Se gli interessi delle coop che sono azionisti di maggioranza divergeranno da quelle dell’amministratore delegato, il mandato dell’amministratore delegato non sarà rinnovato, e lo stesso non sarà promosso a presidente ma sarà gentilmente accompagnato alla porta con un’ottima buonuscita.
Ora puoi continuare a citare la legge che conosco e non disconosco, ma oltre alla legge esistono le dinamiche aziendali, e quelle di Unipol sono sotto gli occhi di tutti, e come ti ho già scritto, Cimbri non è stato ‘trombato’ ma al contrario è stato promosso a Presidente, il suo stipendio è triplicato e il nuovo amministratore delegato è stato da lui indicato, in quanto ‘suo’ uomo.
In molte società che conosco direttamente e che organizzativamente assomigliano a Unipol, i miei ‘amici’ amministratori delegati, hanno un peso specifico altissimo ma comunque inferiore a quello dei presidenti (nonostante le deleghe sulla carta) che dettano le politiche in concerto con gli azionisti di maggioranza (di cui sono inequivocabilmente l’espressione come nel caso specifico di Cimbri) e che possono essere più o meno operativi.
Poi ci sono i presidenti di ‘carta’ ma non è il caso di Cimbri, che è stato ed oggi è ancora più di prima deus ex machina di Unipol.
Adesso però basta…per favore…