Alighiero Boetti III

L'ho fatto un po' apposta eh :p

Le salite meno ripide mi danno meno preoccupazioni!

Sono dubbioso su questa eccessiva sovra esposizione mediatica che potrebbe far da boomerang.

Ciao

E hai fatto benissimo Dvd!

Sai che è sempre un piacere dialogare con te. :)

Tra l'altro anche io come te preferisco le salite graduali, addirittura quelle con tre passi in avanti e uno indietro, che ti danno magari una possibilità di acquisto extra.

Oggi poi mi hai stimolato diverse riflessioni e ora, rientrato a casa, pensavo di scriverne qualcuna ma sono troppo cotto...

Ne metto lì intanto una:
- quanto dovrebbe costare un'opera rappresentativa ed iconoca di piccolo formato, realizzata nella sua tecnica principale, di uno dei massimi artisti italiani del XX secolo, con mercato internazionale?

Ecco, con tutto il rispetto dei soldi e di tutto ciò che stiamo passando, facendo una considerazione generale, per me i 100.000 euro dovrebbero essere una base da cui partire.

Questo considerazione a mio modo di vedere dovrebbe essere valida per qualsiasi artista di peso internazionale.

Poi, ognuno di noi darà un diverso rilievo ai singoli artisti e alle singole opere, e volendo prenderà a riferimento un importo differente (più basso o più alto), ma il principio secondo me è piuttosto adattabile.
 
Ovviamente concordo con quanto scritto in precedenza, in ordine al valore di Boetti ed il respiro internazionale.

Se non avessi una "venerazione" per Boetti non sarei nel forum.

Ad ogni modo, non mi è chiaro il ragionamento sui 100K...salvo non si tratti di un esempio....allora perchè non 50K o 200 K?

Secondo me, non esiste un valore oggettivo quanto un valore di preferenza, dato dal mercato...
 
A dire il vero la crescita di Boetti non è stata nè asimmetrica nè tantomeno repentina: direi piuttosto (inesorabilmente) costante nel tempo, tanto da farti penare assai per acquistarlo: ogni volta sembrava che il momento di tentare di comprarlo fosse passato per via delle somme sempre maggiori che si dovevano stanziare per poterlo mettere in collezione.
Ne so qlsa io, che per diversi lustri non facevo che farmi scoraggiare dagli
“aumenti” del suo listino fino al punto di… rottura in cui ho pensato non a quanto fosse aumentato rispetto al tentativo di acquisto precedente ma a quanto lo avrei pagato IN MENO rispetto alla volta SUCCESSIVA che ci avrei tentato!OK!
Questo semplice ragionamento ha permesso che finalmente potessi fare entrare in collezione un arazzino del Nostro.:D
 
Ultima modifica:
Ovviamente concordo con quanto scritto in precedenza, in ordine al valore di Boetti ed il respiro internazionale.

Se non avessi una "venerazione" per Boetti non sarei nel forum.

Ad ogni modo, non mi è chiaro il ragionamento sui 100K...salvo non si tratti di un esempio....allora perchè non 50K o 200 K?

Secondo me, non esiste un valore oggettivo quanto un valore di preferenza, dato dal mercato...

Ciao Artix!
I 100k sono la soglia economica verso la quale si stanno avvicinando i ricami "standard" (già superata per ricami più rari per periodo, frase, combinazioni cromatiche).
E per questo ho preso questa cifra come riferimento.
E' un importo che già anni fa ritenevo potesse essere raggiunto dagli arazzi, pur non pensando ci si potesse arrivare così rapidamente.

Ecco, il raggiungimento di questa soglia a me personalmente non stupisce, ma sicuramente tanti invece saranno stupiti e probabilmente penseranno che "è troppo" o che "c'è una bolla" o similari. Ragionamenti assolutamente leciti, come ogni ragionamento, se non fosse che sono 20 anni che questa argomentazione viene reiterata...

Allora partendo da queste considerazioni, e rapportandole al mercato internazionale, ho impostato la riflessione precedente.

Chiaramente la riflessione va rapportata al peso di un artista, alla singola opera e anche al suo mercato sulla scena internazionale; in quel contesto, quanto costa oggi un'opera rappresentativa di piccolo formato nella tecnica principale dei più importanti artisti italiani del XX?
Per "più importanti" mi riferisco anche al loro mercato ovviamente.
Ecco, prendendo quindi artisti, che nei loro capolavori valgono milioni: di quali di questi si compera un'opera rappresentativa di piccolo formato nella tecnica principale a meno di 100.000 euro?
Non certo Fontana o Manzoni o Burri, che costano tutti 2/3 volte tanto questa cifra, forse anche di più.

Per questo non mi stupisco che i ricami di Boetti possano ambire a raggiungere mediamente questa soglia, anche superandola abbondantemente per opere con caratteristiche particolari.

Spero di essere riuscito a spiegare il perchè della cifra che ho indicato. Che come giustamente dici tu, è puramente esemplificativa, ma allo stesso tempo ha un suo senso.

PS. poi ovviamente il momento è quello che è, e l'andamento di Boetti non è sempre stato esattamente costante, ma il fatto che stia raggiungendo certe cifre - anche oltre 300.000 euro per un arazzino 21x21 cm - indica da un lato le potenzialità a prescindere dagli andmanenti e dall'altro che il livello collezionistico di appassionati boettiani è molto alto.
 
Un'altra riflessione che volevo fare è una piccola analisi sui recenti risultati da Phillips:

- l'arazzino "UNO A ZERO", con i suoi oltre 300.000 euro ha fatto il record assoluto per un ricamo 21x21 cm. Già in precedenza un Kabul con combinazione cromatica particolarissima aveva fatto intorno ai 250.000 euro, e altri Kabul 22x24 oltre i 100.000 euro, come anche alcuni "bianchi su su bianco" ecc.
Questo risultato non è che modifichi le quotazioni di Boetti, ma fa notare il livello collezionistico, composto da appassionati disposti a pagare da 100.000 euro in su per opere con caratteristiche peculiari o uniche.
Ecco, trattandosi di opere "fuori categoria" evidentemente possono fare testo unicamente nel contesto di altri "fuori categoria".

- paradossalmente dal punto di vista del mercato è più interessante rilevare l'aggiudicazione de "LA PERSONA E IL PERSONAGGIO", premettendo che naturalmente ogni risultato d'asta è un caso a sè e per avere delle reali indicazioni utili bisogna analizzare una serie di risultati nelle loro medie e non una singola aggiudicazione.
Quindi, pur essendo un risultato mediamente più alto del solito (l'acquirente pagherà una cifra intorno agli 80.000 euro, esclusa l' eventuale importazione), a mio modo di vedere è una conferma di interesse che va ad inserirsi in un trend.
Avesse fatto 60.000 euro sarebbe stata la stessa cosa, per intenderci, se altre aggiudicazioni avessero poi contribuito ad alzare la media.
Invece è questa una di quelle aggiudicazioni che contribuiranno a tenere alta la media.
Però è anche interessante nel singolo caso specifico, che ci sia un collezionismo ormai entrato nell'ottica di questo livello economico per un ricamo di qualità media, ossia senza particolari caratteristiche di rarità (che ormai in ogni caso prevedono importi superiori).

Del resto, mi riferiscono che ad Art Verona, arazzini di medesimo formato venivano proposti a 95.000 euro.

Ecco che quindi torno anche ai post precedenti in cui riflettevo sulla soglia dei 100.000 euro, che a questo punto non sono così lontani, e se mediamente magari non si raggiungeranno in questi tempi difficili, ma potenzialmente potranno un domani essere raggiungibili e superabili.

PS. volevo parlare anche delle "carte", che ancora si possono comperare a cifre molto diverse e con grandi potenzialità, ma meglio non mischiare troppe riflessioni...
 
Ciao Biagio,

è sempre un piacere leggerti; dimostri sempre grande competenza e sei in grado di rispettare le idee altrui, anche in caso di disaccordo.

Grazie dell'ultima riflessione che mi ha fatto cogliere le sfumature della tua prima.

Mi interesserebbe una tua posizione sulle carte...quindi mischia pure le riflessioni...tutto fa brodo...attendiamo, grazie
 
Parlando meramente di investimento (a prescindere dallo spessore artistico dell'artista e delle opere in questione) penso che questo sia il punto più critico della salita, perché i 100k sono certamente una soglia psicologica, e perché (parlo per sentito dire non certo per esperienza personale) sopra quella cifra si attiva una parte di collezionismo che si muove solo o preferenzialmente per opere che costano più di quella soglia. Comprare oggi alla soglia dei 100k, sempre ragionando meramente sull'investimento, mi sembra il momento peggiore per chi non abbia disponibilità tali da poter spendere questa cifra con leggerezza. Poi magari sbaglio...
 
Record pazzesco per la mappa capolavoro che realizza 5,6 milioni da christies
 
Record pazzesco per la mappa capolavoro che realizza 5,6 milioni da christies

Era veramente bellissima la Mappa rosa... poetica ed emozionante :)

Ha segnato il nuovo record mondiale di Alighiero Boetti, con uno stacco di ben un milione di euro dal record precedente!

Eccola qui

mappa .jpg
 
Questi gli altri bellissimi risultati nell'asta parigina

Screenshot 2022-10-21 at 10-07-44 AVANT-GARDE(S) Including Thinking Italian.png Screenshot 2022-10-21 at 10-08-46 AVANT-GARDE(S) Including Thinking Italian.png

Screenshot 2022-10-21 at 10-09-05 AVANT-GARDE(S) Including Thinking Italian.png

Screenshot 2022-10-21 at 10-14-42 21069 - LOT43 - Alighiero Boetti - Storia naturale della conde.jpg
 
Ciao Biagio,

è sempre un piacere leggerti; dimostri sempre grande competenza e sei in grado di rispettare le idee altrui, anche in caso di disaccordo.

Grazie dell'ultima riflessione che mi ha fatto cogliere le sfumature della tua prima.

Mi interesserebbe una tua posizione sulle carte...quindi mischia pure le riflessioni...tutto fa brodo...attendiamo, grazie

Gentilissimo Artix! :bow:

Appena ho un po' di tempo allora proverò a condividere qualche riflessione sulle carte di Boetti, delle quali sono un appassionato cultore.
Tendo a parlare molto dei ricami, ma principlmente perchè sono la tipologia di opere con cui "tutti" tendiamo ad identificare il lavoro di Boetti, il suo collezionismo, il suo mercato e i relativi aumenti di quotazioni, che sono molto più evidenti in opere così paragonabili tra loro.

Le carte invece sono un mondo molto più complesso, ampio e variegato, e anche per questa varietà richiede maggiore studio, e per lo stesse motivo - riassumibile forse nella "minore immediatezza" - ha ancora ampi margini di valorizzazione, riscoperta e conseguentemente anche di collezionismo.

PS. riallacciandomi all'asta di questi giorni, ad esempio io trovavo a dir poco spettacolare l'opera "Storia naturale della condensazione" (quella con i quadratini anneriti per intenderci). Ecco, mi viene da dire "peccato che non ci fosse una scheda che ne illustrasse il significato ed il meccanismo", perchè dò per scontato che solo in pochi abbiano capito l'opera.
Un'occasione persa per aggiungere all'asta un po' di divulgazione.
 
Ciao Biagio,

è sempre un piacere leggerti; dimostri sempre grande competenza e sei in grado di rispettare le idee altrui, anche in caso di disaccordo.

Grazie dell'ultima riflessione che mi ha fatto cogliere le sfumature della tua prima.

Mi interesserebbe una tua posizione sulle carte...quindi mischia pure le riflessioni...tutto fa brodo...attendiamo, grazie

Poi come altra dote è sempre conciso :p :p
 
Grazie Biagio,
Rimango in “ascolto”… in effetti sul tema arazzi ho trovato scritto di tutto ma sulla produzione delle carte rimane tutto sotto traccia.
Io ad esempio, qualche mese fa, aveva citato un’opera su carta che a me piace molto… il manifesto ma manca una sistematica delle carte o così mi pare
 
Grazie Biagio,
Rimango in “ascolto”… in effetti sul tema arazzi ho trovato scritto di tutto ma sulla produzione delle carte rimane tutto sotto traccia.
Io ad esempio, qualche mese fa, aveva citato un’opera su carta che a me piace molto… il manifesto ma manca una sistematica delle carte o così mi pare

Tra l’altro, approfitto per dare una notizia importantissima: è in uscita il nuovo volume del Catalogo Generale!

È in pre-ordine il che vuol dire che è pronto per la stampa, se non già in stampa!

Lo scrivo proprio perché questa pubblicazione sarà molto corposa e suddivisa in due volumi per il periodo 1980-1987, uno dedicato ai ricami, l’altro proprio sulle opere su carta (oltre a altre tipologie di opere).

Quindi sarà estremamente interessante!

Poi, quello che sarebbe veramente bello, è vedere in futuro dei progetto espositivi dedicati alla valorizzazione delle opere su carta, ad oggi è stato fatto poco.

Buon weekend a tutti!
 
Tra l’altro, approfitto per dare una notizia importantissima: è in uscita il nuovo volume del Catalogo Generale!

È in pre-ordine il che vuol dire che è pronto per la stampa, se non già in stampa!

Lo scrivo proprio perché questa pubblicazione sarà molto corposa e suddivisa in due volumi per il periodo 1980-1987, uno dedicato ai ricami, l’altro proprio sulle opere su carta (oltre a altre tipologie di opere).

Quindi sarà estremamente interessante!

Poi, quello che sarebbe veramente bello, è vedere in futuro dei progetto espositivi dedicati alla valorizzazione delle opere su carta, ad oggi è stato fatto poco.

Buon weekend a tutti!



In effetti anch’io ho ricevuto la proposta di pre-sottoscrizione del nuovo volume in uscita. Ne ho ordinate due copie..una per gli appunti e la consultazione e l’altra per il gusto di ammirarla in biblioteca.
Sto perseguendo un mio personale obbiettivo di collezione e devo dire che una parte del corpus delle opere effettivamente verte sulla carta. Buona domenica a tutti.
 
Oggi c'è stata l'asta di Boetto, dove l'arazzo "Le cose nascono..." è stato aggiudicato alla cifra record per quella frase: 130.000 euro + diritti, raggiungendo un importo finale di oltre 160.000 euro.

Ho sempre pensato che le opere di questo formato fossero in proporzione sottovalutate, ma non mi sarei aspettato un risultato così notevole in una casa d'aste che non ha la visibilità di quelle internazionali. Del resto, un ricamo 33x33 ha già una dimensione decisamente grande, oltre ad essere raro, e in questo caso ad avere una frase molto bella, realizzata con bei colori e ricamo di qualità!

Invenduta invece la carta 50x70 che partiva da 24.000 euro e non ha raggiunto la riserva che probabilmente era un po' alta per un'opera di questo formato e caratteristiche.

L'orologio annuale ha fatto oltre 3.000 euro compresi i diritti, cifra secondo me interessante considerando che è a tutti gli effetti un'edizione limitata originale di Boetti, per la cui ricerca artistica il tempo era uno dei concetti principali, quindi un orologio con la scritta numerica dell'anno sul quadrante, e la ripetizione della realizzazione dell'oggetto per alcuni anni, ha molto senso nel suo lavoro.

Screenshot 2022-10-25 at 18-21-40 ALIGHIERO BOETTI (1940-1994) Le cose nascono - Oct 25 2022 Ast.png

Screenshot 2022-10-25 at 18-22-31 ALIGHIERO BOETTI (1940-1994) I - Oct 25 2022 Aste di Antiquari.png

Screenshot 2022-10-25 at 18-22-06 ALIGHIERO BOETTI (1940-1994) Orologio Annuale - Oct 25 2022 As.png
 
Buongiorno a tutti, seguo con interesse la discussione, pur senza contribuire data la scarsa conoscenza dell'artista ed in particolare del suo mercato.
Scusandomi se il tema è già stato affrontato, ho una domanda per i più esperti:
Quali sono le prospettive di lavori di Boetti più concettuali, come ad esempio i Cimento o Autodisporsi? Nonostante la crescita vertiginosa di arazzi e altre opere, ho notato che questo tipo di lavori, anche se tutto sommato raro, non pare riscuotere molto successo.
Se qualcuno è in grado di dirlo ed ha buona volontà, quale potrebbe essere il valore reale di scambio per una delle opere citate (per convenzione, diciamo misura media 70-50)? Non sono riuscito a farmi un'idea, perché alle aste ottengono risultati altalenanti.
Grazie a tutti
 
Buongiorno a tutti, seguo con interesse la discussione, pur senza contribuire data la scarsa conoscenza dell'artista ed in particolare del suo mercato.
Scusandomi se il tema è già stato affrontato, ho una domanda per i più esperti:
Quali sono le prospettive di lavori di Boetti più concettuali, come ad esempio i Cimento o Autodisporsi? Nonostante la crescita vertiginosa di arazzi e altre opere, ho notato che questo tipo di lavori, anche se tutto sommato raro, non pare riscuotere molto successo.
Se qualcuno è in grado di dirlo ed ha buona volontà, quale potrebbe essere il valore reale di scambio per una delle opere citate (per convenzione, diciamo misura media 70-50)? Non sono riuscito a farmi un'idea, perché alle aste ottengono risultati altalenanti.
Grazie a tutti

Ciao, ti rispondo con qualche personale ragionamento, allargano un po' il discorso :)

Per gli amanti della sintesi... :D qualche riflessione sulla recente aggiudicazione a cifra record della Mappa Rosa, che mi viene dopo avere scritto un paio di righe sul 3D di Schifano in seguito al suo nuovo record.

Ecco: non è che perchè un capolavoro fa una cifra record che in automatico allora salgano le quotazioni di tutta la produzione.
Questo può accadere solo quando un artista abbia un seguito collezionistico di una certa portata e costanza.

Del resto non è che perchè una tipologia di opere sia più compresa o apprezzata dal mercato che questo trascini "in automatico" tutto le varie tipologie.
Non funziona così, e chi si aspetta questo non ha capito molto di come funziona il mercato o il collezionismo.
Tra l'altro, proprio per questo continuano ad esserci degli spiragli di opportunità di acquisto.

La gente, ossia i collezionisti, ossia "il mercato", compra ciò che conosce e che comprende.
Non è necessario - come qualcuno qui tenderebbe a pensare, e dico "qui" perchè la platea è di frequentatori di livello avanzato - che tale "comprensione" delle opere sia di tipo assoluto o approfondito o da studioso.
Questo tipo di mentalità è tipica di chi - come tanti di noi qui sul fol - ha passato tanto a studiare e documentarsi comperando libri, frequentando mostre, fiere, musei ecc.
Ma il mondo reale del collezionismo non è un riflesso a nostra immagine e somiglianza, come in molti per qualche motivo suppongono.
Anzi, direi che il tipico collezionista "studioso" è una parte del tutto minoritaria rispetto al mercato dell'arte nel suo complesso.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire ad esempio che il "collezionista studioso" avrebbe potenzialmente degli strumenti di conoscenza che il "collezionista appassionato" non ha.
E questo potrebbe in astratto consentirgli di arrivare prima su un artista o su una parte di produzione di un artista.

Ciò mi fa tornare sul tema delle "carte" (che inizio a condividere qui ma che magari amplierò ulteriormente prossimamente).

Come mai le carte - o meglio, alcune carte - di Boetti si possono comperare ancora a cifre "abbordabili" o per lo meno inferiori ad altre tipologie di opere?
Semplicemente perchè ancora ad oggi sono state poco valorizzate, poco note, e sostanzialmente riservate ad una nicchia di "collezionisti studiosi" che le hanno comprese e metabilizzate, e sono quindi in grado di avere maturato una sensibilità per apprezzarle.

Fino a qualche anno fa, anche le Biro o gli Aerei erano opere più di nicchia, e del resto opere come i Calendari si potevano comperare a pochissimo, ma anche dei collage o delle carte quadrettate.

Ecco, non è che ci si possa aspettare che siccome una Mappa capolavoro ha fatto 5 milioni, che un Calendario domani mattina valga 100.000 euro o una Biro 70x100 500.000 euro o un Cimento altrettanto.
Sono opere che hanno tutte le potenzialità di aumento, ma non c'è un automatismo: bisogna che il collezionismo allargato inizi ad avere maggiore confidenza con queste opere, e questo accade quando escono importanti monografie o si organizzano esposizioni di rilevo che mettono nuova luce su una specifica produzione di un artista.

Si potrebbe anche dire che quello che deve cambiare è la PERCEZIONE che il collezionismo ha per un artista, per le sue opere o per alcune tipologie di opere.

Boetti 30 anni fa era lo stesso gigante che oggi viene osannato ad ogni occasione, ma per decenni la percezione che la maggiorparte dei collezionisti aveva era molto riduttiva.
Basti pensare non solo alle quotazioni, ma proprio alla considerazione che avevano molte sue opere, come ad esempio gli "arazzini", che erano fino ad alcuni anni fa snobbati - se non scherniti e derisi - dai più, e oggi sono visti meritatamente dal mondo intero come delle preziose gemme, e pagati di conseguenza.

Oggi il collezionismo allargato "ha capito" che i ricami sono opere importanti.
Non necessariamente li ha studiati o compresi fino in fondo nella loro essenza.
Magari in tanti tra coloro che li comperano apprezzano semplicemente la composizione, la frase e i colori, anche senza entrare nel mondo concettuale.
E questo ovviamente succede per tutti gli artisti, da Picasso a Van Gogh: se un facoltoso collezionista può spendere 100 milioni per un Picasso del periodo rosa, lo compera anche semplicemente perchè gli piace, senza avere necessariamente fatto chissà quale percorso di anni di studi. La normalità è questa.

Tornando quindi a monte, ci sono ancora delle tipologie di opere di Boetti che non sono note al grande pubblico collezionistico tanto quanto lo possono essere le Mappe, le Biro o gli Arazzi.
O magari sono note a livello superficiale, ma non hanno avuto la necessaria visibilità per far sì che le persone le percepiscano per la loro reale importanza.

Parlando a livello personale, io sono sempre stato appassionato un po' di tutta la produzione di Boetti e l'ho studiata molto in tutte le sue sfaccettature. Ho sempre avuto una grande considerazione per le opere su carta quadrettata, dai "Cimenti" ai "Quadratini anneriti", ma capisco perfettamente che per arrivare a comprendere queste tipologie di opere sia necessario fare un percorso piuttosto impegnativo, che poi però una volta imboccato fa apprezzare le cose in modo completamente diverso.
Anche qui sul FOL, dove ci sono conscitori e collezionisti "advanced", non so quanti possano realmente avere compreso il significato di quelle opere e siano in grado di leggerle e di spiegarle. Onestamente credo veramente in pochissimi.
Probabilmente qui in molti sono in grado di riconoscerle come opere di Boetti, ma in quanti ne conoscono meccanismi e significati?
Immaginiamoci in una platea ben più ampia, che è quella del mercato collezionistico.

Ecco, già i Calendari ad esempio nella loro semplicità hanno un impatto forte ed iconico che a livello collezionistico può essere un vantaggio. La genialità di Boetti sta anche nell'aver compreso la potenza di una data...
Ma appunto tante opere su carta necessitano di un approfondimento che le rende ancora in questa fase più comprensibili ed apprezzabili da una fascia collezionistica contenuta e iper splecializzata, che pur si sta sempre maggiormente allargando, ma ancora c'è tanta strada da fare.

E ripeto, per chi ha gli strumenti per comprenderle, questo è un aspetto che può permettere di discernere la qualità di certe opere o ancora di comperare cose che un domani chissà...
 
... ho notato che questo tipo di lavori, anche se tutto sommato raro, non pare riscuotere molto successo.
...

Questa tua frase che mi dà un ulteriore spunto: se una persona ha gli strumenti e la sensibilità per apprezzare certe opere - ad esempio Cimenti / Autodisporsi ma anche in generale altre opere - dovrebbe ritenere un "minore successo di mercato" come un vantaggio, se è potenzialmente interessato all'acquisto.
Ovviamente deve essere appassionato di quelle tipologie di opere: se non sono nelle sue corde è meglio lasciar stare a prescindere da valori, andamenti e potenzialità.

PS. se riesco più tardi provo a darti qualche riferimento sui valori di mercato. O magari nel frattempo altri lo faranno prima di me.
 
Indietro