Biagio.tv
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Nuovo record da Sothebys New York ieri.
La grande mappa ha realizzato quasi 9 milioni di dollari
Vedi l'allegato 2859149
Mi hai preceduto!
Grandissimo record e aggiudicazione importantissima che mi piace molto, perchè testimonia la sua verità e non dà nemmeno spazio ad ipotetiche illazioni di pompaggi che sicuramente qualcuno avrebbe ipotizzato se avesse fatto di più. La dietrologia ha sempre il suo fascino.
Prima dell'aggiudicazione record della Mappa Rosa, onestamente ero un po' titubante sulla stima di questa Mappa gigantesca, perchè la trovavo molto corposa, come del resto la riserva, che voci di corridoio dicevano essere di 6 milioni di dollari, la più alta mai prospettata per un'opera di Boetti.
Invece, rispetto alla già fragorosa vendita record della Mappa Rosa (che non è una Mappa "comune", ma eccezionale!) a 5 milioni di euro, qui la cifra è addirittura raddoppiata a 9 milioni.
Solo un paio di anni fa numeri di questa portata sarebbero stati inimmaginabili nel breve periodo. E ora che ci siamo arrivati, per qualche tempo possiamo metterci comodi in poltrona!
Già circolano indiscrezioni sui probabili acquirenti, ma piuttosto di restare nel campo del probabile, si potrebbero rilevare un paio di cose: la prima è che quella di Boetti è stata la sola ed unica presenza italiana nell'Evening Sale newyorkese, vendita tradizionalmente molto più abbottonata rispetto a quella londinese, l'altra è che con questa aggiudicazione Boetti diventa l'artista più pagato tra gli artisti della generazione successiva a Fontana/Burri/Manzoni.
Per puro divertimento si può fare una considerazione in termini di risultati di investimento : ricordo perfettamente che quest'opera venne proposta e poi venduta in un'edizione di Artefiera a fine anni '90, secondo me 1998, da una notissima storica gallera, quella di Emilio Mazzoli. Me lo ricordo perchè da qualche parte in quegli anni avevo conservato l'articolo di una rivista online - uno di quei classici articoli in cui si chiede ai galleristi cosa presentavano in fiera e come era andata - ed era proprio fotografato Mazzoli con dietro quella mappa, acquistata in quell'occasione da Carraro, nella cui collezione è poi rimasta fino alla scomparsa e attuale vendita.
Ecco, potrei sbagliarmi sulla richiesta, perchè c'erano ancora le lire, ma poteva essere qualcosa tra i 150 e 200 milioni di lire, diventati dopo una ventina d'anni l'equivalente di 18 MILIARDI di lire.
Certo, la fine degli anni '90 era un altro mondo e il mercato dell'arte era completamente diverso, ma spendere quelle cifre su un'opera monumentale di Alighiero Boetti era una cosa veramente da pionieri e da collezionisti non solo danarosi ma anche anticipatori rispetto alla comprensione della dimensione dell'artista e anche al suo mercato.
Dopo 20 anni, con la medesima cifra spesa all'epoca da Carraro, ossia 75 - 100.000 euro, ci si può comperare un piccolo arazzo, ed è certamente più facile oggi prendere in considerazione una cifra di questa entità per un'opera di piccolo formato - ma grande preziosità - essendo la percezione della dimensione artistica di Boetti ormai riconosciuta a livello internazionale.
C'è anche da dire, un po' in contrapposizione con quanto ho appena scritto, che in realtà comperare oggi Boetti ancora non è propriamente semplice perchè in molti non riescono tutt'ora a comprendere la sua importanza e dimensione, del resto nè più nè meno ciò che ancora accade con i Tagli di Fontana o le opere di Manzoni più irridenti (le Scatolette, il Fiato, le Impronte, le Linee ecc).
E lo si è visto anche qui sul forum in un passato recente, nonostante questa sia una piattaforma di collezionisti, quindi già un livello avanzato.
Questo per dire che anche ciò che può sembrare facile, poi tanto facile non è, altrimenti tutti avrebbero delle opere di Boetti in collezione...
Stanotte tra l'altro andrà in asta a New York un bellissimo Tutto, forse con stima un po' spinta (?), sicuramente un capolavoro, forse ancora oggi di una tipologia non molto conosciuta al grande pubblico. E a breve, anche una rarissima "Colonna" del periodo poverista.
Oltre ad altre opere, anche vermente belle, che attualmente hanno delle valutazioni più "abbordabili", dai ricami alle carte.