Verso quota 41 per tutti?

Il sistema pensionistico pubblico nasce proprio sul presupposto che il cittadino non riesce a pianificare sul lungo periodo i suoi interessi.

Questo è assolutamente condivisibile però dobbiamo anche considerare la situazione, comune, di chi si trova a fare un lavoro da 1.300€ con affitto da 500€ senza le spalle coperte dalla famiglia, quella che:

- ti si aiuta a comprare casa...taac
- ti si compra l'auto.....taac
- ti si lascia la casa della nonna....taac
- ti si lascia in eredità 100k liquidi....taaac

Cioè ci sono ragazzi che non hanno niente perchè i genitori non gli hanno lasciato/non hanno niente. E si ritrovano con lo stipendio di cui sopra pur avendo anche fatto percorsi di eccellenza, sia di studio che professionali.
Come fai a pianificare sul lungo periodo i tuoi interessi se 50€ in più o in meno fanno la differenza?

Un discorso del genere presuppone un certo margine a fine mese....allora si che vale il discorso del non saper pianificare sul lungo periodo i propri interessi.....come sempre ragazzi qui sul FOL il Mondo finisce a Milano e tutti stanno benino economicamente....
 
Le esigenze della popolazione Italiana sono lavorare il meno possibile, andare in pensione prima possibile, avere tutele economiche, sociali e sanitarie.
Pieghiamoli sti numeri allora....stampiamo moneta? Come lo Zimbabwe?
Pretendiamo che i Filippini continuino a vivere di m3rda perchè noi dobbiamo fare la bella vita?
Diciamo al Mondo che non deve sgomitare tanto perchè noi dobbiamo vivere con i nostri diritti, la sanità gratuita, il salario garantito etc?
No davvero, io vorrei capire nel 2021 in piena globalizzazione, come si può pretendere di vivere bene senza essere competitivi nei mercati mondiali....ma soprattutto vorrei capire cos'è che rende speciale l'Italiano rispetto agli altri al punto tale da esigere un tenore di vita buono indipendentemente dalla sua ricchezza prodotta...
Con 3/4 di Mondo che vive in (semi)povertà...
Boh..
Sarebbe un discorso lungo e non è questo il topic appropriato.

Dico solo che sarebbe meglio mettersi d'accordo su cosa intendiamo per vivere bene. Io dico che è la qualità dell'istruzione, della sanità, delle pensioni, della socialità e del lavoro (inteso come lavorare con un briciolo di soddisfazione e tempi "umani") che determinano il vivere bene. E questi risultati li ottieni con una saggia politica economico-sociale. Ed è possibile. Basta volerlo. Come tutte le cose di questo mondo. O no? O è la globalizzazione che ce lo impedisce?

E' forse la globalizzazione che ci impone la produzione del 90% delle cose che sono del tutto inutili e/o secondarie e portano via le migliori risorse di un popolo?

Non è forse tutto il modello di sviluppo da ridiscutere? Non è disumana la politica che si fa oggi in Italia?

Un po' di coraggio, di fantasia perbacco! Io mi guardo intorno e vedo una nazione, un continente, una intera civiltà infelice.

Ah già bisogna essere competitivi. E quindi, tanto per gradire, lavoriamo sino a 70 anni. Se tutto va bene. Perché dovesse allungarsi la vita media si può andare ben oltre!

Che sciocco, che stolto, pensa che io credevo che bisognasse esseri contenti. Non dico felici ma almeno contenti!

P.S.
in Italia i problemi sono il ddl Zan
 
Ancora un paio di mesi al massimo e si vedrà il futuro delle pensioni.

Previdenza, in 20 anni il 30% di uscite anticipate Effetto Fornero sull'età Verso la riforma Dopo l'anno nero del Covid spesa pensionistica sotto il 15% del Pil solo dal 2055 Tra il 2oot e il 2o2o dei quasi n milioni di trattamenti previdenziali liquidati dall'Inps, in media il 29%è riconducibile ad assegni d'anzianità o anticipati. E considerando tutte le pensioni Inps vigenti a fine 2020(16 milioni) si sale a quota 30,9%. Intanto l'età media di pensionamento,pereffettodella riforma Fornero, tra il 2011 e il 2018 (anno precedente al decollo di Quota loo) è lievitata da 61,1 a 63,7 anni, con un incremento di 2,6 anni. Quanto alla spesa pensionistica, secondo i calcoli del Tesoro l'incidenza è balzata al record de117,05% sul Pil nel 2020. Anche senza interventi la discesa sarà lenta: 16% fino al 2030,16,4% fra 2040 e 2045, per tornare nel 2055 al14,6%, livello analogo a quello del 2010.

Negli ultimi 20 anni anticipato il 30% degli assegni Il cantiere. Con l'effetto Fomero nel settore privato l'età media minima di decorrenza dei trattamenti d'anzianità Inps tra i12011 e il 2018 è passata da 58,8 anni a 61. Con Quota 100 l'asticella è a 61,2 anni Marco Rogari Un mese e mezzo, o poco più, per decidere il post-Quota. Le lancette corrono veloci e si assottiglia sempre più il tempo a disposizione di governo e parti sociali, prima del varo della prossima legge di bilancio, per delineare una nuova architettura pensionistica. Che dal primo gennaio 2022 non potrà più contare sulle uscite anticipate con almeno 62 anni d'età e 38 di contributi, fortemente volute dal "Conte 1". Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i sindacati si sono visti prima della pausa estiva per far ripartire il confronto sulla previdenza e si sono dati appuntamento a settembre senza però fissare la data del nuovo round. Cgil, Cisl e Uil invocano nuovi meccanismi di flessibilità in uscita prevedendo la possibilità di pensionamento anche a 62 0 63 anni o con 41 annidi contribuzione a prescindere dall'età anagrafica.

Anche dalla maggioranza, seppure in ordine sparso e con ricette diverse, si è levata la richiesta di nuova flessibilità. Con Matteo Salvini che, in ogni caso, considera impensabile un ritorno secco alla legge Fornero: «siamo pronti a mettere i tir davanti alle autostrade». Ma il Mef frena davanti all'ipotesi di interventi "invasivi", considerati tra l'altro scarsamente compatibili con l'esigenza di non far lievitare la spesa pensionistica. E anche la Ue vigila sui costi del sistema previdenziale così come sulle scelte del governo. Anche perché tra il 2oo1 e il 2020 dei quasi ti milioni di trattamenti previdenziali liquidati dall'Inps, in media il 29% è riconducibile ad assegni d'anzianità o anticipati, come emerge dall'ultimo rapporto annuale dell'ente guidato da Pasquale Tridico. E considerando tutte le pensioni Inps vigenti a fine 2020(16 milioni) si sale a quota 30,9%.

Sostanzialmente quasi una pensione su tre risulta ancora oggi con un "innesco" anticipato (i trattamenti di vecchiaia si fermano a quota 24,5% e quelli per superstiti al 20,5%) con una ricaduta sull'età media di pensionamento. Che, come ha rilevato la Corte dei conti nel rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, per effetto della riforma Fomero tra il 2011 e il 2018 (anno precedente al decollo di Quota too), in termini di decorrenza, è lievitata da 61,1 ai 63,7 anni, con un incremento di 2,6 anni. E, sempre grazie alla "Fornero", nello stesso periodo per i soli trattamenti d'anzianità anche in questo caso del settore privato si è passati da 58,8 (58,6 per il Fondo pensione lavoratori dipendenti) a 61 anni (60,7 al Fpld). Ma dal 2019, con l'avvento della era triennale di Quota too, l'asticella è tornata a salire a una andatura molto più lenta malgrado l'innalzamento del requisito di vecchiaia da 66 anni e sette mesi a 67 anni. Dall'ultimo monitoraggio dei flussi pensionistici Inps emerge che l'età media dei trattamenti anticipati con "decorrenza" 2020 per il solo Fondo lavoratori dipendenti è stata di 61,4 anni, ed è poi scesa a 61,2 anni nei primi sei mesi di quest'anno (sempre per il Fpld). Tornando al quadro generale, sul versante più assistenziale le prestazioni Inps agli invalidi civili rappresentano i115,3% del totale e quelle di invalidità previdenziale e "sociali" rispettivamente il 5 e il 3,9%.

E quello della separazione delle voci assistenziali da quelle più strettamente pensionistiche è uno dei temi al centro del confronto. Nel 2020 l'Inps ha ufficialmente erogato attraverso le gestioni private e pubbliche pensioni per oltre 269 miliardi. Tra gli altri trattamenti liquidati dall'ente compaiono 31,6 miliardi riconducibili ad assegni e pensioni sociali, invalidità civili, reddito e pensione di cittadinanza e reddito d'emergenza. Tutti dati su cui si confronteranno i protagonisti del tavolo sulla previdenza guardando anche all'evoluzione della spesa. Tra il 2001 e il 2020 mediamente l'Inps ha liquidato complessivamente oltre 5oomila pensioni l'anno, scendendo a quota 400 mila soltanto nel 2013 e nel 2014 subito dopo la piena entrata in vigore della riforma Fomero che in quella fase ha prodotto una significativa riduzione degli 24,5% PREVIDENZA-ASSISTENZA 269 Miliardi È quanto erogato dall'Inps nel 2020 per i trattamenti pensionistici attraverso le gestioni private e pubbliche dell'ente NUOVI TRATTAMENTI ANTICIPATI Nel 2020 su 1,4 milioni di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali Inps circa il 24,5%è stato assorbito da pensioni di anzianitào anticipate assegni anticipati e di vecchiaia, come ricorda il ventesimo Rapporto annuale dell'ente previdenziale.

Ma negli ultimi anni le "deroghe" approvate dal Parlamento quasi sempre su indicazione dei governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi hanno fatto riprendere velocità alle uscite anticipate. Che nel 2019, con la spinta di Quota Zoo, sono aumentate, sotto forma di trattamenti Inps liquidati, del 39% per i lavoratori e del 31% per le lavoratrici rispetto all'anno precedente. E anche nel 2020 degli 1,4 milioni di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali erogati dall'Istituto presieduto da Tridico, circa il 24,5% stato assorbito da pensioni di anzianità o anticipate.

È il costo sostenuto sempre nello scorso anno dalll'Inps per assegni e pensioni sociali e prestazioni di invalidità (23,6 miliardi), reddito e pensioni di cittadinanza e Rem FARO DELL'EUROPA La Ue ha chiesto di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche per ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia sulla spesa pubblica Pensioni anticipate, l'età media L'ANDAMENTO L'andamento negli anni dell'età media di decorrenza della pensione anticipata (intero settore privato per il 2001 e il 2018 e lavoratori dipendenti per il 2020 e il 2021). II dato fa riferimento all'anzianità nel momento in cui viene erogato il trattamento previdenziale e non a quella in cui si esce dal lavoro.
 
Ciò che è certo è che è impensabile e francamente schifoso per essere chiari, fare lavorare la gente oltre i 41anni di lavoro e nel mentre mantenere sul divano con una specie di pensione anticipata eterna diversi milioni di persone giovani e che rifiutano qualsiasi collocazione perchè stanno meglio così.
 
Ciò che è certo è che è impensabile e francamente schifoso per essere chiari, fare lavorare la gente oltre i 41anni di lavoro e nel mentre mantenere sul divano con una specie di pensione anticipata eterna diversi milioni di persone giovani e che rifiutano qualsiasi collocazione perchè stanno meglio così.
In effetti il reddito di cittadinanza (quando è pieno) è superiore alla pensione minima. E lo percepiscono persone ben più giovani di coloro, per esempio, che lavorano da tantissimi anni.

E' una bella incongruenza!
 
Previdenza, in 20 anni il 30% di uscite anticipate Effetto Fornero sull'età Verso la riforma Dopo l'anno nero del Covid spesa pensionistica sotto il 15% del Pil solo dal 2055 Tra il 2oot e il 2o2o dei quasi n milioni di trattamenti previdenziali liquidati dall'Inps, in media il 29%è riconducibile ad assegni d'anzianità o anticipati. E considerando tutte le pensioni Inps vigenti a fine 2020(16 milioni) si sale a quota 30,9%. Intanto l'età media di pensionamento,pereffettodella riforma Fornero, tra il 2011 e il 2018 (anno precedente al decollo di Quota loo) è lievitata da 61,1 a 63,7 anni, con un incremento di 2,6 anni. Quanto alla spesa pensionistica, secondo i calcoli del Tesoro l'incidenza è balzata al record de117,05% sul Pil nel 2020. Anche senza interventi la discesa sarà lenta: 16% fino al 2030,16,4% fra 2040 e 2045, per tornare nel 2055 al14,6%, livello analogo a quello del 2010.

Negli ultimi 20 anni anticipato il 30% degli assegni Il cantiere. Con l'effetto Fomero nel settore privato l'età media minima di decorrenza dei trattamenti d'anzianità Inps tra i12011 e il 2018 è passata da 58,8 anni a 61. Con Quota 100 l'asticella è a 61,2 anni Marco Rogari Un mese e mezzo, o poco più, per decidere il post-Quota. Le lancette corrono veloci e si assottiglia sempre più il tempo a disposizione di governo e parti sociali, prima del varo della prossima legge di bilancio, per delineare una nuova architettura pensionistica. Che dal primo gennaio 2022 non potrà più contare sulle uscite anticipate con almeno 62 anni d'età e 38 di contributi, fortemente volute dal "Conte 1". Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i sindacati si sono visti prima della pausa estiva per far ripartire il confronto sulla previdenza e si sono dati appuntamento a settembre senza però fissare la data del nuovo round. Cgil, Cisl e Uil invocano nuovi meccanismi di flessibilità in uscita prevedendo la possibilità di pensionamento anche a 62 0 63 anni o con 41 annidi contribuzione a prescindere dall'età anagrafica.

Anche dalla maggioranza, seppure in ordine sparso e con ricette diverse, si è levata la richiesta di nuova flessibilità. Con Matteo Salvini che, in ogni caso, considera impensabile un ritorno secco alla legge Fornero: «siamo pronti a mettere i tir davanti alle autostrade». Ma il Mef frena davanti all'ipotesi di interventi "invasivi", considerati tra l'altro scarsamente compatibili con l'esigenza di non far lievitare la spesa pensionistica. E anche la Ue vigila sui costi del sistema previdenziale così come sulle scelte del governo. Anche perché tra il 2oo1 e il 2020 dei quasi ti milioni di trattamenti previdenziali liquidati dall'Inps, in media il 29% è riconducibile ad assegni d'anzianità o anticipati, come emerge dall'ultimo rapporto annuale dell'ente guidato da Pasquale Tridico. E considerando tutte le pensioni Inps vigenti a fine 2020(16 milioni) si sale a quota 30,9%.

Sostanzialmente quasi una pensione su tre risulta ancora oggi con un "innesco" anticipato (i trattamenti di vecchiaia si fermano a quota 24,5% e quelli per superstiti al 20,5%) con una ricaduta sull'età media di pensionamento. Che, come ha rilevato la Corte dei conti nel rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, per effetto della riforma Fomero tra il 2011 e il 2018 (anno precedente al decollo di Quota too), in termini di decorrenza, è lievitata da 61,1 ai 63,7 anni, con un incremento di 2,6 anni. E, sempre grazie alla "Fornero", nello stesso periodo per i soli trattamenti d'anzianità anche in questo caso del settore privato si è passati da 58,8 (58,6 per il Fondo pensione lavoratori dipendenti) a 61 anni (60,7 al Fpld). Ma dal 2019, con l'avvento della era triennale di Quota too, l'asticella è tornata a salire a una andatura molto più lenta malgrado l'innalzamento del requisito di vecchiaia da 66 anni e sette mesi a 67 anni. Dall'ultimo monitoraggio dei flussi pensionistici Inps emerge che l'età media dei trattamenti anticipati con "decorrenza" 2020 per il solo Fondo lavoratori dipendenti è stata di 61,4 anni, ed è poi scesa a 61,2 anni nei primi sei mesi di quest'anno (sempre per il Fpld). Tornando al quadro generale, sul versante più assistenziale le prestazioni Inps agli invalidi civili rappresentano i115,3% del totale e quelle di invalidità previdenziale e "sociali" rispettivamente il 5 e il 3,9%.

E quello della separazione delle voci assistenziali da quelle più strettamente pensionistiche è uno dei temi al centro del confronto. Nel 2020 l'Inps ha ufficialmente erogato attraverso le gestioni private e pubbliche pensioni per oltre 269 miliardi. Tra gli altri trattamenti liquidati dall'ente compaiono 31,6 miliardi riconducibili ad assegni e pensioni sociali, invalidità civili, reddito e pensione di cittadinanza e reddito d'emergenza. Tutti dati su cui si confronteranno i protagonisti del tavolo sulla previdenza guardando anche all'evoluzione della spesa. Tra il 2001 e il 2020 mediamente l'Inps ha liquidato complessivamente oltre 5oomila pensioni l'anno, scendendo a quota 400 mila soltanto nel 2013 e nel 2014 subito dopo la piena entrata in vigore della riforma Fomero che in quella fase ha prodotto una significativa riduzione degli 24,5% PREVIDENZA-ASSISTENZA 269 Miliardi È quanto erogato dall'Inps nel 2020 per i trattamenti pensionistici attraverso le gestioni private e pubbliche dell'ente NUOVI TRATTAMENTI ANTICIPATI Nel 2020 su 1,4 milioni di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali Inps circa il 24,5%è stato assorbito da pensioni di anzianitào anticipate assegni anticipati e di vecchiaia, come ricorda il ventesimo Rapporto annuale dell'ente previdenziale.

Ma negli ultimi anni le "deroghe" approvate dal Parlamento quasi sempre su indicazione dei governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi hanno fatto riprendere velocità alle uscite anticipate. Che nel 2019, con la spinta di Quota Zoo, sono aumentate, sotto forma di trattamenti Inps liquidati, del 39% per i lavoratori e del 31% per le lavoratrici rispetto all'anno precedente. E anche nel 2020 degli 1,4 milioni di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali erogati dall'Istituto presieduto da Tridico, circa il 24,5% stato assorbito da pensioni di anzianità o anticipate.

È il costo sostenuto sempre nello scorso anno dalll'Inps per assegni e pensioni sociali e prestazioni di invalidità (23,6 miliardi), reddito e pensioni di cittadinanza e Rem FARO DELL'EUROPA La Ue ha chiesto di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche per ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia sulla spesa pubblica Pensioni anticipate, l'età media L'ANDAMENTO L'andamento negli anni dell'età media di decorrenza della pensione anticipata (intero settore privato per il 2001 e il 2018 e lavoratori dipendenti per il 2020 e il 2021). II dato fa riferimento all'anzianità nel momento in cui viene erogato il trattamento previdenziale e non a quella in cui si esce dal lavoro.

Ma tutto 'sto panegirico l'hai scritto te? Io non ciò capito niente, normale per me, però, voglio dire, a me con 40 anni e 2 mesi di contributi la pensione quando me la danno anche senza il FARO DELL'EUROPA o altre cose così?
 
Andrà certamente così.
Per questo è una follia oggi versare contributi, dovrebbero già essere facoltativi in modo che poi ognuno possa gestirsi il suo

se i giovani smettono di versare contributi le pensioni dei vecchi retributivi chi le paga??:D
 
In effetti il reddito di cittadinanza (quando è pieno) è superiore alla pensione minima. E lo percepiscono persone ben più giovani di coloro, per esempio, che lavorano da tantissimi anni.

E' una bella incongruenza!


il reddito di cittadinanza è una grande caxxxata, dare soldi a giovani di 20 anni e non fargli fare nulla, nemmeno dei lavori socialmente utili è una grande caxxata...
 
il reddito di cittadinanza è una grande caxxxata, dare soldi a giovani di 20 anni e non fargli fare nulla, nemmeno dei lavori socialmente utili è una grande caxxata...

Ben detto, qua nelle strade e vicinanze è pieno di erbacce e sporcizie che andrebbero tolte!
 
Ci sono centinaia di migliaia di ultra60enni che potrebbero licenziarsi domani e consumare (un po') di patrimonio aspettando la pensione di vecchiaia e non lo fanno.
 
Si sa almeno dal Conte 2 che quota 100 non sarebbe stata prorogata dopo dicembre 2021, siamo a settembre... pensano di fare una riforma delle pensioni in 3 mesi?
 
Messaggio per Ammattra che voleva sapere la mia situazione.

Confermo che "Quota 41" ora è operativa.

Professione: bancario-banchiere, 41 anni di età, 19 anni di onorato servizio, esuberato.

Oggi mi è arrivata la busta dell' INPS coi conteggi e i dettagli,

dal 1° Settembre finalmente sono in penzione.

approv.jpg
 
Ultima modifica:
Si sa almeno dal Conte 2 che quota 100 non sarebbe stata prorogata dopo dicembre 2021, siamo a settembre... pensano di fare una riforma delle pensioni in 3 mesi?
La faranno il 31 dicembre se va bene.Non capisco perchè i sindacati boicottino la proposta Tridico proposta che sarebbe sostenibile dalle casse dello Stato.
 
Ma tutto 'sto panegirico l'hai scritto te? Io non ciò capito niente, normale per me, però, voglio dire, a me con 40 anni e 2 mesi di contributi la pensione quando me la danno anche senza il FARO DELL'EUROPA o altre cose così?
42 anni e 10 mesi + finestra di 3 mesi quindi = 43 anni e 1 mese la pensione anticipata (anticipata.....mi scappa da ridere) oppure arrivi a quella di vecchiaia e devi aspettare di compiere 67 anni.

Quindi tra 3 anni, se vuoi, sei in pensione.

Poi ci sono tutti i casi particolari: lavoratore precoce, lavori usuranti, ape social, etc. per i quali ci sono alcuni correttivi migliorativi.
 
Confermo che "Quota 41" ora è operativa.

Professione: bancario-banchiere, 41 anni di età, 19 anni di onorato servizio, esuberato.

Oggi mi è arrivata la busta dell' INPS coi conteggi e i dettagli,

dal 1° Settembre finalmente sono in penzione.

Vedi l'allegato 2784274
Bravo. Dicci a Mattra che però ti metterai a fare un altro lavoro e percepirai un doppio reddito. Magari un terzo lavoretto in nero nel tempo libero:D
 
Bravo. Dicci a Mattra che però ti metterai a fare un altro lavoro e percepirai un doppio reddito. Magari un terzo lavoretto in nero nel tempo libero:D

Dovrebbe essere al corrente del fatto che queste attività parallele le svolgevo già durante l'attuale 'lavoro', visto il gran tempo libero a disposizione.

Comunque mi premurerò di ricordarglielo, giusto per farme dì che cosa ne penza..

un parere, un commento a caldo del nostro amico Ammattra è sempre ben accetto.
 
Ahi ahi.........poca, pochissima roba!

Soprattutto la partita sulle pensioni sembra destinata a riaprirsi. Anche se per il Mef, e non solo, restano alcuni paletti molto rigidi: nessuna riproposizione di Quote, nessun intervento dai costi non sostenibili con i vincoli di finanza pubblica e con la necessità di mantenere sotto controllo la spesa pensionistica, e nessun "disconoscimento" della riforma Fornero. No alla Quota 41 invocata a gran voce dalla Lega, dunque, e no ai pensionamenti a 62 anni ventilati dai sindacati.

Ma l'idea di partenza di limitare il dopo Quota ioo a una proroga dell'Ape sociale in versione estesa ad altre categorie di lavoratori impegnati in attività gravose, accompagnata da qualche altro intervento soft, potrebbe essere accantonata per evitare frizioni eccessive con il Carroccio, e anche per venire incontro alle richieste di una maggiore flessibilità in uscita dei sindacati e di altre forze della maggioranza, come M5 S, Leu e lo stesso Pd.

Forse anche per questo motivo stanno rispuntando due opzioni già transitate sul tavolo-previdenza. La prima è quella che consentirebbe anche i lavoratori nel sistema misto (con una parte "retributiva" oltre a quella "contributiva") di uscire a 64 anni ma con il calcolo dell'assegno esclusivamente sui contributi versati, così come i "contributivi" puri, ai quali questo canale è garantito (con almeno 20 annidi versamenti) proprio dalla riforma Fornero. La seconda Ipotesi è quella formulata dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico: possibilità di anticipo a 63 anni della sola quota contributiva dell'assegno, con l'erogazione di quella "retributiva" al raggiungimento di 67 anni. L'asticella potrebbe anche essere alzata a 64 anni Entrambe le opzioni non avrebbero costi proibitivi e, forse, non allarmerebbero più di tanto la Ue.

Una "concessione" sulle pensioni potrebbe rendere più semplice un compromesso sul Reddito di cittadinanza, difeso a spada tratta da Giuseppe Conte dagli attacchi di Salvini e di tutto il centrodestra.
 
ma la gente deve morire prima di prendere la pensione? perchè a 67 anni ci arrivi,forse ,ma poi i la pensione la spendi tutta in medicine e badanti.
e fate vivere un paio d'anni come si deve, perca merdda.
 
ma la gente deve morire prima di prendere la pensione? perchè a 67 anni ci arrivi,forse ,ma poi i la pensione la spendi tutta in medicine e badanti.
e fate vivere un paio d'anni come si deve, perca merdda.

Infatti le pensioni oggi vanno abolite. Ognuno si gestisce i propri soldi come vuole. Non ha senso andare in pensione a 70 anni.
 
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