difendere il tuo io, non è così irrazionale tenerle lontane. E' piuttosto una sana difesa per non affrontare ciò che oggi ti distruggerebbe. Se, e ripeto se, arriva il momento giusto, lo si capisce subito perchè in quel momento si è pronti a reggerne le conseguenze
In generale, comunque, per tutti o quasi, vale l'adagio tanto so perchè tanto ho sbagliato ...... a volte bisogna farsi male tante volte per capire la lezione.

Servono specialisti appositi per questo e serve soprattutto che la mente della persona sia predisposta ad ascoltare un punto di vista diverso dal proprio

Occorre tempo ed occorre un percorso interiore che solo con gli anni si riesce a fare
Può non bastare, è come nel rapporto studente insegnante, amplificato per 100, deve scattare anche la scintilla. Molti terapisti in gamba sono costretti a chiudere una terapia quando si accorgono che con tutto l'impegno e la bravura sia del terapista sia del paziente quella scintilla non è scattata e certe porte, quelle che si aprono solo dall'interno, sono rimaste chiuse
Con la maturazione e con la capacità di informarsi e di aprire la mente al nuovo : il nostro mondo è un milionesimo del mondo reale , le cose che non vediamo perché non viviamo direttamente sono infinitamente maggiori di quelle che viviamo e sulla base delle quali ci creiamo il nostro io ed il nostro credo di vissuto

Verissimo e sacrosanto, è il so di non sapere di socrate (docta ignorantia).
Ma la rete ha consentito oggi di ampliare a dismisura la condivisione di esperienza, a volte basterebbe aprire gli occhi, le orecchie, il cuore e il buon senso e la nostra conoscenza-esperienza sarebbe del tutto diversa. Vedo però che si resta attaccati fino all'ultimo alle proprie convinzioni-slogan anche laddove qualche dubbio dovrebbe sorgere

Comunque, splendido intervento :)
 
quante persone al mondo hanno le stesse patologie di Hawkins e Petrucciani ma non ne abbiamo mai sentito parlare perché sono persone senza talenti particolari?

Detesto la tv del dolore, meno, molto meno la condivisione in rete delle storie tragiche di persone comuni che hanno voluto dividere con gli altri, giorno per giorno, la loro patologia, spesso con esito mortale.
Non è sempre lecito banalizzare o minimizzare i propri problemi perchè c'è sempre qualcuno che sta peggio di te.
Non sempre possiamo evitare ciò che la vita ci rovescia addosso, ma per fortuna, lo ripeto spesso anche qui, nessuno ci può togliere il potere di decidere come vivercelo, almeno fino a quando la malattia o la vecchiaia ci manda fuori di testa.

Grazie alla rete mi capita spesso di leggere come persone comuni hanno vissuto le loro devastanti patologie, dimostrando che chiunque, anche senza apparenti talenti, può dimostrare una forza e una serenità straordinari a tutti gli altri di esserne testimoni di un esperienza credibile, perchè vissuta in prima persona da chi ne parla.

Queste persone esistono, sono tante, e grazie alla rete possono insegnare a tutti qualcosa, a partire da me. Le ringrazio ogni giorno per questo, e da non credente prego comunque per loro
 
Lasciamo da parte gli psichiatri, come risolvereste in maniera definitiva la questione ziofesterine dell'ufficio?
 
Lasciamo da parte gli psichiatri, come risolvereste in maniera definitiva la questione ziofesterine dell'ufficio?

basta farle notare due o tre loro difetti.. e le ridimensiona subito..

un mio compare in disco si divertiva a smontare le finte dive che se la menavano in discoteca.. alcune erano proprio dei ce*** a pedali, ma lo zerbino italiano riesce a trasformare anche tipe così in spocchiose divette ..

una volta ha detto a una che ci voleva provare con lui, o meglio che voleva lui ci provasse con lei, di non azzardarsi a pensarlo manco per scherzo, e che avrebbe dovuto perdere almeno una ventina di kili prima di pensare di avere il suo numero di telefono .. :o:D

sparita..

il nostro amico del tred dovrebbe fare più o meno lo stesso :D:cool:
 
Detesto la tv del dolore, meno, molto meno la condivisione in rete delle storie tragiche di persone comuni che hanno voluto dividere con gli altri, giorno per giorno, la loro patologia, spesso con esito mortale.
Non è sempre lecito banalizzare o minimizzare i propri problemi perchè c'è sempre qualcuno che sta peggio di te.
Non sempre possiamo evitare ciò che la vita ci rovescia addosso, ma per fortuna, lo ripeto spesso anche qui, nessuno ci può togliere il potere di decidere come vivercelo, almeno fino a quando la malattia o la vecchiaia ci manda fuori di testa.

Grazie alla rete mi capita spesso di leggere come persone comuni hanno vissuto le loro devastanti patologie, dimostrando che chiunque, anche senza apparenti talenti, può dimostrare una forza e una serenità straordinari a tutti gli altri di esserne testimoni di un esperienza credibile, perchè vissuta in prima persona da chi ne parla.

Queste persone esistono, sono tante, e grazie alla rete possono insegnare a tutti qualcosa, a partire da me. Le ringrazio ogni giorno per questo, e da non credente prego comunque per loro

contesto il fatto che si sottintenda implicitamente che di fronte ad ogni difficoltà o sfiga tutti possano rivelarsi degli Hawkins o dei Petrucciani

per chi è già in difficoltà credo che sia piuttosto fastidioso sentirsi fare esempi obiettivamente poco raggiungibili, poi è chiaro che non bisogna mai mollare, però nei limiti delle proprie possibilità
 
contesto il fatto che si sottintenda implicitamente che di fronte ad ogni difficoltà o sfiga tutti possano rivelarsi degli Hawkins o dei Petrucciani

per chi è già in difficoltà credo che sia piuttosto fastidioso sentirsi fare esempi obiettivamente poco raggiungibili, poi è chiaro che non bisogna mai mollare, però nei limiti delle proprie possibilità

Ci sono momenti in cui persone normali, giovani, meno giovani, si ritrovano volenti e nolenti davanti a qualcosa che va oltre i propri limiti. Non lo si sceglie, succede.
Può essere una grave malattia, non necessariamente con la certezza di uscirne, la perdita o la lunga agonia di uno o più persone care prima del tempo (capita a non pochi ragazzi quando perdono uno o entrambi i genitori), una serie di fallimenti personali importanti uno dietro l'altro dopo i quali per un periodo più o meno lungo non si vede un futuro ....
... la casistica è sconfinata

Non ho in alcun modo sottinteso, nè esplicitamente nè implicitamente che di fronte ad ogni difficoltà o sfiga tutti possano rivelarsi degli Hawkins o dei Petrucciani
E' un diritto sacrosanto di chiunque non essere un eroe, o non esserlo nei momenti che contano.
Se scrivo da anni in un certo modo è anche perchè di certi contesti ho esperienza sia diretta, per averli vissuti sia direttamente sia indirettamente, sia per averli visti vivere a lungo da persone che conoscevo bene.

Ma questa discussione è stata solo l'ultima di una serie aperta da una persona che non si limita a porre come problemi primari alla base del proprio isolamento sociale, sentimentale ma anche affettivo e amicale un aspetto fisico non gradevole (su cui però non alza un dito per intervenire) e soprattutto di un'altezza di "solo 1,70" cm, altezza che credo sia comune a non pochi forumisti qui.
No, insieme all'ostentazione del diritto (di per sè sacrosanto) di non reagire in alcun modo viene con altrettanta forza ostentata un'aspettativa al limite della pretesa che "il mondo" sia vicino e assecondi lui e quelli come lui.

E più leggo queste sue discussioni (ripeto, questa è solo l'ultima di una serie) più questa seconda ostentazione-pretesa mi appare sempre più stonata comparata con le cause, più qualcosa non mi torna.
Rispetto quindi fino in fondo la scelta di queste persone di non reagire, molto meno la pretesa successiva che viene fuori da tutti i suoi post, o riferita a se stesso o ad altri.

Fossimo in un mondo ideale in cui tutti stanno bene, sono felici, appagati, ecc e lui fosse tra i pochissimi esclusi potrei capire, arrampicandomi sugli specchi, ma non è il mondo che vedo.
Il mondo reale è pieno di persone normali, non degli eroi, e neanche talenti come petrucciani, o geni come Hawkins, spesso giovanissimi e quindi senza l'esperienza necessaria per capire cosa fare, che di punto in bianco sono precipitati in drammi di gran lunga peggiori e con la ragionevole certezza che sarebbe finita male.

La differenza rispetto al passato è molti di loro si aprono al mondo grazie alla rete, e lo fanno con una verità, una dignità, una sensibilità e una sincerità che a volte mi lascia senza fiato, vista la poi la giovane età. Non c'è traccia di autocompassione o ricerca di pietismo. Non occorre essere eroi per farlo, bisogna solo essere delle persone.

Non essendo questi modelli presi in considerazione dall'autore di questa discussione, mi sembra giusto, avendone trovati molti in questi mesi in rete, metterci a fianco anche questi, persone che hanno reagito per attaccamento alla vita, o anche solo per dignità personale, ma che non hanno preteso la vicinanza degli altri come atto dovuto, anche se in fondo avrebbero potuto farlo.

In realtà, questa risposta non era messa in conto, ho letto da poco il tuo post solo perchè volevo riportare una news, questa Morta a 36 anni Sei Ashina: nel 2007 aveva recitato in "Seta", tratto da Baricco - SKY Tg24 - Libero 24x7

A fronte della convinzione che la bellezza apre chissà quante porte altrimenti chiuse, qui si parla di una delle tante belle attrici che si sono suicidate o autodistrutte. Era una gran bella ragazza, amata dai suoi fan e dal suo pubblico.
L'aspetto fisico può aiutare, ma da solo può contare molto poco.
 
basta farle notare due o tre loro difetti.. e le ridimensiona subito..

un mio compare in disco si divertiva a smontare le finte dive che se la menavano in discoteca.. alcune erano proprio dei ce*** a pedali, ma lo zerbino italiano riesce a trasformare anche tipe così in spocchiose divette ..

una volta ha detto a una che ci voleva provare con lui, o meglio che voleva lui ci provasse con lei, di non azzardarsi a pensarlo manco per scherzo, e che avrebbe dovuto perdere almeno una ventina di kili prima di pensare di avere il suo numero di telefono .. :o:D

sparita..

il nostro amico del tred dovrebbe fare più o meno lo stesso :D:cool:

Quoto completamente, la migliore difesa è l'attacco al cianuro.
Il tema centrale non è come rispondere alle oscenità di queste tipe, quanto capire cosa NON è stato fatto PRIMA per non arrivare a quel punto, per non farsi trattare come uno zerbino.
Trovo inverosimile che come si entra in un ufficio subito ti si da del "zio fester". Bisogna farsi mettere i piedi in testa più volte prima di questi insulti perchè qualcuno/a si prenda queste squallide confidenze.
Comunque sia, non so se sia meglio sembrare "zio fester" di fuori o essere nel midollo zio fester di dentro.
Non si sceglie l'aspetto fisico (anche se si sceglie a volte il non far niente per migliorarlo), ma non se ne ha alcuna colpa. A chi ti accusa di essere zio fester esteriormente andrebbe risposto immediamente che è infinitamente peggio essere una persona squallida di dentro (è una scelta e una colpa esserlo) che essere poco gradevole di fuori quando non se ne ha colpa.
E in questo caso "sembrare" zio fester di fuori dovrebbe essere quasi ostentato come titolo di merito rispetto a chi fa schifo di dentro.
Questo andava sbattuto in faccia e ad alta voce a questa/e tipa/e.
Il rispetto della gente si conquista anche così, non facendola passare liscia. Quando ci vuole ci vuole.
 
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