Verso quota 41 per tutti?

Costringono i vecchi di 65 anni a lavorare e i giovani sono a casa disoccupati.

Aspetto la bancarotta


Nota: a 65 una persona è vecchia, punto
 
L'articolo non lo cita ma l'altro requisito in discussione è 62 anni.
Quindi la questione sul tavolo è 41 anni indipendentemente dall'età anagrafica e 62 anni di età.
Poi, in piccolino, ci saranno de disincentivi per entrambe le opzioni………..

Si, credo sia tramontata l'idea di mandare le persone in pensione a 70 anni. Mutamento dei tempi in atto. ottimoFreedom, antenne alzate e come al solito sempre miri ad essere oggettivo. Scrivi di più, ti ho sempre invitato a farlo ;)
 
Si, credo sia tramontata l'idea di mandare le persone in pensione a 70 anni. Mutamento dei tempi in atto. ottimoFreedom, antenne alzate e come al solito sempre miri ad essere oggettivo. Scrivi di più, ti ho sempre invitato a farlo ;)
Intanto grazie per le tue belle parole e per aver riportato il thread nel suo centro.

Per quanto riguarda il mutamento dei tempi in atto credo che la realtà oggettiva stia imponendosi sulle fantasticherie. Dopo i 60 anni, anche se fai lavori non usuranti o, addirittura, cosiddetti "leggeri": impiegatizi, etc. la fatica è tantissima. Basta guardare a questa impennata di caldo degli ultimi giorni per rilevare come quelli sopra i 60 anni, anche non lavoratori! e anche senza particolari patologie, stiano boccheggiando stremati.

Hanno un bel da argomentare lor signori ma, ameno che tu non faccia un lavoro ad altissima motivazione, entusiasmante, etc. non ce la fai più.

Questa cosa mi pare sia sotto gli occhi di tutti.
 
Intanto grazie per le tue belle parole e per aver riportato il thread nel suo centro.

Per quanto riguarda il mutamento dei tempi in atto credo che la realtà oggettiva stia imponendosi sulle fantasticherie. Dopo i 60 anni, anche se fai lavori non usuranti o, addirittura, cosiddetti "leggeri": impiegatizi, etc. la fatica è tantissima. Basta guardare a questa impennata di caldo degli ultimi giorni per rilevare come quelli sopra i 60 anni, anche non lavoratori! e anche senza particolari patologie, stiano boccheggiando stremati.

Hanno un bel da argomentare lor signori ma, ameno che tu non faccia un lavoro ad altissima motivazione, entusiasmante, etc. non ce la fai più.

Questa cosa mi pare sia sotto gli occhi di tutti.

Va detto che c'è parecchia gente over60 che ha patrimoni (il TFR accumulato è patrimonio, anche l'abitazione principale lo è) e potrebbe licenziarsi aspettando la pensione da disoccupato e continua a lavorare.
 
Va detto che c'è parecchia gente over60 che ha patrimoni (il TFR accumulato è patrimonio, anche l'abitazione principale lo è) e potrebbe licenziarsi aspettando la pensione da disoccupato e continua a lavorare.

la salute e magari la piacevolezza di un lavoro gradito permettono di avere voglia di continuare a lavorare io non voglio negare a costoro di potere farlo solo mi piacerebbe che fosse tenuta ben presente che non tutti godono di salute di ferro e soddisfacente lavoro.
 
concordo in toto , pero prima mi rendono tutto cio che ho versato

Non so la tua età. Se hai i genitori in vita chiedi a loro , i tuoi contributi sono finiti lì, anzi se avevano o hanno pensioni decenti probabilmente i tuoi contributi neppure bastamo/vano a pagarle...
Se non ci fossero più hai già ricevuto tramite eredità, se hanno gestito bene la loro situazione finanziaria.
Questo è il nostro sistema a ripartizione, ovvero chi lavora oggi paga chi è in pensione sia con le aliquote contributive sia con enormi versamenti extra dalla fiscalità generale:rolleyes:
 
Va detto che c'è parecchia gente over60 che ha patrimoni (il TFR accumulato è patrimonio, anche l'abitazione principale lo è) e potrebbe licenziarsi aspettando la pensione da disoccupato e continua a lavorare.
Hai ragione. Secondo me accade perché ci hanno inculcato un'avidità tale per cui se perdi dei soldi (o se non li guadagni) ti senti un cre.ti.no.
 
Il rapporto Inps Pensioni, flop Quota 100.

Ma c'è il nodo dei costi per la flessibilità futura ›Adesioni sotto le stime all'assegno anticipato >Dal 2022 l'uscita con 41 anni di contributi e nessun impatto sulle nuove assunzioni peserebbe per 4,3 miliardi, poi in crescita LE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA SU LAVORO E REDDITI: LO SCORSO ANNO PERDITA MEDIA DI 1.000 EURO PER I DIPENDENTI L'ANALISI ROMA Adesioni al di sotto delle previsioni, concentrate tra dipendenti pubblici e lavoratori maschi con reddito medio-alto, e nessun particolare effetto in termini di ricambio generazionale. Tra i vari capitoli del rapporto Inps presentato ieri dal presidente Tridico, quello dedicato alla previdenza traccia un bilancio delle tendenze degli ultimi anni ma guarda anche al futuro con una accurata quantificazione degli effetti finanziari di alcune ipotesi per il dopo: ovvero le misure che potrebbero entrare in vigore a partire dal primo gennaio 2022, quando vista la scadenza di legge verrà automaticamente meno il canale di uscita voluto quasi tre anni fa dall'allora maggioranza giallo-verde.

COMPONENTE MINORITARIA La misura era poi entrata in vigore nel 2019: nel corso del primo anno - si legge nel testo del rapporto dell'istituto, le adesioni sono state complessivamente 148 mila, mentre nel 2020 il numero di coloro che ha sfruttato questa opportunità per andare in pensione si è fermato a 105 mila. In entrambi gli anni la componente femminile è risultata minoritaria, rispettivamente con 36 mila e 37 mila adesioni. La relazione tecnica originaria prevedeva, come effetto di Quota 100, 290 mila pensionati in più a fine 2019, 327 mila a fine 2020 e 356 mila al termine dell'anno ancora successivo. L'uscita con almeno 62 anni di età e 38 di contributi è stata utilizzata prevalentemente da uomini e dipendenti pubblici, con un reddito medio alti: il requisito contributivo ha sfavorito in particolare le lavoratrici. Ma l'analisi dell'Inps fa un passo avanti, chiedendosi se la misura abbia favorito il ricambio generazionale attraverso nuove assunzioni (questo era uno degli obiettivi dichiarati): la risposta è che non ci sono evidenze che ciò sia avvenuto. Per quanto iiguacda il futuro, viene valutato il possibile impatto di alcune delle ipotesi emerse nel dibattito ¡iegli ultimi mesi.

Si parte dalla cosiddetta Quota 41, che più semplicemente sarebbe la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età: questa soluzione, che è particolarmente caldeggiata dai sindacati, avrebbe un costo di 4,3 miliardi già del 2022 e si assesterebbe negli anni successivi intorno allo 0,4 per cento del Pil, salendo sopra i 7 miliardi dal 2026 per poi crescere ancora. Più contenuto (1,2 miliardi nel 2022 con un picco di 4,7 nel 2027 e poi una rapida riduzione) l'impatto finanziario della possibile uscita con 64 anni di età e 36 di contributi e l'assegno interamente calcolato con il meno favorevole sistema contributivo.

Guardando alle pensioni che sono già in pagamento, l'istituto di previdenza segnala la crescita della diseguaglianza di genere tra i pensionati. Il maggior peso degli assegni degli uomini è un dato consolidato, che dipende dalle loro carriere lavorative più lunghe e piene: ma dal 2012 in poi questo divario sta ulteriormente crescendo. LE CONSEGUENZE Gli altri capitoli del rapporto sono dedicati in larga parte agli effetti dell'emergenza pandemica sul mondo del lavoro, nel 2020 ma anche nei primi mesi di quest'anno. La riduzione degli occupati è stata del 2,8 per cento, soprattutto a svantaggio di autonomi e lavoratori precari. Ma il blocco dei licenziamenti, pienamente in vigore fino allo scorso mese di luglio, ha avuto un effetto di contenimento quantificato in circa 330 mila posti di lavoro "salvati". In un anno così straordinario come quello in cui è esplosa l'epidemia Covid, l'Inps ha erogato prestazioni di emergenza che hanno raggiunto 15 milioni di beneficiari pari a circa 20 milioni di individui, per una spesa complessiva pari a 44,5 miliardi di euro.

Il presidente Tridico ha ricordato come la maggior parte di questi interventi siano stati finanziati dalla fiscalità generale, mentre altri fondi a carico del bilancio dell'istituto sono stati utilizzati per misure di integrazione salariale, per una spesa di 7,3 miliardi.
 
Intanto grazie per le tue belle parole e per aver riportato il thread nel suo centro.

Per quanto riguarda il mutamento dei tempi in atto credo che la realtà oggettiva stia imponendosi sulle fantasticherie. Dopo i 60 anni, anche se fai lavori non usuranti o, addirittura, cosiddetti "leggeri": impiegatizi, etc. la fatica è tantissima. Basta guardare a questa impennata di caldo degli ultimi giorni per rilevare come quelli sopra i 60 anni, anche non lavoratori! e anche senza particolari patologie, stiano boccheggiando stremati.

Hanno un bel da argomentare lor signori ma, ameno che tu non faccia un lavoro ad altissima motivazione, entusiasmante, etc. non ce la fai più.

Questa cosa mi pare sia sotto gli occhi di tutti.

Non so voi,ma io anche sui 40 sentivo più difficoltà a lavorare di quando ne avevo 25
 
In effetti le pensioni sono una "invenzione" recente (primi del 900) e potrebbe non volerci molto ad eliminarle.
Non penso tuttavia che sarà cosa buona e giusta. Mi sa che sará un altro elemento di povertà che verrà introdotto in quello che qualcuno chiama medioevo prossimo venturo.

1895: sociale per gli over65 (con la speranza di vita dell'epoca over 80 attuali, forse over85)
 
Se una cosa ci vuole e secondo me, le pensioni così come i semafori, sono indispensabili, bisogna farla funzionare. E non farsi prendere dallo sconforto e dal disgusto e dire "buttiamo via tutto".

Sarebbe come dire che siccome a quel semaforo molti passano con il rosso allora tanto vale toglierlo. No. Ci mettiamo un photored. E se non basta una pattuglia dei vigili 24 ore al giorno.

A meno che qualcuno voglia affermare che le pensioni non servono ma credo sia difficile da sostenere.

Per garantire il 50% del reddito procapite PPP al decile più anziano della popolazione, se mi aiuti coi calcoli, pare serva il 5% del PIL.

NE spendiamo 4 volte tanto. Mai nessuno nella storia umana ha mai fatto una cosa simile. Ci estingueremo in pratica a breve
 
Per garantire il 50% del reddito procapite PPP al decile più anziano della popolazione, se mi aiuti coi calcoli, pare serva il 5% del PIL.

NE spendiamo 4 volte tanto. Mai nessuno nella storia umana ha mai fatto una cosa simile. Ci estingueremo in pratica a breve
Una delle più grandi barzellette dei tempi attuali è che ci dobbiamo piegare ai numeri. Mentre invece è del tutto evidente che sono i numeri che si devono piegare alle esigenze della popolazione.
 
Una delle più grandi barzellette dei tempi attuali è che ci dobbiamo piegare ai numeri. Mentre invece è del tutto evidente che sono i numeri che si devono piegare alle esigenze della popolazione.

Infatti io voglio volare, a quel paese la legge di gravitah
 
per qualcuno se non per molti sarà la certezza di dover lavorare oltre i 67 anni.questo ad onta di situazioni personali e sanitarie particolari.
il requisito anagrafico non dovrebbe essere così vincolante e perentorio.io dico che oltre i 62-63 anni si dovrebbe avere la possibilità di pensionarsi accettando magari un certo taglio percentuale per ogni anno di anticipo un taglòio che renda possibile comunque poter vivere .

basterebbe lasciare andar ein pensione la gente quando vuole con il ricalcolo del dovuto sull'aspettativa di vita e anno di pebsionamento
 
Una delle più grandi barzellette dei tempi attuali è che ci dobbiamo piegare ai numeri. Mentre invece è del tutto evidente che sono i numeri che si devono piegare alle esigenze della popolazione.

Le esigenze della popolazione Italiana sono lavorare il meno possibile, andare in pensione prima possibile, avere tutele economiche, sociali e sanitarie.
Pieghiamoli sti numeri allora....stampiamo moneta? Come lo Zimbabwe?
Pretendiamo che i Filippini continuino a vivere di m3rda perchè noi dobbiamo fare la bella vita?
Diciamo al Mondo che non deve sgomitare tanto perchè noi dobbiamo vivere con i nostri diritti, la sanità gratuita, il salario garantito etc?
No davvero, io vorrei capire nel 2021 in piena globalizzazione, come si può pretendere di vivere bene senza essere competitivi nei mercati mondiali....ma soprattutto vorrei capire cos'è che rende speciale l'Italiano rispetto agli altri al punto tale da esigere un tenore di vita buono indipendentemente dalla sua ricchezza prodotta...
Con 3/4 di Mondo che vive in (semi)povertà...
Boh..
 
basterebbe lasciare andar ein pensione la gente quando vuole con il ricalcolo del dovuto sull'aspettativa di vita e anno di pebsionamento

Se fossimo in un sistema a capitalizzazione si potrebbe tranquillamente.

Purtroppo ci dimentichiamo sempre del dettaglio di trovarci in un sistema a ripartizione.
 
concordo in toto , pero prima mi rendono tutto cio che ho versato

Perchè dovrebbero? i tuoi contributi sono già stati spesi.

Tutto quello che hai in mano è la promessa dello stato che quando tu andrai in pensione ci saranno abbastanza lavoratori che pagheranno contributi per mantenerti.
 
La pensione nasce proprio come elemento di sfiducia massima dello stato verso il cittadino
Sfiducia totale per evitare di avere poi problemi sociali ingestibili
Concettualmente lo stato ti dice che sei finanziariamente totalmente incapace di intendere e di volere

Ora.. oggettivamente se si prende l’universo pensionistico credo che un buon 50% di italiani senza pensione sarebbero a 0 totale

Come sempre ci rimette chi Sa pianificare per tutti gli altri che non hanno idea di come gestire i soldi

Messaggio assolutamente corretto.

Il sistema pensionistico pubblico nasce proprio sul presupposto che il cittadino non riesce a pianificare sul lungo periodo i suoi interessi.

E in un certo senso ha ragione. Faccio solo un esempio per capire che gli italiani non capiscono come funziona il sistema previdenziale e non sanno fare i loro stessi interessi.

Il TFR al fondo pensione integrativo.

Il lavoratore subordinato può accumulare il suo TFR in azienda oppure iscriversi ad un fondo privato e accumularlo lì.
La prima scelta non ha benefici.
La seconda scelta non ha svantaggi e ha solo vantaggi: vantaggi fiscali, vantaggi di sicurezza e trasparenza, vantaggi di rendimento. Vantaggi giganteschi peraltro senza doversi sbattere. Un click una scelta una firma.

Eppure tasso di adesione solo il 24% :rolleyes:
 
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