Venezuela e PDVSA (Vol.158) Quota "Aran2" .... il sogno reminiscente!

sono alla ricerca di tacchini da mettere nel forno .
I broker forex CFD guadagnano se perde il cliente :o

Il forex è estremamente difficile perché come dici i broker sono la controparte e guadagnano se tu perdi. Ci ho messo un bel po di anni ad imparare a non perdere, ed in ogni caso lo faccio con cifre piccole.
 
Francamente, direi che le cifre assolute contano poco, ma le percentuali di portafoglio contano molto, per comprendere la situazione di un investitore.
Se un ragazzo con 2.000 Euro di risparmi ha comprato 4.000 dollari nominali di bonds venezuela a suo tempo.. ha un'esposizione molto rilevante, e una perdita virtuale
molto consistente er le sue tasche.
Se un family office che gestisce un miliardo ha comprato a suo tempo 4 milioni di dollari nominali di Venezuela, pagandoli in tutto 1 milione.. ha una perdita virtuale
dello 0,08% del portafoglio, che duole ma alla fin fine non fa neanche il solletico.

Hai ragione al 100% ... la discriminante è che alcuni furomers hanno messo il 50+++ del capitale!!!
Ma passiamo ai numeri se uno che ha 10kk perde 5kk mica si va a cercare un lavoro
Mentre se uno che ha 100k perde 50k si deve andare a trovare un lavoro
Il primo continuerà a fare la vita da ricco il secondo dovrà stringere la cinghia per molti anni
 
ma si dai... :D
in fin dei conti "la caciara" è divertente :D
anche se non leggo i big (per merito delle opzioni del forum) posso solo immaginare dai batti e ribatti ... :D
avanti cosi !! siete dei miti :D

noi per fortuna abbiamo il nostro profeta e quello seguiremo incondizionatamente ... Aran2 per i secoli dei secoli :bow::D

Che dirti se non buona fortuna
 
Il forex è estremamente difficile perché come dici i broker sono la controparte e guadagnano se tu perdi. Ci ho messo un bel po di anni ad imparare a non perdere, ed in ogni caso lo faccio con cifre piccole.

CVD ... sei parte integrante del progetto del broker :o
 
Certamente. La mia esposizione sul Venezuela è fuori dalle regole auree del buon investitore, e quando decisi di compiere questa scelta ne ero pienamente consapevole. Detto ciò, è evidente che avevo delle buone ragioni per farlo che non sto a spiegare qui (non si può raccontare tutto della propria vita). In ogni caso, comunque vada, compresa l'ipotesi estrema della cubanizzazione con conseguente ripudio del debito, posso permettermi di perdere quel denaro.

Love i CDS quotavano 5000++ che era meglio puntare sul rosso o sul nero !!!
 
Intanto, nel frattempo, tra una chiacchiera e L altra L euro/usd ad 1,2225 ah ah ah ah ah ma già è la moneta della Grecia, Portogallo, Lituania, Italia ah ah ah ah io direi di puntare verso 1,30 !!! Intanto la disoccupazione in USA è al minimo dal inizio pandemia,,, ma mi raccomando tutti zitti!!!!!!
 
Intanto, nel frattempo, tra una chiacchiera e L altra L euro/usd ad 1,2225 ah ah ah ah ah ma già è la moneta della Grecia, Portogallo, Lituania, Italia ah ah ah ah io direi di puntare verso 1,30 !!! Intanto la disoccupazione in USA è al minimo dal inizio pandemia,,, ma mi raccomando tutti zitti!!!!!!

in effetti è una "follia" ma, se pensiamo che a volte alcune grandi mani possono pilotare le quotazioni di strumenti molto liquidi, con l'eur/usd siamo nel mercato più liquido del mondo ma con gli attori più forti.

lo stesso Trump, che ogniqualvolta poteva mazzolava "economicamente" a destra e manca, ha piagnucolato contro l'UE e le sue politiche monetarie.

l'UE ha creato diverse anomalie finanziarie: spread paesi membri disallineati dai fondamentali, rendimenti negativi titoli sovrani a breve termine... ma tant'è

a certi livelli si accetta e si va avanti
 
Intanto, nel frattempo, tra una chiacchiera e L altra L euro/usd ad 1,2225 ah ah ah ah ah ma già è la moneta della Grecia, Portogallo, Lituania, Italia ah ah ah ah io direi di puntare verso 1,30 !!! Intanto la disoccupazione in USA è al minimo dal inizio pandemia,,, ma mi raccomando tutti zitti!!!!!!

Purtroppo gli USA hanno sempre fatto quello che volevano. Come fai a pensare di andargli contro ? Cosa c'è sotto ? Guerra mondiale contro USA ?
 
chi sono io per giudicare gli altri

Mi capita di leggere di alcuni furomers che ostentano la loro "santità" di persone civili e dai modi perbene
Che stabiliscono anche una serie di comportamenti che definiscono una persona educata, perbene e meritevole di vivere in una comunità

E' il caso di tirare in ballo una celebre frase di papa Francesco , "chi sono io per giudicare gli altri" ... "chi siete voi per giudicate gli altri"

Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere." Lc 6,43-45: "Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.

Cordiali saluti a chi erige barriere razziste e regole censorie discriminatorie
 
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E quale è il problema? Nel 2002 era a 0,88, nel 2006 era a 1,34, nel 2018 a 1,24.

Si chiamano tassi di cambio, che tra euro e dollaro hanno sempre oscillato, da 20 anni non da ieri, tra un minimo di 0,87 e un massimo di 1,57.
 
Mi capita di leggere di alcuni furomers che ostentano la loro "santità" di persone civili e dai modi perbene
Che stabiliscono anche una serie di comportamenti che definiscono una persona educata per bene e meritevole di vivere in una comunità

E' il caso di tirare in ballo una celebre frase di papa Francesco , "chi sono io per giudicare gli altri" ... "chi siete voi per giudicate gli altri"

Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere." Lc 6,43-45: "Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.

Cordiali saluti a chi erige barriere razziste e regole censorie discriminatorie

Io la penso diversamente. Devi ricordare che, secondo quanto è emerso, più di un forumer non ha versato, per acquistare bond venezuelani, un semplice 2% o anche 5% del proprio portafoglio, ma percentuali come il 20% o addittura un terzo di tutti i risparmi.
Questi soldi erano, a loro volta, frutto magari di anni di lavoro o del lavoro di familiari.
Questi risparmi furono attirati dall'esca della cedola e della ricchezza del sottosuolo del Venezuela, secondo lo schema tradizionale.
Per questo è una buona cosa che abbiano fatto un gruppo riservato e bene ha fatto il Forum ad ospitarli.
In questo modo possono accumunare le loro speranze, discutere le notizie politiche e rincuorarsi a vicenda.
Perché tu dovresti entrare nel loro gruppo di sostegno?
Per il dibattito finanziario, c'è il forum pubblico, non sarebbe corretto entrare nel loro gruppo di sostegno.
 
Ho tagliato il messaggio :o
Le sette portano alla santità del guru e dei loro adepti ... purtroppo :rolleyes:

Lasciamoli in pace. Lo studio del Venezuela è un'occasione straordinaria ma facciamolo nel forum pubblico, dove siamo tranquillamente non letti o ignorati da quelli, diciamo, più esposti personalmente.
Io penso che tu non debba chiedere di entrare nel loro gruppo di sostegno.
 
Un buon week end do babbi'u a tutti ...................Si..........................Va...................A................100.................... longhi e curti! :bye:
 
Una curiosità, per fare un raffronto di studio. Chi di loro avrebbe investito il 30% e addirittura il 50%? Ninja? Lovebond?

Io 50% altro 50 ISP CON OPERATIVITÀ A vista...con isp e, al momento
recupero di metà del non incassato con le Www
vedremo ciao
 
Ultima modifica:
Una oposicion debilitada buscara negociar con el regimen de Maduro: ?como puede influir la participacion de la comunidad internacional?


Un'opposizione indebolita cercherà di negoziare con il regime di Maduro: come può influire la partecipazione della comunità internazionale?

L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca supponeva una pacificazione nell'approccio che gli Stati Uniti avevano avuto, sotto il mandato di Donald Trump, sul Venezuela e questo sarebbe uno dei motivi per cui la leadership chavista ha espresso il suo accordo che una delegazione americana fa parte dei veedores nel processo, che non ha ancora una data di lancio

Un'opposizione indebolita occuperà un posto al tavolo dei negoziati che alla fine sarà stabilito con Nicolás Maduro, concordano gli analisti politici. Ecco perché la partecipazione della comunità internazionale a questo nuovo approccio sarà decisiva. E i paesi dovranno premere affinché il regime chavista ottemperi alle richieste, nel caso in cui i colloqui non portino a un altro fallimento.

Juan Guaidó, riconosciuto presidente alla carica della Repubblica dagli Stati Uniti e da altri 60 paesi, ha proposto martedì 11 maggio di riprendere i negoziati con il regime di Maduro . Ciò attraverso un accordo di salvezza nazionale, che include elezioni presidenziali libere e democratiche in cambio della progressiva revoca delle sanzioni.

Lo ha già dimostrato Maduro in un recente intervento: le prossime elezioni nel Paese sono per governatori e sindaci , il 21 novembre, convocate con il nuovo Consiglio elettorale nazionale. Il partito al governo non ha dato spazio a presumere che cederà su uno dei punti principali che l'opposizione solleverà al tavolo: alcuni presidenziali.

E Maduro vuole anche che Guaidó lo riconosca come presidente.

Opposizione e chavismo: disposti a cedere?
Félix Seijas, direttore dello studio Delphos, ha detto a El Nacional che la nomina delle autorità del potere elettorale ha dato mobilità a un periodo in cui sembrava esserci stagnazione e un'enfasi speciale, da parte dell'opposizione, su un "tutto o niente ”, Guidato principalmente dall'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che non ha raggiunto gli obiettivi che erano stati fissati.

“C'è un cambio di proposta , di discorso molto importante da parte del G4 (A New Time, First Justice, Popular Will and Democratic Action). Proponiamo tutto o niente da due anni. La possibilità di avvicinarsi all'obiettivo è gestita, ma con un tono diverso: non seduto ponendo l'unica condizione che Maduro sia fuori o qualche presidenziale ”, ha detto.

Guaidó tiene colloqui con gli alleati internazionali per far avanzare l'accordo di salvezza nazionale
Seijas ha sottolineato che questo è stato un ostacolo e che ora c'è un tono diverso che apre la possibilità per i negoziati di andare avanti. Ha aggiunto che un regime che sembra molto meglio di fronte a un'opposizione indebolita e che ha anche un controllo sufficiente delle cose, non darà ciò che non vuole, tanto meno cedendo il potere all'avversario.

“Più importante di ciò che accadrà al tavolo sarà ciò che accade intorno ad esso. Per questo, è necessario vedere quali passi concreti si stanno iniziando a fare con il CNE; quello che è successo con El Nacional , che influisce negativamente. La verità è che si apre la possibilità di iniziare ad andare avanti, che questo si concretizza o non dipende da quelle cose che succederanno intorno al tavolo e che influenzeranno ”, ha spiegato.

Il politologo Pedro Urruchurtu , vice presidente del Latin American Liberal Network, ha detto a El Nacional che l'opposizione ha la forza che ha acquisito dal lavoro che ha svolto e dal riconoscimento internazionale che ha ottenuto. Ma la leadership dell'opposizione ha anche assunto una posizione di debolezza "dicendo praticamente" che è il regime che comanda.

"Che ha il potere effettivo e che sta anche praticamente chiedendo che l'interim si scusi pubblicamente per quello che ha fatto. Questo di per sé indebolisce la posizione dell'opposizione. E un'opposizione che ha il sostegno internazionale, che ha tracciato un percorso negli ultimi anni, così importante, di pressione, identificazione e comprensione di ciò che è il regime, come genocida, come violatore dei diritti umani e come criminale, non può entrare. una posizione di debolezza ”, ha indicato.

L'opposizione dovrebbe solo rifare il suo gioco e iniziare a lavorare negli scenari in cui ha i maggiori punti di forza e non dove sono più deboli, ha considerato il consulente politico Jesús Seguías , presidente della società di ricerca DatinCorp, in un'intervista a El Nacional . Ha aggiunto che "tutto o niente" non è possibile e che dobbiamo approfittare di tutte le crepe che si presentano e smetterla di vantare poteri che non esistono.

“Maduro si trova di fronte allo stesso dilemma e non può continuare a vantarsi di poteri che non ha più. Ha fallito più dell'opposizione. Il loro socialismo è inutile e non funzionerà con i parametri attuali. Hanno bisogno di grandi cambiamenti. Devono rifare il loro gioco. E questa è un'opportunità d'oro che nessuno dovrebbe sprecare . Entrambi hanno la stessa esigenza. Grazie alla sinergia democratica, potranno ottenere maggiori successi ”, ha affermato.

"Non ci saranno presidenziali"
Seijas ha sottolineato che non ci saranno elezioni presidenziali in questo momento. Ha detto che si tenterà, a un certo punto, di attivare il referendum di richiamo contro Maduro e le elezioni presidenziali del 2024, anno che l'opposizione non deve raggiungere nelle condizioni in cui si trova attualmente.

“Un negoziato non può essere quello di sedersi per anticipare le elezioni presidenziali per quest'anno o per il prossimo anno. Non può essere così perché non c'è forza per forzare il governo . Quindi le soluzioni per il Venezuela devono essere negoziate, è sempre stato così, purtroppo la realtà è stata evitata e gli eventi che si trovano di fronte in questo momento hanno portato diversi attori dell'opposizione a rendersi conto che questo è il modo in cui devono iniziare ", ha detto.

“E stare seduti deve essere in modo realistico, mettendo le cose realizzabili all'inizio. Se Maduro non si conforma, continuerà ad affrontare i problemi che ha in materia economica, contanti a causa delle diverse sanzioni. Questa è una realtà. Sono riusciti a sopravvivere con loro, questo non gli ha fatto perdere il potere, ma ovviamente vorrebbero muoversi in modo molto più comodo. Questo non accadrebbe se non fossero disposti a scendere a compromessi su alcune cose; È un gioco molto delicato che richiederà tempo, ed è preciso ”, ha analizzato.

“Le persone si aspettano che il governo cerchi ossigeno, ed è quello che stanno cercando. Ora, riguardo alla fiducia, siamo in un paese di persone diffidenti che vogliono fidarsi, non si fidano di nulla perché le persone sentono che ciò che hanno vissuto sono delusioni. Cioè, cercano qualcosa di cui fidarsi, nella misura in cui la leadership politica dimostra unità, che è uno dei valori più importanti per le persone, e un percorso che viene proposto con sincerità, chiarezza, che dà risultati ", ha aggiunto .

Henri Falcón ha chiesto l'unità all'opposizione prima delle elezioni regionali e municipali
Ma il regime, ha osservato Seijas, è anche ai livelli più bassi di riconoscimento. “ Non ha la maggioranza, è una minoranza all'interno del Paese e difficilmente tornerà la fiducia in questo settore già abbastanza screditato; e che c'è già la convinzione che sotto questa amministrazione ci siano cose che non succederanno: il recupero di opportunità, di un livello minimo di benessere ed è per questo che la maggior parte dei venezuelani pensa che qualsiasi soluzione implichi un cambiamento politico o di modello ", Ha indicato.

Biden: meno aggressivo
L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca supponeva una tregua nell'approccio degli Stati Uniti al Venezuela e questo sarebbe uno dei motivi per cui il regime chavista ha espresso la volontà che una delegazione statunitense facesse parte degli osservatori nel processo, che non ha ancora una data di rilascio.

Seijas ha affermato che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mantenuto la frontalità con diversi elementi che non hanno avuto effetto, ma che hanno bloccato il gioco politico nel Paese in qualsiasi direzione. Il governo Biden, ha sottolineato, è più allineato alla posizione che hanno avuto gli europei : superare la crisi attraverso negoziazioni, riavvicinamento ed elezioni con tutte le garanzie.

“Trump è stato un fattore inquietante che non ha aiutato i venezuelani. Ha creato molte false aspettative. Si è limitato ad alcune sanzioni molto severe e tanto vanto da microfoni che non spaventano i governanti formati alla scuola dell'Avana, e che hanno anche il sostegno di due grandi potenze: Russia e Cina. Ciò ha reso ancora più difficile, direi impossibile, le dimissioni di Maduro ”, ha detto Seguías.

Per il presidente di DatinCorp, minacciato di sanzioni, Trump ha impedito all'opposizione di capire che l'unica opzione rimasta è negoziare con Maduro un esito elettorale della crisi politica e cercare con urgenza di risolvere i grandi problemi del Venezuela.

“Biden è favorevole ai negoziati, non per discutere in quale paese Maduro dovrebbe chiedere asilo, ma per andare a elezioni affidabili, anche con Maduro al potere. Se l'opposizione avesse rinunciato alla rotta insurrezionale promossa da Trump, avrebbe certamente già negoziato un nuovo CNE il più equilibrato possibile, e l'anno scorso avrebbe partecipato con successo e solidità alle elezioni parlamentari. Oggi l'Assemblea nazionale sarebbe nelle mani dell'opposizione e non del governo ”, ha detto Seguías.

Al di là delle sanzioni imposte in epoca Trump contro il regime di Maduro, ha indicato la politologa Paola Molina Noguera, internamente non ci sono stati progressi o gli obiettivi sono stati raggiunti . Ha sottolineato che nel discorso dei Democratici c'è meno tensione nella gestione della politica internazionale e, nel caso del Venezuela, il governo Biden sostiene i tavoli di dialogo e le trattative interne tra le parti.

Urruchurtu ha aggiunto che il cambiamento nell'amministrazione statunitense ha avuto un impatto importante. Ha affermato che Trump ha capito "molto bene" la natura del regime che stava affrontando , una posizione che è cambiata con l'arrivo di Biden alla presidenza prima perché, ha sottolineato, la questione era presente con l'ex presidente, ma ora c'è è stata una sorta di ritirata per ripensare alla strategia riguardante il Venezuela.

Ha avvertito che l'idea di cambiare il focus degli Stati Uniti come attore principale e renderlo più multilaterale, coinvolgendo più paesi, potrebbe portare il Venezuela, nonostante il fatto che la partecipazione possa essere positiva, a una spirale burocratica nell'Unione europea o alle Nazioni Unite, e causerebbe uno scioglimento.

“ Molto di ciò che è stato ottenuto è messo a rischio . Questa amministrazione non sembra avere lo stesso approccio di quello che stiamo affrontando, e si potrebbe pensare che siano allineati su alcune cose e possano continuare a riconoscere l'interim, ma la realtà è che cercano di cambiare l'approccio perché credono che la pressione massima non ha funzionato. Se Trump fosse alla Casa Bianca, vedremmo una politica molto più ferma e più frontale come quella che è stata attuata e non quella del dubbio e della ritirata ”, ha affermato.

Unificazione dell'opposizione?
Guaidó ha parlato, durante la presentazione dell'Accordo di Salvezza Nazionale, di ritrovare l'unità e mettere da parte le aspirazioni personali . Giorni dopo, in un'intervista al quotidiano spagnolo El País , il leader Henrique Capriles, avanzato lo scorso anno per negoziare con il regime, ha detto che avrebbe incontrato il leader dell'opposizione.

Pedro Urruchurtu ha spiegato che, prima di tutto, devi capire chi è all'opposizione. A suo avviso, era chiaro che Capriles e Stalin González, deputato all'Assemblea nazionale eletto nel 2015, hanno cessato di far parte dell'opposizione e hanno assicurato che questi leader hanno espresso posizioni che favoriscono e danno stabilità al regime.

“L'unificazione dell'opposizione implica la comprensione di chi sia veramente l'opposizione e non credo che questi due uomini siano a causa delle loro dichiarazioni e azioni dimostrate. Piuttosto, vogliono che il regime rimanga. L'idea dell'unione dell'opposizione non sta nella foto come tutti hanno voluto vedere o nella chiamata di alcuni leader che dicono che gli ego devono essere messi da parte, ma nella proposizione di uno scopo molto chiaro, che è il uscita dal regime e liberazione del Venezuela . Se tutti coloro che sono disposti a seguire questa strada, senza esitazioni, senza arrendersi, senza collaborare, senza far parte del sistema e senza beneficiarne, ovviamente funzionerà ”, ha sottolineato.

Non ci saranno cambi o uscite mentre l'opposizione non agirà unificata, ha avvertito Molina Noguera. Ha assicurato che nessuna forza politica nel paese ha il capitale necessario per agire da sola e unilateralmente perché qualsiasi strategia richiede la somma di tutte le forze. I leader, quindi, devono mettere gli interessi dei venezuelani al di sopra degli interessi personali e di partito.

Il politologo ha raccomandato di fare un'autovalutazione e di accettare e correggere gli errori commessi dal 2019, che hanno lasciato i venezuelani a un bivio e ora, nel mezzo di una pandemia, si trovano nelle peggiori condizioni economiche e sanitarie.

Félix Seijas ha anche sottolineato che spetta all'opposizione raggiungere l'unità di intenti, nella misura in cui le parti comprendono che un accordo non si raggiunge quando tutti sono allo stesso punto sulla strada.

“Far muovere le cose nel modo in cui si stanno muovendo costringe ciascuna parte a pensare a un compromesso . Questo è fondamentale, ancora di più perché ogni partito isolato è molto più debole se non si riunisce, arrivano eventi elettorali che non possono essere visti come fini a se stessi, ma come prove lungo il percorso. L'idea deve continuare ad essere quella di istituzionalizzare il Paese, c'è la finestra del CNE aperta, che può essere chiusa in qualsiasi momento, un gap che si è aperto e questo non vuol dire che lì c'è ancora spazio per qualcosa, ma il gap è aperto . Se viene sfruttato, potrebbero esserci delle opportunità ”, ha aggiunto Seijas.

Il ruolo "chiave" della comunità internazionale
Le azioni della comunità internazionale giocheranno un ruolo determinante nell'eventuale dialogo, concordano gli analisti. Soprattutto, i paesi e le organizzazioni che partecipano in qualità di garanti potranno esercitare pressioni per costringere il regime di Maduro a rispettare gli eventuali accordi che si potranno raggiungere nella trattativa con l'opposizione.

Maduro ha recentemente affermato di essere disposto a far partecipare come sorveglianti gli Stati Uniti, l'Unione europea o il Gruppo di contatto internazionale e il governo norvegese.

“La pressione interna, della mobilitazione sociale nel Paese, è abbastanza indebolita, le organizzazioni politiche hanno perso il collegamento con le loro basi, la disperazione ha inondato la società. L'unica pressione concreta che al momento è quella delle sanzioni , per questo è importante, e per partecipare a un conflitto in cui nessuno si fida di nessuno. Quindi, la comunità internazionale può finire per essere il garante non solo per il raggiungimento di un accordo, ma per l'adempimento. Qui sta l'importanza. Ora, con la comunità internazionale e senza alleviare la pressione interna, si otterrà poco. La partecipazione della comunità internazionale è importante, ma non è la cosa più importante. La cosa più importante è generare pressione interna ", ha detto Seijas.

Urruchurtu ha sottolineato che il problema venezuelano è già un problema che, per la sua portata, la natura del regime, la minaccia alla sicurezza e tutto ciò che esso implica, richiede la partecipazione di questi fattori internazionali.

"Il fatto che Cina, Russia, Iran e Turchia siano coinvolte nel sostenere il regime costringe la comunità internazionale a raggrupparsi attorno a questo. Sarà sicuramente decisivo. Il problema è che non è tanto l'adesione della comunità internazionale, ma per cosa ed è qui che entrano in gioco gli sforzi del governo norvegese, che è stato il grande artefice dei fallimenti dell'opposizione negli ultimi anni . Insiste nel cercare un accordo con il regime quando sono stati utilizzati come ossigenatori, e lo stesso accade con il Gruppo di contatto internazionale, che alla fine non offre una strategia corretta perché continuano a credere che ciò che sta affrontando in Venezuela sia un una dittatura convenzionale e non un regime criminale ”, ha detto Urruchurtu.

I paesi, ha aggiunto il vicepresidente della Rete liberale dell'America Latina, devono assumere una posizione più attiva e capire che questa situazione trascende i nostri confini. Ha affermato che i paesi garanti non devono solo avere un'importante reputazione democratica, ma devono anche avere la capacità di imporre con la forza, la deterrenza, il potere militare, di polizia, finanziario e diplomatico un'agenda che costringa il regime a cedere.

Anche Molina Noguera ritiene che le sanzioni siano un punto chiave. Ha spiegato che la possibilità di andare a processi elettorali che motivano la partecipazione dei venezuelani deve essere sostenuta nell'osservazione internazionale in modo che venga ripristinata la fiducia nel voto. "Allo stesso modo, l'ingresso degli aiuti umanitari passa attraverso la collaborazione e le alleanze internazionali, il che influisce anche sull'importanza della sua presenza", ha detto.

Sei mesi: contro il tempo?
Il nuovo Consiglio elettorale nazionale ha chiesto le elezioni di governatori e sindaci per il 21 novembre . Sebbene il regime abbia chiesto di attivare la macchina del chavismo per nominare i suoi candidati, l'opposizione non ha ancora deciso congiuntamente se partecipare o meno al processo.

Quelle elezioni avverranno, ha detto Seijas. Ha affermato che la questione principale non è il concorso, che si svolgerà tra sei mesi, ma il salvataggio delle istituzioni e le condizioni affinché i venezuelani possano riconquistare la fiducia. Ogni elezione, ha detto, dovrebbe servire da test per i progressi nella richiesta di garanzie e per la leadership di organizzarsi e riconnettersi con i ranghi.

" Questi sono momenti importanti per approfittarne . Ma sapere se il processo unitario all'interno dell'opposizione avrà successo o sarà realizzato sono variabili che dovranno essere viste. L'unica cosa di cui siamo sicuri da qui a novembre è che avremo le elezioni. E se l'opposizione non va in modo unitario, lo faranno fattori, pezzi e leader che cercheranno la formula per partecipare al di fuori della loro piattaforma politica ”, ha analizzato Seijas.

Molina Noguera ha anche sottolineato che l'unificazione dell'opposizione si basa sul fatto che viene stabilita una decisione consensuale di partecipazione o meno alle elezioni regionali e comunali. Tutto indica, ha osservato il politologo, che la maggior parte dei settori politici dell'opposizione desidera partecipare e ha sottolineato che le garanzie disponibili influenzeranno la possibilità di partecipazione dei venezuelani.

"Le leadership dell'opposizione locale e regionale, indebolite e praticamente inesistenti in molti Stati, devono passare attraverso un processo di rafforzamento locale per presentarsi alle elezioni, una campagna senza risorse economiche di fronte al vantaggio che lascerà il partito al governo. dietro a. E, ultimo ma non meno importante, il Paese con la peggiore crisi umanitaria della regione dovrà assumere il processo elettorale nel mezzo della pandemia che non è ancora terminata, con una popolazione senza vaccini o cure per affrontare il covid-19 ", ha concluso.
 
Maduro busca dinero extranjero para levantar la produccion petrolera en PDVSA | Voice of America - Spanish


Maduro cerca denaro straniero per aumentare la produzione di petrolio in PDVSA
Secondo il piano, gli investitori finanzierebbero il 100% delle operazioni e il loro marketing. Ma chi ne ottiene la proprietà?

WASHINGTON DC - Secondo un documento interno della compagnia petrolifera venezuelana, PDVSA, a cui ha avuto accesso la Voice of America , il governo di Nicolás Maduro riprenderebbe il sistema delle concessioni private e degli investimenti esteri per recuperare i livelli di produzione petrolifera precedenti l'arrivo al potere di Hugo Chávez.

Secondo il dossier "Investment Opportunities", sarebbero necessari 58.000 milioni di dollari per tornare ai 3,4 milioni di barili al giorno del 1998. In pratica, i piani di Maduro implicherebbero un aumento della produzione di circa sei volte rispetto a quella attuale, perché secondo l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, l'OPEC, il Venezuela ha prodotto 445.000 barili di petrolio ad aprile.

Secondo il documento, in base a questi contratti, gli investitori finanzierebbero il 100% delle operazioni e la loro commercializzazione. Non così la proprietà, che continuerebbe ad essere lo Stato venezuelano.

“Una società riceverà una concessione per 20 anni per gestire un giacimento e ha tutti i diritti per operare e commercializzare il greggio. L'unica cosa che non è il proprietario della riserva perché la Costituzione non lo consente ”, ha detto Horacio Medina, ex dirigente della PDVSA, a Voice of America .

Secondo l'esperto petrolifero, l'esistenza di questo documento interno, e il fatto che PDVSA stia ora cercando investimenti esteri, è un segno della “distruzione dell'industria degli idrocarburi e di una privatizzazione delle operazioni e della privatizzazione di tutto ciò che è la commercializzazione di petrolio greggio. È un passo nella direzione opposta a quanto hanno detto dal 1999 ”.

Tuttavia, raggiungere 3,4 milioni di barili al giorno nel 1998 potrebbe costare più dei 58 miliardi di dollari originariamente previsti da PDVSA. Secondo l'economista petrolifero Carlos Mendoza, "potrebbe raggiungere un milione di barili al giorno in due anni, ma quello di 60 miliardi per portare la produzione del 1998 è folle".

E senza alcun segno in vista che l'amministrazione Biden, per ora, revocherà o allenterà le sanzioni contro PDVSA, quale sarebbe l'obiettivo di Nicolás Maduro con questo piano di revocare la produzione di petrolio tornando al sistema delle concessioni?

Per Mendoza, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, "è un uomo inquadrato nella politica dello stato americano, e la politica dello stato americano è una:" Non vogliamo Maduro. In questo contesto, assicura, Maduro si rivolgerebbe effettivamente a mani straniere per recuperare le sue raffinerie e rifornire il mercato interno, nel mezzo della peggiore crisi del carburante nel paese.

“Quelle raffinerie si stanno riprendendo per garantire il consumo interno. Raggiungeranno livelli di 200.000 o 300.000 barili al giorno. Poi ci sarebbe una piccola quantità di esportazioni, ma non raggiungeranno i livelli di esportazione di benzina, esportazione di cherosene ", ha detto l'esperto di petrolio in un'intervista a Venezuela 360 .

Un altro problema a parte, oltre al denaro necessario per aumentare la produzione a 98 livelli, è chi sarebbe disposto a investire in PDVSA nel panorama delle sanzioni degli Stati Uniti contro la compagnia petrolifera venezuelana. Secondo José Toro Hardy, ex direttore senior della società, la certezza del diritto sarebbe il principale ostacolo lungo il percorso, anche tra i partner venezuelani.

“Se stiamo pensando agli investitori locali per fare questi investimenti, non ce ne sono. In Venezuela non c'è abbastanza capitale da investire nella ripresa dell'industria petrolifera. Credo che gli investitori cinesi richiedano la stessa certezza giuridica di un investitore statunitense ", afferma Toro Hardy.

L'anno scorso, l'Assemblea Nazionale Costituente del Venezuela ha approvato la cosiddetta “Legge Antiblocking”, una normativa che conferisce poteri straordinari al Presidente Nicolás Maduro per firmare accordi petroliferi con società private, nazionali ed estere. Ma con una legislatura composta principalmente da deputati filo-governativi, un futuro cambio di governo in Venezuela potrebbe lasciare in sospeso gli accordi firmati secondo la legge attuale, dicono gli esperti.
 
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Beh, concedimi la battuta, ma allora hai fatto come Doctor Jekyll e Mr. Hyde. Mister Hyde ha puntato sul terzo bilancio statale più fallimentare del pianeta, Doctor Jekyll, oculatissimo, sul bilancio bancario più solido d'Italia.
Se non ci saranno disturbi di finanza statale, Dr. Jekyll avrà ragione su Mr. Hyde.
 
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anche questo e' importante, a mio parere.
C'e' gente che ha investito in bonds venezuela sperando di campare di cedole e che si e' trovata senza cedole..
 
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