Bond Venezuela e PDVSA, rischio prescrizione dopo default
Ricordiamo che dall’agosto del 2018 il Venezuela si trova
sotto embargo degli Stati Uniti e non può né accedere ai dollari USA e né vendere il proprio
petrolio all’estero. Di fatto, a causa delle ripetute e gravi violazioni dei diritti umani a Caracas è precluso il rifinanziamento sui mercati finanziari internazionali. Questo sta offrendo al regime di Nicolas Maduro il pretesto per “cancellare” decine di miliardi di dollari di debito estero senza neppure assumersene la responsabilità diretta. E’ fatto divieto alle piattaforme exchange anche solo negoziare i bond del Venezuela tra privati. Nei fatti, è diventato impossibile dal febbraio del 2019 anche solo cercare di recuperare una parte minima del capitale investito rivendendo i titoli a terzi.
In conclusione, l’offerta di Canaima arriva dopo anni di assoluta incertezza sul futuro degli investimenti sui bond del Venezuela. Allo stato attuale, qualsiasi soluzione che prospetti l’interruzione della prescrizione e il recupero anche minimo di capitale e interessi pregressi dovrebbe essere ben accetta.
L’alternativa consisterebbe nell’esporsi a un lunghissimo default venezuelano, senza alcuna possibilità di monetizzare l’investimento e con l’elevatissimo rischio di restare dopo anni con un pugno di mosche in mano. E’ accaduto con i detentori dei Tango bond. A Caracas rischia di andare molto, molto peggio.
verosimile o terrorismo?
parere di Carib