Vivere di rendita, posso ? (Vol. LXXIV)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
idem, sto cercando in tutti i modi x "fottere" o'sistema finché posso... poi si vedrà

ormai è una lotta fra cani affamati :cool:

Capisco ciò che dici ma tu, se non sbaglio, vivi in Svizzera ovvero appartieni ad un altro sistema e pertanto non corri il rischio di rimanere vittima delle conseguenze causate dal progressivo deterioramento del sistema che viene fottuto di volta in volta. Se fossi al tuo posto forse anche io farei il tuo stesso ragionamento, consapevole di essere al riparo ovvero di non dover subire possibili conseguenze sulla mia pelle.

Cosa diversa invece rispetto a chi nel sistema ci vive (sul lago di Garda nel caso specifico) e dice di volerlo comunque fottere.....cioè in poche parole vuole segare il ramo sul quale è seduto...pur senza vantarsene
 
Ultima modifica:
Capisco ciò che dici ma tu, se non sbaglio, vivi in Svizzera ovvero appartieni ad un altro sistema e pertanto non corri il rischio di rimanere vittima delle conseguenze causate dal progressivo deterioramento del sistema che viene fottuto di volta in volta. Se fossi al tuo posto forse anche io farei il tuo stesso ragionamento, consapevole di essere al riparo ovvero di non dover subire possibili conseguenze sulla mia pelle.

Cosa diversa invece rispetto a chi nel sistema ci vive (sul lago di Garda nel caso specifico) e dice di volerlo comunque fottere.....cioè in poche parole vuole segare il ramo sul quale è seduto...pur senza vantarsene

la mia famiglia, per motivi logistici, é ancora in italia... pago tutto doppio compresa la (ex) 1a casa che adesso pago in tutto e x tutto come 2a (IMU, TARSU), quando nella realtà è la casa della famiglia (ci abita la mia compagna con i 3 bambini) e purtroppo non posso nemmeno donarla o fare comodato d'uso alla famiglia ed evitare lo salasso... ma cmq testa bassa e pago almeno ho il privilegio di non dichiarare + il mio sudato salario al vorace fisco italico, già solo come irpef sono passato dal 43% al 22%

detto questo, era x dire che mi sembra palese la corsa ad arraffare cio' che rimane, in un paese x nulla premiante bisogna difendersi con ogni mezzo

certo che non é un vanto ma il ceto medio potendo si difende come puo'... cosa dovremmo fare?
 
Condivido in linea di massima con quello che scrivi.
Su due punti però mi trovo in totale disaccordo, a meno che io abbia interpretato male ciò che realmente volevi intendere.

"La classe politica come artefice dello sprofondamento in atto nel paese"....no mi spiace, non confondiamo l'effetto con la causa. La classe politica è il prodotto, è lo specchio riflesso, è figlia stessa della società civile che la elegge quando va in cabina elettorale.
Non è vero. Le leggi elettorali non permettono nemmeno la scelta della preferenza, le liste sono bloccate e redatte dalle segreteria di partito. Io non mi sento per nulla rappresentato da questa gentaglia e infatti a votare non ci vado, se lo facessero tutti almeno si troverebbero di fronte al fatto compiuto di aver costruito un sistema autoreferenziale.
"Ci hanno messo gli uni contro gli altri, basta vedere il livello da stadio anche qua dentro"....concordo sul livello da stadio che si può vedere (anche in questo 3d....purtroppo è fallita la mia personale battaglia nel tentativo di sensibilizzare il moderatore riguardo ad un gruppetto di utenti - uno in particolare - che negli ultimi tempi lo hanno trasformato in una curva da stadio). Tuttavia non credo vi sia dietro una regia in tutto questo. Banalmente gli italiani sono abituati da sempre a mettersi da soli gli uni contro gli altri, alla divisione in fazioni ed alla contrapposizione spesso becera, per propria indole, per trascorsi storici, guelfi e ghibellini, per questioni oserei dire perfino antropologiche. Siamo il paese dei campanili dove non si riesce nemmeno ad andare d'accordo con quelli del campanile accanto. Il risultato di tutto ciò è palese non solo nel dibattito pubblico ma anche in altri campi, come l'industria, dove abbiamo pochissimi conglomerati di grandi aziende e per il resto solo una grande distesa di micro imprese.
Quello che scrivi sulle divisioni ataviche del popolo italiano e corretto. Infatti quello che volevo dire è che manca una classe intellettuale in grado di esprimere valori morali tali da influenzare le scelte politiche. Invece abbiamo una caterva di pennivendoli che venderebbero "per tremila lire sua madre a un nano" (cit), figurarsi le proprie idee.
 
Condivido in pieno tutto quello che dici. Abbiamo però in questo paese un serissimo problema, anzi due, che purtroppo rendono vani qualsisi tentativo di uscire dalla palude economico sociale in cui siamo impantanati. Parlo di due problemi perché il primo, naturalmente, è la classe dirigente e politica - tutta - assolutamente non solo inadeguata, ma artefice dello sprofondamento in atto. Secondo, abbiamo un sistema di informazione così legato a doppio filo alla politica che il termine "informazione" in realtà può tranquillamente essere sostituito con "propaganda". Ovviamente sarebbe tutto chiaro e chiaro a tutti se nel frattempo questo marciume non avesse utilizzato la più bieca delle strategie comunicative, ovvero la colpevolezzazione dell'individuo. C'è troppa CO2 nell'aria? E' colpa tua perchè non compri la BEV e non hai i pannelli fotovoltaici sul tetto. Ma io faccio cinquemila km l'anno con la Panda per andare a lavorare e accendo una lampadina per volta in casa, tu vai a fare i comizi con l'auto blu e il jet privato. Ecco vedi?! Sei un benaltrista!
La natalità in Italia fa schifo, tra trent'anni saremo tutti vecchi decrepiti e non ci saranno soldi per le pensioni, è colpa tua perché non fai figli come dio comanda! Veramente ho quarant'anni e sono precario io e la mia compagna, non ci danno nemmeno il mutuo perché ormai qui il lavoro a tempo indeterminato lo studiamo sui libri di storia, le politiche sociali sono vuoti contenitori di parole e per di più ci avete fracassato i maroni per anni con pubblicità edonistiche, teorie gender e frescacce varie che uno non sa più nemmeno se darlo o prenderlo, figurasi mettere su famiglia. Sempre a lamentarvi! Ma poi alla fine vi piace solo fare la bella vita, prendere aperitivi, il reddito di divananza e lavorare al nero! Veramente il reddito lo avete dato voi, insieme agli altri bonus, per farvi eleggere e fare una vita parecchio migliore della mia, avete creato un sistema bizantino di norme e leggine in modo che chi vi pare possa pagare due lire di tasse e vi lamentate in televisione dell'evasione fiscale che con gli strumenti attuali basterebbero sei mesi per farla sparire mezza.
In pratica ci hanno messo gli uni contro gli altri.. basta leggere i commenti qua dentro per capire il livello "da stadio" che si può raggiungere, e nel frattempo si lascia che la barca continua ad andare trascinata dalla corrente e con sempre più falle sullo scafo, tanto quelli in prima classe le scialuppe se le sono già assegnate in partenza.
Ripeto quello che disse il buon Trap: sono completamente d’accordo a metà.

La parte (minima) non completamente allineata al tuo pensiero è relativa al fatto che la classe politica in realtà siamo noi, ovvero il ns specchio, e se siamo gli uni conto gli altri non è un fattore esterno, ma sc me perché non abbiamo più senso civico dello stato e della patria….una delle ns colpe è essere pigri, non avere la voglia di faticare per imparare, selezionare e discernere le informazioni e notizie.

Onestamente non mi viene più in mente nulla su come si potrebbe fare per migliorare….temo che l’unica cura sia un reset culturale (ok, ma come?)….manca la volontà politica (perché nel caso sarebbero, spazzati via e sbeffeggiati) e di visione…mancano secondo me i cosiddetti “statisti” … un Kohl, una Tacher, un Reagan….che dia una direzione e visione al paese.

Chi è stato l’ultimo in Italia?
 
Non è vero. Le leggi elettorali non permettono nemmeno la scelta della preferenza, le liste sono bloccate e redatte dalle segreteria di partito. Io non mi sento per nulla rappresentato da questa gentaglia e infatti a votare non ci vado, se lo facessero tutti almeno si troverebbero di fronte al fatto compiuto di aver costruito un sistema autoreferenziale.

Capisco harvest ciò che dici, non posso fare altro che darti ragione, ma questo rappresenta un dettaglio rispetto al mio ragionamento che voleva essere più ampio.

Se un elettore va in cabina elettorale ed esprime convintamente la propria preferenza ( a prescindere dalle liste bloccate) per un partito che ti racconta la favoletta per la quale uscendo dall'euro noi tutti staremo meglio, oppure che attraverso il Superbonus sarà possibile ristrutturare casa "gratuitamente", oppure che la povertà verrà abolita grazie ad uno sgangherato sussidio di stampo assistenzialista, oppure che le multinazionali vanno combattute perchè rappresentano il demonio della globalizzazione e dei poteri forti e quindi dobbiamo tenerci stretti balneari e tassisti, come molte altre stupidaggini che la politica italiana ci ha offerto e continua ad offrirci.....non vedo davvero a chi altri attribuire la colpa
 
Ultima modifica:
La parte (minima) non completamente allineata al tuo pensiero è relativa al fatto che la classe politica in realtà siamo noi, ovvero il ns specchio, e se siamo gli uni conto gli altri non è un fattore esterno, ma sc me perché non abbiamo più senso civico dello stato e della patria….una delle ns colpe è essere pigri, non avere la voglia di faticare per imparare, selezionare e discernere le informazioni e notizie.

Esattamente.
Ad esempio il discorso delle liste bloccate (un problema grave che mette in evidenza quanto sia viziato il sistema democratico italiano) può interessare ed indignare un numero ristretto di persone come me, te oppure @harvest. Persone dotate di una certa sensibilità e capacità di approfondimento verso determinate tematiche.

Non frega assolutamente nulla alla massa degli elettori, moltissimi dei quali lo ignorano e vanno in cabina elettorale lasciandosi guidare da ben altro tipo di istinti.

Onestamente non mi viene più in mente nulla su come si potrebbe fare per migliorare….temo che l’unica cura sia un reset culturale (ok, ma come?)….

Ricambio generazionale.
Credo sia l'unica possibilità per arrivare al reset culturale del qual parli.
I ricambi generazionali tuttavia richiedono tempi lunghi.
Soprattutto in paesi come l'Italia, condizionati da pesanti bias e ritardi di ogni genere.
 
Non è vero. Le leggi elettorali non permettono Infatti quello che volevo dire è che manca una classe intellettuale in grado di esprimere valori morali tali da influenzare le scelte politiche. Invece abbiamo una caterva di pennivendoli che venderebbero "per tremila lire sua madre a un nano" (cit), figurarsi le proprie idee.


Onestamente non mi viene più in mente nulla su come si potrebbe fare per migliorare….temo che l’unica cura sia un reset culturale (ok, ma come?)….manca la volontà politica (perché nel caso sarebbero, spazzati via e sbeffeggiati) e di visione…mancano secondo me i cosiddetti “statisti” … un Kohl, una Tacher, un Reagan….che dia una direzione e visione al paese.

Chi è stato l’ultimo in Italia?

Io invece credo che il problema siano gli elettori prima degli eletti.

È stato premier l'ex presidente BCE, ma è stato mandato a casa perché voleva sforbiciare il superbonus.
 
Io invece credo che il problema siano gli elettori prima degli eletti.

È stato premier l'ex presidente BCE, ma è stato mandato a casa perché voleva sforbiciare il superbonus.
l'ex presidente bce ha partorito solo supercazzole... giusto sia stato defenestrato

hanno prodotto solo fuffa e allungato (ulteriormente e come sempre) il brodo...

gita & rigira è un continuum tirare il calcio al barattolo e portarlo un po' + in là... x carità magari é la strategia giusta x non scontentare nessuno ma cosi' non riformi un paese
 
...cut...

Chi è stato l’ultimo in Italia?
A mio avviso sicuramente De Gasperi.

Ci sono stati poi una serie di politici dal dopoguerra ad oggi che, se non proprio statisti, sono stati di assoluta levatura.

Ho scritto poi, più volte, che spero vivamente che Draghi diventi prima possibile Presidente della Repubblica
 
Ho scritto poi, più volte, che spero vivamente che Draghi diventi prima possibile Presidente della Repubblica

E per fare cosa ?

Per impazzire come il povero Mattarella nel tentativo di tenere a bada le follie e le idiozie della classe politica eletta democraticamente dagli italiani ?

Per bruciarlo anche come presidente della Repubblica dopo averlo già bruciato come presidente del consiglio ?

Sono un grande estimatore di Draghi ma a posteriori devo dire che avrebbe fatto meglio ad evitare di accettare l'incarico a palazzo Chigi. Non aveva nessun partito in Parlamento disposto davvero a sostenerlo fino in fondo, infatti è andata a finire come sappiamo...fatto fuori , non appena si è presentata l'occasione buona , ad opera di gente che non lo sopportava e lo vedeva come un fastidioso intruso. Un intruso al quale non potevano rinunciare perchè c'erano da raccattare i cocci che loro stessi, quei cialtroni di politici eletti dagli italiani, avevano prodotto.

Piuttosto credo in questo momento lui sia molto più utile in qualche incarico di rilievo in ambito UE

Questo paese una figura come quella di Draghi non la merita
 
Ultima modifica:
Capisco harvest ciò che dici, non posso fare altro che darti ragione, ma questo rappresenta un dettaglio rispetto al mio ragionamento che voleva essere più ampio.

Se un elettore va in cabina elettorale ed esprime convintamente la propria preferenza ( a prescindere dalle liste bloccate) per un partito che ti racconta la favoletta per la quale uscendo dall'euro noi tutti staremo meglio, oppure che attraverso il Superbonus sarà possibile ristrutturare casa "gratuitamente", oppure che la povertà verrà abolita grazie ad uno sgangherato sussidio di stampo assistenzialista, oppure che le multinazionali vanno combattute perchè rappresentano il demonio della globalizzazione e dei poteri forti e quindi dobbiamo tenerci stretti balneari e tassisti, come molte altre stupidaggini che la politica italiana ci ha offerto e continua ad offrirci.....non vedo davvero a chi altri attribuire la colpa
E' dal 1992 che la gente va a votare credendo alle favolette. Pensi lo faccia perchè sono tutti stupidi? I partiti ideologici si sono estinti, cosa rimane?Il bieco, basso, interesse personale, quello del mors tua vita mea. Come dicevo, manca una spinta morale forte, autorevole, ma non esiste nessuno così. L'ultima persona degna di essere chiamato Statista fu Ciampi. Il tanto ammirato Draghi (posto che secondo me manco doveva farlo per niente il PdC ma si doveva andare alle elezioni, anche con la pandemia e con il PNRR da scrivere, che tanto se lo scrive Fitto poteva farlo chiunque) al primo stormir di fronde doveva andare il tv a reti unificate e spu-ttan-arli immediatamente, invece si è fatto tirare la giacchetta a destra e a manca per il Colle e infatti si è visto come è finito.
 
E per fare cosa ?

Per impazzire come il povero Mattarella nel tentativo di tenere a bada le follie e le idiozie della classe politica eletta democraticamente dagli italiani ?
Veramente Mattarella non ha fatto questo: ha fatto di tutto perché a governare non fossero i politici eletti democraticamente dagli italiani.
Con le ultime elezioni ha dovuto gettare la spugna e piegarsi (controvoglia) all'esito delle urne
 

Non saprei cosa dirti...se non che ha ragione uno come Ricolfi quando dice che ormai il destino per l'Italia è segnato.
Non direi proprio che il nostro destino e' segnato sei tu l'artefice del tuo destino, per quello del L'Italia consiglio la lettura del libro "Piano B uno spartito per rigenerare l'italia" Donzelli libro appena uscito.
Piano B. Uno spartito per rigenerare l’Italia
Non un partito, ma uno «spartito»,
un manifesto per rilanciare
il ruolo politico della società civile,
grande ricchezza del nostro paese.

Il mondo così com’è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. Eppure il tempo che stiamo vivendo è un’occasione: proprio questo è il momento per cambiare rotta, invertire la marcia. Serve uno spartito che cambi la musica, un piano, un metodo diverso. È da questa consapevolezza che nasce Piano B, un progetto collettivo che unisce diversi esponenti della società civile allo scopo di proporre un’alternativa al modello di sviluppo dominante. Da dove iniziare? Al centro del discorso politico va riportata la persona, intesa in tutte le sue dimensioni. Ciò significa abbandonare la prospettiva individualistica: la persona è tale perché è in relazione con il resto dell’umanità e tutte le forme di vita, è aperta all’altro e all’infinito; la persona esiste solo in rapporto al luogo in cui vive, all’ambiente nel quale si colloca, all’insieme dei rapporti che costruisce. Puntare sulla persona significa prendersene cura dalla nascita alla morte, investendo sulla sua educazione e formazione; preoccuparsi del lavoro e dell’abitare; adoperarsi per la tutela dell’ambiente, per la rigenerazione dei territori e delle forme democratiche dello Stato. Significa, inoltre, ripartire dalla Costituzione e impegnarsi per metterla in atto. Piano B muove dalla certezza che l’attuale modello di sviluppo è malato, il progresso economico di per sé non garantisce la felicità: la domanda più profonda di «ben-vivere» ci spinge a porre l’attenzione su altri fattori, come la salute, l’istruzione, la qualità della vita relazionale, la crescita e la ricchezza delle opportunità. Per realizzare questo progetto, alle due mani tradizionali dell’economia (mercato e istituzioni) deve unirsi una terza mano – delle imprese e delle organizzazioni sociali responsabili – e una quarta – della cittadinanza attiva. Un sistema a quattro mani è l’unico in grado di promuovere la crescita e la vitalità della società civile, che è la vera forza della democrazia. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. Per rispondere alla complessità del presente, Piano B propone dunque un nuovo paradigma sociale e civile, declinato in diciassette parole fondative e fortemente legato ai concetti di generatività, solidarietà e sostenibilità, così presenti nel pensiero e nelle azioni di pa¬pa Francesco. Per ognuna di queste parole si parte dall’interpretazione angusta e limitante della cultura contemporanea per aprire l’orizzonte verso una visione più ampia e generativa, che mette in connessione il pensiero con le buone pratiche che già esistono nel nostro paese, ma che spesso restano in sordina. Un progetto politico ambizioso, quello del Piano B, che mira a far risuonare la sinfonia dell’Italia attiva, facendo emergere una visione comune, in grado di incidere sull’opinione pubblica e sulla politica. Com’è già accaduto in occasione della recente riforma costituzionale promossa dalla società civile, che ha portato a introdurre nella Costituzione lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente, per la tutela delle future generazioni. Continuando su questa strada, la scommessa di Piano B è quella di diventare un punto di riferimento aggregante, che aiuti a orientare il cambiamento verso un benessere diffuso, equo e sostenibile. https://pianob-mappedisignificato.it
 
Qualcuno segue xiaomi? Un amico mi dice che ne hanno parlato a focus economia..
 
manca una classe intellettuale in grado di esprimere valori morali tali da influenzare le scelte politiche.

Beh, se ci fosse sarebbe il segno che la ggggente, il popolo -chiamalo come vuoi- è in grado di esprimere delle eccellenze a livello culturale, politico ed amministrativo, il che si tradurrebbe automaticamente in una classe dirigente migliore.

Purtroppo è la base che manca, che è peggiorata molto nel giro di un paio di generazioni. E con una base di quel livello, il massimo che possiamo sperare è una classe dirigente che faccia discretamente il proprio lavoro. Discretamente.

La classe intellettuale che ci ritroviamo ormai è al livello dei giullari di corte, tutti a libro paga. Per me non esiste neppure.

In situazioni del genere viene spontaneo reagire pensando al proprio orto. Ed è quello che fanno tutti, anche quelli che lo negano categoricamente... è così e non c'è nulla di male. E' solo umano. Io lo ammetto, altri non se la sentono ma sono problemi loro

Incredibile doverlo ribadire nel 3d che in teoria dovrebbe radunare "quelli che ce l'hanno fatta" (o che stanno ragionevolmente per) :o ma il problema è proprio culturale: emergere dalla massa spaventa, attira invidie, è vissuto come il peccato originale. Voglio arricchirmi ma non lo dico troppo in giro, sono benestante ma assicuro di pensare comunque ai meno abbienti, ostento poco se no il vicino di casa mi manda la tributaria. Oppure ostento ma continuo a lamentarmi lo stesso, sai mai che.

Ipocrisie ;)
 
Ultima modifica:
Non direi proprio che il nostro destino e' segnato sei tu l'artefice del tuo destino, per quello del L'Italia consiglio la lettura del libro "Piano B uno spartito per rigenerare l'italia" Donzelli libro appena uscito.
Piano B. Uno spartito per rigenerare l’Italia
Non un partito, ma uno «spartito»,
un manifesto per rilanciare
il ruolo politico della società civile,
grande ricchezza del nostro paese.

Il mondo così com’è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. Eppure il tempo che stiamo vivendo è un’occasione: proprio questo è il momento per cambiare rotta, invertire la marcia. Serve uno spartito che cambi la musica, un piano, un metodo diverso. È da questa consapevolezza che nasce Piano B, un progetto collettivo che unisce diversi esponenti della società civile allo scopo di proporre un’alternativa al modello di sviluppo dominante. Da dove iniziare? Al centro del discorso politico va riportata la persona, intesa in tutte le sue dimensioni. Ciò significa abbandonare la prospettiva individualistica: la persona è tale perché è in relazione con il resto dell’umanità e tutte le forme di vita, è aperta all’altro e all’infinito; la persona esiste solo in rapporto al luogo in cui vive, all’ambiente nel quale si colloca, all’insieme dei rapporti che costruisce. Puntare sulla persona significa prendersene cura dalla nascita alla morte, investendo sulla sua educazione e formazione; preoccuparsi del lavoro e dell’abitare; adoperarsi per la tutela dell’ambiente, per la rigenerazione dei territori e delle forme democratiche dello Stato. Significa, inoltre, ripartire dalla Costituzione e impegnarsi per metterla in atto. Piano B muove dalla certezza che l’attuale modello di sviluppo è malato, il progresso economico di per sé non garantisce la felicità: la domanda più profonda di «ben-vivere» ci spinge a porre l’attenzione su altri fattori, come la salute, l’istruzione, la qualità della vita relazionale, la crescita e la ricchezza delle opportunità. Per realizzare questo progetto, alle due mani tradizionali dell’economia (mercato e istituzioni) deve unirsi una terza mano – delle imprese e delle organizzazioni sociali responsabili – e una quarta – della cittadinanza attiva. Un sistema a quattro mani è l’unico in grado di promuovere la crescita e la vitalità della società civile, che è la vera forza della democrazia. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. Per rispondere alla complessità del presente, Piano B propone dunque un nuovo paradigma sociale e civile, declinato in diciassette parole fondative e fortemente legato ai concetti di generatività, solidarietà e sostenibilità, così presenti nel pensiero e nelle azioni di pa¬pa Francesco. Per ognuna di queste parole si parte dall’interpretazione angusta e limitante della cultura contemporanea per aprire l’orizzonte verso una visione più ampia e generativa, che mette in connessione il pensiero con le buone pratiche che già esistono nel nostro paese, ma che spesso restano in sordina. Un progetto politico ambizioso, quello del Piano B, che mira a far risuonare la sinfonia dell’Italia attiva, facendo emergere una visione comune, in grado di incidere sull’opinione pubblica e sulla politica. Com’è già accaduto in occasione della recente riforma costituzionale promossa dalla società civile, che ha portato a introdurre nella Costituzione lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente, per la tutela delle future generazioni. Continuando su questa strada, la scommessa di Piano B è quella di diventare un punto di riferimento aggregante, che aiuti a orientare il cambiamento verso un benessere diffuso, equo e sostenibile. https://pianob-mappedisignificato.it
Deliri ecologisti? così come l'ultima modifica della costituzione
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro