Ciao, ti rispondo con qualche personale ragionamento, allargano un po' il discorso
Per gli amanti della sintesi...
qualche riflessione sulla recente aggiudicazione a cifra record della Mappa Rosa, che mi viene dopo avere scritto un paio di righe sul 3D di Schifano in seguito al suo nuovo record.
Ecco: non è che perchè un capolavoro fa una cifra record che in automatico allora salgano le quotazioni di tutta la produzione.
Questo può accadere solo quando un artista abbia un seguito collezionistico di una certa portata e costanza.
Del resto non è che perchè una tipologia di opere sia più compresa o apprezzata dal mercato che questo trascini "in automatico" tutto le varie tipologie.
Non funziona così, e chi si aspetta questo non ha capito molto di come funziona il mercato o il collezionismo.
Tra l'altro, proprio per questo continuano ad esserci degli spiragli di opportunità di acquisto.
La gente, ossia i collezionisti, ossia "il mercato", compra ciò che conosce e che comprende.
Non è necessario - come qualcuno qui tenderebbe a pensare, e dico "qui" perchè la platea è di frequentatori di livello avanzato - che tale "comprensione" delle opere sia di tipo assoluto o approfondito o da studioso.
Questo tipo di mentalità è tipica di chi - come tanti di noi qui sul fol - ha passato tanto a studiare e documentarsi comperando libri, frequentando mostre, fiere, musei ecc.
Ma il mondo reale del collezionismo non è un riflesso a nostra immagine e somiglianza, come in molti per qualche motivo suppongono.
Anzi, direi che
il tipico collezionista "studioso" è una parte del tutto minoritaria rispetto al mercato dell'arte nel suo complesso.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire ad esempio che il "collezionista studioso" avrebbe potenzialmente degli strumenti di conoscenza che il "collezionista appassionato" non ha.
E questo potrebbe in astratto consentirgli di arrivare prima su un artista o su una parte di produzione di un artista.
Ciò mi fa tornare sul
tema delle "carte" (che inizio a condividere qui ma che magari amplierò ulteriormente prossimamente).
Come mai le carte - o meglio, alcune carte - di Boetti si possono comperare ancora a cifre "abbordabili" o per lo meno inferiori ad altre tipologie di opere?
Semplicemente perchè ancora ad oggi sono state poco valorizzate, poco note, e sostanzialmente riservate ad una nicchia di "collezionisti studiosi" che le hanno comprese e metabilizzate, e sono quindi in grado di avere maturato una sensibilità per apprezzarle.
Fino a qualche anno fa, anche le Biro o gli Aerei erano opere più di nicchia, e del resto opere come i Calendari si potevano comperare a pochissimo, ma anche dei collage o delle carte quadrettate.
Ecco, non è che ci si possa aspettare che siccome una Mappa capolavoro ha fatto 5 milioni, che un Calendario domani mattina valga 100.000 euro o una Biro 70x100 500.000 euro o un Cimento altrettanto.
Sono opere che hanno tutte le potenzialità di aumento, ma non c'è un automatismo: bisogna che il collezionismo allargato inizi ad avere maggiore confidenza con queste opere, e questo accade quando escono importanti monografie o si organizzano esposizioni di rilevo che mettono nuova luce su una specifica produzione di un artista.
Si potrebbe anche dire che quello che deve cambiare è la PERCEZIONE che il collezionismo ha per un artista, per le sue opere o per alcune tipologie di opere.
Boetti 30 anni fa era lo stesso gigante che oggi viene osannato ad ogni occasione, ma per decenni la percezione che la maggiorparte dei collezionisti aveva era molto riduttiva.
Basti pensare non solo alle quotazioni, ma proprio alla considerazione che avevano molte sue opere, come ad esempio gli "arazzini", che erano fino ad alcuni anni fa snobbati - se non scherniti e derisi - dai più, e oggi sono visti meritatamente dal mondo intero come delle preziose gemme, e pagati di conseguenza.
Oggi il collezionismo allargato "ha capito" che i ricami sono opere importanti.
Non necessariamente li ha studiati o compresi fino in fondo nella loro essenza.
Magari in tanti tra coloro che li comperano apprezzano semplicemente la composizione, la frase e i colori, anche senza entrare nel mondo concettuale.
E questo ovviamente succede per tutti gli artisti, da Picasso a Van Gogh: se un facoltoso collezionista può spendere 100 milioni per un Picasso del periodo rosa, lo compera anche semplicemente perchè gli piace, senza avere necessariamente fatto chissà quale percorso di anni di studi. La normalità è questa.
Tornando quindi a monte, ci sono ancora delle tipologie di opere di Boetti che non sono note al grande pubblico collezionistico tanto quanto lo possono essere le Mappe, le Biro o gli Arazzi.
O magari sono note a livello superficiale, ma non hanno avuto la necessaria visibilità per far sì che le persone le percepiscano per la loro reale importanza.
Parlando a livello personale, io sono sempre stato appassionato un po' di tutta la produzione di Boetti e l'ho studiata molto in tutte le sue sfaccettature. Ho sempre avuto una grande considerazione per le opere su carta quadrettata, dai "
Cimenti" ai "
Quadratini anneriti", ma capisco perfettamente che per arrivare a comprendere queste tipologie di opere sia necessario fare un percorso piuttosto impegnativo, che poi però una volta imboccato fa apprezzare le cose in modo completamente diverso.
Anche qui sul FOL, dove ci sono conscitori e collezionisti "advanced", non so quanti possano realmente avere compreso il significato di quelle opere e siano in grado di leggerle e di spiegarle. Onestamente credo veramente in pochissimi.
Probabilmente qui in molti sono in grado di riconoscerle come opere di Boetti, ma in quanti ne conoscono meccanismi e significati?
Immaginiamoci in una platea ben più ampia, che è quella del mercato collezionistico.
Ecco, già i
Calendari ad esempio nella loro semplicità hanno un impatto forte ed iconico che a livello collezionistico può essere un vantaggio. La genialità di Boetti sta anche nell'aver compreso la potenza di una data...
Ma appunto tante opere su carta necessitano di un approfondimento che le rende ancora in questa fase più comprensibili ed apprezzabili da una fascia collezionistica contenuta e iper splecializzata, che pur si sta sempre maggiormente allargando, ma ancora c'è tanta strada da fare.
E ripeto, per chi ha gli strumenti per comprenderle, questo è un aspetto che può permettere di discernere la qualità di certe opere o ancora di comperare cose che un domani chissà...